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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Inserito il - 18 settembre 2005 : 22:02:18
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Nell'Unione europea sono presenti diverse migliaia di tipi di habitat naturali che ospitano 150 specie di mammiferi, 520 di uccelli, 180 di rettili e anfibi, 150 di pesci, 10000 di piante e almeno 100000 di invertebrati. Tali cifre testimoniano l'enorme ricchezza del patrimonio naturale europeo e sono espressione dell'elevata biodiversità delle forme di vita presenti.
Attualmente la metà delle specie di mammiferi e un terzo delle specie di rettili, di pesci e di uccelli sono minacciate di estinzione; tra le piante vi sono circa 3000 specie minacciate e 27 in via di estinzione. La spettacolare riduzione di numerose specie deriva soprattutto dal deterioramento degli habitat naturali più importanti per la loro sopravvivenza. In pochi decenni l'intensificazione di numerose attività umane (agricoltura, selvicoltura, industria, energia, trasporti, turismo..) ha provocato la scomparsa e la frammentazione degli ambienti naturali, lasciando pochi spazi alla specie selvatiche e confinandole su una esigua porzione del territorio comunitario. Per favorire una migliore gestione del patrimonio naturale, L'U.E. ha nel tempo adottato una politica d i conservazione della natura sul proprio territorio. Due sono i testi fondamentali della normativa comunitaria: le direttive "HABITAT" (92/43/CEE) e "UCCELLI" (79/409/CEE) . Queste due direttive prevedono la tutela degli ambienti naturali e delle specie della fauna e della flora, in particolare attraverso la creazione di una rete europea di siti protetti.
Adottata nel 1979 la direttiva "Uccelli" si prefigge l'obiettivo della protezione e gestione delle specie di uccelli, e in particolare dei migratori, che vivono allo stato selvatico sul territorio europeo e dei rispettivi habitat. Sono 181 le specie europee minacciate di estinzione a causa della scarsità della loro popolazione e/o di una ridotta area di distribuzione che necessitano delle misura di conservazione previste dalla direttiva "Uccelli". I siti individuati dagli Stati membri come territori appropriati per la conservazione delle specie minacciate vengono classificati come ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS).
La direttiva "Habitat" (1992) rappresenta il principale atto legislativo comunitario in favore della biodiversità in quanto introduce l'obbligo di conservare gli habitat e le specie di interesse comunitario, intendendo per specie non più solo gli uccelli migratori ma tutte le specie vegetali e animali (dai mammiferi agli anfibi e rettili ai pesci e agli insetti) minacciate di estinzione. Ai sensi della direttiva "habitat", recepita in Italia con il DPR 357/97 "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche", gli Stati membri sono tenuti a individuare SITI D'IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) rilevanti ai fini della tutela degli habitat e della specie elencati dalla direttiva. I SIC sono destinati ad essere designati come Zone Speciali di Conservazione (ZSC) nel momento in cui saranno attivate le idonee misure di conservazione e protezione e formulati piani di gestione che prefigurino una tutela di tali ambienti in una prospettiva di sviluppo sostenibile, nell'integrazione tra attività umane e esigenze di conservazione.
L'insieme delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) designate dagli Stati membri costituisce la rete europea dei siti protetti denominata "Natura 2000". Le Zone di Protezione speciale (ZPS) designate ai sensi della direttiva "Uccelli" fanno anch'esse parte della rete Natura 2000.
Nota Informazioni in parte desunte dalla pubblicazione: "NATURA 2000, per gestire il nostro patrimonio" Commissione Europea DG XI - Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile
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