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 Licheni del litorale romano: Castelporziano
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
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Inserito il - 26 marzo 2008 : 19:30:30 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

...abbiamo appena pubblicato sul sito di KeyToNature-Dryades (Link) una guida ai licheni della Tenuta di Castelporziano, sul litorale romano. Riporto sotto l'introduzione.
ciao a tutti
PL
La Tenuta Presidenziale di Castelporziano, a pochi chilometri da Roma, è uno dei siti lichenologicamente più importanti d’Europa. Quasi priva di affioramenti rocciosi naturali, ospita più di 200 specie di licheni, più di tre quarti dei quali sono epifiti. E’ uno dei pochissimi ambienti ancora quasi intatti delle coste tirreniche italiane, con una stupenda zonazione che va dagli arbusteti dunali alla lecceta, sino ad una fascia di querce decidue con esemplari secolari. Vecchie pinete d’impianto ed alberi da frutto ne aumentano la biodiversità lichenica. Gli arbusti delle dune ospitano l’unico esempio in Italia del Teloschisto-Tornabeniopsidetum, un’associazione altrimenti nota solo per le Isole Canarie, la lecceta a ridosso delle dune è ricca di licheni subtropicali con affinità oceaniche (una delle pochissime stazioni di Lobaria pulmonaria presso il mare), le grandi vecchie querce ospitano licheni ormai rarissimi in tutta Europa. Salvo poche ore di esplorazione da parte di P.L. Nimis nel 1982, la Tenuta è stata esplorata per 5 giorni da P.L. Nimis e L. Schiavon nel 1985, per un pomeriggio nel 1986 da J. Poelt, P.L. Nimis, ed un gruppo di studenti di Graz reduci da una faticosissima escursione in Sardegna nel 1986 e per una giornata da un’escursione internazionale legata ad un simposio sui licheni e monumenti nel 1991. L’indagine lichenologica sicuramente non è completa, e la Tenuta può riservare ancora molte interessanti sorprese. – NIMIS P.L. & SCHIAVON L. - The epiphytic lichen vegetation of the Tyrrhenian coasts in Central Italy - Annali di Botanica., 14: 39-67, 1986 - NIMIS P.L. – Contributi alle conoscenze floristiche sui licheni d’Italia. II. Florula lichenica della Tenuta di Castelporziano (Roma). – Braun-Blanquetia, 2: 223-238, 1988.

nimispl
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Inserito il - 26 marzo 2008 : 19:33:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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lynkos
Con altri occhi


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Inserito il - 27 marzo 2008 : 05:05:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ecco qualcosa che fa proprio per me, grazie! Come saprai, per noi mortali comuni di entrare Castelporziano se non come parte di una gita organizzata è praticamente impossibile, figurati per gironzolare a fare foto, ma spero che sarà possibile incontrare qualcosa di questa ricchezza anche fuori il muro nei boschi contigui di Castelfusano. Ci proverò alla prima opportunità.

Sarah


..."Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto. Dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore" (Stephen Jay Gould).
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nimispl
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Inserito il - 27 marzo 2008 : 10:40:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...sicuramente anche fuori si trovano molte specie che stanno dentro.
Però proprio su questo punto ho avuto un'esperianza negativa. Molti anni fa (credo fosse il 1986), dopo aver studiato l'incredibile vegetazione lichenica degli arbusti sulle dune di Castelporziano, abbiamo tentato di estendere il rilevamento fuori dalla tenuta. Abbiamo quindi incominciato a rilevare immediatamente a sud della recinzione che divideva la Tenuta dalla spiaggia libera. Gli arbusti ed il paesaggio erano gli stessi, ma incredibilmente la flora lichenica era poverissima rispetto a quella che cresceva a pochi metri di distanza, al di la del recinto nella tenuta. Ancora oggi non so spiegarmi il fenomeno: influenza dei gas di scarico dalla strada? Eutrofizzazione da parte dei bagnanti? Sollevamento di sabbia dovuto al calpestio e conseguente abrasione dei licheni? Se avessi insegnato a Roma, avrei suggerito una tesi di laurea sull'argomento: di rado mi è capitato di vedere un così impressionante depauperamento dei licheni dovuto all'azione dell'uomo. In quegli anni poi un Presidente (credo fosse Saragat) decise di aprire ai bagnanti una buona fetta della cinta dunale protetta....(no comment).
un cordiale saluto
PL
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lynkos
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Città: Sant'Eufemia a Maiella
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Inserito il - 28 marzo 2008 : 05:35:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Eh sì, no comment appunto . Comunque, mi sembra un fenomeno interessantissimo e degno di approfondimento. Questo depauperamento affligge solo la fascia dunale o anche le zone di macchia e bosco più verso l'entroterra? A proposito, proprio in quelle zone, sono andata ieri a caccia di ciò che credo sia Parmotrema hypoleucinum e adesso posto il risultato .

Sarah


..."Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto. Dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore" (Stephen Jay Gould).
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nimispl
Utente Senior

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Inserito il - 28 marzo 2008 : 10:33:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...io ho potuto esplorare solo la fascia dunale, quindi cosa succede nell'entroterra non lo so...
ciao
PL
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