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ATTENZIONE! Questo disclaimer è stato aggiornato
1) Ciascuna discussione tratti una sola specie (avviate una discussione separata per ogni specie che volete trattare).
2) Per richiedere la determinazione è molto importante fotografare (da vicino!) il maggior numero possibile di dettagli, ritraendo da diverse angolazioni fiori (corolla, calice, capolini), foglie, steli, base, ecc… Fate anche una foto complessiva della pianta. Scattare una "bella foto", magari del solo fiore, è inutile per l'identificazione: evitatelo.
3) Inserite i dati geografici (provincia, comune, altimetria), la data e l'ambiente di ritrovamento; per piante molto rare evitate una localizzazione troppo precisa (o tali dati verranno nascosti).
4) Le piante si devono trovare in ambiente naturale; le discussioni su quelle coltivate (in giardini, aiuole, vasi), o contenenti piante recise, o sradicate, verranno rimosse.
5) Per le piante alloctone non naturalizzate, ma coltivate o ritratte in Paesi non dell'area mediterranea si usi la sezione "Piante nel mondo", o le discussioni verranno spostate in essa o rimosse.
6) Per ragioni legali, non è possibile discutere della commestibilità delle piante.


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 Stupendo Asphodelus: Asphodelus ramosus
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sigfryd
Utente Senior

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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2022 : 10:26:03 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ieri 17 marzo, viaggiando in auto per una scampagnata sulle montagne di Caserta mi sono fermato a fotografare questa stupenda pianta mai vista, che ha attirato la mia attenzione. Da una mia ricerca personale, dovrebbe essere un Asphodelus, ma non riesco a determinare quale tra questi presenti nella mia regione Campania: A. fistulosus, A. macrocarpus, A. ramosus. Chi se ne intende?


Modificato da - vladim in Data 19 marzo 2022 04:30:41

sigfryd
Utente Senior

Città: Napoli
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2022 : 10:30:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Stupendo Asphodelus: Asphodelus ramosus
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sigfryd
Utente Senior

Città: Napoli
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2022 : 10:32:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Stupendo Asphodelus: Asphodelus ramosus
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sigfryd
Utente Senior

Città: Napoli
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2022 : 10:34:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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sigfryd
Utente Senior

Città: Napoli
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2022 : 10:36:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Stupendo Asphodelus: Asphodelus ramosus
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sigfryd
Utente Senior

Città: Napoli
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2022 : 10:39:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Stupendo Asphodelus: Asphodelus ramosus
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sigfryd
Utente Senior

Città: Napoli
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2022 : 10:41:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Hypernella
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Città: Olbia
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Inserito il - 18 marzo 2022 : 20:04:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di sigfryd:

Ieri 17 marzo, viaggiando in auto per una scampagnata sulle montagne di Caserta mi sono fermato a fotografare questa stupenda pianta mai vista, che ha attirato la mia attenzione. Da una mia ricerca personale, dovrebbe essere un Asphodelus, ma non riesco a determinare quale tra questi presenti nella mia regione Campania: A. fistulosus, A. macrocarpus, A. ramosus. Chi se ne intende?




Ciao! non so quale asfodelo sia, però mi ha intenerito il fatto che ti sia entusiasmato per una pianta che da noi è infestante. Effettivamente la sua fioritura è bellissima, non ci facciamo molto caso quando ne troviamo a migliaia.

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baudino
Moderatore

Città: Robilante
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2022 : 21:33:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A. fistulosus, A. macrocarpus, A. ramosus. Chi se ne intende?

Si distinguono abbastanza facilmente dal tipo di foglie e dal tipo di ramificazione.
In A. macrocarpus il racemo è semplice, cilindrico, raramente con qualche ramo basale

In A. ramosus le foglie sono nastriformi, intere, coriacee, totalmente glabre a sezione triangolare appiattita, leggermente carenate

In A. fistulosus le foglie sono giunchiformi, cilindriche, cave internamente e quindi compressibili

Quindi è facile concludere che sia A. ramosus

bruno
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sigfryd
Utente Senior

Città: Napoli
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 marzo 2022 : 01:43:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mille mille grazie a Bruno per la determinazione esatta e poi volevo rispondere anche a Marinella. Sei fortunata che dalle tue parti diventa infestante, leggevo che in Sardegna ne ricavano un miele particolare (vediamo se riesco a comprarlo via internet) e poi si utilizza anche in cucina e altri usi ancora, per non parlare delle tradizioni e delle leggende. Quante cose belle si imparano!!

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Hypernella
Utente nuovo

Città: Olbia
Prov.: Olbia - Tempio

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Inserito il - 19 marzo 2022 : 13:35:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di sigfryd:

Mille mille grazie a Bruno per la determinazione esatta e poi volevo rispondere anche a Marinella. Sei fortunata che dalle tue parti diventa infestante, leggevo che in Sardegna ne ricavano un miele particolare (vediamo se riesco a comprarlo via internet) e poi si utilizza anche in cucina e altri usi ancora, per non parlare delle tradizioni e delle leggende. Quante cose belle si imparano!!


Sì, gli steli d'estate si seccano e sono molto resistenti. Il bulbo riscaldato sulla brace pare sia un toccasana per le emorroidi, ma io non l'ho mai provato. Il miele è buonissimo, ma ultimamente non riesco più a reperirlo con facilità, trovo più spesso quello di cardo o di lavanda. Un saluto dalla terra degli asfodeli

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baudino
Moderatore

Città: Robilante
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 marzo 2022 : 14:43:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
..per una pianta che da noi è infestante

Da un punto di vista strettamente biologico e non antropocentrico la specie infestante in Sardegna è l'Homo sapiens, specie alloctona (viene dall'Africa) e invasiva la cui presenza nell'isola è certa a partire da soli 22 mila anni. Il genere Asphodelus è presente almeno dal Cretaceo superiore (100-72 milioni di anni) e con ogni probabilità ha colonizzato l'isola milioni di anni prima dell'Homo sapiens. Se si è diffusa molto fino ad essere percepita come infestante la responsabilità è sicuramente dei danni all'ambiente (disboscamenti, eccesso di pascolo) prodotti dall'uomo. Infatti la sua presenza è considerata come un indice di degradazione ambientale.

bruno
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Hypernella
Utente nuovo

Città: Olbia
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


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Inserito il - 19 marzo 2022 : 15:59:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di baudino:

..per una pianta che da noi è infestante

Da un punto di vista strettamente biologico e non antropocentrico la specie infestante in Sardegna è l'Homo sapiens, specie alloctona (viene dall'Africa) e invasiva la cui presenza nell'isola è certa a partire da soli 22 mila anni. Il genere Asphodelus è presente almeno dal Cretaceo superiore (100-72 milioni di anni) e con ogni probabilità ha colonizzato l'isola milioni di anni prima dell'Homo sapiens. Se si è diffusa molto fino ad essere percepita come infestante la responsabilità è sicuramente dei danni all'ambiente (disboscamenti, eccesso di pascolo) prodotti dall'uomo. Infatti la sua presenza è considerata come un indice di degradazione ambientale.

Beh, se vogliamo essere così precisi, la specie infestante dell'intero pianeta Terra è l'homo sapiens Aggiungo che oltre ai disboscamenti (effettuati in dosi massicce nell'800 per rifornire di carbone il regno sabaudo) c'è da aggiungere la perniciosa abitudine di alcuni pastori di appiccare incendi per avere un'area di pascolo più grande. Pian piano quest'usanza sta scomparendo, ma nel frattempo ci teniamo un territorio largamente devastato, che avrà bisogno di tempo per riequilibrarsi.


Modificato da - baudino in data 19 marzo 2022 18:32:21
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Giannibo
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Città: Bologna
Prov.: Bologna

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Flora e Fauna

Inserito il - 19 marzo 2022 : 19:03:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che bello! Ogni tanto, fortunatamente, in una discussione nata per ottenere la semplice determinazione di una pianta si genera uno scambio di informazioni e considerazioni di grande interesse. Bravi.
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sigfryd
Utente Senior

Città: Napoli
Prov.: Napoli

Regione: Campania


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Flora e Fauna

Inserito il - 20 marzo 2022 : 09:20:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi associo a tutto quello che avete detto, che siamo noi la vera specie infestante e vi dirò di più: negli ultimi 10 anni ricercatori, archeologi, filologi e traduttori di tutto il mondo hanno esaminato antichi reperti e documenti e concordano che siamo "Alieni", non siamo creature di questo pianeta Terra. Quando nasciamo, siamo gli unici a non avere pelliccia, artigli, corsa veloce e difese contro i predatori e le condizioni climatiche ovunque. A differenza di ogni specie animale terrestre, ci crescono unghie e capelli a dismisura che impediscono ogni agile gesto di sopravvivenza, fuga ecc. SE NON TAGLIATI. Dobbiamo necessariamente modificare l'ambiente esterno per sopravvivere, creare armi, pellicce per coprirci, ecc. E' falso che siamo parte della catena evolutiva della scimmia, hanno trovato che esiste un "Anello mancante": milioni di anni fa, qualcuno intervenne per accelerare l'evoluzione e rendere l'uomo primitivo in grado di capire ed eseguire degli ordini. Ma tutto ciò è un argomento tabù che potrebbe offendere chi ha fede nelle religioni. Personalmente sono spirituale e non religioso. Buon Equinozio di Primavera a tutti


Modificato da - sigfryd in data 20 marzo 2022 09:23:26
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Giemme53
Utente Senior


Città: Nuoro
Prov.: Nuoro

Regione: Italy


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Flora e Fauna

Inserito il - 20 marzo 2022 : 16:45:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aggiungo una piccola nota un po' antropologica.
Tra i vari utilizzi dello stelo ("scrarìa") dell'asfodelo ("serbussu" e simili) c'era (e c'è tutt'ora in maniera limitata) la realizzazione di recipienti per uso alimentare.
Erano destinati a contenere farina, pane, dolci e simili. Le forme principali erano due.
Una semisferica avente un diametro fino a oltre cinquanta centimetri, chiamata "cròbi", "crobicciòla" quelle più piccole.
L'altra ("scetteròrgia") era bassa, vagamente tronco-conica, con un diametro che poteva superare il metro. Era destinata alla lavorazione della farina integrale separandone i vari componenti e a contenere "su pistóccu" o “pane carasau” (la cosiddetta carta-musica) sia in fase di lievitazione sia dopo la cottura. Era diffuso anche in modello più piccolo, dal diametro di circa cinquanta centimetri, chiamato "palini"
Si usavano (e si usano ancora) gli steli dell'asfodelo lasciati seccare e poi ammorbiditi nell'acqua in maniera da poter ricavare, con un coltellino ben affilato, la finissima buccia esterna dalla parte spugnosa interna, entrambe ridotte in lunghe strisce.
Per la realizzazione degli oggetti si procedeva dal centro verso la periferia creando un unico cordone. In mezzo al quale era contenuta la parte spugnosa, rivestita e cucita alla parte affiancante utilizzando le strisce della buccia, avendo cura di rivolgere la parte lucida (della buccia) sempre verso l'esterno.
Ricordo che molte famiglie realizzavano in proprio questi contenitori che tutt'ora si possono facilmente trovare nelle sagre paesane.
Penso che procedimenti simili siano utilizzati in tante altre culture anche con materiali diversi che si prestano a simili lavorazioni.

Saluti
Giuliano

Il mio sito Web: Link

Modificato da - Giemme53 in data 20 marzo 2022 16:56:42
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