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 La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia
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vespa90ss
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Inserito il - 06 maggio 2008 : 21:00:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia






Il padule della Diaccia Botrona - Aprile 2008




L'inverno è ormai trascorso e la primavera offre tutta se stessa alla splendida distesa di specchi d'acqua della Diaccia Botrona che si scorgono distintamente dall'alto della strada panoramica costeggiante il Castello, sulla collinetta di Castiglione della Pescaia.
Lentamente i cicli vitali stanno riprendendo il loro ritmo di sempre: ma quest'anno con un certo anticipo e con maggior vitalità. In lontananza si scorgono due macchie chiare molto estese che si stagliano nel mezzo del luccichìo. Sono due enormi colonie di fenicotteri rosa estremamente più numerosi dell'anno scorso. Ad occhio e croce valutabili in un numero almeno tre volte superiore, probabilmente vicino ai cinquecento esemplari. Forse migreranno col trascorrere dei mesi. Forse resteranno. Ma la speranza che il padule possa cominciare a respirare a pieni polmoni la nuova aria della rinascita è grande ed il cuore si riempe di gioia nell'osservare quella grande quantità di animali che hanno scelto questo angolo paradisiaco di territorio toscano per sostare il più a lungo possibile.
Ma laggiù, lontano dal nucleo centrale del padule dove sosta la macchia chiara delle centinaia di fenicotteri rosa, proprio lungo i bordi degli argini, nuova vita sta nascendo con rapidità. Andiamo a vedere con attenzione.
Ricordate quelle grandi piante di cardo? Sono i Cynara cardunculus di cui avevamo discusso a lungo. Sì...quelli popolati da moltissime specie di insetti...
Bene, proprio loro in questo momento stanno vivendo un momento di florida crescita grazie alle piogge abbondanti primaverili ed alle temperature miti che spesso sfiorano quelle estive.



La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia


La pianta ha già quasi assunto il suo aspetto semidefinitivo: alcuni esemplari sono addirittura prossimi alla massima taglia con dei carciofi molto vistosi e vicini alla fioritura.



La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia


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vespa90ss
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Inserito il - 06 maggio 2008 : 21:01:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Altre sono rimaste un po' indietro nello sviluppo.






La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia



Di altre ancora qualche amante della buona cucina o della fitoterapia ha provveduto a recidere i piccoli carciofini centrali lasciando la possibilità di crescere solo a quelli laterali.




La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia



Ma osservando con maggior attenzione mi accorgo che le foglie di alcune piante sono state assalite da qualche parassita che le ha vistosamente rosicchiate.




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vespa90ss
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Inserito il - 06 maggio 2008 : 21:01:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

La superficie di esse appare traforata in microscopici merletti. Una curiosa trina che non può passare inosservata e che attira subito la mia attenzione.
Sono le primissime ore del mattino e l'aria conserva ancora il fresco della notte ed il fascino del sonno.
E continuo a scattare le foto che ora stiamo condividendo insieme.



La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia


Scorgo fra il fogliame delle minuscole pustole nere.




La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia




Ma ad un esame più ravvicinato si dimostrernno invece essere delle larve di crisomelide, letteralmente ricoperte ....dei propri escrementi.


[b]
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[b]

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vespa90ss
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Inserito il - 06 maggio 2008 : 21:03:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non sapendo affatto a cosa potessi trovarmi di fronte, comincio a frugare fra il fogliame (pungendomi molto in verità) fintantochè non trovo una ninfa assolutamente immobile del nostro crisomelide.




La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia



Un aspetto estremamente singolare che però mi suggerisce in modo inequivocabile la sagoma dell'adulto. Infatti, poco più in là, una Cassida sosta al sole termoregolandosi (scoprirò successivamente che forse si trattava della Cassida deflorata).




La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia




Infine concludo la carrellata con una splendida coppia che zitta zitta sta facendo onore al nome della specie




La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

beppe miceli

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vespa90ss
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Inserito il - 07 maggio 2008 : 21:54:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Diaccia Botrona - Ex area del tiro al volo



Come si può bene vedere dalla foto, questa è l'area che interessa l'ex tiro al volo situata nell'angolo occidentale del Padule della Diaccia Botrona. Credo che sia stato attivo ed utilizzato fino al 1994, anno in cui venne istituita la Riserva Naturale.
Potete notare nel riquadro grigiastro della sua superficie i due campi di tiro affiancati. Quello sulla destra è dotato di una copertura ombreggiante di teli azzurri che riparano dal sole le postazioni di sparo mentre l'altro è scoperto. Quello di destra presenta delle tracce sull erba a forma di mezzaluna in quanto era provvisto anche delle due cabine laterali per il tiro allo skeet che simula una situazione più realistica di caccia.



La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia


Nel tiro allo skeet i piattelli invece di partire dalla fossa frontale (rappresentata nella foto aerea di Google maps da quelle strisce grigie di cemento poste pochi metri davanti alle 5 pedane di sparo, mentre è ben evidente nella foto in basso), vengono scagliati da due torrette laterali in muratura grandi press'a poco l'una come una cabina dell'Enel, l'altra come un box per riporre gli arnesi. Il tiratore deve spostarsi, procedendo a tappe, lungo i due percorsi laterali a mezzaluna per sparare ai piattelli che partono all'inizio singolarmente e dopo anche in simultanea dalle due torrette. Un tiro bellissimo e veramente difficile.



La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





Per anni sono stati sparati milioni di cartucce contenenti mediamente 30 grammi di piombo. Il tiro utile del fucile è di circa una cinquantina di metri ma i sovrapposti da tiro a volo riescono a scagliare il piombo fino a distanze maggiori. I pallini in ogni caso viaggiano ben oltre questa distanza ed arrivano ad oltre 200 metri, anche se non sono più in grado di offendere. Potete quindi comprendere come tutta l'area circostante sia letteralmente ricoperta da tonnellate di piombo.
Nella seconda foto che abbraccia un angolo di visuale maggiore potrete notare sulla destra del campo da tiro a volo le vasche scavate nel terreno con gli ex allevamenti di pesce. Nell'angolo in alto a destra (sotto la scritta Mappa) è visibile la Casa Rossa Ximenes.



La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia



Ho trovato pallini di piombo in gran numero persino sull' argine nord dell' ex itticoltura all'altezza della terza fila di vasche, cioè a circa 250 metri di distanza!!!
Da queste vasche ho visto involarsi qualsiasi tipo di acquatico ma devo dire la verità mai un fenicottero rosa. Le anatre e le oche però le vedo alzarsi in volo spesso dalle cannucciole di là dentro e proprio loro sono quelle che cercano nutrimento nella melma del fondo...




La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia



Ma state un po' a vedere quanta roba ho trovato tra le vasche dell'ex itticoltura ... (le foto seguenti sono state scattate a circa 100 mt di distanza)



La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia



Anche se un'opera di bonifica, seppur parziale e superficiale poteva essere stata fatta, devo pur riconoscere che l'impegno per interrompere questo scempio è stato notevole. Quindi, anche se in ritardo, è prevalso il buon senso. Mi auguro che queste immagini possano servire da monito ed insegnamento per tutte quelle realtà simili che ancora oggi sopravvivono.


Beppe




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beppe miceli

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vespa90ss
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Inserito il - 08 maggio 2008 : 13:47:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Allego il link a questo post in cui l'argomento delle problematiche legato all'uso dei pallini di piombo ed alla loro successiva concentrazione è stato ampiamente trattato.

Link

beppe



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Beppe Miceli
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vespa90ss
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Inserito il - 13 maggio 2008 : 11:00:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

L'anno scorso avevo intavolato con Elena (Pimelia) una interessante discussione circa la morte di un quantitativo strabiliante di gamberetti nelle vasche adiacenti alla Casa Rossa Ximenes (mi riferisco esattamente a questo link):

Link


La documentazione fotografica risale al 20/05/2007 quindi ci troviamo più o meno nello stesso periodo dell'anno, al punto da farmi temere che il fenomeno di questa moria assurda possa tragicamente ripetersi.


Immagine 1
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





Immagine 2
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





Immagine 3
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia






Immagine 4
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia







Modificato da - vespa90ss in data 13 maggio 2008 11:23:12
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vespa90ss
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Inserito il - 13 maggio 2008 : 11:23:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Elena non era in grado di poter determinare esattamente da quelle immagini di cadaverini rinsecchiti nè il genere nè la specie.
Casualmente, alcuni giorni fa, mentre mi trovavo nelle vasche dell'ex itticoltura adiacenti all' ex tiro al piattello documentando l'inquinamento da piombo e dai frammenti dei piattelli, ho visto camminare lungo la riva questo gamberetto che si muoveva proprio nella zona dove è concentrato il maggior quantitativo di pallini di piombo.




Immagine 5
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





Immagine 6
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





Immagine 7
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia




Anche se queste vasche non sono più collegate ad alcunchè (quindi non subiscono più l'influenza dei flussi di marea da anni) sono allagate d'acqua piovana che ritengo possa ancora mantenere una concentrazione abbastanza salina al punto da giustificare la presenza di questo gamberetto. Io credo che possa essere della stessa specie che ha fatto quella fine incredibile.
Ora mi domando: ma se sono in grado di potersi muovere e vivere al di fuori dell'acqua, come mai hanno preferito morire concentrandosi fino all'ultimo istante in quelle pozze che andavano evaporando? Perchè non se ne sono andati via cercando l'acqua altrove (vedi immagine 1 e 2 dove si può notare poco più in là la presenza di pozze d'acqua) lasciandosi morire lì? Sarebbero morti nell'erba circostante, magari, alla ricerca di altre pozze o canaletti, ma non sarebbero morti tutti lì.
Nonostante esistesse già un post con documentazione fotografica (di cui in apertura ho inserito il link) ho aggiunto altre immagini per ampliare la documentazione e rilanciare in maniera più incisiva il problema.

Questo è il collegamento a Google maps per vedere la situazione dall'alto

Link

dove è possibile notare sulla prte superiore dell'immagine la Casa Rossa Ximenes e le due vasche adiacenti, più chiare rispetto al Padule a causa del sale a due diversi stadi di prosciugamento: quella più a nord quasi asciutta leggermente colorata di rosa dalla concentrazione dei gamberetti che stanno per morire.
Scendendo a sud si nota una prima zona dell'ex itticoltura ed infine più in basso ancora la seconda ex itticoltura, confinante con l'area del tiro a piattello dove ho trovato il gamberetto che gironzolava sulla riva.
Beppe



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Inserito il - 13 maggio 2008 : 14:28:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Cinghiali alla Diaccia Botrona?


Sin dall'anno scorso avevo notato in più occasioni delle tracce di cinghiale persino all'interno delle vasche limitrofe alla Casa Ximenes.



Immagine 1
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia




Immagine 2
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia




Immagine 3
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia

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Inserito il - 13 maggio 2008 : 14:28:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi domandavo cosa ci fossero venuti a fare e da dove provenissero. In fondo, l'unico luogo dove potessero godere di un sicuro rifugio era quel tratto di estesa pineta che separa il Padule dalla fascia costiera.



Immagine 4
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia



Lì, nei tratti di riserva protetta recintati a rete fitta, il forteto che si è sviluppato all'interno di essa è davvero impenetrabile. Quello l'unico luogo da dove potessero sbucare i cinghiali per avventurarsi all'interno della Diaccia Botrona.



Immagine 5
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia

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Inserito il - 13 maggio 2008 : 14:29:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Una quindicina di giorni fa, mentre ero a fare macrofotografia con il mio monopiede alle Cassida lungo la sponda di uno canali maestri, ho sentito dei grossi pesci che si rincorrevano nell'acqua come normalmente accade. Mi giro a guardare verso il canale dato che lo sciabordio proseguiva rumorosamente e noto dei pesci a fior d'acqua che allineati percorrevano la superficie con il dorso e le pinne semiaffioranti. Dopo pochi istanti realizzo che ciò che avevo intravisto a circa trenta metri di distanza erano la punta delle orecchie e appena un po' del groppone di due cinghiali che stavano guadando a nuoto il canale (senza avere la benchè minima possibilità di toccare il fondo).
Mi ritrovo come un bischero a vedere due pesci che escono dall'acqua ed invece sono cinghiali...... non solo, ma ho pure la macchina montata sul monopiede.
Per fortuna il mio vecchio istinto di cacciatore mi fa trovare la freddezza, il tempo ed il coordinamento per scattare questi due fotogrammi che vi offro con grande piacere:


Immagine 6
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia




Immagine 7
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia

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Inserito il - 13 maggio 2008 : 14:29:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
e questo è il canale che i miei amici hanno guadato....considerando che al di là della strada ce n'è uno identico e parallelo più tutte le vasche dell' ex itticoltura prima di entrare in pineta.....


Immagine 8
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia




Immagine 9
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia




Beppe




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Inserito il - 07 giugno 2008 : 19:14:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



Padule della Diaccia Botrona 2008 - I fenicotteri rosa




Vorrei offrire questa immagine che intende in qualche modo testimoniare la presenza massiccia dei fenicotteri rosa nel corso di questa stagione 2008 al Padule della Diaccia Botrona. La foto è stata eseguita il 01/06/2008.
Nonostante il quantitativo sia almeno quadruplo rispetto a quello dell'anno passato, la concentrazione di questo branco è praticamente limitata ad un'area centrale e non ho mai notato nessun tentativo di dispersione su tutta la superficie del padule se non limitatamente al giorno del Giro d'Italia quando un elicottero vi ha volteggiato sopra per trasmettere le immagini in TV.
Il giorno dopo erano distribuiti su una superficie molto estesa per poi ricompattarsi a distanza di 24 ore nuovamente al centro.
La foto che vedete è stata scattata da Poggiodoro cioè a circa 4,5 km di distanza con un obiettivo MTO 500mm a specchio. E' stata leggermente croppata.
La giornata era molto nuvolosa e stava per iniziare a piovere. Quindi la mancanza di luce non mi ha consentito di ottenere immagini decenti. Tornerò a fotografare con vento di tramontana e cielo limpido nella speranza di ritrovare il branco ancora compatto che l'immagine riesce ad abbracciare solo per due terzi circa. E' visibile sul lato sinistro del fotogramma il sistema di telecamere che alcuni anni fa era stato piazzato sulla collina della Badiola. Certamente la posizione da lassù era più panoramica ma la distanza di ripresa almeno cinque volte maggiore rispetto ai luoghi di normale frequentazione non garantiva un sufficiente godimento dei particolari.
L'immagine tratta dal satellite con il fantastico aiuto di Google Maps indica attraverso tre linee convergenti il luogo dove erano concentrati i fenicotteri al momento dello scatto.
La linea rossa traccia la distanza fra me ed i fenicotteri. Quelle verdi indicano: la più lunga, la vecchia dislocazione delle telecamere sul poggio dell'Isola Clodia. La più corta la dislocazione attuale molto più ravvicinata.





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia




le telecamere riprese a 1500 metri di distanza dal capanno di birdwatching
della Badiola

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Inserito il - 07 giugno 2008 : 20:43:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


La Diaccia Botrona - I rettili



Ancora non avevo inserito nemmeno un rettile: incomincio con un paio incontrati in maniera abbastanza imprevista alla Diaccia Botrona.
Il primo, un geco, la Tarentula mauritanica, che insieme ad un altra decina di esemplari vive arroccato sulle rovine dell'Abbazia di S.Pancrazio all'Isola Clodia. Sono tra i miei preferiti per il loro sguardo attento e curioso: ma anche per la compagnia che mi offrivano nelle lunghe serate estive siciliane, quando per tutta la notte si piazzavano sul muro accanto alle lampade accese, mentre la luna ascoltava insieme a me la risacca lontana.




un geco, la Tarentula mauritanica
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Poi una piccola tartaruga trovata casualmente nella pineta retrostante il padule, proprio dove d'estate è consentito l'ingresso a pagamento alle automobili di coloro che vanno al mare. Purtroppo l'ingresso non viene limitato solo al tratto confinante con la strada ma offre l'opprtunità di poter penetrare la pineta fino in fondo. Un pineta dove è a rischio, oltre a questa specie di tarataruga terrestre anche l'orchidea selvatica Serapias cordigera e Serapias vomeracea. Mi auguro che la concessione in appalto della pineta come parcheggio pubblico a pagamento venga ridimensionata e ridotta ad un piccolo tratto per tutelare la sopravvivenza di queste specie.


Testudo hermanni
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ecolab
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Inserito il - 08 giugno 2008 : 11:56:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
una bella documentazione.
Per quanto iguarda i gamberetti ho visto una situazione simile alla laguna di Lesina.
giampaolo
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giova80
Utente Senior




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Inserito il - 08 giugno 2008 : 15:14:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
bellissimo beppe, pagherei oro per avere un documentarista come te per ogni regione d'Italia !

grazie per il servizio

Giovanni
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alisea
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Città: Brescia


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Inserito il - 08 giugno 2008 : 18:01:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
che meraviglia Beppe!!! vado nella splendida Casti tutte le estati da una decina d'anni mi ha sempre incuriosito la riserva (con la famosa Casa Rossa) ma non avevo trovato materiale dettagliato a riguardo..quest'anno ammirerò la natura del Padule con occhi diversi!(e spero di vedere i fenicotteri!)
complimenti per il tuo lavoro!
Ale
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vespa90ss
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Inserito il - 09 giugno 2008 : 13:16:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ecolab:

una bella documentazione.
Per quanto iguarda i gamberetti ho visto una situazione simile alla laguna di Lesina.
giampaolo


Grazie Giampaolo per il tuo apprezzamento. Giunge davvero molto gradito.
Beppe



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Beppe Miceli
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vespa90ss
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Inserito il - 09 giugno 2008 : 13:19:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ringrazio anche Giovanni insieme ad Alisea per continuare a seguire i miei lavori con interesse e a condividerne gli entusiasmi che motivano questa mia ricerca.
Un caro saluto, Beppe



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Beppe Miceli
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vespa90ss
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Inserito il - 01 luglio 2008 : 22:43:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia




Diaccia Botrona
Il canneto racconta la notte



S'è sfogliata l'ennesima pagina di giugno. Arde rapido il cerino dell'estate fra le dita e già comincia a scottare.

E’ sera. La fornace del sole ha bruciato una ad una le ore sul padule facendole arrampicare lungo l'arco che conduce allo zenith per poi tuffarle in volo d'angelo nella sua immensa caldera dove tutto bolle, evapora, sublima. Colori, suoni, odori.
Atmosfere. Vibrazioni.
Dove tutto sprofonda nella melma: anche le emozioni, i ricordi ed i pensieri per chi ha osato sfidare un' aria ferma di malanno, senza respiro né polmone. Senza battito di cuore. Dove le tempie pulsano i secondi e dove la pelle suda senza mai asciugare. Dove zanzare, tafani e moscerini ti avvolgono in nuvola di aguzzo ronzio affliggendo la carne in pena indicibile. Senza pietà. Senza tregua.

La giornata ha finalmente scandito tutti i suoi ritmi come accade da secoli su questo specchio d'acqua che ignora risacca ed infrangersi d'onda. E si ripiega mesta su se stessa.





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia



S'è scurito ormai il cielo costringendo il falco pescatore a posarsi al suolo per affondare gli artigli stavolta nella schiena del fango.





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia



Ombre allungate a dismisura.
Oscilla la sera in tampone di carta assorbente e succhia nel suo tessuto sfibrato ogni suono, ogni entusiasmo.
Convincendo il lungo collo del fenicottero sotto l'ala rosa, soffocandone il canto, uno strano grugnire, in pastoso silenzio.
Spegnendo uno ad uno il frinire di cicale, grattugia che per ore ha roso invano la crosta del sole senza riuscire ad intaccarne nemmeno un raggio per la notte, ormai distesa sull’acqua.

Un buio sempre più cupo che fa nascondere sotto le foglie del canneto il sibilo di quelle nubi di insetti pungenti per dormire la quiete di nuovo riposo. Forse l'ultima della loro brevissima esistenza.

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