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 centri di recupero o centri di sterminio?
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RicardoB
Utente nuovo

Città: Giulianova


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Inserito il - 21 luglio 2008 : 19:56:32 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

ciao a tutti

vi racconto fresca fresca la mia esperienza, e mi piacerebbe avere un vostro parere.

Giovedì scorso ho trovato un piccolo di passero, immobile e rannicchiato in mezzo alla strada. L'ho preso e portato a casa. Aveva la parte superiore dell'occhio destro molto gonfia, quasi a deformare il musetto, non riusciva a reggersi in piedi o a camminare se non strisciando. Gli ho dato da mangiare e accudito come potevo, e nei giorni successivi sembrava stesse un po' meglio. Domenica ho saputo che poco lontano da me c'era un centro di recupero per rapaci, e viste le condizioni critiche del piccolino ho pensato di portarlo loro, così ho telefonato sia la mattina che il pomeriggio ma nessuno rispondeva (...). Oggi ho riprovato e mi hanno detto di portare il piccolo da loro (senza neanche spiegarmi le modalità da adottare per il trasporto - ma fortunatamente in questo sito ci sono tutte le informazioni: Link ).
Nel pomeriggio ho portato il piccolo, e verso le 4, dopo quasi un'ora di macchina sotto il caldo (che metteva a rischio l'uccello) sono arrivato alla struttura (che è un tutt'uno con la caserma delle guardie forestali) e l'agente della guardia forestale che mi ha accolto mi ha detto di consegnargli l'uccello «anche se fino a domani mattina non ci sarà nessuno del centro di recupero» (?!?). Ho quindi voluto parlare con qualcun altro prima di consegnare l'uccello, e nell'ufficio ho parlato con una agente della guardia forestale, che mi ha confermato che non c'era nessuno e che avrebbe *provato* a chiamare la dottoressa per vedere *se* poteva venire. Gli ho spiegato che l'uccello essendo un piccolo aveva bisogno di mangiare ogni due ore massimo tre, e che se nessuno lo avrebbe nutrito aspettando solo la mattina, molto probabilmente sarebbe morto. Mi ha detto che loro (loro della guardia forestale) hanno solo l'istruzione di dare acqua e zucchero in assenza degli specialisti del centro di recupero. Al mio sgomento di fronte al fatto che non c'era nessuno nel centro, mi ha risposto che «anche loro hanno gli orari» (!!!). Nel frattempo due agenti della guardia forestale hanno portato una civetta, che non ha ricevuto ovviamente alcuna cura o visita, ed è stata stipata in una piccola struttura di cemento con dentro gabbie con uccelli, così come il mio uccellino che alla fine rassegnato gli ho dato sperando che venisse curato almeno il giorno dopo, se ancora vivo (la tipa mi ha detto che non era un cucciolo, e comunque era messo davvero male, ed era necessario l'intervento di un medico assolutamente).

Mi sono chiesto: ma se io avessi trovato un implume, che ha bisogno di mangiare ogni ora, oppure avessi trovato un uccello gravemente ferito durante la notte? Nel sito linkato sopra si legge:

"Maggiore è il tempo che trascorre dal ferimento di un animale al suo ricovero, minori sono le probabilità di recupero. [...] I motivi che rendono essenziale una consegna precoce ai fini del recupero, sorgono dalla considerazione che spesso gli animali trovati in natura sono già feriti o traumatizzati da alcuni giorni. Il trascorrere del tempo quindi fa aumentare la possibilità di insorgenza di infezioni, la proliferazione di parassiti esterni, l’inquinamento inorganico delle ferite, la formazione di un callo osseo aberrante in caso di fratture e la debilitazione dei soggetti. La cosa migliore da fare è portare direttamente l’animale in un CRAS (Centro di Recupero Animali Selvatici). Ricordate che le priorità nel soccorso non sono dare da bere e da mangiare, ma trattare lo shock, l’ipossia e l’ipotermia, il che può essere fatto solo da personale autorizzato e specializzato."

Cosa ne pensate voi dei centri di recupero? Sono affidabili? Avete avuto esperienze dirette o indirette positive o negative? Appartenete voi stessi a qualche centro di recupero? Il mio consiglio, dopo questa esperienza, è di non rivolgersi ad un centro di recupero, ma solo ai volontari delle varie associazioni a tutela degli animali selvatici.

Grazie per la pazienza.

Riccardo

______________________________
Non pietà, ma giustizia è dovuta all’animale.
Arthur Schopenhauer, filosofo tedesco

ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
Prov.: Napoli

Regione: Campania


6360 Messaggi
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 00:24:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
beh forse il centro recupero, col tuo uccellino hanno recuperato il pasto per un'altra specie
è triste, ma lo penso.
nin
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Geom
Utente Senior

Città: Piacenza
Prov.: Piacenza

Regione: Emilia Romagna


510 Messaggi
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 09:34:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ninocasola43:

beh forse il centro recupero, col tuo uccellino hanno recuperato il pasto per un'altra specie
è triste, ma lo penso.
nin


credo così anch'io...
mi è stato detto di vari animali, portati.. e magari anche guariti che però non hanno più riacquistato l'autosufficienza alimentare e sono stati usati per pasti!
è brutto.. però c'è anche da pensare che il centro di recupero, dove cercare di recuperare per poi reimmettere in libertà: se cio non avviene questi animali sono di "peso" al centro (che ha già pochi fondi di suo...) e vengono utilizzati per cibare altri specie!
è brutto, però alla fine è un centro di recupero non uno zoo per tenere animali selvatici non più "selvatici".


Luca

Modificato da - Geom in data 22 luglio 2008 09:35:36
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craniolucido
Utente Senior

Città: Rapallo
Prov.: Genova

Regione: Liguria


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Flora e Fauna

Inserito il - 22 luglio 2008 : 09:37:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi lascia perplesso... Ma non è la prima volta, che sento parlare in questi termini dei centri di recupero. Non saranno tutti così.. deficitari, si spera. Ad ogni modo sarebbe interessante sentire anche il loro punto di vista.
Davide.
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milvus milvus
Utente Senior


Città: Banzi
Prov.: Potenza

Regione: Basilicata


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Flora e Fauna

Inserito il - 22 luglio 2008 : 15:36:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
io credo che i centri di recupero devo poter garantire la sopravvivenda degli esemplari in natura, se questo non accade, credo che saglino in qualcosa.....
credo anche che deve essere data la precedenza ad animali, diciamo piu rari, anche se non devono essere sottovalutate le sofferenze dei piccoli uccellini che si vedono tutti i giorni

est modus in rebus
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RicardoB
Utente nuovo

Città: Giulianova


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Inserito il - 22 luglio 2008 : 15:38:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Stamattina al telefono ho parlato con la dottoressa, che mi ha detto che lo ha visto solo ieri sera alle otto l'uccellino, e ovviamente era morto.

Ho provato a "stuzzicarla" facendole presente che io ero riuscito a tenerlo in vita per diversi giorni, mentre una volta al centro di recupero in poche ore è morto. Non ha reagito dando i numeri come credevo, ma è stata molto cortese, e alla fine era ovviamente d'accordo sul fatto che al centro di recupero dovrebbe essere sempre presente del personale specializzato in ogni momento, cosa che anche lei mi ha spiegato di lamentare a chi di dovere. Mi ha spiegato che lei ogni sera verso le otto passa al centro, cioè al di fuori del suo orario di lavoro, e giustamente ha anche detto che un altro medico non è detto che lo farebbe. Nel centro non ci sono volontari, ma è una struttura statale. Alla fine, indirettamente, mi ha consigliato, per un'altra volta, di rivolgermi a strutture di associazioni, perchè senz'altro migliori («magari le strutture delle associazioni funzionano diversamente, perchè lì ci sono i volontari, quindi si gestiscono la cosa tra di loro...»).

Spero che il piccolo sia morto e basta, tanto era messo male e magari la morte non è stata così sofferente, almeno lo spero. Non voglio nemmeno pensare che sia stato usato come cibo. In ogni caso il problema non è tanto il caso in sè, ma l'organizzazione (zero) della struttura.

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Arthur Schopenhauer, filosofo tedesco
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oriana
Utente V.I.P.


Città: ascoli piceno


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Inserito il - 22 luglio 2008 : 16:04:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
orrore!
povere creature.. che sfortuna nera!
è esattamente la fine che avrebbe fatto il mio rondone se l'avessi affidato al centro di recupero. invece non dandolo a nessuno è ancora qui con me.. non voglio dire felice, ma almeno è vivo!
spero solo che in pasto ad altri volatili siano dati solo dopo morti (almeno quello!!)
Non credo ci siano uccellini che meritano di essere trattati meglio di altri solo perche rari. Ognuno di loro è una vita...e come tale va rispettata

oriana&ninnì
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milvus milvus
Utente Senior


Città: Banzi
Prov.: Potenza

Regione: Basilicata


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Flora e Fauna

Inserito il - 22 luglio 2008 : 16:20:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
hai ragione ke la vita va rispettata sia ke sia una specie rara, sia che si acomunissima, ma questo non vale anche per i topi????? è la natura gli eccelli predatori mangiano uccelli piu piccoli, insetti o piccoli mammiferi.
al limite il problema è che questi enti si dimostrano inaffidabili(per mancanza di fondi) e non portano a termine il loro dovere

est modus in rebus
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RicardoB
Utente nuovo

Città: Giulianova


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Inserito il - 25 luglio 2008 : 11:54:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non credo ci siano uccellini che meritano di essere trattati meglio di altri solo perche rari. Ognuno di loro è una vita...e come tale va rispettata

sono pienamente d'accordo.

ma questo non vale anche per i topi?

infatti...


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milvus milvus
Utente Senior


Città: Banzi
Prov.: Potenza

Regione: Basilicata


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Flora e Fauna

Inserito il - 25 luglio 2008 : 12:46:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di RicardoB:

Non credo ci siano uccellini che meritano di essere trattati meglio di altri solo perche rari. Ognuno di loro è una vita...e come tale va rispettata

sono pienamente d'accordo.

ma questo non vale anche per i topi?

infatti...


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Arthur Schopenhauer, filosofo tedesco



e allora i rapaci reecuperati li facciamo morire di fame??? di certo non sono daccordo a far soffrire gli animali, anche per l' alimentazione uumana, credo che se debbono essere uccuisi devono essere uccisi in maniera mena dolorosa possibile.
riguardo al fatto che ho detto che magari è meglio che muore un passero e non un uccello raro, uintendevo che essendo molto comune il passero, con la sua morte non si provocanon danni alla specie, se invece si uccide un uccello molto raro, questo potrebbe creare problemi alla specie(ad esempio i nibbi reali, in italia si stima che ve ne siano meno di 500).
tra l' altro una volta morto il passero, è meglio che sia usato come cibo(e salvare, un topo oppure un altro animale)che buttarlo

est modus in rebus
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Pimelia
Utente V.I.P.


Città: Firenze


474 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 luglio 2008 : 21:56:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di RicardoB:

Nel centro non ci sono volontari, ma è una struttura statale. Alla fine, indirettamente, mi ha consigliato, per un'altra volta, di rivolgermi a strutture di associazioni, perchè senz'altro migliori («magari le strutture delle associazioni funzionano diversamente, perchè lì ci sono i volontari, quindi si gestiscono la cosa tra di loro...»).

Spero che il piccolo sia morto e basta, tanto era messo male e magari la morte non è stata così sofferente, almeno lo spero. Non voglio nemmeno pensare che sia stato usato come cibo. In ogni caso il problema non è tanto il caso in sè, ma l'organizzazione (zero) della struttura.


Il fatto che la struttura sia statale e che quelli che ci lavorano (e non lo fanno per volontariato) consigliano di rivolgersi alle Associazioni di volontariato spiega bene il paradosso. Si spendono tanti e male soldi pubblici in centri di recupero che funzionano giusto il tempo dell'inaugurazione e poi stop.
Altri centri nati grazie alla volontà e passione di persone che ci mettono l'anima, salute e soldi si vedono negare anche i più miseri contributi per colpa di queste strutture iper-attrezzate ma che non funzionano.

Io ho la fortuna di conoscere persone e un centro di recupero che sono votati alla causa del recupero completo degli uccelli o comunque della loro vita il più possibile naturale quando non sono reintegrabili.

Storie di animali morti nei centri ed usati come pasto, non esistono o almeno non dovrebbero. Prima di tutto perchè un centro serio crea una carta d'identità ad ogni animale che entra nella struttura scrivendo anche i dati del consegnatario. Specie, data, luogo e situazione al momento del ritrovamento. Seguirà una cartella clinica se necessaria nei box degenza in caso di ferimento o malattia. Dopo di che ci sono voliere per il recupero con altri individui, fisioterapia per i rapaci. I piccoli da imboccare sono consegnati ad una rete di mamme adottive ognuna con una specializzazione granivori, insettivori, rondoni, corvidi, ecc.
I morti, sempre con la propria carta d'identità, vengono conservati in quanto di proprietà del demanio. Usare i corpi dei morti sarebbe oltre tutto anche rischioso da un punto di vista igienico-sanitario per gli altri "degenti". E se l'animale fosse stato malato? Il cibo deve essere nutriente e soprattutto sicuro sia per un granivoro o sia per un predatore.

Mi astengo da disquisizioni filosofiche sulla giustizia di chi vive o chi muore. Perchè chi fa il volontario in un centro di recupero serio sa che quando un animale viene soccorso ha la precendenza non in base alla specie, ma in base all'emergenza. Si deve sempre pensare al reintegro in natura il prima possibile e il meglio possibile. Un animale irrecuperabile è sempre una sconfitta e un animale morto, un dolore, che si sopisce un po' con gli altri che se ne vanno di nuovo per la loro strada.

Modificato da - Pimelia in data 25 luglio 2008 22:12:08
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RicardoB
Utente nuovo

Città: Giulianova


11 Messaggi
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Inserito il - 25 luglio 2008 : 23:20:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
e allora i rapaci reecuperati li facciamo morire di fame?

ho capito. Però non credo che gli uccelli che hanno in ricovero siano nutriti con altri uccelli feriti portati al centro (o solo con altri uccelli feriti portati al centro), vivi o morti che siano.

Altri centri nati grazie alla volontà e passione di persone che ci mettono l'anima, salute e soldi si vedono negare anche i più miseri contributi per colpa di queste strutture iper-attrezzate ma che non funzionano.

beh, questo articolo rende bene l'idea:
Link

Prima di tutto perchè un centro serio crea una carta d'identità ad ogni animale che entra nella struttura scrivendo anche i dati del consegnatario. Specie, data, luogo e situazione al momento del ritrovamento.

beh, ti dico solo che prima di andarmene ho detto alla tipa della guardia forestale: «ma vi devo lasciare il nome? Un recapito telefonico?» e quella mi fa: «no, non ti preoccupare, anzi noi i passeri neanche li dovremmo prendere...» :-/ .

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Arthur Schopenhauer, filosofo tedesco

Modificato da - RicardoB in data 25 luglio 2008 23:22:10
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