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 Giro ad anello sui monti della Meta
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fabri64
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Città: Vitinia
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Inserito il - 24 giugno 2008 : 19:24:50 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Controlla la Mappa di Google dal Satellite

Nazione: Italia Regione: Abruzzo Provincia: AQ Comune: Alfedena Localitŕ:
Giro ad anello dal rifugio Campitelli per il passo dei Monaci e ritorno per la val Pagana con arrivo in località Le Forme.

Come già descritto nella sezione degli incontri di NM, insieme con Angela & Gianni ho organizzato un'escursione che da tanto tempo avevo tra i miei programmi. E' stata una bella occasione per conoscere Angela e un bel gruppo di nuovi amici con cui ho trascorso una giornata indimenticabile.

Ma veniamo alla consueta relazione sull'itinerario.

Sveglia alle 4,30 per rispettare l’appuntamento delle 5,30 a Sant’Elia con Angela & Gianni, più alcni amici di Cassino. Partiamo dunque per questa nuova avventura in uno degli ambienti più sorprendenti e affascinanti di tutto l’Appennino. Il paradiso dei camosci.

Ci dirigiamo verso Barrea, proseguiamo per Alfedena e prendiamo la "strada" verso il rifugio Campitelli. Strada piuttosto malconcia ma alquanto divertente dal momento che è stata oggetto di qualche situazione tragi/comica.
Alla fine arriviamo al piazzale del rifugio Campitelli con due auto che ci resteranno utili per la dislocazione delle stesse nei due punti di partenza e di arrivo. Ne lasceremo infatti una nel piazzale del rifugio Campitelli da dove inizieremo l’itinerario e l’altra nel punto d’arrivo, cioè nel piazzale in località Le Forme, all’inizio della val Pagana.

Si inizia a salire alle 7,30 in una favolosa faggeta, con esemplari secolari “i Tartari” seguendo un evidente sentiero che prende quota dolcemente fino a terminare alla quota di 1750 mt. in una magnifica prateria assolata e ricca di fiori ed erbe d’alta montagna.
Di fronte, si staglia con prepotenza il profilo trapezoidale della Meta, la seconda cima del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Un trapezio che si erge improvvisamente dai prati ed inserito in un contesto paesaggistico di tale bellezza da far rimanere senza respiro.
Molte chiazze di neve anche sui prati, a partire dai 1800 mt. di quota.

Si sale in un’ambiente tipicamente alpino tra detriti, ghiaioni, piccoli nevai, enormi blocchi calcarei su sentiero esposto in alcuni tratti e con spettacolari panorami sulle faggete della val Pagana e le cime della Metuccia.

Si arriva così al passo dei Monaci, 1967 mt. dopo 2 ore di cammino dalla partenza.
Il passo dei Monaci era un antico collegamento tra Lazio e Abruzzo, sfruttato da commercianti, pastori e dai monaci benedettini dell’epoca. Arrivati al passo, i monaci solevano depositare una pietra, a volte davvero grande, tanto da formare con il trascorrere degli anni, due cumuli altri un paio di metri e ben visibili al centro del pianoro in direzione del monte Forcellone 2030 mt.

Un immane blocco calcareo sarà la nostra “trattoria” dove bivaccheremo per circa tre ore esplorando l'immenso pianoro e mettendoci in appostamento per fotografare i camosci. Qualcuno riuscirà persino a dormire ma sarà giustificato dal fatto che comunque abbiamo fatto una bella levataccia e il sole, unito all'aria della montagna favorisce certi sonnellini.

Io, Angela e Sara ci distacchiamo dal gruppo dirigendosi verso un piccolo rilievo, sicuri che un gruppo di camosci in vista su un nevaio, sarebbero ben presto passati davanti a noi per bere in un rucello poco distante da noi.

Senza provocare il minimo rumore, senza quasi respirare, strisciando sull’erba per spostarci, aspettiamo pazientemente che loro si abituino alla nostra presenza e finalmente la nostra attesa verrà premiata.
Sono loro stessi ad avvicinarsi a noi.
Ci rendiamo ben presto conto che ormai ci considerano due “strane rocce semoventi” e innocue. Brucano l’erba vicino a noi, a circa 12-15 metri di distanza girandosi spesso a guardarci con la loro buffa espressione incuriosita.

Parliamo a gesti, talvolta con il solo sguardo.

Che spettacolo emozionante. I nostri cuori battono a mille all’ora… li sentiamo nelle orecchie!!! Abbiamo quasi paura che i nostri battiti facciano troppo rumore e spaventino i camosci, ma è un pensiero paradossale come i tanti che si affollano nella nostra mente in quei momenti.

In questo periodo i camosci non sono affatto fotogenici perchè stanno cambiando il mantello, passando dalla pelliccia invernale al lucido ed elegante mantello rossiccio che già si nota sulla testa e sul collo.

Il gruppo di camosci si allontana lentamente, un po’ disturbato da una coppia di ragazzi che ignari della situazione continuano a vezzeggiarsi parlando ad alta voce. Si sente squillare persino un cellulare e la ragazza che risponde parla talmente forte che quasi non serviva che usasse il telefonino... l'interlocutore l'avrebbe sentita lo stesso!!!
Poco male, abbiamo fatto circa 100 scatti a testa e siamo stremati.

Ci uniamo di nuovo al gruppo che ha osservato a distanza tutta la scena e iniziamo la discesa.

Un’altra giornata in montagna si è conclusa regalandomi un’esperienza mai vissuta direttamente con la natura.
Un pensiero a parte va al meraviglioso gruppo di persone con cui ho condiviso questa esperienza. Persone accomunate dalla passione per l’ambiente, sensibili e attente, semplici e simpatiche.
Un commento a parte va ad Angela, un vero vulcano di energia che mi ha riempito la testa di informazioni utili e dettagliate su flora e fauna locale.

Un saluto a tutti e a presto per la prossima avventura.

L'inizio dell'itinerario nella faggeta.
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Giro ad anello sui monti della Meta
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Saliremo sugli altopiani dove passan le nubi ad una ad una, lente, a fior di neve come velieri su di un lago pallido - dal libro "Le parole della montagna"

fabri64
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Città: Vitinia
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Inserito il - 24 giugno 2008 : 19:35:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Fortino borbonico sui prati alla fine della faggeta
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L'inconfondibile profilo trapezoidale della Meta, 2248 mt.
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Si osserva incantati l'ambiente
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Aggiriamo il fianco destro della Meta immergendoci in un contesto tipicamente alpino
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Eccoci in vista del passo dei Monaci. Curiose formazioni rocciose a balzi ci riserveranno una piacevole sorpresa.
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Ecco la sorpresa
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fabri64
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Inserito il - 24 giugno 2008 : 19:43:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Uno dei due cumuli di pietre depositate dai monaci benedettini al loro passaggio. Con il trascorrere degli anni le pietre formarono un mucchio spesso un paio di metri.
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Il nostro bivacco. Una trattoria a 5 stelle con vista panoramica!!!
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Angela, intenta a "catturare" i suoi fiori.
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Eccomi!!! Ci sono anch'io...
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Modificato da - fabri64 in data 24 giugno 2008 19:44:53
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fabri64
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Inserito il - 24 giugno 2008 : 20:04:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Camosci su un nevaio.
Li aspettiamo in silenzio per fotografarli da vicino. Saranno loro stessi ad avvicinarsi a noi.
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Sulla via del ritorno.
Angela e Sara affrontano un esteso nevaio.
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Le pareti verticali della Metuccia fanno da sfondo alla val Pagana regalandoci scorci tipicamente alpini.

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Si raccoglie freddissima acqua di sorgente

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Concludo con una breve carrellata di fiori di montagna
Vedovella alpina
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Genziana carpatica
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Arnica montana
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AngelaI
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Inserito il - 25 giugno 2008 : 08:55:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bello, bello, bello...... ci hai fatto rivivere nuovamente la magnifica giornata passata insieme con la tua relazione dettagliata, descrittiva e molto emozionante.
Grazie tantissimo!

Complimenti per le bellissime foto, appena possibile inseriremo anche noi qualcuna.

Alla prossima avventura insieme. Noi ti aspettiamo.

Angela, Gianni, Gino, Sergio, Sara, Giovanni e Marcello ... mai stati così tanti.

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P.S. ...hai ragione ti ho riempito la testa di chiacchiere.... è l'entusiasmo per la bellezza della natura...... perdonami.

Angela
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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
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Inserito il - 25 giugno 2008 : 09:41:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Angela e Gianni:


P.S. ...hai ragione ti ho riempito la testa di chiacchiere.... è l'entusiasmo per la bellezza della natura...... perdonami.
Angela

Magari tutte le chiacchiere fossero così!!! Quindi non ti perdono, anzi... la prossima volta ti invito a mitragliarmi di "chiacchiere" ancora di più.

Grazie!

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argonauta
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Biologia Marina

Inserito il - 25 giugno 2008 : 21:09:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bravissimi con un pò di invidia.

Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)
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fabri64
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Inserito il - 26 giugno 2008 : 11:18:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di argonauta:

Bravissimi con un pò di invidia.

Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)

Grazie di cuore Mario, fa sempre molto piacere ricevere una nota d'apprezzamnto.

Saluti
Fabrizio

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Stekal
Moderatore


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Inserito il - 26 giugno 2008 : 12:17:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto belle grazie!!

come invidio quei camosci al fresco sul nevaio!!




Stefano
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fabri64
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Inserito il - 26 giugno 2008 : 14:06:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Stekal:

Molto belle grazie!!

come invidio quei camosci al fresco sul nevaio!!

Stefano

Grazie a te!
Sapessi come li invidio io quei camosci... soprattutto considerando il caldo di Roma in questo momento!

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AngelaI
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Inserito il - 27 giugno 2008 : 11:44:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Con un po' di ritardo, causa impegni di lavoro, inseriamo anche noi alcune immagini della bellissima escursione vissuta con Fabrizio e altri amici non iscritti al forum.

Le foto proposte sono il risultato di un lavoro di squadra, un mix di diverse fotocamere e vari autori, anche per questo motivo c'è voluto più tempo per predisporle.

La pubblicazione delle foto è stata autorizzata dagli autori.

La salita in faggeta. Da sinistra Marcello, Fabrizio, Angela, Sara e Gino.
Immagine:
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AngelaI
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Inserito il - 27 giugno 2008 : 11:47:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Usciti dalla faggeta lo sguardo è catturato dalla vetta di monte Meta, la "regina" delle nostre montagne.

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AngelaI
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Inserito il - 27 giugno 2008 : 11:50:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ad ogni passo sembra di essere così vicini alla nostra meta da poter toccare la montagna, ma il punto d'arrivo è ancora lontano.

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AngelaI
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Inserito il - 27 giugno 2008 : 11:52:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da destra, Marcello, Giovanni, Fabrizio che si disseta, Angela, Gino.

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Inserito il - 27 giugno 2008 : 11:54:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


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Inserito il - 27 giugno 2008 : 11:55:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sara e Gino

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AngelaI
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Inserito il - 27 giugno 2008 : 11:59:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un brutto controluce.

Da sinistra davanti, Giovanni, Marcello, Angela, dietro Fabrizio e Sara.

Mancano Gino e Sergio.

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AngelaI
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Inserito il - 27 giugno 2008 : 12:02:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
All'arrivo a Passo dei Monaci, ci provano tutti o quasi a riposarsi....ma ....



Sergio e Marcello, super attrezzato.
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AngelaI
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Inserito il - 27 giugno 2008 : 12:03:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...ma...... c'è chi ci riesce.... e.....


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AngelaI
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Inserito il - 27 giugno 2008 : 12:07:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...e ..... chi vorrebbe disperatamente riuscirci, se solo gli dessero tregua.
Invece rischia di essere infilzato solo per averci provato.

Ma è tutto uno scherzo! ..... o quasi.


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Modificato da - AngelaI in data 27 giugno 2008 12:08:43
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AngelaI
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Inserito il - 27 giugno 2008 : 12:20:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questo è l'incontro con i camosci descritto da Fabrizio e immortalato da Sergio che si trovava molto più in alto.

A destra si vede Sara che è diventata un tutt'uno con le rocce, e a sinistra i camosci che brucano l'erba a pochi metri. E' rimasta lì immobile a lungo, a tratti in apnea per non fare rumore. Ha addirittura sopportato le mosche che le si poggiavano sulla pelle per non muoversi.

E pensare che Sara (senza macchinetta fotografica) era rimasta lì nascosta per non disturbare noi (Angela e Fabrizio) intenti a fotografare proprio i camosci, che invece si sono diretti verso la sua collocazione.

Per non disturbare la bella scenetta nossuno di noi si è spostato dalla propria posizione fino a quando i camosci si sono lentamente allontanati.


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