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 Charpentieria itala itala. Problema risolto?
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2328 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 maggio 2008 : 21:01:28 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Gastropoda Famiglia: Clausiliidae Genere: Charpentieria(Itala) Specie:Charpentieria(Itala) itala itala

Immagine:
Charpentieria itala itala.  Problema risolto?

Con grande cocciutaggine torno per la terza volta su Charpentieria itala itala, descritta da Georg von Martens nel suo "Reise nach Venedig. Zweiter Theil. Venedig, Euganeen, Alpen von Belluno, Tirol, Baiern. Naturgeschichtlicher Anhang." del 1824.
La prima volta, provvisto di una cultura "da Cossignani", perché pensavo che tali fossero i miei esemplari dei M.Berici; la seconda, dopo aver approfondito l'argomento, per spiegare che Ch.itala itala e Ch.itala serravalensis (Nordsieck 1963) potevano essere la stessa cosa.
Il problema è che, nella visione di Nordsieck del 1963 (Die Formenbildung des Genus Delima in den Südalpen: Nor63) non sembra esserci posto per Ch.itala itala, che infatti non vi compare, sostituita di fatto dalla nuova ssp. serravalensis.
Alzona e la Checklist elencano itala itala e itala serravalensis, immagino per dovere d'ufficio, non potendo ignorare la pubblicazione di Nordsieck e non potendo mancare la forma nominotipica. E' più coerente il Cossignani che include itala itala ma ignora serravalensis.
Mi chiedo come lo stesso Nordsieck possa conciliare le due spp, che elenca insieme nel suo recente libro "Worldwide Door Snails" (2007). Non mi risulta che sia piu' tornato sull'argomento (in rete si trovano gli abstract dei suoi lavori): come si è giunti all'attuale situazione?

Il lavoro originale di Martens si trova in pochissime biblioteche. In mancanza di esso mi sono affidato a Google, con risultati che hanno superato le attese. La ricerca è stata a tutto campo, convinto che fosse necessario capire il personaggio, Georg von Martens, e ricostruire i suoi spostamenti nel famoso "Reise nach Venedig".
Georg von Martens (1788-1872) nacque a Venezia, figlio del console di Danimarca presso la Serenissima Repubblica e lì trascorse la sua giovinezza. Successivamente visitò la città e il suo territorio nel 1816, 1818 e 1824, data di pubblicazione del libro. In questo lavoro si parla di arte, tecniche costruttive, usanze, economia, modo di vivere ..., ma affiora forte la curiosità del naturalista. Ad esempio, parlando del Montello, ipotizza che si tratti dei detriti accumulati alla foce di un antico fiume, oppure discute animatamente sull'antico corso del Piave.
La descrizione di "Clausilia itala" si trova nella corposa appendice al 2° volume intitolata "Fauna Veneta" (che insieme a "Flora Veneta" costituisce appunto la "Naturgeschichtlicher Anhang").
Temo però che non riporti la località di raccolta di "Clausilia itala", come dimostrerebbe la confusione attuale. Di quest'opera ho trovato un lungo riassunto (eslcuse le appendici, purtroppo) ed un indice con breve sommario capitolo per capitolo.
Ho così potuto di ricostruire con buona approssimazione il viaggio dell'autore. Nella cartina allegata ho segnato gli itinerari del Martens insieme alle località per cui Nor63 riporta le forme venete di Ch.itala. La riga tratteggiata Ampezzo-Pordenone rappresenta il limite orientale della specie per Nor63.
Immagine:
Charpentieria itala itala.  Problema risolto?
188,42 KB

E' evidente che:
- sensu Nor63, non c'è spazio per una "itala itala" distinata da serravalensis, se non in pianura;
- se si esclude questa possibilità, le escursioni del Martens si sono svolte nel territorio della serravalensis (passando perfino per il locus classicus di quest'ultima) tranne il ritorno dove, a partire dalla media Valsugana, Trento ecc. poteva incontrare rubiginea e braunii. Escluderei che si riferisca a queste entità, soprattutto perché non penso che in tal caso l'avrebbe inclusa in "Fauna Veneta".

Il bello, però, deve ancora venire!

La descrizione originale del Martens era sotto i nostri occhi! E' infatti riportata da L.Pfeiffer a p.606 del vol. 3 della sua monumentale Mongraphia Heliceorum Viventium del 1853 (fra i link del forum). Allego il brano:
Immagine:
Charpentieria itala itala.  Problema risolto?
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A parte la divertente questione su Ch.itala in Sicilia, la descrizione tradotta dovrebbe suonare così:
Conchiglia bruno-rossiccia, opaca, trasparente, leggera, debolmente striata; sutura marcata da papille bianche, con due lamelle columellari. H: 22-24mm, L: 4.5mm.

E' una descrizione vaga, tuttavia
- e' perfettamente compatibile con serravalensis;
- permette di escludere rubiginea, più piccola e spesso costulata.

A questo punto ho avuto uno straordinario colpo di fortuna. Su "Malakozoologische Blätter" del 1857, vol.4, si legge la relazione di Eduard von Martens (1831-1908), figlio di Georg, famoso malacologo (le altre 6 sp. di molluschi italiani attribuite a "Martens" le dobbiamo a lui) e curatore del Museo di Berlino, dal titolo: "Reisebemerkungen über einige binnenschnecken Italiens", descrizione malacologica di un suo viaggio in Italia che, scendendo lungo l'Adige e il Sarca lo porta al lago di Garda, quindi a Verona, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli fino a Capri. Una bella vacanza, non c'è che dire! A p.129 si trova la frase chiave, di cui riporto figura e traduzione:
Immagine:
Charpentieria itala itala.  Problema risolto?
38,42 KB

"Anche mio padre aveva trovato in precedenza, fra Mira e Dolo, la sua Clausilia itala, una grossa forma dell'alboguttulata e decisamente il suo nome più antico (pubblicato nel 1824 in "Reise nach Venedig" vol.2, p.442, illustrata in Tav. 3, fig.1), io l'ho incontrata nuovamente nell'Orto Botanico di Padova ..."
Considerato che il figlio avrà avuto notizie di prima mano e che il padre era ancora attivo nel 1857, è difficile dubitare di questa testimonianza che identifica il locus classicus con precisione insperata: questi due paesi in provincia di Venezia distano solo 6km. Non un ambiente collinare o montano, bensi' la Riviera del Brenta, nella "pingue" pianura veneziana. Mi piace immaginare che il Martens l'abbia trovata nel parco di una villa che costeggia la riviera, dov'era ospite di un nobile amico.

Per concludere, sono molto felice di mostrarvi alcune immagini di Charpentieria itala itala (G.von Martens 1824) topotipiche! Trovati a metà strada fra Mira e Dolo. Corrispondono bene alla descrizione del Martens ed anche alla serravalensis, almeno la conchiglia. Problema risolto, dunque? Chissà che non sia la volta buona! Un saluto a tutti,
Fern.

Charpentieria(Itala) itala itala (G.von Martens 1824)
Charpentieria itala itala.  Problema risolto?
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Aggiungo immagini di esemplari viventi.
Immagine:
Charpentieria itala itala.  Problema risolto?
163,2 KB

Modificato da - Subpoto in Data 01 aprile 2009 17:33:29

ang
Moderatore


Città: roma

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11306 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 maggio 2008 : 23:05:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
straordinario!
ho letto con passione la soluzione di questo giallo intricato, paragonabile solo alla riscoperta della Candidula fiorii da parte dei nostri subpoto e mauro grano
tra l'altro tornano anche le dimensioni notevoli già citate a suo tempo da giambattista nardi, oltre i 2 cm
che dire, beata la tua cocciutaggine, ci hai regalato una bellissima giornata
ma a questo punto... perché non pubblichi questa nota?

ciao

ang

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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


9021 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 27 maggio 2008 : 02:20:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto convincenti le testimonianze sulla zona tipica,ora abbiamo un punto di riferimento sicuro per questa specie.
Ho collegato questo post come prima referenza di Charpentieria itala itala spostando quello di ang della prov di Como in Charpentieria itala leccoensis come era già stato proposto da G.B.Nardi.
Se il topotipo è convincente molto meno lo sono le distribuzioni sulla cartina.
Delle sottospecie per essere tali dovrebbero avere un areale ben delimitato in cui si verifichino determinate differenze costanti dalla sp.tipo; dalla cartina sembra che le varie forme si manifestano a notevole distanza inframmezzate da sottospecie diverse.
Questo fatto potrebbe significare due cose, o si tratta di specie diverse che possono occupare gli stessi territori senza ibridizzarsi o si tratta di demi locali di forma simile ma di origine indipendente che possono rientrare nella variazione di forma della medesima specie.
Su questa spinosa questione il dibattito è aperto.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo
Sandro
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willy
Utente V.I.P.

Città: Muggia
Prov.: Trieste

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210 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 maggio 2008 : 07:05:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Fern,
passano gli anni ma Nordsieck non perde il vizio di "dimenticare" nomi per strada e crearne altri ex novo.....vedi Siciliaria spezialensis (da lui istituito per ribattezzare S. leucophryne, a mio avviso...)...e in una sua recente pubblicazione sulle Cochlodina del nord-est italiano e sull'Istria...roba da svenire stecchiti!!...ed altre decine di casi.....
Complimenti per il tuo post. Ti chiedo: allora la forma di pianura di C. itala tipica dei dintorni di Udine, dalle dimensioni ridottissime, che cos'è?? La mandiamo a Nordsieck che tiri fuori dal suo cilindro un'altro bel nome?
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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


6436 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 27 maggio 2008 : 10:39:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Fern,

Bellissimo lavoro ... ne avevamo parlato a voce, ma visto così è tutt'altra cosa ,penso sia il caso di pubblicare questa nota su una testata ufficiale per rendere la tua scoperta di peso diverso.
Ora ci sarebbe da controllare la Carpentieria vicentina che probabilmente rientra in itala sensu stricto e sicuramente istituita, perchè non ben conosciuta la vera itala.

A presto

Ermanno

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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2328 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 maggio 2008 : 14:56:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cari amici, confesso che temevo di ricevere una cocente stroncatura e mi rincuora molto che siate convinti anche voi.
Willy: il tuo riferimento alle Cochlodina del nord-est mi ricorda una certa "Cochlodina (costata?) natisonensis, Nordsieck 2007" il cui nome mi aveva incuriosito. Pero' credo che Nor63 abbia grandi meriti e sia un punto di riferimento imprescindibile. Quanto alla piccola Charpentieria di Udine, pochi come te possono giudicarne il valore. Io posso dire che anche sul fronte sud ci sono problemi: gli es. padovani sono piu' piccoli della tipica itala/serravalensis e mi sembra (3 es.) che lo stesso valga per il veronese. Non posso neppure escludere la possibilita' estrema che albopustulata si insinui nella pianura veneta ben oltre i dintorni del Lago di Garda come riferito da Nordsieck. Non lo posso escludere perche' non so distinguere veramente itala/serravalensis dalla forma piu' grande e liscia di albopustulata.
Ermanno, ti sono grato per l'articolo di Nordsieck e per aver sopportato i miei discorsi interminabili: come vedi l'ho letto attentamente. Quando alla "vicentina", non l'ho menzionata ma mi era servita proprio come chiave per identificare itala e serravalensis. Pur non conoscendone la descrizione, era stata l'equivalenza vicentina=itala della Checklist a mettermi sull'avviso, perche' incrociando Alzona e Nor63 e' anche vicentina=serravalensis.
Subpoto, hai ragione per quanto riguarda rubiginea-braunii in Trentino A.A. e Lombardia, ma in generale non e' cosi'. Anzi, se mi limito al Veneto, le distribuzioni di Nor63 seguono confini molto chiari da un punto di vista geografico: abbiamo baldensis sul M.Baldo, rubiginea sui Lessini, rubigineaXserravalensis nei 7 Comuni, serravalensis sul M.Grappa, prealpi bellunesi ecc. Tutto segnato da confini netti come la valle dell'Adige, la Val d'Astico, la valle del Brenta. Con alcune eccezioni ...
Beh, chiudo qui che' altrimenti esagero di nuovo. Un saluto a tuti,

Fern

p.s. Allego un collegamento a Malakozoologische Blätter, 1857 che presenta anche altri motivi di interesse, come ad es. la "Clausilia albuguttulata" di Porretta Terme (BO): stando al Cossignani Ch.itala non vive in Emilia Romagna!
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Mauro Grano
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


3855 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 27 maggio 2008 : 16:11:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti,
lo scorso anno proprio di questi tempi postai delle foto di esemplari provenienti da Longarone, Fae e Ponte delle Alpi, tutti comuni ricadenti nel comune di Belluno. Se questi esemplari possono contribuire, li metto volentieri a disposizione.

Mauro
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