|
|
|
Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
|
Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
|
|
Autore |
Discussione |
|
orsobblu
Moderatore
Città: Camorino (Svizzera)
7289 Messaggi Flora e Fauna |
|
gilbonol
Utente Senior
Città: Cesenatico
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
3151 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 ottobre 2008 : 20:57:05
|
Bravo Alessandro, sono molto contento che tu abbia affrontato il discorso! Dovranno pure esistere delle "basi" su cui studiare/applicarsi per cominciare a capire qualcosa. Quali sono le chiavi per capire a colpo d'occhio che si sta ammirando una Cambridae oppure una Arctidae (e, fra l'altro, che significato hanno questi nomi?). Quelle (poche) volte che ho posto domande di questo genere non ho avuto mai risposte: sto imparando tanto sul campo, ma un aiuto mi piacerebbe tanto! Ciao
Gilberto Bonoli |
|
|
ossossino
Utente Senior
Città: Mondovì
Prov.: Cuneo
Regione: Piemonte
1388 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 ottobre 2008 : 21:23:59
|
Sicuramente che esistono dei criteri, ora come ora sono lontano da casa però e non vi posso aiutare...domani con calma vi dico tutto bene...in ogni caso per le famiglie di sicuro si guardano le nervature alari, anche le zampe sono un carattere diagnostico ad esempio per i Nymphalidae (hanno 4 zampe ben sviluppate e il primo paio solo abbozzato)....si entra in ogni caso uj pochino nello specifico...nulla però che un buon "addestramento" sul campo ad osservare non possa togliere...
Per la prima domanda spero di interpretarla nel modo giusto: dipende tutto dai diversi cicli vitali delle singole specie, quindi il tutto varia a seconda che gli esemplari passino l'inverno allo stadio adulto, larvale o di crisalide. Generalmente alcuni adulti migrano (anche se questa non è una regola), altri (come le Vanesse adesempio) si rifugiano in vecchie abitazioni o luoghi riparati dove attendere l'arrivo della bella stagione; certe larve riducono i loro movimenti nutrendosi di quanto c'è loro a disposizione e cercando riparo tra la terra o sempre in vecchie abitazioni ma sempre riparandosi dal freddo; molte crisalidi poi vengono a formarsi sottoterra (quindi a temperature più elevate e costanti dell'esterno) o in luoghi riparati. La regola cmq è sempre una: non tutto viene fatto a caso, ogni singola specie ha sviluppato diverse tecniche di adattamento ed evolutive che le hanno permesso di trovare la migliore condizione al suo particolare ciclo, sia che questo sia legato alla singola pianta nutrice che a diversi adattamenti...spero di esservi stato utile...per le chiavi rimedierò al più presto...
....°~Sono molte le cose che non conosco, ma non vedo l'ora di apprenderle~°.... |
|
|
mazzeip
Moderatore
Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma
Regione: Lazio
13572 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 ottobre 2008 : 21:34:12
|
Cominciamo dalla prima che è la più semplice : le farfalle passano l'inverno non necessariamente come bruchi; alcune specie lo passano
- come adulti, di solito nascoste in qualche riparo naturale, e rimangono inattive (con poche eccezioni, tipo la Vanessa atalanta e nelle rare giornate invernali più calde) fino alla primavera. Ma non le vedi proprio perché non sono attive, e di solito le specie svernanti ad ali chiuse sono decisamente criptiche (tutte le vanesse, le Gonepteryx, la Macroglossa stellatarum e poche altre);
- spesso come uovo o pupa, deposte nella lettiera di foglie cadute, sui tronchi, sulle rocce, comunque in modo assolutamente non evidente, e la loro immobilità non aiuta certo ad individuarle; tranne pochi casi particolari (le uova di Thecla betulae, bianche e deposte all'ascella dei rametti di prugnolo senza foglie sono facili da vedere, a differenza del bruco che nascerà in primavera che invece è molto criptico) anche una ricerca accurata porta pochissimi frutti;
- le specie che passano l'inverno come bruco spesso lo passano come bruco appena nato o comunque molto piccolo: praticamente tutti i satiridi, molti ninfalidi, moltissimi licenidi, e anche in questo caso trovare un bruchetto marroncino di pochi mm immobile tra la vegetazione non è certo facile; anche qui ci sono eccezioni, ma non molto numerose: gli Arctiidae, già grandicelli all'inizio dell'inverno, ma che spesso si riparano sotto sassi o ripari di fortuna e quindi non sono poi così evidenti, e alcuni lasiocampidi. Vanno aggiunti molti nottuidi all'elenco, ma sono spesso attivi solo la notte, e nelle giornate meno fredde, e per vederli devi cercare tra l'erba e le piante basse con la torcia...
Paolo Mazzei Link Link |
|
|
Juventino
Utente Super
Città: Nizza
Regione: France
10135 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 ottobre 2008 : 10:12:25
|
Interessantissimo!!! Grazie due milla!!! Ciao!!!
Link L’école buissonnière |
|
|
gilbonol
Utente Senior
Città: Cesenatico
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
3151 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 novembre 2008 : 16:58:13
|
Scendendo ancora più in dettaglio, sperando di ben interpretare il pensiero di Alessandro,esistono delle chiavi dicotomiche che permettano di individuare in base alle varie caratteristiche progressivamente, famiglia, genere, specie?. Se esistono come venirne in possesso?
Gilberto Bonoli |
|
|
mazzeip
Moderatore
Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma
Regione: Lazio
13572 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 novembre 2008 : 17:17:42
|
Non solo direi che non esiste nessuna chiave che parta dalla famiglia, come vorresti tu: purtroppo anche la divisione in famiglie, per diversi gruppi di farfalle, è soggetta a opinioni contrastanti e litigi furiosi .
Due esempi:
- i Nymphalidae, che per molti (da Ehrlick (1958) e Ackery (1984, 1988) in poi) comprendono anche Danaidae, Ithomiidae, Heliconiidae, Amathusiidae, Morphidae, Brassolidae e Satyridae, vengono visti da D'Abrera come tante famiglie separate, e nel suo recente (2006) World Butterflies parla, riferendosi alle tesi di "accorpamento" delle famiglie, di "collective irrationality" e "phylogenetic hysteria"...
- secondo Lafontaine D.J. & Fibiger M., 2006 - Revised higher classification of the Noctuoidea (Lepidoptera), le famiglie Nolidae, Arctiidae e Lymantriidae sono in realtà sottofamiglie dei Noctuidae.
Per me la cosa migliore, più che cercare delle chiavi, è prendersi le principali guide che trattano di farfalle, sia ropaloceri che eteroceri, e cominciare a familiarizzare con tutte quelle che trovi, vedrai che riuscirai a riconoscere le famiglie e spesso anche i generi in tempi molto brevi.
Paolo Mazzei Link Link |
|
|
gilbonol
Utente Senior
Città: Cesenatico
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
3151 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 novembre 2008 : 18:03:25
|
Sospettavo che fosse così, ma non mi volevo arrendere troppo facilmente! Comunque credo tu abbia ragione, in meno di due mesi di frequentazione di questo forum ho già acquisito molta familiarità con un sacco di aspetti.
Mi accontenterei comunque anche di qualcosa terra-terra che spiegasse almeno come nasce certa terminologia: tutto il materiale che si trova in internet dà per scontato che io sappia cosa significa Lepidottera invece che Geometridae o Notodontidae o Arctidae, io invece non lo so e non riesco a capire! Per ora ho acquistato "Guide des papillons nocturnes de France", R. Robineau, bellissimo per la parte descrittiva (distribuzione, abitudini, periodo di volo)ma assolutamente difficile e non utilissimo per la parte "visiva" (immagini).
Cercherò ancora. Grazie
Gilberto Bonoli |
|
|
mazzeip
Moderatore
Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma
Regione: Lazio
13572 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 novembre 2008 : 18:17:30
|
La guida di cui parli in effetti, pur essendo la più completa attualmente in commercio, ha le foto abbastanza piccole e, non mostrando le farfalle in posizione di riposo, non è così immediata ed intuitiva per chi ancora non le conosce bene. Per questo su leps.it uso esclusivamente foto di farfalle vive, anche se così facendo i particolari dell'ala inferiore, spesso diagnostici, rimangono nascosti.
Purtroppo il problema non ha soluzioni: tutte le guide complete che trattano di famiglie specifiche mostrano esemplari preparati, e le guide con belle foto in natura sono antologiche e con un taglio decisamente amatoriale.
Paolo Mazzei Link Link |
|
|
orsobblu
Moderatore
Città: Camorino (Svizzera)
7289 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 novembre 2008 : 21:12:18
|
E allora, caro Gilberto, ringraziamo chi ci dà una mano, facciamo buon viso a cattivo gioco e via di studio . Ora uso molto il Tolman (Collins butterfly guide) e piglio due piccioni con una fava. Imparo (finalmente!) un po' di inglese e acquisto un minimo di dimestichezza.
Ciao!
Alessandro (orsobblu)
"La découverte du monde commence dans ton jardin" (X. Moirandat) |
|
|
|
Discussione |
|
|
|
Natura Mediterraneo |
© 2003-2024 Natura Mediterraneo |
|
|
Leps.it | Herp.it | Lynkos.net
|