Inserito il - 06 giugno 2008 : 17:53:17
Classe: Aves Ordine: Charadriiformes Famiglia: Laridae Genere: Larus Specie:Larus michahellis
...all'Orto Botanico di Palermo!
Eh già, una coppia di gabbiani reali ha deciso di deporre e allevare il loro piccolo in cima ad una statua posta su una delle due colonne ai confini dell'O.b.
Me ne sono accorto per caso, passando da quel vialetto quasi un mese fà mi sono visto addosso prima uno, poi due uccellacci che strillavano a squarciagola bombardandomi di feci liquide e biancastre. Dire che sono scappato a gambe levate è poco! Credetemi, essere mobbati da un gabbiano non è un'esperienza piacevole...all'inizio non mi potevo avvicinare a più di 60 metri. Pian piano hanno imparato a riconoscermi permettendomi di arrivare a 20 metri. Poi 10. Ora posso arrivare tranquillamente sotto la colonna senza che si allarmino minimamente.
Stranamente i gabbiani attaccavano solo me e qualche visitatore mentre i furgoncini della manutenzione e i custodi non venivano degnati nemmeno del minimo segnale d'allarme. Il loro pargoletto è già grande quanto una gallina, sempre affamatissimo e pigolante. La cosa caratteristica è che i due gabbiani adulti stanno sempre sulle teste delle statue mentre il piccolo fà in continuazione il giro dell'ampio cornicione appena sotto di loro. Ogni tanto uno dei due scompare verso il porto per tornare qualche ora dopo rigurgitando una sostanziosa cena per il piccolo...
Apparte me e qualcun'altro penso che nessuno si sia accorto del nido. E forse è meglio così. Le foto che posto sono di un mio collega, Licata Fulvio che da bravo fotografo qual'è mi ha dato una mano!
Papà gabbiano in alto, il piccolino in basso che si stiracchia!
Messaggio originario di salvob: Stranamente i gabbiani attaccavano solo me e qualche visitatore mentre i furgoncini della manutenzione e i custodi non venivano degnati nemmeno del minimo segnale d'allarme.
Con ogni probabilità i furgoncini ed i custodi venivano considerati parte dell'"ambiente" (preesistenti all'intenzione di nidificare, e tutto sommato parte del loro territorio), mentre i visitatori apparivano come "interferenze".
«Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità » Gustavo Rol