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 di Natura Mediterraneo
 


Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Coleoptera e Strepsiptera
 Diytiscidae del genere Agabus (cf. A. binotatus)
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Forbix
Moderatore


Città: Portoferraio
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


6989 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 maggio 2008 : 23:51:00 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Hexapoda Ordine: Coleoptera Famiglia: Dytiscidae Genere: Agabus Specie:Agabus binotatus (cfr)
....CI SONO VICINO?



Immagine:
Diytiscidae del genere Agabus (cf. A. binotatus)
179,56 KB

Forbix

Modificato da - vladim in Data 05 gennaio 2019 15:12:09

Forbix
Moderatore


Città: Portoferraio
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


6989 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 maggio 2008 : 10:11:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...aggiungo un'immagine ventrale dell'insetto.



Immagine:
Diytiscidae del genere Agabus (cf. A. binotatus)
178,57 KB

Forbix
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AleP
Utente V.I.P.


Città: Verona


434 Messaggi
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Inserito il - 16 maggio 2008 : 10:47:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao, non credo proprio sia un Colymbetes, sembrerebbe piu' un Agabus. Mi sapresti dire che dimensioni aveva? In che tipo di acqua lo hai raccolto?
Ciao

AleP
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Forbix
Moderatore


Città: Portoferraio
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Regione: Toscana


6989 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 maggio 2008 : 12:03:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Acqua sorgiva, corrente, misurava circa 5mm.
La cosa che mi ha colpito sono le due macchioline nella parte bassa della elitre.
.....allora potrebbe trattarsi del fantomatico Agabus aubei !!!!!
...ricercato appunto in questo post: Link

Le due macchioline di cui parlo sono queste qui:

Forbix
Immagine:
Diytiscidae del genere Agabus (cf. A. binotatus)
213,51 KB

Modificato da - Forbix in data 16 maggio 2008 12:11:04
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AleP
Utente V.I.P.


Città: Verona


434 Messaggi
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Inserito il - 16 maggio 2008 : 12:27:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao non conosco l'Agabus (Gaurodytes) aubei ma direi che di Agabus si tratta di sicuro anche alla luce di dove lo hai raccolto. Era nella tua regione? Agabus e' un genere complesso e ricco di sottogeneri, di difficile identificazione al livello di specie anche con l'esemplare sottomano. Cosi' a occhio potrebbe anche essere un nitidus o un guttatus (alcuni li considerano la stessa specie). Spero che qualcuno possa aiutarti di piu' ma basandosi sulle foto sara' dura!
Ciao

AleP
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Forbix
Moderatore


Città: Portoferraio
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


6989 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 maggio 2008 : 12:32:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...si l'ho raccolto all'Isola d'Elba....proprio per questo pensavo all'endemismo!

Forbix
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AleP
Utente V.I.P.


Città: Verona


434 Messaggi
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Inserito il - 16 maggio 2008 : 13:39:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Allora adesso e' un po' piu' chiaro, infatti l'Agabus aubei (a quel che vedo si chiama ora cosi' quello che era un tempo Metronectes aubei)e' presente appunto all'Elba.
Purtroppo non conosco questa specie e non ho davanti nulla al momento che mi aiuti ad identificarla. Sicuramente qualcuno puo' aiutarti piu' di me, abbi solo pazienza.
Se dovesse essere Agabus (ex Metronectes) aubei poi mi devi dire dove esattamente lo hai preso!
Ciao

AleP
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danpic
Utente Senior


Città: Vigevano
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


2206 Messaggi
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Inserito il - 16 maggio 2008 : 23:33:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Leonardo ed Alessandro...sono molto arrugginito con i Coleotteri ditiscidi, propendo però come indicato da Ale per Agabus sp.anch'io non conosco l'aubei, posso solo dire che è una specie che frequenta i torrenti ma è estremamente rara e localizzata, non si può escludere che non si trovi frammisto ad altre specie. Bisognerebbe sentire uno specialista del gruppo.
In ogni caso è sicuramente da proteggere in modo rigoroso, nel contributo indicato da Leonardo avevo solo descritto brevemente la storia del suo ritrovamento nel 2006 (le ultime segnalazioni erano dell'anno 1963)

Un caro saluto a tutti

Danilo
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Velvet ant
Moderatore


Città: Capaci
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


3768 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 17 maggio 2008 : 22:09:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Leonardo
Come è stato già sottolineato negli interventi che mi hanno preceduto, l'identificazione di una Agabus s.l. attraverso una foto è, nella maggior parte dei casi, un'impresa impossibile.
I caratteri che distinguono le diverse specie riguardano punteggiatura, miscroscultura, armatura genitale e altre caratteristiche osservabili solo sotto le lenti di un buon binoculare.
Possiamo ipotizzare dunque solo somiglianze con specie già note per la tua bella isola.
Nel suo recente lavoro, sugli idroadefagi dell’Elba (Memorie S.E.I., 2006), K. Dettner riporta per l’isola, oltre all’ Agabus aubei, altre sei specie dello stesso genere.
Possiamo escludere subito l’aubei, che conosco e che ha una forma complessiva meno ovale e presenta le elitre nere e brillanti, senza traccia di macchie testacee più chiare.
Di quale Agabus si tratta, allora?
Fra le specie note per l'isola d'Elba, le identità più probabili sono due: A. biguttatus (= nitidus) e A. binotatus, che presentano entrambe, come suggerisce lo stesso nome specifico, due macchie testacee più chiare su ciascuna elitra (se osservi bene la terza foto, si nota, oltre alla macchia postmediana da te evidenziata, un piccolissimo punto preapicale chiaro).
Se proprio fossi costretto a sbilanciarmi, opterei per A. binotatus, per la particolare maculazione delle elitre e per la forma della macchia postmediana, leggermente irregolare (in A. biguttatus la macchia è più puntiforme e a contorni più regolari).
Ma questi non sono comunque i veri criteri diagnostici e possono anche fuorviare. Tieni conto, fra l’altro, che l’esemplare che hai fotografato è molto probabilmente un immaturo (fresco di schiusa) e dunque le parti chitinizzate risultano ancora particolarmente chiare, soprattutto nella parte sternale (ventrale), solitamente nera in tutte le specie.


Marcello


Diytiscidae del genere Agabus (cf. A. binotatus)
 
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Forbix
Moderatore


Città: Portoferraio
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


6989 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 17 maggio 2008 : 23:26:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Velvet ant:

Ciao Leonardo
Come è stato già sottolineato negli interventi che mi hanno preceduto, l'identificazione di una Agabus s.l. attraverso una foto è, nella maggior parte dei casi, un'impresa impossibile.
I caratteri che distinguono le diverse specie riguardano punteggiatura, miscroscultura, armatura genitale e altre caratteristiche osservabili solo sotto le lenti di un buon binoculare.
Possiamo ipotizzare dunque solo somiglianze con specie già note per la tua bella isola.
Nel suo recente lavoro, sugli idroadefagi dell’Elba (Memorie S.E.I., 2006), K. Dettner riporta per l’isola, oltre all’ Agabus aubei, altre sei specie dello stesso genere.
Possiamo escludere subito l’aubei, che conosco e che ha una forma complessiva meno ovale e presenta le elitre nere e brillanti, senza traccia di macchie testacee più chiare.
Di quale Agabus si tratta, allora?
Fra le specie note per l'isola d'Elba, le identità più probabili sono due: A. biguttatus (= nitidus) e A. binotatus, che presentano entrambe, come suggerisce lo stesso nome specifico, due macchie testacee più chiare su ciascuna elitra (se osservi bene la terza foto, si nota, oltre alla macchia postmediana da te evidenziata, un piccolissimo punto preapicale chiaro).
Se proprio fossi costretto a sbilanciarmi, opterei per A. binotatus, per la particolare maculazione delle elitre e per la forma della macchia postmediana, leggermente irregolare (in A. biguttatus la macchia è più puntiforme e a contorni più regolari).
Ma questi non sono comunque i veri criteri diagnostici e possono anche fuorviare. Tieni conto, fra l’altro, che l’esemplare che hai fotografato è molto probabilmente un immaturo (fresco di schiusa) e dunque le parti chitinizzate risultano ancora particolarmente chiare, soprattutto nella parte sternale (ventrale), solitamente nera in tutte le specie.


Marcello


Diytiscidae del genere Agabus (cf. A. binotatus)
 


Grazie 1000 per le desrcizioni e le informazioni fornitemi, comunque e' meglio che il nostro endemismo....dovunque sia, rimanga ben nascosto e continui a riprodursi in santa pace.


Forbix
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AleP
Utente V.I.P.


Città: Verona


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Inserito il - 20 maggio 2008 : 11:08:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Lo sapevo che chi avrebbe risposto sarebbe stato Velvet Ant. E mi fa piacere di aver quasi azzeccato (a parte l'errore che ho fatto di scrivere nitidus o guttatus anziche' BIguttatus!).
Marcello, approfitto per chiederti una cosa, il biguttatus/nitidus tu come li consideri? Mi sono imbattutto parecchie volte in questi ditiscidi, sia della forma tipica (nerastra) sia a elitre marrone/ferrugineo, all'inizio li avevo "identificati" come nitidus nigricollis, poi li ho "riclassificati" come bigutattus balearicus perche' molti autorevoli esperti non considerano il nitidus una specie valida.
Tu che ne pensi?
Ciao

AleP
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Velvet ant
Moderatore


Città: Capaci
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 20 maggio 2008 : 15:38:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Alessandro
Prima di risponderti, mi sembra corretto dirti che anch'io, come Danilo, sono un po' "fuori allenamento" con lo studio dei Ditiscidi e dunque non molto aggiornato, anche se queste interessanti discussioni sul forum sono servite a rispolverare "antiche passioni"
A proposito della dibattuta questione sulle identità di A. biguttatus e A. nitidus, sono state scritte, come tu sai, molte pagine da eminenti specialisti, a sostegno delle due tesi contrapposte (identità o diversità specifica).
A suo tempo, seguendo Franciscolo (1979), che ne sosteneva la separazione, avevo determinato come A. nitidus alcuni esemplari, ma senza troppa convinzione.
Qualche anno dopo Angelini (1984), scriveva: "...dopo aver esaminato oltre un migliaio di esemplari appartenenti ad Agabus biguttaus sensu lato, mi sono convinto che A. nitidus è una semplice varietà di A. biguttatus ".
Entrambi gli Autori, pur giungendo a conclusioni opposte, concordavano però sulla necessità di un'accurata revisione di tutto il materiale disponibile, con l'applicazione di criteri diagnostici più sicuri, che dessero meno spazio a valutazioni spesso troppo soggettive.
Ignoro se in questi ultimi anni siano apparse revisioni di questo tipo. Sta di fatto che i cataloghi più aggiornati riportano nitidus fra i sinonimi di biguttatus. Mi riferisco in particolare, sia a faunaeur.org che, soprattutto, al "Catalogue of Palearctic Dytiscidae" compilato da uno dei più autorevoli specialisti europei, Anders N. Nilsson, aggiornato al 31/12/2007.
Il catalogo è consultabile on-line qui.


Marcello


Diytiscidae del genere Agabus (cf. A. binotatus)
 
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danpic
Utente Senior


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Inserito il - 20 maggio 2008 : 23:30:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Marcello....sei impagabile, meno male che hai detto che sei arrugginito, ti devo ringraziare moltissimo per il link al catalogo dei Ditiscidi paleartici di Nillson.

Per AleP/Alessandro...mi sembra che anche tu sei messo bene con i ditiscidi sempre più di mè....mi fà molto piacere poter intervenire nei vostri post. Come ha già detto Marcello si stanno risvegliando "antiche" passioni.

Un caro Saluto a tutti quanti
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AleP
Utente V.I.P.


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Inserito il - 21 maggio 2008 : 13:46:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Marcello, grazie delle precisazioni. In effetti anche io stavo piu' con Angelini da te citato che con Franciscolo. Personalmente trovo le differenze tra nitidus e bigutattus non sufficienti a giustificarne l'attribuzione a specie diverse. Alcuni specialisti presenti ad Entomodena hanno espresso, anche se con prudenza, un parere simile.
Molto interessante il catalogo di Nilsson che hai linkato e che e' molto recente (2007): in esso scompare persino il subgenere Dichonectes.
Certo che se si facesse un bello studio genetico secondo me il 90% dei dubbi sparirebbe!
Ciao

AleP
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AleP
Utente V.I.P.


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Inserito il - 21 maggio 2008 : 13:49:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dimenticavo, alla luce dei fatti, a tuo parere come si collocano le forme ad elitre rosso-ferruginee? Sarebbero una varieta' del biguttatus?


AleP
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AleP
Utente V.I.P.


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Inserito il - 21 maggio 2008 : 13:56:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Danpic, a chi lo dici! Pensa che la mia passione per i ditiscidi e' rimasta silente per circa 15 anni e la ho riscoperta solo l'anno scorso!
Ma ora e' viva piu' che mai.
Ciao

AleP
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