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 di Natura Mediterraneo
 


ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
Grazie a tutti per la collaborazione


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 Forum Animali - Natura Mediterraneo
 ANFIBI
 Chitridiomicosi la temibile micosi che colpisce gli anfibi
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Alpinus
Utente V.I.P.

Città: sul cucuzzolo della montagna...


237 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 16 giugno 2008 : 07:12:37 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Importantissimo messaggio di Guido Ceccolini apparso su lista Vertebrati:

Cari amici,
all'indirizzo Link potete scaricare un interessante documento in italiano sulla chitridiomicosi la malattia degli anfibi provocata dal fungo Batrachochytrium dendrobatidis. Nella zona dove abito osservare un rospo comune è ormai un avvenimento e l'ululone dal ventre giallo è scomparso da tutti i luoghi conosciuti.
Ciao
Guido Ceccolini

Tratto dal doc. scaricabile
"Misure contro la propagazione della chitridiomicosi
Gli erpetologi e altri amici degli anfibi rappresentano il maggior rischio di propagazione dell’agente patogeno. Praticamente nessun altro visita tanti siti di anfibi in così poco tempo. È imperativo prestare attenzione a non trasportare zoospore da uno stagno all’altro. Tutto l’equipaggiamento (stivali, retino, ecc.) deve essere decontaminato mediante una delle misure seguenti :
- Lasciar seccare completamente materiale e scarpe, poiché il fungo muore per disseccamento (attenzione, anche il fango depositato sulle suole deve essiccare totalmente!).
- Riscaldamento (5 min. a 60°C sono sufficienti).
- Disinfezione: ad esempio, con della candeggina non diluita o dell’alcool al 70% (attenzione, queste sostanze sono tossiche; non disinfettare mai in prossimità dell’acqua). Esistono numerosi antimicotici efficaci contro la chitridiomicosi. Il virkon si è rivelato appropriato per il terreno (maggiori informazioni in tedesco all’indirizzo: Link - parola chiave « virkon »). Il karch fornisce volentieri informazioni su altri prodotti e sulle diluizioni da applicare.
Inoltre, qualsiasi trasferimento di organismi (vegetali – lenticchie d’acqua! – lumache, pesci) da un corpo d’acqua all’altro è da evitare, poiché le spore possono trovarsi su qualsiasi superficie umida.
Le misure di lotta alla chitridiomicosi possono apparire costrittive agli erpetologi operanti sul terreno. Tuttavia, le proporzioni devastatrici che può assumere questa malattia non devono essere sottovalutate. Secondo le conoscenze attuali, essa si
mantiene relativamente benigna in Svizzera. Sarebbe increscioso assistere al cambiamento di questa situazione, assistendo al comportamento incosciente di erpetologi e amici della natura!"

u / c
Utente Cancellato

Città: .


0 Messaggi
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Inserito il - 16 giugno 2008 : 10:08:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La vedo nera e persa in partenza....
Noi possimano pure stare molto attenti ma gli animali al pascolo e gli uccelli acquatici no....
Inoltre i rospi sono molto erratici.

Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto.
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triturus
Utente Senior


Città: latina
Prov.: Latina

Regione: Lazio


1918 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 giugno 2008 : 17:34:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
purtroppo è l'unica cosa che possiamo fare...sono regole importanti

.....qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra.......
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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


5312 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2008 : 14:04:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sbaglio o la micosi colpisce solo la specie pachypus? La variegata non è in pericolo, verò? Se è così, chissà perchè.

Ric
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triturus
Utente Senior


Città: latina
Prov.: Latina

Regione: Lazio


1918 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2008 : 17:25:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
che io sappia è proprio cosi, sono questioni di genetica. per esmpio la salamndra lanzai è tutta un'altra cosa a confronto dell'atra, è piu affine alla salamndra salamandra. come la ssp. giglioli è piu affine alla bernardezi che alla ssp.nominale...come il mistero delle parentele dell'euprotto che gli costano la chitridiomicosi...sono davvero misteri per quanto ne so io

.....qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra.......
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Patrick_S
Utente Senior


Città: Switzerland

Regione: Switzerland


1195 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2008 : 23:20:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
no la filogenetica si può spiegare (sempre a teorie). Un lavoro di analisi genetica del genere Salamandra di Steinfartz ha messo in evidenza che in Europa abbiamo tre gruppi distinti geneticamente. (S.s.morenica, S.s.crespoi e S.s.longilostris) (S.s.bernadezi e S.s.gigliolii) probabilmente prima dell'ultima glaciazione occupavano areali più vasti dopo sono stati occupati dall'altro più grande gruppo.

secondo questa analisi S.atra è risultata affine a S.corsica.

S.lanzai(già presumibile per certe caratteristiche morfologiche come l'assenza di ghiandole paravertebrali) S.inframaculata e S.algira a se stanti.



quali parentele ha l'euprotto?


Mi pare che anche l'alite stia soffrendo la micosi...






Patrick Scimè
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Attinia
Utente V.I.P.


Città: Messina

Regione: Sicilia


107 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 03 febbraio 2009 : 22:12:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cercando in giro per la rete, ho trovato molto materiale sulla chitridiomicosi, comprese foto al microscopio del fungo responsabile dell'infezione e di sezioni di epidermide infettate.
Non ho trovato però documentazione fotografica di un anfibio con lesioni dovute a questa malattia o almeno foto dell'aspetto macroscopico dell'epidermide di un esemplare infetto.
Qualcuno ha materiale a riguardo o sa indicarmi dove trovarlo?
Grazie

Dalila
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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


5312 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 febbraio 2009 : 09:34:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Potresti provare a metterti in contatto con il Centro Anfibi di Pianoro: Link

Ciao, Ric
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Stefano Doglio
Utente Senior

Città: Roma

Regione: Lazio


1599 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 febbraio 2009 : 09:38:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Attinia:

Cercando in giro per la rete, ho trovato molto materiale sulla chitridiomicosi, comprese foto al microscopio del fungo responsabile dell'infezione e di sezioni di epidermide infettate.
Non ho trovato però documentazione fotografica di un anfibio con lesioni dovute a questa malattia o almeno foto dell'aspetto macroscopico dell'epidermide di un esemplare infetto.
Qualcuno ha materiale a riguardo o sa indicarmi dove trovarlo?
Grazie


il fatto è che non mi sembra proprio che ci siano lesioni specifiche della chitridiomicosi! Persino le tecniche istologiche non sono affidabilissime perché se per caso fai una sezione dove non ci sono corpi fruttiferi non vedi nulla anche in un animale infetto, idealmente si dovrebbe andare sempre di pcr per essere sicuri dell'infezione o per escluderla. Vedere un animale (o più) con lesioni al massimo ti fa sospettare che possa esserci il chitridio, poi magari sono causate da tutt'altro

Stefano
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