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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Calo generalizzato degli insetti: cause?
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ClaudioPorcellana
Utente Senior


Città: Villarbasse
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


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Flora e Fauna

Inserito il - 11 agosto 2024 : 18:17:28 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Ordine: Famiglia: Genere: Specie:
Villarbasse (TO) agosto 2024

Per la prima volta da anni osservo un evidente calo, per non dire crollo, nel numero di insetti, e di conseguenza di insettivori come ad esempio gli irundidi

Gli unici che non rimpiango sono le zanzare ma fa comunque impressione

Girando per le montagne, dal Piemonte alla VdA noto la stessa cosa, e mi domando se ci sia qualcuno che sta studiando il fenomeno e possa dare ulteriori ragguagli

Attorno al Lago del Moncenisio, per esempio, nonostante le distese imponenti di fiori, di farfalle e grilli se ne vedono pochi, anche in aree dove ne vedevamo tanti fino all'anno scorso, e di conseguenza si vedono pochi gheppi tanto per indicare il primo che mi viene in mente dei grillofagi

Modificato da - ClaudioPorcellana in Data 11 agosto 2024 18:26:16

ClaudioPorcellana
Utente Senior


Città: Villarbasse
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


804 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 12 agosto 2024 : 16:41:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beh, mi rispondo da solo

situazione in Svizzera

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Modificato da - ClaudioPorcellana in data 12 agosto 2024 16:47:10
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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 12 agosto 2024 : 19:49:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Domanda a cui è difficile rispondere, tutto il mondo se lo chiede e ciascuno (per sè stesso o per conto di enti) propone varie cause, speso di parte o interessate. Personalmente, una certa età e la mia esperienza nel mondo agrario, mi fa dire che gli insetti erano abbondanti ovunque anche quando si usavano fitofarmaci con problemi di tossicità ritenuti peggiori e in quantità superiori ad oggi su quasi tutte le colture e lo stesso vale per i concimi quando si credeva che più se ne usavano più si produceva; ma questo succedeva sino a trent'anni fa. Oggi se penso che le colture sono sempre più "biologizzate", a sentire quel che si dice nella promozione dei prodotti, verrebbe da dire che il clima sia il primo, o forse principale indiziato e se penso a tutte le larve ipogee, epigee soprattutto che spesso hanno ciclo poliennale, mi chiedo come possono sopravvivere e dare adulti se l'ambiente in cui camminano, si alimentano e dovrebbero impupare, è sempre meno umido e vengono sorprese molto anzitempo da siccità e temperature insopportabili rispetto al momento della maturità larvale e/o sfarfallamento dell'adulto. Studi seri sul fenomeno credo siano ancora da venire e credo anche che siano costosissimi e poco auspicati dai potenziali e numerosi inquinatori se dovessero dare certi risultati. Poi per ogni risultato in un senso, si trova sempre uno studio a confutazione: basta foraggiare chi di dovere.

"Impegnarsi per volere a tutti i costi piacere a tutti è il peggior modo di sprecare tempo". (Chalybion)
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ClaudioPorcellana
Utente Senior


Città: Villarbasse
Prov.: Torino

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Flora e Fauna

Inserito il - 12 agosto 2024 : 20:24:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie dell'intervento Giorgio

Quello che mi stupisce è che l'area intorno al Lago del Moncenisio è molto fresca, e piove/nevica di più che ad es. in Val di Susa
per quello mi stupisce maggiormente rispetto ad altre aree

ma immagino che tutto sia relativo: gli insetti che si trovavano bene magari a massime di 10 °C si troveranno male a massime di 20 °C che per me (e mia moglie) sono una libidine

speriamo allora che si abituino al caldo i nostri amici insetti

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ClaudioPorcellana
Utente Senior


Città: Villarbasse
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


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Flora e Fauna

Inserito il - 13 agosto 2024 : 12:01:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Giorgio

sono andato a cercare le temperature e la pioggia al colle del Moncenisio

qui l'anno scorso, agosto 2023, in cui abbiamo visto molte farfalle, specie macaone, apollo e podalirio

Immagine:
Calo generalizzato degli insetti: cause?
109,53 KB

e qui l'anno più vecchio dell'archivio di 3Bmeteo, il 2008

Immagine:
Calo generalizzato degli insetti: cause?
115,02 KB

L'anno scorso le T erano un po' inferiori, ma andando indietro nel 2008 si vede che, oltre a piovere di più, faceva più freddo

Per non parlare degli anni 70 in cui passavo di lì con i miei genitori sulla via di Val d'Isere e si stava vestiti come oggi d'inverno


Modificato da - ClaudioPorcellana in data 13 agosto 2024 12:06:11
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ClaudioPorcellana
Utente Senior


Città: Villarbasse
Prov.: Torino

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Flora e Fauna

Inserito il - 13 agosto 2024 : 12:05:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Qui la situazione di agosto 2024, fino a oggi

Immagine:
Calo generalizzato degli insetti: cause?
64,67 KB

A fine mese posterò l'intero agosto

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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
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Inserito il - 14 agosto 2024 : 20:09:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ovviamente la mia era una analisi generale, che non tiene conto del sito. Un amico che ha casa vacanze a 800 m in mezzo al bosco sulle montagne attorno a Riola (BO), mi invita sempre per una caccia notturna che svolgo in genere tra fine luglio-primi di agosto: mi dice che non trova più neanche un carabide, piccolo o grande che sia. Qualche giorno fa ero su da lui e avevo detto "Vedrai che almeno gli Pseudophonus rufipes arrivano in volo al telo!", cosa che ricordo anche anno scorso (qualcuno) e parecchie decine sino a qualche anno fa. Risultato zero carabidi, praticamente zero coleotteri in genere, 4 nottue e una decina di geometridi piccoli. Alle 23, disperati abbiamo smontato tutto.
Ormai accertato che i Carabus alticoli diventano sempre più rari e quelli di media montagna si trovano ad altitudini nettamente superiori, un tempo insolite per loro. Per i primi, oltre la cima non potranno andare e la vedo grama per loro in molte vette.

"Impegnarsi per volere a tutti i costi piacere a tutti è il peggior modo di sprecare tempo". (Chalybion)
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ClaudioPorcellana
Utente Senior


Città: Villarbasse
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Flora e Fauna

Inserito il - 14 agosto 2024 : 20:13:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per i primi, oltre la cima non potranno andare e la vedo grama per loro in molte vette


In teoria, volando potrebbero raggiungere cime vicine più alte
chissà quanto ci impiega un coleottero volante a rilocalizzarsi...


Modificato da - ClaudioPorcellana in data 14 agosto 2024 20:17:03
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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
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Inserito il - 17 agosto 2024 : 19:20:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ClaudioPorcellana:

Per i primi, oltre la cima non potranno andare e la vedo grama per loro in molte vette


In teoria, volando potrebbero raggiungere cime vicine ...


I Carabus salvo poche eccezioni, non hanno ali funzionali... quindi

"Impegnarsi per volere a tutti i costi piacere a tutti è il peggior modo di sprecare tempo". (Chalybion)
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ClaudioPorcellana
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 17 agosto 2024 : 20:37:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Acci!

Comunque oggi al lago del Moncenisio c'erano ancora fiori belli tipo l'aconito giallo o Eryngium alpinum, ma di insetti ce n'erano veramente pochi

faceva freddino e si vedevano volare solo bombi, e qualche falena diurna

I bombi, per ripararsi dalla pioggia a tratti, si riparavano sotto questi fiori

Immagine:
Calo generalizzato degli insetti: cause?
56,07 KB

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 18 agosto 2024 : 09:30:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io osservo anche una "guerra tra poveri" nell'ambito degli artropodi.
Per esempio, l'arrivo dall'America della specie Sceliphron caementarium ha prodotto la rarefazione, se non l'estinzione in alcune aree, delle specie autoctone S. spirifex, S. destillatorium, S. madraspartanum.
D'altra parte ha causato unda diminuzione evidente di certe specie di ragni, in particolare dei Thomisidae, che sono le loro prede preferite. Quando si vede uno Sceliphron caementarium su un fiore non sta lì per il nettare, ma per cercare ragni floricoli, e infatti si muove senza sosta ispezionando il fiore.
In un nido ho trovato una decina di Runcinia grammica (di cui 8 sono inquadrati nella foto). Si tratta di una specie non molto prolifica. Quest'anno nella mia attività fotografica estiva ho trovato solo 2 Thomisus onustus contro le decine di 10 anni fa.

Immagine:
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190,23 KB
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 agosto 2024 : 15:07:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo anche che la diminuzione degli insetti sia collegabile con l'aumento di certe specie di vertebrati, a causa di miopi politiche di protezione.

Per esempio, a Roma dimorano stabilmente alcuni milioni di storni che, ogni giorno, partono verso la campagna per cercare cibo, che, in buona parte, è costituito da artropodi. Quando un branco di 1000 storni cala su un prato lascia il deserto.

Analogamente si dica per le cornacchie, e per i gabbiani lungo le coste.
Ho osservato escrementi di gabbiano con i resti di una ventina di Pimelia.

Nei boschi e negli incolti, i cinghiali scavano il terreno e rivoltano i sassi, e non gli sfugge niente.
Ho notato una differenza sensibile di numerositò di insetti tra le colline di Tolfa, dove si pratica la caccia al cinghiale tenendo il loro numero sotto controllo, e le aree protette del litorale romano dove la caccia è vietata.
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ClaudioPorcellana
Utente Senior


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Inserito il - 18 agosto 2024 : 15:12:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per esempio, l'arrivo dall'America della specie Sceliphron caementarium ha prodotto la rarefazione


Mmmm nei dintorni di casa mia dev'essere arrivato un altro "povero" più povero di questa vespa, perché fino all'anno scorso ne venivano in casa alcune a fare casette di coccio, ma quest'anno zero

Sempre parlando di vespe, fino a un paio d'anni fa avevo numerosi favi di Polystes sui tettucci della pompeiana, ma poi si sono seccati tutti

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 18 agosto 2024 : 22:19:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quello che entra dentro le case è Sceliphron curvatum, anche lui alloctotono di origine orientale, molto invasivo. Una femmina può fare anche 30 anfore con 10 ragni dentro ciascuna.
Il discorso delle Polistes è diverso. Normalmente i nidi sono abbandonati in autunno e si deteriorano, e l'hanno dopo le femmine svernanti li fanno di nuovi in posti diversi.

Modificato da - elleelle in data 18 agosto 2024 22:21:14
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ClaudioPorcellana
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Inserito il - 18 agosto 2024 : 22:46:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il discorso delle Polistes è diverso. Normalmente i nidi sono abbandonati in autunno e si deteriorano, e l'hanno dopo le femmine svernanti li fanno di nuovi in posti diversi.


OK, allora direi che le precedenti generazioni di Polistes hanno esaurito tutti gli spazi sottocoppi disponibili, poiché sono state presenti senza interruzioni per moltissimi anni

e per quanto riguarda Sceliphron curvatum non viene più a trovarci
Magari perché non trova più i salticidi che facevano comunella con le Polistes?


Modificato da - ClaudioPorcellana in data 18 agosto 2024 22:49:30
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ClaudioPorcellana
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Inserito il - 20 agosto 2024 : 11:01:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tornando al calo degli insetti

Tra gli insettivori scomparsi includo i pipistrelli, che vedevo spesso passare davanti alla finestra della cucina

Giurerei che questa primavera c'erano ancora, ma non sono sicuro
Di certo c'erano l'anno scorso

E anche il numero di cicale è crollato: eppure non sono animali che gradiscono il caldo?

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ClaudioPorcellana
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Inserito il - 21 agosto 2024 : 18:06:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un paio di altri articoli sul tema, con varie spiegazioni

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Modificato da - ClaudioPorcellana in data 21 agosto 2024 18:11:47
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 21 agosto 2024 : 21:56:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ClaudioPorcellana:

Un paio di altri articoli sul tema, con varie spiegazioni

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Le oscillazioni del numero delle cicale possono dipendere da variazioni delle condizioni dello sviluppo larvale, che dura diversi anni.
Si nutrono di linfa succhiata dalle radici, e può darsi che la siccità o le alluvioni le facciano morire quando stanno sotto terra.
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ClaudioPorcellana
Utente Senior


Città: Villarbasse
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


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Flora e Fauna

Inserito il - 21 agosto 2024 : 22:02:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le oscillazioni del numero delle cicale possono dipendere da variazioni delle condizioni dello sviluppo larvale, che dura diversi anni.
Si nutrono di linfa succhiata dalle radici, e può darsi che la siccità o le alluvioni le facciano morire quando stanno sotto terra.


Grazie per le info

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gabrif
Moderatore


Città: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 21 agosto 2024 : 22:32:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ClaudioPorcellana:

Tornando al calo degli insetti

...

E anche il numero di cicale è crollato: eppure non sono animali che gradiscono il caldo?

Il mese scorso a Verona ce n'era un'invasione... Anche a Milano erano abbastanza numerose. Forse si stanno spostando verso Nord?

Ciao G.


Nulla è piccolo in Natura. (George Perkins Marsh (1801-1882))
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ClaudioPorcellana
Utente Senior


Città: Villarbasse
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Flora e Fauna

Inserito il - 22 agosto 2024 : 10:08:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il mese scorso a Verona ce n'era un'invasione... Anche a Milano erano abbastanza numerose. Forse si stanno spostando verso Nord?


ciao Gabriele e grazie del passaggio

Allora quello delle cicale è forse un fenomeno locale che dipende da zona a zona

Ma per gli insetti in generale, dai link che ho messo sembra un fenomeno di portata globale, e uno dei link rimanda persino a uno studio condotto in zone con impatto umano basso/nullo


Modificato da - ClaudioPorcellana in data 22 agosto 2024 10:10:44
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