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 Il "Pinetù" di Roncobello
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 06 maggio 2008 : 21:45:03 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Latitudine e Longitudine 45.955685,9.784184 clicca per visualizzare la mappa Google dal Satellite

Classe: Pinopsida Ordine: Pinales Famiglia: Pinaceae Genere: Abies Specie:Abies Alba
Con i suoi 46 metri di altezza ed i 350 cm di circonferenza, il "Pinetù" di Roncobello è il più alto abete bianco della bergamasca.
Le misure, pur decisamente considerevoli, non sono da record; quello che invece è veramente notevole è la sua storia, che adesso racconterò.
E' una storia d'altri tempi, che forse sarà difficile da capire per chi non ha conoscenza della durezza delle condizioni di vita della montagna di un tempo.
Cominciamo innanzitutto col dire che il "Pinetù" si trova in Alta Valle Brembana, nel Comune di Roncobello, lungo la strada che dalla frazione di Capovalle porta alle Baite di Mezzeno, ad un' altezza di circa 1200 metri slm.
Pinetù in bergamasco vuol dire semplicemente grande pino, perchè localmente vengono chiamati pini sia i pini veri e propri che gli abeti o i larici.

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marz

Modificato da - marz in Data 06 maggio 2008 22:26:36

marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 06 maggio 2008 : 21:59:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il Pinetù si trova in mezzo ad un bosco di abeti bianchi. Tutti gli altri abeti sono più o meno delle stesse dimensioni, notevolmente più bassi e nessuno riusciva a capire come mai in mezzo a migliaia e migliaia di abeti della stessa dimensione se ne trovasse uno ben più alto, finchè non si è riusciti a ricostruire la sua storia.
Prima però occorre dire che fino a qualche decennio fa la coltivazione e l' utilizzo del bosco era essenziale nella bergamasca (e non solo) per la sopravvivenza della povera economia di montagna.
Dal taglio periodico degli alberi si ricavava principalmente carbone che veniva poi rivenduto ed integrava quella che era un' economia di pura sopravvivenza, con condizioni di vita spesso durissime.

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marz
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 06 maggio 2008 : 22:22:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E questa è la sua storia.
Verso gli inizi del 1900 un giovane pastore del posto frequentava abitualmente la zona sia per pascolo che per legnatico od alla ricerca di frutti del bosco.
Pur essendo analfabeta, era riuscito ad incidere le proprie iniziali sul tronco del futuro Pinetù, rendendole visibili ai montanari che transitavano dalla mulattiera.
Allo scoppio della prima guerra mondiale il giovane venne richiamato come alpino e destinato al fronte degli altopiani veneti, dove, come tanti suoi altri coscritti, trovò la morte in una delle innumerevoli battaglie.
Verso gli anni venti, il proprietario del bosco si decise a vendere il legname ed un bel giorno arrivarono sul posto le squadre di boscaioli per l' abbattimento dei tronchi ed il trasporto a valle.
Il padre del ragazzo, che aveva sempre nel cuore il figlio scomparso, e si commuoveva ogni volta che passava dalla mulattiera e vedeva sul tronco le iniziali del proprio ragazzo, avvicinò gli uomini incaricati del taglio e pregò loro di poter acquistare lui quell' albero, per poterne evitare l' abbattimento.
L' accordo fu concluso, anche perchè fu capito il valore dell' albero per quel povero padre, che ne divenne così proprietario.
E questa vicenda umana ha consentito la sopravvivenza dell' albero, che sarebbe poi negli anni cresciuto fino a diventare il più alto abete bianco della bergamasca.

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marz
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mauretto
Moderatore


Città: pergine valsugana
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


4540 Messaggi
Micologia

Inserito il - 29 ottobre 2008 : 15:55:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che bella questa storia.
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limbarae
Moderatore


Città: Berchidda
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


12842 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 29 ottobre 2008 : 16:41:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Veramente un bellissimo racconto.
Se mi dovesse capitare di passare da quelle parti, lo vorrei proprio vedere, anzi, andrei a cercarlo apposta.
Una curiosità: ma di quelle iniziali è rimasta una seppur minima traccia?
Il mio lato archeologico ogni tanto riemerge.

"strada diritta e core in fronte"
Michel Fabrikant (1912-1989)
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 01 novembre 2008 : 23:13:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vi ringrazio molto per i vostri commenti.
E' sempre piacevole vedere le proprie discussioni commentate, ma i vostri messaggi mi sono stati particolarmente graditi, perchè anche a me questa storia ha sempre commosso profondamente.
Avevo esitato ad inserirla perchè avevo paura che qualcuno la ritenesse "strappalacrime".
E' una storia di altri tempi che solo chi è a conoscenza della durezza della vita di montagna di un tempo e dei valori forti che ne costituivano l' ossatura, può comprendere appieno.
E forse non è una caso che questi commenti siano venuti da un trentino e da un sardo, che, secondo me, sono le regioni dove quei valori si sono meglio conservati.

marz

Modificato da - marz in data 01 novembre 2008 23:14:45
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Alberto Gozzi
Moderatore


Città: Trento
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


25909 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 08 novembre 2008 : 20:10:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

grande, Giuseppe


è bellissima questa storia

un legame d'Amore..........tra la Natura e l'Uomo



grazie d'avercela resa partecipe...................alberto
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ssherazade
Utente V.I.P.


Città: Vaglia
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


310 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 14 novembre 2008 : 18:23:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io non sono nè trentina nè sarda ma mi sono commossa lo stesso.
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ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
Prov.: Napoli

Regione: Campania


6360 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 14 novembre 2008 : 21:36:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Lamartine scriveva: ...tout change, tout passe, tout, excepté le souvenir - (tutto cambia, tutto passa, tutto, tranne il ricordo)
e questo albero è un ricordo, non solo per quel padre
nin
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blcamuno
Utente Senior


Città: Nave
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


1076 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 novembre 2008 : 21:41:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Con i suoi 46 metri di altezza ed i 350 cm di circonferenza, il "Pinetù" di Roncobello è il più alto abete bianco della bergamasca.

Pinetù in bergamasco vuol dire semplicemente grande pino, perchè localmente vengono chiamati pini sia i pini veri e propri che gli abeti o i larici.

marz


Buona sera Giuseppe,
ho preparato una piccola scheda con i nomi in "lingua camuna" (territorio confinante con la bergamasca) delle piante resinose che crescono spontanee in Vallecamonica (BS).
L'accostamento alla tua commovente "storia d'altri tempi" è un pò blasfemo, ma giustificato dall'uso del termine PINETU'.
Un saluto.
bruno

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