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 RETTILI
 lucertole a castel fusano
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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
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Inserito il - 19 gennaio 2008 : 16:08:01 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

stamane la pineta di castel fusano era viva. nummerose lucertole impegnate nel loro primo bagno di sole del 2008 continuavano a correre in cerca di un riparo per nascondersi da me, ma un paio sono riuscito a fermarle
Immagine1:
lucertole a castel fusano
160,56 KB
Immagine2:
lucertole a castel fusano
120,88 KB

"Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali". Tyler Durden "fight club"

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giuliano petreri

Zoroaster
Utente Senior

Città: Pavia


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Inserito il - 20 gennaio 2008 : 09:45:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Magari a Roma è sempre stato normale che le lucertole girino in gennaio, ma io credo, da ignorante in materia, che qualcosa nei nostri climi sia cambiato e stia cambiando...
I miei genitori, i miei pazienti più anziani e io stesso nei miei ricordi di bambino ricordiamo tutti (parlo della provincia di Pavia) di "muri di neve" alti metri in inverno, di mucchi di neve ghiacciata fino a marzo-aprile e di ghiaccioli e "fioroni di ghiaccio" alle finestre in inverno (racconti di mia madre da bambina). E' solo un ricordo degli antichi abitanti di Pavia o il clima è veramente mutato in Italia negli ultimi 40-50 anni?



"E ove un dolente suono arcano a udir ti cogli, come se li nostri andati cari, fra noi qui sono in terra, e invocan, con voce mesta, o luce tenue e ignota, o tanfo estremo e nauseabondo, ecco, lì la mirauda ha ancor alcova, e la sua fetida stirpe ancor dà prole!"
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u / c
Utente Cancellato

Città: .


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Inserito il - 20 gennaio 2008 : 18:16:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il clima è in continua evoluzione, tra i 4 cicli solari, variazioni dell'orbita ed inclinazione terrestre si hanno fenomeni più o meno marcati di variazioni climatiche naturali.

Come già scritto in un altro post in epoca romana il clima era molto più caldo tanto da coltivare la vite e fare l'uva in Inghilterra (provateci ora), la fine dell'Impero romano coincise con una fase fredda che spinse le popolazione del Nord -est dell'Eurasia verso il Mediterraneo alla ricerca di territori più ospitali.
La temperatura si innalzò verso il 900 dell'era volgare tanto che i vikinghi colonizzarono l'Islanda, fino allora imprigionata dal pack, pack che si estendeva verso zone veramente meridionali.
Nel 982, guidati da Erik Thorvaldsson ( Erik il Rosso) trovarono la Groenlandia priva di ghiacci, da qui il nome Grønland letteralmente "terra verde'', impiantarono delle colonie, il papa nel 1126 vi stabilì un vescovato ma tutto finì verso il 1410 per il ritorno dei ghiacci.ci sono alcuni documenti papali che attestano gli avvenimenti.

Storicamente alcuni villaggi svizzeri furono distrutti dall'avanzare dei ghiacci ma dall'estate del 1850 sono in arretramento.

Ricordiamoci poi della Grande Glaciazione o del Würm e che in Italia in altre ere pascolavano animali della savana, tipo elefanti o simili...
Se leggete alcuni testi antichi e vedete alcune raffigurazioni si ha una conferma delle variazioni climatiche.

Per questo e altri moltivi ho molti dubbi sull'effettiva validità di tutte quelle storie sul C02....


Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto.

Modificato da - u / c in data 20 gennaio 2008 18:32:27
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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 20 gennaio 2008 : 18:40:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
la penso anche io come tartagnan, per quanto riguarda la situazione climatica ATTUALE, ma non per questo si può liberamente continuare ad inquinare. secondo me l'allarmismo degli scenziati è più che giustificato. la frase "siamo a soli 30 anni dal punto di non ritorno" dice tutto.
p.s. questa non è una critica a tartagnan, che ha esposto un argomento documentato del quale anche io, semplice appassionato senza alcuna base di studio, sono a conoscenza. era solo una precisazione per chiunque legga questo post.

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giuliano petreri

Modificato da - zulo in data 20 gennaio 2008 18:42:34
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hierophis
Utente V.I.P.

Città: Pavia
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


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Inserito il - 22 gennaio 2008 : 09:06:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tartagnan:

Per questo e altri moltivi ho molti dubbi sull'effettiva validità di tutte quelle storie sul C02....


Devo ammettere che fino a qualche anno or sono ero dubbioso anche io per i tuoi stessi motivi e per altri (non esistono serie storiche affidabili perché sono cambiati i metodi di rilevazione e perché attorno a molte centraline meteo sono cresciuti palazzi e città).

Però... adesso i dati scientifici si stanno accumulando, e credo sia importante prenderne atto.

Che i ghiacciai si stiano ritirando sulle alpi è un dato di fatto

In pianura padana sono in forte espansione le piante sempreverdi, altro piccolo esempio locale.

Ci sono specie animali ce cambiano drasticamente distribuzione, sono convinto che Paolo Mazzei potrebbe parlarci delle farfalle del Nord Europa che riducono il proprio areale sempre più a nord a causa dei cambiamenti climatici.

E tanto per ritornare all'argomento erpetologico di questo forum vorrei citarti l'estinzione attorno alla fine dell'Ottocento della Vipera berus in Pianura Padana.
Il marasso nel XIX secolo era comunissimo in varie zone di Pianura come i laghi di Mantova e il Ferrarese tanto che queste popolazioni erano decisamente più conosciute di quelle alpine poi improvvisamente è scomparso.

Lo stesso potrebbe essere avvenuto anche per la Zootoca vivipara presente in molte zone di Pianura (anche nei dintorni di Torino e Milano) e ora "quasi" scomparsa (dico quasi perché esiste una popolazione presso la Palude Ostiglia sul confine tra le province di Mantova e Verona).

Comunque esiste una importante differenza tra i cambiamenti climatici del passato che hai citato e questo.

Questo cambiamento climatico sembra essere legato all'azione dell'uomo.

H


Modificato da - hierophis in data 22 gennaio 2008 09:29:33
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u / c
Utente Cancellato

Città: .


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Inserito il - 22 gennaio 2008 : 15:18:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non c'è unaminità sull'imputare al CO2 il cambiamento climatico.
E ancora di più non ci sono certezze sui cataclismi paventati, visto che epoche molto recenti ha fatto molto più caldo, vedi la Groenlandia colonizzata e coltivata e Britannia romana con filari di uva, cose per ora non possibili.
Inoltre secondo alcune misurazioni satellitari, molto più attendibili, la temperatura media mondiale è scesa di un quarto di grado.
Personalmente la mia idea me la sono fatta, obiettivamente l'inquinamento da varie sostanze nocive c'è, ma quello che conta è che le riserve mondiali di combustibili fossili non sono eterne.
C'è una volontà a spingere al ritorno al nucleare, ciò vuol dice alcune centimnaia di migliaia di anni di scorie da stoccare, con costi che all'inizio sono convenienti ma alla lunga sono spaventosi.
Una centrale nucleare quando quando viene dismessa non viene chiusa, non ho idea dei secoli che andrà monitorata...

Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto.
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hierophis
Utente V.I.P.

Città: Pavia
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


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Inserito il - 22 gennaio 2008 : 16:05:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tartagnan:

Non c'è unaminità sull'imputare al CO2 il cambiamento climatico.
E ancora di più non ci sono certezze sui cataclismi paventati...


Se immetti le parole chiave "global warming" nella ricerca dell' ISI web of knowledge ottieni oltre tremila articoli scientifici che parlano di questo argomento e pubblicati sulle migliori riviste esistenti per giunta.

Non voglio proseguire una discussione fuori argomento quindi chiudo qui.

Ti lascio invece qualche riferimento al riscaldamento globale come causa di declino per anfibi e rettili su cui riflettere

Ciao H

Parmesan, C,
Influences of species, latitudes and methodologies on estimates of phenological response to global warming
GLOBAL CHANGE BIOL 13 (9): 1860-1872 SEP 2007

Reading, CJ,
Linking global warming to amphibian declines through its effects on female body condition and survivorship
OECOLOGIA 151 (1): 125-131 FEB 2007

Parmesan, C,
Ecological and evolutionary responses to recent climate change
ANNU REV ECOL EVOL S 37: 637-669 2006

Araujo, MB, Thuiller, W, et al.
Climate warming and the decline of amphibians and reptiles in Europe
J BIOGEOGR 33 (10): 1712-1728 OCT 2006

Gibbs, JP, Karraker, NE
Effects of warming conditions in eastern North American forests on red-backed salamander morphology
CONSERV BIOL 20 (3): 913-917 JUN 2006



Modificato da - hierophis in data 22 gennaio 2008 16:06:55
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u / c
Utente Cancellato

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Inserito il - 23 gennaio 2008 : 11:08:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di hierophis:

Messaggio originario di Tartagnan:

Non c'è unaminità sull'imputare al CO2 il cambiamento climatico.
E ancora di più non ci sono certezze sui cataclismi paventati...


Se immetti le parole chiave "global warming" nella ricerca dell' ISI web of knowledge ottieni oltre tremila articoli scientifici che parlano di questo argomento e pubblicati sulle migliori riviste esistenti per giunta.


E circa altrettanti che sostengono il contrario....
Il mondo scientifico è spaccato a metà....

Ma come te lo spieghi che la temperatura media stia aumentando dal 1850, in tempi in cui il rilascio di CO2 era inconsistente?!
Rammento che 30 anni fa passammo una fase fredda e su tutti magazine di divulgazione scientifica si facevano ipotesi sulla glaciazione prossima ventura...
Di quegli anni ricordo una bella nevigata il giorno di ferragosto sul Velino, cosa mai avvenuta a memoria d'uomo...

In quei tempi segui molto la faccenda, in molti fecero una bella figuraccia....visto il clamoroso fallimento dell'ipotesi climatica ora sono molto scettico....

Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto.

Modificato da - u / c in data 23 gennaio 2008 11:27:00
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u / c
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Inserito il - 23 gennaio 2008 : 11:15:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ecco una opinione contro

In un articolo tratto da Meteolive (autore Alessio Grosso), è bene enunciato - e peraltro anche in una sintetica ma efficacissima formula del SI DICE contrapposto al NON SI DICE – quello che usualmente non udiamo dalla TV o non leggiamo sulla stampa in merito ai cambiamento climatici.

SI DICE che la maggioranza della comunità scientifica giudichi importante il contributo dell'uomo nel riscaldamento antropico.
SI DICE che il riscaldamento attuale potrebbe essere senza fine portando il mondo sull'orlo di migrazioni di massa, guerra, carestia.
SI DICE che l'Oceano si solleverà di oltre un metro.

NON SI DICE che i risultati della scienza non si conquistano a maggioranza e che la minoranza è costituita da migliaia di altri scienziati molto vicini numericamente alla maggioranza.

NON SI DICE che gran parte del riscaldamento globale osservato in questi ultimi anni potrebbe essere da ascriversi quasi totalmente all'urbanizzazione, a stazioni di rilevamento immerse in giungle d'asfalto.

NON SI DICE che i satelliti che registrano la temperatura dell'aria senza essere influenzata dagli ambienti "urbani" non mostrano alcun importante aumento termico negli ultimi anni.

(vedi qui a Roma i dati raccolti al Collegio Romano, situato nel pieno centro di Roma, le città, come sanno bene gli storni, sono una bolla calda)
NON SI DICE che l'aumento termico dalla fine della piccola era glaciale, nel 1850, è di soli 0.8°C e che è bastata la sola irruzione del vulcano Pinatubo (nella foto a sinistra) per abbassare la temperatura di 0.2°C.

NON SI DICE che le glaciazioni hanno comunque un ciclo di 100.000 anni.

NON SI DICE anche che le temperature più alte mai registrate in Spagna, Finlandia, Usa, Alaska e Argentina furono registrate tutte in data anteriore al 1915 e la temperatura più alta mai registrata al mondo risale al 1922 in Libia.

NON SI DICE che in Germania la temperatura più bassa è stata registrata nel 2001!

NON SI DICE che l'aumento della concentrazione di gas serra si è quasi sempre verificato dopo un aumento delle temperature, salvo negli anni 60-70 dove la temperatura è diminuita nell'emisfero nord ma le concentrazioni di gas serra sono aumentate.

NON SI DICE o SI DICE POCO che bisogna diminuire le concentrazioni dei gas serra soprattutto perchè fanno male alla nostra salute non tanto al clima.

NON SI DICE che è stato dimostrato che il freddo ha un'incidenza doppia di mortalità rispetto alle condizioni di caldo estremo.

NON SI DICE che l'innalzamento degli oceani potrebbe trovare l'uomo già preparato come accade in Olanda, certo in Bangladesh no, ma qui c'è un problema di povertà che va affrontato alla radice. Dall'ultima glaciazione è vero che l'oceano si è sollevato di 100 metri ma ora potremmo anche essere vicini ad una inversione di tendenza se si instaurasse un processo di retroazione con conseguente aumento della quantità di neve che cadrà nelle zone artiche.

(E confermo, la neve sta aumentando sulle alpi per maggior apporto di correnti umide)
NON SI DICE inoltre che il Mediterraneo negli ultimi anni è calata di oltre 2 centimetri.

NON DI DICE che in atmosfera sono presenti 3000miliardi di tonnellate di CO2, l'uomo ne immette ogni anno 20 miliardi, e l'applicazione del Protocollo di Kyoto equivarrebbe a ridurle di 0.5 miliardi. Molti dicono è un primo passo: ma anche salire su uno sgabello è il primo passo per avvicinarsi alla luna .

NON SI DICE che i costi del famoso Protocollo sono di 150 miliardi di dollari all'anno: con metà di quella cifra potremmo garantire acqua potabile ed assistenza sanitaria e istruzione a milioni di persone.

NON SI DICE che la ricerca andrebbe tutelata per legge senza portare gli scienziati a ricorrere a trucchetti meschini per assicurarsi i finanziamenti, denunciando dunque il falso e comunque appianando i dubbi circa il cambio climatico.


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Modificato da - u / c in data 23 gennaio 2008 11:31:06
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u / c
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Inserito il - 23 gennaio 2008 : 11:32:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Comunque....dopo aver visto l'ultima rata condominiale per il riscaldamento....sinceramente spero tanto che la temperatura media aumenti....

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u / c
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Inserito il - 29 gennaio 2008 : 18:25:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Perché si scioglie la calotta polare?
Una risposta da uno studio italiano
di LUIGI BIGNAMI

Durante la scorsa estate lo scioglimento della calotta glaciale del Polo Nord ha raggiunto livelli storici. Le cause sono state individuate nell'aumento della temperatura globale terrestre. Tuttavia il reale meccanismo che lega i due fenomeni non risulta ancora perfettamente chiaro. Ora però, una ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale Paleoceanography, realizzata da scienziati italiani, avrebbe scoperto il meccanismo che sta alla base del rapido scioglimento della calotta polare.

Essa ha come base la teoria di Milankovitch, il quale all'inizio del secolo scorso, trovò una correlazione tra le variazioni dell'orbita della Terra attorno al Sole e l'alternarsi delle glaciazioni con periodi più caldi. Il matematico serbo scoprì cioè che le glaciazioni e la loro scomparsa si verificano in seguito al fatto che l'orbita della Terra non è sempre identica a se stessa e ciò determina nel corso del tempo delle piccole variazioni dell'energia che arriva dal Sole.

La teoria tuttavia, non dava modo di capire fino in fondo come avveniva lo scioglimento delle calotte polari alla fine del periodo glaciale, l'ultimo dei quali è terminato 14.000 anni fa. La teoria cioè, non spiega quando si innesca lo scioglimento totale dei ghiacci.

Fabrizio Marra, Fabio Florindo e Enzo Boschi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia avrebbero trovato la soluzione al problema. Spiega Marra: "Il nostro studio sottolinea ancora una volta che quanto scoprì Milankovitch era corretto e cioè che la quantità di insolazione che colpisce l'emisfero nord nei mesi estivi regola il meccanismo delle glaciazioni, ma in più abbiamo scoperto l'esistenza di una 'soglia' di insolazione estremamente piccola che discrimina tra il permanere della glaciazione e uno scioglimento drammatico delle calotte polari, che regrediscono rapidamente fino allo stabilirsi di condizioni simili a quelle dell'attuale periodo temperato". In altre parole, la scoperta mette in luce il fatto che esisterebbe un limite della temperatura che una volta superato rende drammatico lo scioglimento dei ghiacci polari.

Il modello messo a punto dai ricercatori evidenzia che non è tanto il verificarsi di particolari massimi di insolazione, cioè periodi molto caldi dell'anno, bensì il verificarsi di minimi 'moderati', cioè inverni meno freddi della media, a innescare il veloce scioglimento delle calotte polari. In altre parole agisce di più sullo scioglimento dei ghiacci un inverno mite che un'estate molto calda. La ricerca d'Ingv ha elaborato un modello che ha permesso di ricostruire con estrema precisione la fine delle glaciazioni avvenute tra 800.000 e 350.000 anni fa.

La studio mette in luce quanto il sistema atmosfera-oceani sia sensibile anche alle più piccole variazioni di temperatura per cause naturali. E a tal proposito Boschi, presidente dell'INGV e coautore della ricerca sottolinea: "Questa scoperta evidenzia il ruolo determinante dell'insolazione sulla regolazione dei cambiamenti climatici a scala globale e questo fa riflettere sull'effettivo ruolo dell'anidride carbonica come fattore predominante sull'andamento della temperatura. Ma la scoperta che questo meccanismo naturale potrebbe avere un ruolo prevalente nell'attuale cambiamento climatico non attenua le preoccupazioni sulla possibilità che nei prossimi decenni ci si avvii verso un pianeta sempre più surriscaldato".



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