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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
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Barracuda
Utente V.I.P.
Città: Sarzana
214 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 marzo 2008 : 18:02:18
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MA I BASTIONI DEL GRANDE MONTE
Ma i bastioni del grande Monte svettano come castelli eterni sulla pochezza dell'uomo. Quando di propone di vincere con l'astuzia e la provocazione la verginità della montagna non sa che questa mai vinta, né conquistata prepara il giorno della punizione. I bastioni del grande monte castelli di pietra e ghiaccio proiettati nel cielo aspettano l'uomo predatore le sue ruspe le sue mine, i palazzi e le fabbriche, le ciminiere e i serbatoi, qui non albergheranno. Bianche le sue cime il riverbero di luce la sua anima millenaria il turbinio della tormenta. Bianca la sua purezza l'infinito dello sguardo la memoria la selve di ghiaccio e le acque e i suoi occhi. Bianche le cascate e la sua amarezza. Il Monte Bianco aspetta la città ha rapito la sua gente il ritorno è prossimo lo annuncia il vento delle vette. Questa sera l'aquila e il camoscio sono irrequieti qualcuno cerca sulla montagna una casa perduta ci sono passi sulla neve qualcuno tossisce e bussa alla vecchia porta abbandonata
IL CUORE LIMPIDO DELLA MONTAGNA
L'uomo della pianura quassù cerca il tempo passato e la sua identità. La purezza è rimasta intatta nelle pieghe remote del volto della montagna. Il cuore della montagna aveva un battito profondo come il cuore del montanaro battevano in accordo, come ali di farfalla. L'alba richiama zampilli d'acqua, dai ruscelli nascosti nell'intrigo dei pini rovescia zaffate di luce sulle vecchie lose cementate dalle lente stagioni. La luce del giorno scopre un muro, una porta cigolante. Da quella porta un tempo correva lo sguardo sull'arco immenso che la valle aprendosi al cielo lasciava scoprire. Oltre il manto dei boschi volavano, nubi, farfalle, fagiani di monte. Dietro quella porta si intravvede controluce un tavolino massiccio di noce con il cesto del pane raffermo, pane scuro di segala. Una ciotola vuota, latte raggrumato, mezza candela spenta
AMICO MULO ADDIO
Cataste di legna antiche bruciate dal sole consumate dalla neve, spruzzate di muffa dormono scomposte nell'angolo del portico in abbandono. Il boscaiolo aveva i muscoli d'acciaio il mulo la forza del trattore, insieme con slitta e catene hanno trascinato i tronchi sino al casolare una voce, un nitrito, una carezza sul collo del mulo arranca, scalpita, scivola sul ghiaione. I tronchi prima rovesciati dal crinale sono giunti a mezza costa del monte. L'uomo e il mulo, formiche del bosco hanno accumulato nell'anfratto scavato nella roccia legna robusta per tutto l'inverno. Il braciere di pietra esultava, crepitava in penombra il calore. Quando l'uomo ha lasciato la montagna il suo mulo si è dissolto come zolla di terra alla pioggia, non ha lasciato impronte lo zoccolo, i suoi finimenti logori sono appesi al chiodo della stalla. La finestrella è aperta tutto l'anno entrano foglie e rami sospinti dal vento escono in allegria scoiattoli bruni e scompaiono nell'intrigo della catasta. Il mulo non ha voluto scendere a valle. Un masso gigantesco rotolato una notte su un prato di primule nane racchiude il suo corpo come un sarcofago di pietra
Le poesie sono tratte dal libro "La Montagna" di E. Dulevant Fra le tante cose il libro contiene stupende foto di una delle più suggestive regioni italiane: La Valle D'Aosta
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Barracuda
Utente V.I.P.
Città: Sarzana
214 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 marzo 2008 : 14:57:41
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Temperato d'estate; ricca la vegetazione digradante per varietà di colori dal fosco rossastro dei faggi, che coprono fitti la parte superiore del monte, e dal verde intenso dei castagni e dal cupo degli abeti e dei cerri sottostanti, al cinereo degli olivi e al verde chiaro dei vigneti sparsi lungo il pendio fino al piano.... All'ombra degli antichi castagni, per i luoghi più solitari, nella pace dei meriggi estivi, sulle praterie ondulate sparse di muschio, ove luccicano serpeggiando vene chiarissime, fra le grandi scogliere, sparse di licheni, pare aliti ancora un'aura di leggende.
(Giacomo Barzellotti, )
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Candidi soli e riso di tramonti
mormoreggiar di selve brune, ai venti
con sussurrio di fresche acque cadenti
giù per li verdi tramiti dei monti.
Ed Espero che roseo sormonti
nel profondo seren de' firmamenti,
e chiara luna che i sentier tacenti
inalbi e scherzi entro laghetti e fonti.
Questo m'era nei voti. Or miei desiri
pace ebber qui tra fiumi e tra montagne
dfelle secure muse in compagnia.
(Giosuè Carducci, )
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L'aria vi è purissima; il clima aspro d'inverno, piacevolmente
Vieni, crudel, vieni e vedi la pressura
dei tuoi gentili, e cura lor magagne,
e vedrai Santafior com'è sicura.
(Dante Alighieri, Purgatorio, canto VI)
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Se alcun luogo mai attrasse i poeti con le soavi ombre, o con le fonti argentine, e con le verdeggianti erbe dei ridenti prati, qui essi rimarranno tutta l'estate; poichè noi stimiamo che a questi gioghi dell'Amiata non siano da paragonarsi quelli di Cirra e Nisa, tanto esaltati dalle mitiche favole, e neppure da preferirsi sia la valle di Tempe col suo fiuma Peneo.
(Pio II Enea Silvio Piccolomini)
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Felicissimo monte, ove natura
col ciel concorde ogni sua grazia pose,
lieta e dolce stagion, ch'a l'amorose
alme da vita, e luce eterna e pura;
Bene a te larga fu l'eterna cura
in darti tante doti altrui nascose,
raro pregio dei monti, in cui ripose
l'uman diletto ogni più nobile cura.
Splenda in te dunque il ciel chiaro e lucente
d'ogni stagione, nè mai nembi e procelle
turbino il ciel del tuo liet'oriente.
(Gian Domenico Peri)
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Io morirò con la nostalgia di questi luoghi, e se la mia anima resta, prego che ella si avvolga col vento che dai macigni dell'Amiata va lungo la Fiora malinconica fino al mare.
(Mario Pratesi)
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Se gli aspetti della natura e le tradizioni religiose possano contribuire alla formazione dell'anima mistica delle folle anonime ed alla stessa ascesi del predestinato alla grazia, nessuna terra in Toscana più della montagna di Siena ebbe ed offre ancora nei silenzi eloquenti dei suoi solenni e luminosi tramonti, ammirati dalle cime boschive, la visione della verità eterna e assoluta, adombrata, nella vastità del creato e nella soave mestizia dell'ora, da leggende e da storie spirituali.
(Eugenio Lazzareschi)
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Il fuoco d'artifizio del maltempo
sarà murmure d'arnie a tarda sera.
La stanza ha travature
tarlate ed un sentore di meloni
penetra dall'assito. Le fumate
morbide che risalgono la valle
d'elfi e di funghi fino al cono diafano
della cima m'intorbidano i vetri,
e ti scrivo da qui, da questo tavolo
remoto, dalla cellula di miele
di una sfera lanciata nello spazio
e le gabbie coperte, il focolare
dove i marroni esplodono, le vene
di salnitro e di muffa sono il quadro
dove tra poco romperai. La vita
che t'affabula è ancora troppo breve
se ti contiene! Schiude la tua icona
il fondo luminoso. Fuori piove.
E tu seguissi le fragili architetture
annerite dal tempo e dal carbone,
i cortili quadrati che hanno nel mezzo
il pozzo profondissimo; tu seguissi
il volo infagottato degli uccelli
notturni e in fondo al borro l'allucciolio
della galassia, la fascia d'ogni tormento.
Ma il passo che risuona a lungo nell'oscuro
è di chi va solitario e altro non vede
che questo cadere di archi, di ombre e di pieghe.
Le stelle hanno trapunti troppo sottili,
l'occhio del campanile è fermo sulle due ore,
i rampicanti anch'essi sono un'ascesa
di tenebre e dil loro profumo duole amaro.
Ritorna domani più freddo, vento del nord,
spezza le antiche mani dell'arenaria,
sconvolge i libri d'ore nei solai,
e tutto sia lente tranquilla, dominio, prigione
del semso che non dispera! Ritorna più forte
vento di settentrione che rendi care
le catene e suggelli le spore del possibile!
Son troppo strette le strade, gli asini neri
che zoccolano in fila danno scintille,
dal picco nascosto rispondono vampate di magnesio...
...Questa rissa cristiana che non ha
se non parole d'ombra e di lamento
che ti porta di me? Meno di quanto
t'ha rapito la gora che s'interra
dolce nella sua chiusa di cemento.
Una ruota di mola, un vecchio tronco,
confini ultimi al mondo. Si disfà
( anonimo)
Queste poesie sono invece tratte dall'antologia della poesia dedicata al Monte Amiata, monte situato in un'altra bella regione della nostra Italia: la Toscana
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franci
Utente Senior
Città: Morbegno
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
1364 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 marzo 2008 : 09:32:15
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Vedo che non sono l'unica abituata a trascriversi le poesie preferite...
Franci Morbegno (SO) Link |
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