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Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

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 alla ricerca dei cani inselvatichiti. l'aquila
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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 13:35:21 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

questo è il nostro punto di partenza per la ricerca di un branco di cani inselvatichiti ai piedi del monte sirente. il paese si chiama Ripa, in provincia di l'Aquila, abitato da circa 40 persone tra coltivatori e pastori, i quali lamentano la presenza di un branco di randaggi che disturbano le greggi e molestano la gente che si avventura nel bosco.
Immagine1:
alla ricerca dei cani inselvatichiti. l''aquila
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"Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali". Tyler Durden "fight club"

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giuliano petreri

zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 13:54:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
i mammiferi del bosco sono principalmente cinghiali, caprioli, lepri, volpi, tassi, scoiattoli, mustalidi e roditori vari. si parla di lupi solitari che attraversano il bosco per spostarsi da un parco all'altro, trovandosi esso a ridosso del parco del sirente-velino, del parco del gran sasso-monti della laga, e del parco della majella.
Immagine2:
alla ricerca dei cani inselvatichiti. l''aquila
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giuliano petreri
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vespa90ss
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 13:56:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di zulo:

questo è il nostro punto di partenza per la ricerca di un branco di cani inselvatichiti .........
giuliano petreri


Scusa Giuliano, ma una volta che per caso li trovaste, cosa avreste in mente di fare?

Beppe



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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 13:59:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sul lato nord del bosco in questione si trova il lago di sinizzo, una preziosa fonte d'acqua. decido di partire da li per le ricerche.
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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 14:09:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
dopo una attento esame delle impronte nel fango e nella neve si ipotizza la presenza in zona, oltre di molte volpi, di almeno 4 canidi di medie e piccole dimensioni, quindi si escludono lupi. poco distante dal lago si trova un paese chiamato san demetrio ne vestini, e li troviamo due cani intenti a mordere le ruote delle auto in transito. sono molto socievoli con me e si lasciano accarezzare. il gestore di un bar afferma che si tratta di randaggi e che molestano i passanti.
Immagine4:
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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 14:09:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
continua....

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giuliano petreri
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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 14:47:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
li seguiamo per vedere dove si vanno a nascondere al crepuscolo, e vediamo che dopo aver circoscritto il lago di sinizzo, si accoccolano ai piedi di una vecchia abitazione usata un tempo come magazino materiali. il giorno dopo ci spostiamo nella zona sud del bosco, dove ci sono i pascoli e le tartufaie di propietà delle persone che segnalano il branco.
Immagine6:
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giuliano petreri
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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 14:52:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
si sente l'eco di latrati giungere dalle zone disabitate, sulle alture ai piedi del sirente. senza neanche stare a pensarci ci dirigiamo in macchina lungo la strada che ci porta in alto.
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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 14:57:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ma non c'è bisogno di arrivare in alto. prima di incontrare la neve, in mezzo alla strada, al centro del bosco, c'è un batuffolo bianco sporco che ci osserva
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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 15:03:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
porta un collare con un ossicino rosso, il che dimostra che un tempo aveva un padrone. ma è chiaro che ormai l'istinto prevale in lui, infatti appena dopo aver scattato la foto, il mio compagno ferma la macchina, ma lui già si era infilato nella fitta macchia. lo seguo, facendomi spazio tra la vegetazione, e appena raggiungo una piccola radura in pendenza, faccio un secondo incontro. il buio mi ha costretto a scattare in tempi molto lunghi, e la mia corsa ha reso un mosso indecente.
Immagine9:
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giuliano petreri
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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 15:16:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
il loro comportamento schivo e diffidente li rende molto simili nel comportamento a lupi. l'intento di questa caccia fotografica era stabilire la densità del branco, il loro areale, e la loro aggressività. dopo quel fortuito incontro non ne ho visti più, ma le diverse tracce sul terreno dimostrano che ce ne devono essere almeno una decina, che si spostano per tutta l'ampiezza della valle, circa 500 ettari, e che sono molto schivi, cercando di evitare ogni incontro con noi uomini. il sopralluogo del giorno seguente ci ha dato una nuova traccia, abbiamo seguito le impronte fresche di un cinghiale per circa tre km, e per tutta la lunghezza c'erano a tratti sovrapposte e a tratti parallele, le impronte di almeno 5 canidi di diverse dimensioni, poi abbiamo dovuto mollare per via della pendenza del terreno, del ghiaccio e dell'ora tarda. per quanto riguarda la loro aggressività, comincio a nutrire dei seri dubbi. non ho riscontrato alcun tipo di atteggiamento ostile, e per tutta la durata del secondo sopralluogo non si sono mostrati, nonostante si sentivano molto vicini i latrati. già sono daccordo col mio compagno per un nuovo sopralluogo, appena il tempo a disposizione lo permetta.

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giuliano petreri
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FOX
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 15:18:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Giuliano,

mi avevi parlato durante la mia visita a Roma di questo tuo progetto di andare a vedere questi cani ...

Per me hanno tutta l'aria di non essere agressivi, anzi..poveretti, hanno tutto l'aspetto di essere stati abbandonati, probabilmente anche da persone che sono state lì nella zona in vacanza come di solito fanno in molti...

Non credo che un meticcio di pastore lupo, un breton da gli occhi dolci, uno speperino di barboncino..siano così tanto agressivi.., sembrano solo spaventati, soprattutto avranno paura di ulteriori maltrattamenti..

Forse sarebbe meglio che queste persone gli adottassero, invece di dire fesserie gratuite, purtroppo l'ignoranza dilaga abbastanza in questi piccoli paesi di montagna a scapito di queste povere bestiole..

Grazie..

simo



Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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AngelaI
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 17:18:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Concordo alla lettera con Simo e penso anche che dare credito e importanza a queste esagerazioni, anche se in buona fede (non abbiamo infatti nessun dubbio sulle tue intenzioni), dà adidito a queste persone di sentirsi nel giusto.
Credo che tu abbia ragione ad avere dubbi sulla loro aggressività.
Certo un cane abbandonato non deve avere molta fiducia per chi (l'uomo) lo ha maltrattato e abbandonato e inoltre in qualche nodo dovrà pur trovarsi del cibo.
Tutto questo può spaventare le persone e in parte costituire anche un pericolo, ma molto limitato. In tutti i casi che ricordo di persone aggredite da cani, si è trattato di cani domestici educati a fare la guardia e comunque addestrati male.
A mio avviso quasi tutti i cani sono recuperabili, nel senso che possono tornare a vivere tra gli esseri umani se questi ultimi gli mostrano amore e rispetto.
Angela
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argonauta
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Prov.: Roma

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Biologia Marina

Inserito il - 30 dicembre 2007 : 17:27:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Concordo con Simo e Angela. Dalle foto che ci hai mostrato mi sembrano cani che hanno bisogno soprattutto di aiuto. Io porto sempre in macchina delle scatollete di cibo proprio per questi casi e ti assicuro che non sono mai stato aggredito.

Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)
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vespa90ss
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 18:10:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di zulo:


l'intento di questa caccia fotografica era stabilire la densità del branco, il loro areale, e la loro aggressività.
giuliano petreri


Scusami innanzitutto Giuliano se prima ho interrotto il post mentre lo stavi dispiegando, ma era trascorso già un po' di tempo e pensavo che avessi finito.
Sinceramente però non riesco ancora a capire il senso di questa indagine.
Sono animali che vivono allo stato brado. Ok. Sicuramente abbandonati quindi hanno vissuto per un certo periodo di tempo a contatto dell'uomo. Ne avranno appreso buona parte del comportamento: non ultimo quello dell'esser traditi con la porta sbattuta sul muso (di casa o dello sportello dell'auto).
A questo punto, animali abituati a non procacciarsi il cibo da soli cercano di riunirsi in branco per cacciare il cacciabile (?!), comportamento tipico dei canidi. Uno di questi si sarà imposto come capobranco.
Questi animali sono già stati adocchiati e presi di mira dai locali perchè "molestano la gente che si avventura nel bosco". Ma cosa potranno fare mai? Andranno a chiedere del cibo come sono sempre stati abituati a fare ogniqualvolta il padrone tornava a casa.
Qui c'è poco da studiare a mio avviso: c'è solo da intervenire alla svelta perchè questi cani verranno fatti fuori quanto prima con le solite polpette avvelenate. Ed oltre ad essi se ne andranno anche altre bestie che capiteranno nei paraggi.
Quindi Giuliano, non me ne volere ma te lo dico con tutto l'amore paterno che posso avere nei tuoi confronti, penso che a questo punto l'unica cosa sensata ed urgente sia quella di fare intervenire la Protezione Animali che saprà indirizzare nella giusta maniera le competenze d'intervento al riguardo.
Ti sento comunque vicino in questa tua dimostrazione di sensibile affetto verso queste povere bestie.


se mi consenti lo spazio...ti rimando a questa mia poesia scritta a settembre

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In gamba
Beppe



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Modificato da - vespa90ss in data 30 dicembre 2007 18:59:18
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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 19:42:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
il mio non vuole essere uno studio scentifico o in qualche modo una ricerca per capire la dinamica della formazione di tali branchi. volevo documentare la loro vita, e continuerò a farlo propio per il loro bene, per far vedere agli abitanti della zona che questi cani non sono affatto aggressivi se non vengono molestati(come ogni essere vivente della terra escluso l'uomo, che si dimostra aggressivo sempre). nella zona viene praticata la caccia al cinghiale per il controllo demografico, e vengono impiegati i cani, i quali spesso non tornano al richiamo del loro padrone. quindi in alcuni casi si può parlare di una scelta del cane. il mese scorso una coppia di cacciatori cercavano i loro tre cani, che si sentivano abbaiare. mi hanno raccontato che in quella zona avevano già perso due cani nello stesso modo. li avevano cercati per una settimana spostandosi nelle varie zone del bosco ma non ritrovati, così hanno lasciato perdere. quando ho cominciato a cercarle il branco, sinceramente, avevo il timore che potessero essere pericolosi per la mia incolumità. se avessi riscontrato un atteggiamento aggressivo nei miei confronti, avrei taciuto tutto e avrei avvisato solo le autorità competenti. così non è stato, anzi, quelli incontrati in ambiente urbano erano dei teneroni desiderosi di coccole, anche se dimostravano di non aprezzare le ruote delle macchine tentando di azzannarle tutte.
Immagine:
alla ricerca dei cani inselvatichiti. l''aquila
33,76 KB

fortunatamente, e anche stranamente, gli abitanti dei piccoli borghi della zona sembrano persone abbastanza sensibili all'ambiente, e a più di 10 anni dalla prima segnalazione, ancora non hanno sparso veleno ovunque. ma le continue chiacchiere da parte degli avventori del bar, l'unico della zona, si facevano sempre più pesanti. i cani che azzannavano le ruote delle auto venivano allontanati bruscamente. ho voluto dimostrare che non c'era alcun pericolo accarezzandoli e invitando le persone presenti ai tavoli ad accarezzarli a loro volta. un piccolo passo, ma già nessuno li prendeva più a calci. col branco più "selvatico", quello del barboncino col collare(perchè si tratta di due gruppi differenti l'uno dall' altro), il mio sogno è che tutti vengano adottati, ma dal momento che nessuno sa precisamente quanti sono, che tipo di cani sono, e nessuno studia i loro spostamenti per definire l'areale, i cani rimarranno li. e prima o poi, quando questi diverranno così numerosi da infestare i boschi e i pascoli, qualcuno spargerà veleno un po ovunque, e a farci le spese saranno delle innocue e indifese creature che vengono detti "il miglior amico dell'uomo", e come nel caso del parco nazionale d'abruzzo, orsi, lupi, aquile, avvoltoi, e perchè no, le ipotetiche linci. già ho informato in via del tutto ufficiosa il sindaco del comune interessato, essendo uno dei 40 abitanti del paese, e vicino della casa che sto ristrutturando, il quale è favorevole all'iniziativa(ovvio, non deve rimetterci nulla). appena avrò qualche cosa di più tra le mani, sicuramente mi muoverò per vie ufficiali, chiedendo l'aiuto della protezione animali, di alcuni volontari delle unità cinofile che conosco per l'adozione, e probabilmente di alcuni di voi.

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giuliano petreri
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zulo
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Inserito il - 30 dicembre 2007 : 20:07:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questi animali sono già stati adocchiati e presi di mira dai locali perchè "molestano la gente che si avventura nel bosco".


dopo aver visto in faccia i cani, dopo essermi calato per oltre 10 ore nel loro territorio, dopo aver avuto un contatto diretto fisico con loro, non credo a nessuna parola detta da chi afferma di essere stato molestato da loro. ribadisco che se non vengono maltrattati violentemente, sono totalmente innocui, e l'unico danno che possono arrecare è quello al patrimonio genetico dei lupi. nella zona sorge il rudere del castello camponeschi, all' interno del quale viveva un chiarissimo ibrido di bracco con lupo. ovviamente la valutazione è individuale e va rivista per ogni branco che si osserva.

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giuliano petreri

Modificato da - zulo in data 30 dicembre 2007 20:32:41
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vespa90ss
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Inserito il - 31 dicembre 2007 : 08:51:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti ringrazio Giuliano per la risposta rassicurante e dettagliata circa le finalità della tua ricerca. Anche a me, nel 1968 (!!!) è capitato di trovare un cane disperso da qualcuno a caccia. E' stato il primo cane della mia vita, Uth, un meticcio bracco italiano/pointer. Era vagante per le campagne chissà da quanto tempo, denutrito e terrorizzato. Aprii lo sportellone posteriore della Dyane e lui saltò dentro. Da quel giorno ebbe cibo ed affetto in abbondanza.
Spero possa esserci per qualcuno di quegli esemplari un destino analogo. Ti auguro quindi il successo per la tua operazione.
Beppe



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zulo
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Inserito il - 31 dicembre 2007 : 16:29:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
mi sembra doveroso spiegare, a questo punto, il mio pensiero su questa faccenda.
il problema dei cani randaggi in abruzzo è serio e va risolto urgentemente, con ogni mezzo, per evitare che possano arrecare seri danni all'equilibrio della natura, e per bloccare ogni tentativo di rappresaglia da parte degli abitanti locali senza scrupoli che arriverebbero perfino a radere al suolo le montagne pur di eliminare i "pericolosi" branchi. mostrare a tutti che non sono pericolosi divulgando notizie di incontri nel loro territorio senza subire attacchi, arrivando a giocarci insieme, può porre un freno all'odio della gente che sembra cominciare ad emergere, evitando un pericolosissimo spargimento di bocconi avvelenati. ma resta il fatto che vanno rimossi da li al più presto possibile. i cani sono animali domestici, e il loro ambiente naturale è il terrazzo di un appartamento o il giardino di una villa. questo purtroppo non per scelta loro ne nostra, ma di antenati che millenni fa hanno iniziato il processo di addomesticamento. ora, dopo che la natura ha raggiunto un equilibrio senza di loro, ci troviamo in una situazione in cui i boschi sono pieni di animali domestici "potenzialmente pericolosi per il fragile equilibrio della natura". patrimoni genetici vecchi di millenni sono in pericolo e in parte già compromessi. il mio intento è di dare inizio a una campagna di recupero, "LI DOVE è POSSIBILE", per ripulire i boschi, tentando di salvare queste tenere bestiole. posso testimoniare che quelli incontrati sono tranquillamente adottabili, in quanto sembrano essere docili e tolleranti.
ma se ciò dovesse rivelarsi impossibile, o se non si trovasse gente disposta ad adottare questi cani, bisogna procedere con altri mezzi. sterilizazione? soppressione? spero che non si debba arrivare a tanto, ma credo che alla lunga verrà adottata una di queste due opzioni. io mi batterò, nelle mie possibilità, affinchè questi animali trovino una casa, ma bisogna ricordare che i cani non sono specie minacciata dall'estinzione, a differenza dei lupi, coi quali interferiscono attivamente in questo loro stato di "infestanti".
se vogliamo davvero conservare la natura, bisogna proteggerla da ogni intrusione infestante, salvando il salvabile. proteggere il patrimonio genetico di specie selvatiche che potrebbe essere alterato da ibridazioni. allora avremmo svolto davvero bene il nostro dovere da naturalisti.


a mano a mano che osserverò i cani, mi informerò se hanno dei padroni. se li rintraccerò farò intervenire chi di competenza, altrimenti proporrò delle adozioni.

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giuliano petreri
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Inserito il - 01 gennaio 2008 : 22:55:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di zulo:

mi sembra doveroso spiegare, a questo punto, il mio pensiero su questa faccenda.
il problema dei cani randaggi in abruzzo è serio e va risolto urgentemente, con ogni mezzo, per evitare che possano arrecare seri danni all'equilibrio della natura, e per bloccare ogni tentativo di rappresaglia da parte degli abitanti locali senza scrupoli che arriverebbero perfino a radere al suolo le montagne pur di eliminare i "pericolosi" branchi. mostrare a tutti che non sono pericolosi divulgando notizie di incontri nel loro territorio senza subire attacchi, arrivando a giocarci insieme, può porre un freno all'odio della gente che sembra cominciare ad emergere, evitando un pericolosissimo spargimento di bocconi avvelenati. ma resta il fatto che vanno rimossi da li al più presto possibile. i cani sono animali domestici, e il loro ambiente naturale è il terrazzo di un appartamento o il giardino di una villa. questo purtroppo non per scelta loro ne nostra, ma di antenati che millenni fa hanno iniziato il processo di addomesticamento. ora, dopo che la natura ha raggiunto un equilibrio senza di loro, ci troviamo in una situazione in cui i boschi sono pieni di animali domestici "potenzialmente pericolosi per il fragile equilibrio della natura". patrimoni genetici vecchi di millenni sono in pericolo e in parte già compromessi. il mio intento è di dare inizio a una campagna di recupero, "LI DOVE è POSSIBILE", per ripulire i boschi, tentando di salvare queste tenere bestiole. posso testimoniare che quelli incontrati sono tranquillamente adottabili, in quanto sembrano essere docili e tolleranti.
ma se ciò dovesse rivelarsi impossibile, o se non si trovasse gente disposta ad adottare questi cani, bisogna procedere con altri mezzi. sterilizazione? soppressione? spero che non si debba arrivare a tanto, ma credo che alla lunga verrà adottata una di queste due opzioni. io mi batterò, nelle mie possibilità, affinchè questi animali trovino una casa, ma bisogna ricordare che i cani non sono specie minacciata dall'estinzione, a differenza dei lupi, coi quali interferiscono attivamente in questo loro stato di "infestanti".
se vogliamo davvero conservare la natura, bisogna proteggerla da ogni intrusione infestante, salvando il salvabile. proteggere il patrimonio genetico di specie selvatiche che potrebbe essere alterato da ibridazioni. allora avremmo svolto davvero bene il nostro dovere da naturalisti.


a mano a mano che osserverò i cani, mi informerò se hanno dei padroni. se li rintraccerò farò intervenire chi di competenza, altrimenti proporrò delle adozioni.

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giuliano petreri


la soppressione senza giustificazione (malattia o accertata pericolosita') e' vietata dalla legge e rientrerebbe nei termini di maltrattamento.
Il primo passo da fare e' proprio la sterilizzazione onde evitare che il branco di 10 cani tra breve raddoppi il numero. Il protocollo prevede la segnalazione presso la asl veterinaria di appartenenza che per legge se ne deve occupare attraverso la cattura e l'accoglienza presso un canile. Purtroppo pero' fin troppo spesso i canili sono stracolmi e peggio esistono in Italia ancora troppi canili privati convenzionati lager dove i cani entrano e non escono piu' neanche da morti.
Un consiglio che ti do e' cominciare a fare foto ad ognuno dei cani e dargli un nome, cercare di avvicinarli per recuperarne la socialita' verso l'uomo. Poi cominciare a fare annunci annunci e annunci all'infinito per le adozioni, ma non illuderti che sia facile. Potresti intanto vedere presso il comune se esiste la figura del "cane libero accudito" per cui dovresti spingere la asl alla sterilizzazione, i vaccini e al microchip e in attesa di adozione occupartene per il cibo. Considera che per legge per i "cani liberi accuditi" le spese mediche veterinarie sono a carico della asl veterinaria.
La sterilizzazione e' importantissima sia per impedire che si riproducano sia per impedire l'ibridazione con il lupo.

Il barboncino della foto non e' un barboncino, ma e' un puro lagotto razza usata per la ricerca dei tartufi, peraltro se ha una medaglietta non e' escluso che possa essere microchippato e poter risalire al proprietario.




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zulo
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Inserito il - 01 gennaio 2008 : 23:11:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ti ringrazio di cuore per questa delucidazione. quindi devo recarmi alla asl di zona per richiedere l'intervento. sperò che si accontentino della sterilizazione. purtroppo per nutrirli non mi è facile, in quanto si trovano a 200 km da casa mia. il cane da tartufi ha un propietario sicuramente, e credo sia scappato, non penso che qualcuno abbandoni un cane da tartufi in zona di tartufaie lasciando al suo collo una medaglietta che a seguito di qualche indagine potrebbe facilmente ricondurre l'animale a lui

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giuliano petreri
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