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 Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 16 febbraio 2008 : 14:19:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Le felci




Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.






Ma la vera atmosfera di magica sospensione che ha accompagnato il nostro respiro attraverso tutto il percorso della Via Cava è stata la presenza continua, incessante di una grande varietà di felci che in precario equilibrio si affacciavano sbirciando all'interno del profondo canalone scavato nel tufo.
Proprio nel luogo dove l’onda ammaliante dei dislivelli e delle curve si impossessa del tuo corpo e lo tiene avvinto nelle spire del silenzio.
Felci mute ed assolutamente immobili per la totale assenza di circolazione d'aria ma incredibilmente pregne di emozioni catturate nel corso dei secoli, pronte ad essere trasferite nel nostro spirito attraverso un semplice scambio di sguardi.




Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Questo singolare ambiente che l’opera dell’uomo ha creato e che la natura sta lentamente sottraendo per una sua paziente opera di reintegrazione nell’impenetrabile forteto maremmano, ha fatto sì che venisse a crearsi un microclima particolarissimo dove è molto alta la percentuale di umidità che il tufo riesce a cedere con estrema lentezza.
Infatti, una delle caratteristiche primarie di questo materiale è la sua predisposizione ad assorbire l’acqua per via dei micropori di cui è dotato.




Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.






E’ appunto sfruttando questo fenomeno della capillarità che le felci riescono a trovare nel tufo facile sostegno per l’apparato radicale ed abbondante nutrimento per il loro sviluppo.
I sali minerali delle piante in decomposizione ai livelli superiori filtrano facilmente attraverso la porosità del materiale tufaceo ed offrono garanzia di sopravvivenza.
Anche la capacità di conservazione delle temperature per merito delle microbollicine d’aria (ottimo isolante) incapsulate al suo interno offrono un valido aiuto al mantenimento di valori termici costanti.




Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Le Vie Cave quindi, per tutti questi motivi, hanno la tendenza ad affollarsi di incredibili quantitativi di felci, epatiche e muschi che gradiscono particolarmente questa singolare concentrazione di caratteristiche favorevoli alla loro diffusione.




Asplenium adiantum-nigrum

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Asplenium trichomanes

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Adiantum capillus-veneris


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Asplenium trichomanes

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Polypodium cfr. vulgare

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Polypodium cfr. vulgare

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Polypodium cfr. vulgare

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Beppe Miceli e Sarah Gregg

Modificato da - ecolab in data 25 febbraio 2008 18:57:12
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paoli
Moderatore


Città: Castelnuovo Garfagnana
Prov.: Lucca

Regione: Toscana


2784 Messaggi
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Inserito il - 17 febbraio 2008 : 17:17:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non aggiungo complimenti a quelli già fatti, dico solo che se esistono persone con la vostra sensibilità e capacità di cogliere e trasmettere emozioni come queste, questa umanità ha ancora qualche speranza di non soccombere di fronte alla grettezza e all'indifferenza che imperversa nei confronti della natura e della storia.
Un saluto ammirato, Maurizio.



"i dilettanti hanno costruito l'arca, i professionisti il Titanic"...anonimo...
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Giorgio Gozzi
Utente Super


Città: trento
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


7792 Messaggi
Micologia

Inserito il - 17 febbraio 2008 : 17:41:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti per la bellissima sequenza.
Per quello che è possibile vedere:

1.difficile sbilanciarsi,i Gymnopilus sono quasi tutti lignivori,nonostante possa esserci stato qualche residuo legnoso,non sembrerebbe l'habitat adatto
3.Coprinus della sezione Micacei(la mica(pruinosità)sul cappello lo conferma
4.senza il colore delle lamelle è molto difficile(bianche per Mycena,ocra per Galerina...ma potrebbe essere altro ancora
5-6-7 Auricularia mesenterica
8.Crepidotus sp.
9-10-11-12-13 Auricularia(Hirneola)yudae
14.Sarcoscypa sp.(ci sono almeno 3 specie simili)com.probabile coccinea o austriaca(le altre dovrebbero essere molto piccole)
16.Bisporella citrina è un buon candidato ma ci sono altre specie molto simili

ciao giorgio



....il porre sott'occhio un quadro completo della flora micologica del Trentino non mi è possibile,giacchè non ebbi l'agio di poterne percorrere tutte le selve......don Giacomo Bresadola
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 18 febbraio 2008 : 06:33:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di paoli:

Non aggiungo complimenti a quelli già fatti, dico solo che se esistono persone con la vostra sensibilità e capacità di cogliere e trasmettere emozioni come queste, questa umanità ha ancora qualche speranza di non soccombere di fronte alla grettezza e all'indifferenza che imperversa nei confronti della natura e della storia.
Un saluto ammirato, Maurizio.



Ricevere parole come le tue, Maurizio, è per noi motivo di grandissima soddisfazione. In effetti io e Sarah ci stiamo rendendo conto col trascorrere del tempo che l'obiettivo che ci eravamo preposti lo stiamo lentamente raggiungendo: avvicinare con altri occhi, con altro sentire l'animo dello studioso ma anche del semplice viandante al segreto messaggio racchiuso nelle diversità della natura, riuscendo a cogliere la profondità dell'assoluto dal molteplice manifestarsi del particolare.
Grazie anche a nome di Sarah.

Beppe



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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 18 febbraio 2008 : 06:39:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Giorgio Gozzi:

.................................
4.senza il colore delle lamelle è molto difficile(bianche per Mycena,ocra per Galerina...ma potrebbe essere altro ancora................



Quindi potrebbe essere addirittura qualcos' altro.....
eheheh smetteremmo finalmente di litigare...
Grazie Giorgio anche a nome di Sarah per i suggerimenti, per la tua estrema cortesia e per i complimenti.

Beppe






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Lipo
Utente Senior


Città: Desio
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


3330 Messaggi
Micologia

Inserito il - 18 febbraio 2008 : 19:25:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao, vedo solo ora la vostra bellissima esplorazione.
Per i Funghi concordo con quello già detto precedentemente da Giorgio.
Per determinate specie, senza una verifica approfondita, possiamo solo ipotizzare.

Grazie per le splendide immagini.


Lipo
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 19 febbraio 2008 : 08:22:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Lipo:

Ciao, vedo solo ora la vostra bellissima esplorazione.
Per i Funghi concordo con quello già detto precedentemente da Giorgio.
Per determinate specie, senza una verifica approfondita, possiamo solo ipotizzare.

Grazie per le splendide immagini.


Lipo


Grazio a te Lipo che insieme a Giorgio ci avete aiutato a toglierci d'impaccio sul terreno impervio della determinazione. Purtroppo tutti i campi che non si conoscono, particolarmente quello della micologia che richiede conoscenze estremamente approfondite, ostacolano qualsiasi tipo di iniziativa se non si viene supportati con adeguata consulenza. Sia io che Sarah ci rendiamo perfettamente conto delle difficoltà operative in cui deve muoversi chi tentasse una determinazione da foto scattate solo con finalità documentative e non prettamente scientifiche ma l'atmosfera delle Vie Cave non ci ha spinto a far mente locale a tante considerazioni di ordine pratico nè a toccare alcunchè lasciando tutto il più inalterato possibile. Spero che insieme agli altri micologi riuscirai a comprendere questa nostra trasgressione alle regole che voi sempre avete tenuto a sottolineare.
Sono felice che il lavoro nel suo insieme ti sia piaciuto.
Un ringraziamento anche da parte di Sarah,

Beppe



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Modificato da - vespa90ss in data 19 febbraio 2008 08:46:35
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 19 febbraio 2008 : 21:57:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.

Muschi, licheni, epatiche






Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Velluto. Uno strato di velluto verde che ricopriva un po' ovunque
l'ambiente. Questo lo scenario che accompagnava i nostri passi. E più
le pareti erano alte e ripide, più il fenomeno si amplificava.
Evidentemente un tasso di umidità molto elevato ed una circolazione
d'aria notevolmente inferiore garantivano questo risultato.
Le poche frasi che ci siamo scambiati mentre percorrevamo la Via Cava
non rimbalzavano concave come avrebbero dovuto in un ambiente simile,
ma venivano catturate ed assorbite dalla friabilità del tufo e dalla
morbidezza ovattata delle pareti ricoperte da muschi e licheni che
rapide le inghiottivano, quasi affamate di voce umana.
Ci spostavamo a piccoli passi e sostavamo a lungo assorti in un transfert
emotivo non comune e scattavamo nel silenzio assoluto quando sentivamo
giungere il momento.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Le nostre emozioni, lo stupore, le scarne frasi pronunciate, sono
rimaste imprigionate in quel muschio che da sempre si nutre delle
poche parole dei viandanti. Un'immacolata superficie di cuscinetti e
pulvini addossati l'un l'altro a concedersi lo spazio gentilmente,
senza lotta. Con rispetto e dignità. Perché per ognuno di loro ci
sarebbe stato posto nella immensa superficie porosa della Via Cava.
Un incredibile alternarsi di forme vegetali che offrono l'idea di una
convivenza non di una lotta per la sopravvivenza.
Questa la sensazione ricavata.



immagine 1

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




immagine 2 - Cladonia sp.

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




immagine 3 Cladonia sp.

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




immagine 4 Cladonia sp.

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




immagine 5 Cladonia sp.

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




immagine 6 Ochrolechia parella?

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




immagine 7 Cladonia rangiformis ?

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





immagine 8 Cladonia sp.

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





immagine 9

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





immagine 10 Porpidia macrocarpa?

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





immagine 11

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Beppe Miceli e Sarah Gregg



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Orlando55
Utente Senior

Città: s. pietro in g.
Prov.: Cosenza

Regione: Calabria


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Inserito il - 19 febbraio 2008 : 22:54:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Amici, non c'è che da rimanere estasiati........per la sensibilità, la passione, la poesia che emana ogni singolo scatto, ogni frase......
Grazie, saluti Orlando
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 20 febbraio 2008 : 10:08:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Orlando55:

Ciao Amici, non c'è che da rimanere estasiati........per la sensibilità, la passione, la poesia che emana ogni singolo scatto, ogni frase......
Grazie, saluti Orlando


Orlando...le tue parole ci colpiscono particolarmente e lasciano comprendere quanto tu sia vicino al nostro modo di percepire la natura.
Te ne siamo particolarmente riconoscenti.

Beppe Miceli e Sarah Gregg



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theco
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Inserito il - 20 febbraio 2008 : 17:12:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un percorso di purificazione per avvicinarsi al mistero della vita è un viaggio dentro se stessi.

Quelle pareti senza misura, che confondono la luce col buio, ma stillano di vita incosciente e incontenibile, sono le pareti del cuore del vecchio etrusco, sono le pareti del mio cuore, sono le pareti toccate in sorte ad ognuno di noi.

Tra quelle pareti c’è un inzio, c’è una fine, e c’è un percorso che le unisce.
Non si può uscire, si può solo proseguire, anche fermarsi è proseguire, anche tornare indietro è proseguire.
Il percoro è tortuoso, mai razionale, è pieno di vita, ma è vita inconsapevole del nostro passaggio; quella vita multiforme incrocia il nostro percorso, non lo determina, né se ne lascia determinare. La felce non brilla per noi.

Ma a pensarci bene forse anche il percorso è solo un illusione del nostro povero cuore, forse il nostro percorso non procede dalla vita verso la morte, dalla luce verso il buio, dalla pienezza verso il nulla… forse non è il percorso la cosa importante … forse la cosa importante sono proprio le pareti, così definitive, così vive.

Aveva ragione Salvatore a dire che avete un po’ nascosto questo post, ma è comprensibile, l’avrei fatto anch’io.
Io l’ho visto solo ora… mi ha fatto piacere partecipare al vostro viaggio.

Non so se preferite che quelle felci rimangano solo felci oppure volete dar loro un’identità, nel caso mi farà piacere darvi una mano.


Ciao, Andrea
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 21 febbraio 2008 : 06:44:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non si è più le stesse persone di prima dopo l'esperienza della Via Cava. Qualcosa di misteriosamente magico ti penetra e ti segna per sempre.

La ricerca di interiorità, della fievole luce nascosta dentro la lanterna della nostra essenza che attendeva d'essere rintracciata, ripulita a specchio nei suoi vetri ed alimentata, è una cosa che può accadere percorrendo con la giusta predisposizione d'animo la via tagliata.

Le pareti che assorbono tutto di te, persino le parole, diventano le dighe della nostra anima che ti riconducono necessariamente a scavare dentro di te.

Ad accettarti o a condannarti.

Comunque sia se ne esce diversi, con la pelle scuoiata e rigirata. Rientri a casa attonito. Incredulo d'essere riuscito a sprofondare nel pozzo delle proprie passioni senza toccarle ma solo osservandole con pacato distacco, fino a sfiorare quella piccola fiammella della tua essenza riuscendo a rialimentarla.

Grazie Andrea per avermi offerto questo spunto di riflessione che aiuta a comprendere quanto una chiave di lettura spirituale sia coniugabile a questa esperienza particolare della Via Cava. Un percorso che può offrire di tutto. Davvero tutto.

Beppe Miceli



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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 24 febbraio 2008 : 13:30:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

........................

Non so se preferite che quelle felci rimangano solo felci oppure volete dar loro un’identità, nel caso mi farà piacere darvi una mano.


Ciao, Andrea


Carissimo Andrea,
ci eravamo dimenticati di risponderti su questo punto:
il nostro post ha puntato moltissimo sulla componente estetica e sui commenti d'accompagnamento a volte discostandosi un po' dal contesto dell'argomento lasciandoci andare a considerazioni non esattamente scientifiche. Ma l'essenza del nostro lavoro è pur sempre rivolta ad un pubblico di naturalisti, come peraltro siamo anche noi, che gradirebbe conoscere qualcosa di più su ciò in cui ci siamo imbattuti: quindi accoglieremmo con gratitudine la giusta determinazione delle felci e di quant'altro fosse sfuggito.
Con riconoscenza,
Beppe e Sarah



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theco
Utente Super




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Inserito il - 24 febbraio 2008 : 14:23:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Con riferimento alle immagini di Pteridofite:

nr.1 - Asplenium adiantum-nigrum
nr.2 e 4 - Asplenium trichomanes
nr. 3 - Adiantum capillus-veneris
nr. 5, 6 e 7 - Polypodium cfr. vulgare

La determinazione delle felci non è quasi mai molto agevole, quindi prendetela con beneficio di inventario.

Ciao, Andrea
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 24 febbraio 2008 : 19:41:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia






Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.

(sulla via del ritorno)





Immagine 1
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Immagine 2
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Immagine 3
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Una singolarissima particolarità ha accompagnato il nostro viaggio: la quasi totale assenza di forme di vita animale. Solo nei pochi tratti dove la parete esterna della via era franata a valle era possibile spaziare con la vista nella boscaglia per intravedere di tanto in tanto dei sospettosi colombacci che si involavano con gran fragore fra l'intrico della vegetazione. In lontananza una folla di taccole faceva echeggiare il suo coro limando il silenzio. Un paio di apparizioni della ghiandaia e qualche raro merlo che sorpreso s'involava con sguaiato fragore di canto.






Immagine 4
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Immagine 5
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Immagine 6
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Immagine 7
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Immagine 8
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Immagine 9
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.






Il silenzio era uno dei fili conduttori della nostra esplorazione, al di sotto della superficie della campagna circostante... tranquilla, ma tuttavia afflitta da quell'incessante infiltrazione di rumori meccanici che quasi prendiamo per scontato, talmente abituati e temprati che le più delle volte non facciamo più caso, accorgendocene solo nella sua assenza, più pressante e penetrante di qualsiasi urlo. Ne ero ancora più consapevole fermandomi per sistemare il treppiede per immortalare un nuovo scorcio o cuscino di muschio, invasa e quasi paralizzata da quel silenzio che mi si chiudeva intorno, soffice come la neve o la lanugine. L'unico rumore non nato fra quelle pareti di tufo, l'eco dei passi di Beppe sulle foglie ammucchiate e il suono secco del bottone di scatto della sua macchina fotografica.





Molto evidenti le tracce della presenza di cinghiali che avevano rovistato fra il fogliame ed il terriccio in marcescenza. Ma poi null'altro s'era scontrato con la nostra attenzione. Tutto addormentato fra le curve della Via Cava aspettando il risveglio primaverile. Una coperta di sonno ben rimboccata sull'attesa della buona stagione. Solo un bellissimo esemplare di Anoplotrupes stercorosus che improvvisamente Sarah scorge immobile sul camminamento. E' perfettamente lucido e risplendente nella sua livrea blu metallizzata: la qual cosa che ci fa dedurre una sua presenza in questo periodo ed in questi luoghi legata più ad una dieta alimentare a base di funghi di cui sono ghiottissimi piuttosto che di sterco.



Anoplotrupes stercorosus
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Anoplotrupes stercorosus
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Riusciamo a fotografarlo con estrema facilità grazie alla bassa temperatura che lo immobilizza. Noto subito che tutto il ventre è ricoperto di acari parassiti che tendono a scappare con una certa frenesia.



Acari parassiti su Anoplotrupes stercorosus
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.

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vespa90ss
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Inserito il - 24 febbraio 2008 : 19:43:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Altra presenza inaspettata un gran numero di collemboli rinvenuti fra le lamelle dei Resupinatus applicatus.
Questi funghi stavano godendo di un microclima ed una temperatura sufficiente alla loro sopravvivenza dovuta alla fermentazione del substrato su cui poggiavano, essendo cresciuti su di un ramo praticamente infossato fra le foglie in marcescenza. Ciò potrebbe spiegare questa particolare concentrazione di piccolissimi invertebrati che subito si sono dileguati non appena abbiamo girato il ramo.



Collemboli su Resupinatus applicatus
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


La Via Cava ad un certo punto si interrompe e prosegue per lungo tratto su un normalissimo sentiero addossato alla collina che si inoltra fra la boscaglia. Riteniamo che null'altro possa esserci ancora di interessante e decidiamo di rientrare anche perché le ore erano scorse velocissime ed il buio pretendeva i suoi spazi. Alcune visite da effettuare lasciate per la strada del ritorno ci attendevano e non sapevamo bene quali sorprese ci avrebbero potuto serbare.



Immagine 14
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Immagine 15
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Immagine 16
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Le più belle passeggiate sono quelle che formano un cerchio. Cammini, cammini, nel tempo allontanandosi sempre di più dal punto di partenza. Poi giri l'angolo e ti trovi già tornato, dolcemente e fisiologicamente, senza l'esigenza di svolta o interruzione. Ma fermarsi, girarsi e tornare sui propri passi... anche quello ha un incanto tutto speciale, offrendo la possibilità di guardare ciò che è già visto, già conosciuto, da una nuova angolatura e in una nuova luce. Sull'andata, spinti dalla frenesia di scoprire ciò che ci aspettava oltre la prossima curva, avevamo camminato velocemente, deliberatamente lasciando le macchine fotografiche a penzoloni intorno il collo, scivolando lo sguardo velocemente sui dettagli per meglio mettere a fuoco l'insieme. Sul ritorno era l'opposto. La strada era conosciuta e i piedi camminavano da soli, mentre l'occhio, seguito dall'obiettivo della macchina fotografica, poteva concedersi il lusso di penetrare più profondamente negli anfratti della realtà... guardandosi bene dall'essere troppo invadente. Gli intrusi qui, eravamo noi.



Avevamo infatti notato l'accesso a delle camere sepolcrali che avremmo voluto esplorare con attenzione.
Eccole: ci aspettavano con la loro bocca scura spalancata in attesa di inghiottirci nell'oscurità. Solo i primi metri un po' illuminati, poi un vastissimo ambiente completamente al buio pesto dove l'occhio solo dopo alcuni minuti riesce ad abituarsi ed a scorgere qualcosa.
L'atmosfera è di sospensione. Ci aggiriamo in silenzio assoluto osservando le profonde cicatrici sul tufo offeso dal piccone. Ogni tanto sulle pareti qualche nicchia per sostenere le lanterne.





Immagine 17
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.






Immagine 18
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.






Con tutta probabilità, nel corso di quasi 2500 anni, questo ambiente sarà stato frequentato per una variegata possibilità di utilizzi. Non ultima quella di stalla per proteggere gli ovini dalla presenza dei lupi.
Il suolo, sicuramente scavato e setacciato dagli archeologi, conserva ancora in dei punti tracce consistenti di materiale organico sedimentato.

Mentre ero a fotografare un ragno aggredito dalla muffa, Sarah, sempre molto attenta, scopre con lo strobo del flash nella parte più buia della stanza sepolcrale un pipistrello appeso alla volta. Ne documentiamo la presenza con un'unico scatto per non disturbarlo eccessivamente.





Immagine 19
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.






Proseguiamo il cammino del ritorno per ritrovare l'ingresso della Via Cava dove effettuiamo l'ultima esplorazione. L'alta parete di tufo che percorre il lato esterno sinistro della Via Cava, accessibile pochi metri prima dell'ingresso, reca al suo interno diverse camere scavate nel tufo. Varia dimensione, varia foggia.




Immagine 20
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Tutte sono state colonizzate ed utilizzate dai pastori come magazzini per gli attrezzi, piccionaie e pollai recintati. Alcuni, sopra la porta d'accesso, presentano decorazioni scavate nel tufo che ricordano il frontone di un tempio.



Immagine 21
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.







Poco più in basso scorre pacato il fiume che raccoglie fra le sue sponde le acque filtrate attraverso i tufi della Via Cava. Gli stessi tufi che hanno raccolto e filtrato anche la nostra anima zingara.



Immagine 22
Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Tornando con non poca difficoltà alla rintronante realtà dei nostri tempi, una riflessione sorge spontanea. Sarà la polvere insidiosa dei millenni infiltrata sotto la pelle, sarà la penombra della Via Cava che offusca la ragione e lascia il romanticismo libero da spaziare, ma la mia sensazione guardando intorno è di continuità, della storia che fluisce, come quel fiume pacato, senza fermarsi e senza mai tornare indietro. E' una storia non solo... e nemmeno soprattutto... degli uomini, ma della Terra, del tufo e dei collemboli, dei Coprinus e i viandanti, dei Cladonia e dei pastori, dei pipistrelli e di tutti gli zingari come noi con la voglia di esplorare, nel tempo e nello spazio.




Beppe Miceli e Sarah Gregg


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.






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Inserito il - 24 febbraio 2008 : 20:10:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
GRANDIOSO!!
Ancora grazie a tutti e due per quanto ci avete mostrato.
C'è un'Italia nascosta che nasconde tesori come quelli che ci avete mostrato: piccoli gioielli riservati ad intenditori che ne sappiano cogliere non solo gli aspetti estetici, ma anche quelli più profondi che toccano le emozioni.
solo chi è capace di emozionarsi può avvicinarsi a tanta bellezza.
E non è solo natura. ci sono oltre 2500 anni di storia racchiusi fra quei tufi scavati dagli Etruschi: viandanti, mesti cortei funebri, pastori, gentre che su quelle vie ha lasciato la propria impronta, il proprio respiro. Se le percorri in assoluto silenzio e totale apertura d'animo li senti ancora, se socchiudi gli occhi li puoi quasi intravvedere.
Ecco! quando vedo queste immagini mi rivengono in mente le tante escursioni fatte su quei luoghi e comincio a stravedere e straparlare!!
Grazie ancora!
giampaolo
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Inserito il - 01 marzo 2008 : 11:13:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
COMPLIMENTONI a chi ha fatto questo splendido lavoro!Qualche hanno fa ho fatto un treccking da Sovana a Pitigliano che attraversava appunto le vie cave; con le vostre parole e immagini avete ricreato quell'atmosfera quasi magica e surreale che interessa questi luoghi.
A tal proposito vorrei segnalarvi, anche se credo che qualcuno di voi ne sia a conoscenza, la RISERVA NATURALE PROVINCIALE DI PESCINELLO.Si trova vicino a Roccalbegna e fortunanatamente non è molto conosciuta. La particolarità della riserva è la presenza di una forte ricchezza d'acqua che contribuisce a mantenere una elevata biodiversità; ci sono alberi secolari e formazioni calcaree (tipo megaliti) che danno a questo un aspetto quasi magico. La ciliegina sulla torta è la presenza di una popolazione di ululone dal ventre giallo enedemica della riserva.
Quindi, consiglio vivamente a tutti di visitare questo meraviglioso posto ancora incontaminato. Poi mi direte...

monica

Modificato da - monitarta in data 01 marzo 2008 11:16:04
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 01 marzo 2008 : 13:49:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di monitarta:

COMPLIMENTONI a chi ha fatto questo splendido lavoro!Qualche hanno fa ho fatto un treccking da Sovana a Pitigliano che attraversava appunto le vie cave; con le vostre parole e immagini avete ricreato quell'atmosfera quasi magica e surreale che interessa questi luoghi.
A tal proposito vorrei segnalarvi, anche se credo che qualcuno di voi ne sia a conoscenza, la RISERVA NATURALE PROVINCIALE DI PESCINELLO.Si trova vicino a Roccalbegna e fortunanatamente non è molto conosciuta. La particolarità della riserva è la presenza di una forte ricchezza d'acqua che contribuisce a mantenere una elevata biodiversità; ci sono alberi secolari e formazioni calcaree (tipo megaliti) che danno a questo un aspetto quasi magico. La ciliegina sulla torta è la presenza di una popolazione di ululone dal ventre giallo enedemica della riserva.
Quindi, consiglio vivamente a tutti di visitare questo meraviglioso posto ancora incontaminato. Poi mi direte...

monica


Grazie Monica per aver gradito la nostra realizzazione. Questo lavoro di Beppe e di Sarah non ha seguito gli schemi canonici del forum per cui ha un po' sfidato e violato certe regole di progettazione, di realizzazione, di interpretazione. In verità questo desiderio di porgere altre chiavi di lettura al rapporto con la natura è stato gradito solo da pochi.
Ci fa piacere comunque che ancora qualche approvazione giunga alla spicciolata a sottolineare positivamente questo nostro sforzo. Speriamo che ci torni l'entusiasmo per poter ripetere altre esperienze simili.

E' molto interessante la tua segnalazione. Se ne potrebbe riparlare con comodo se ti va.

Un saluto anche a nome di Sarah,
Beppe







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utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 01 marzo 2008 : 14:00:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ribadisco, come ho avuto già modo di dire, che ci possono essere vari modi di contemplare la Natura, secondo me nessuno sbagliato qualora ci sia rispetto verso questa "Mamma" di tutti. Esiste lo scienzato così come l'esperto, il conoscitore, il neofita, il contemplativo. La maggior parte di noi, mi metto in primis, apparteniamo alle ultime due categorie ma non per questo io mi sento sminuito. Anzi sono qui per sbagliare e per imparare, trasmettendo qualora possibile le "quattro acche" che ho imparato. Spero sempre con umiltà!

Alessandro PD


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