testata Forum Natura Mediterraneo
Forum | Registrati | Msg attivi | Msg Recenti | Msg Pvt | Utenti | Galleria | Map | Gadgets | Cerca | | FAQ | Regole |NUOVA Tassonomia | Pagina Facebook di Natura Mediterraneo | Google+
Suggerimento: L'iscrizione al nostro Forum è gratuita e permette di accedere a tutte le discussioni.
Cerca
Salva
Password dimenticata

 Galleria Tassonomica
 di Natura Mediterraneo
 



 Tutti i Forum
 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 PALEONTOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 Fossili climatici: ospiti boreali - Arctica islandica (L)
 Nuova Discussione
 Versione Stampabile my nm Leggi più tardi
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:
Autore Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva  

siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


2017 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 09 agosto 2007 : 20:23:11 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Cari amici, sperando di ricevere un feedback, soprattutto, da parte di chi si occupa di malacofaune fossili, ho pensato di mettere a punto delle schede, che possono servirci per semplice consulatazione o per intraprendere disussioni interessanti, di molluschi marini che hanno caratterizzato il pleistocene del Mediterraneo.

Da premettere, molto brevemente, che:
Durante il Pleistocene (iniziato approsimativamente 1.800.000 anni fa e conclusosi 10.000 anni fa) periodi freddi, si sono alternati a periodi caldi, soprattutto nell'emisfero boreale. Durante i periodi freddi, ovvero le glaciazioni: le calotte polari si estesero (quella settentrionale raggiungeva l'attuale arco alpino); la temperatura diminuì mediamente di 10-15 gradi rispetto alle attuali medie annuali; il livello marino si abbassò, causandò, come conseguenza, l'emersione di vaste fasce costiere. Invece, durante i periodi caldi, meglio noti come interglaciali, temperatura aumentò oltre le attuali medie annuali, tant'è che il conseguente scioglimento di gran parte delle calotte polari, determinò l'innalzamento del livello marino. Le linee di costa, raggiunserò così livelli superiori a quelli attuali.

Le suddette oscillazioni climatiche produssero dei significativi cambiamenti nell'assetto faunistico e vegetazionale del bacino del Mediterraneo, soprattutto da parte di quegli organismi che migrarono in relazione alle avanzate, quindi alle regressioni delle calotte. I fossili che appartengono a queste categorie di organismi, vengono definiti per l'appunto "fossili climatici", poichè danno precise informazioni riguardo a trascorse condizioni paleoclimatiche e paleoambientali.

Relativamente ai periodi freddi, abbiamo i cosiddetti "ospiti boreali" o "ospiti freddi" o ancora "ospiti celtico-nordici".
Tra i molluschi annoveriamo alcuni dei più noti, ma ne aggiungeremo successivamente altri:
Arctica islandica (Linnè, 1767), Mya truncata (Linnè, 1758), Neptunea contraria (Linnè, 1771), Panopaea norvegica (Spengler, 1793), Macoma obliqua (Sowerby, 1817), Spisula elliptica (Brown, 1827), Buccinum undatum, Linnè, 1767, ecc.....

L'Arctica islandica (L.), è un grosso bivalve (Bivalvia>Heterodonta>Veneroida>Arcticidae) attualmente distribuito in un ampia fascia compresa tra l'oceano Atlantico settentrionale e il Mar Baltico. Si rinviene, talvolta in enormi concentrazioni, nei depositi pleistocenici (freddi) di gran parte dell'Italia. In Sicilia, in particolare, si rinveniva in famosi giacimenti, oggi scomparsi, del palermitano (Ficarazzi in particolar modo), Grammichele, Valle del Belice, e Augusta, località dove i lavori di cava ne massacra talvolta decine di migliaia al giorno (alla faccia della legislazione).

Immagine:
Fossili climatici: ospiti boreali - Arctica islandica (L)
32,11 KB

...continua

Modificato da - siciliaria in Data 09 agosto 2007 21:18:17

ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


11322 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 28 ottobre 2007 : 12:10:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
... vedo che il feedback non è arrivato, però l'argomento è interessante specialmente in relazione alla malacofauna attuale

ciao

ang

C'è sempre un baco nella mela. E il baco siamo noi (Alan Burdick)
Torna all'inizio della Pagina

siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


2017 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 10 novembre 2007 : 13:17:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A proposito di Arctica islandica....lo sapevate che:
Link

Torna all'inizio della Pagina

fossilhunter
Utente V.I.P.

Città: lecce


303 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 24 marzo 2009 : 00:50:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti per la chiarezza espositiva e per il tema molto interessante.
Torna all'inizio della Pagina

Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


4359 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 24 marzo 2009 : 01:24:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto interessante questo discorso sulle oscillazioni climatiche avvenute nel pleistocene che mi ero perso..
Altrettanto interessante, mi sono reso conto proprio oggi pomeriggio, pensare a quanti cambiamenti hanno subito i nostri territori prima di presentarsi come li vediamo noi oggi.. chissà come e quante volte le linee costiere sono cambiate, a quanti sali scendi di livello, il mare nostrum è stato sottoposto.. a partire dall'oligocene, attraverso il miocene, passando per il periodo evaporitico e la crisi di salinità, e giù per il pliocene e il pleistocene... fino a oggi, mentre da sud la zolla africana spingeva e faceva innalzare le alpi, e da ovest la spagna ci regalava parte dell'attuale italia che facendo perno sulla liguria portava alla formazione degli appennini.. andando a delimitare quell'immenso golfo pliocenico padano che tutti conosciamo!


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

Link
Torna all'inizio della Pagina

Varasc
Utente V.I.P.

Città: Biella


318 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 24 marzo 2009 : 10:00:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia




ne ero all'oscuro.. Molto molto interessante.

Dici che questo genere di "fauna fredda" non riguarda la zona piemontese, però?

Varasc

Link
Torna all'inizio della Pagina

Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


4359 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 24 marzo 2009 : 11:48:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per quanto riguarda il pliocene piemontese si tratta di un clima strettamente tropicale,
e lo stesso vale pe le ere precedenti miocene ed oligocene, in quanto le specie
che si rinvengono nelle langhe (piemonte meridionale) sono principalmente
attribuibili, dai molluschi, alle piante, fino agli insetti e alcuni mammiferi
a climi comunque caldi.
Pe quanto riguarda il pleistocene, purtroppo per mia mancanza, non saprei dirti
se ci sono affioramenti "freddi" piemontesi... dando però un rapido sguardo
alle mappe geologiche penso però che in quel periodo la linea di costa fosse
già arretrata verso l'attuale mar adriatico.. almeno per quanto riguarda la
provincia di Asti e Alessandria, che sono quelle che conosco meglio, dove a
partire dal pleistocene inferiore abbiamo ancora qualche traccia di
Villafranchiano.. che lascia però presto spazio solo a terreni di origine
alluvionale.




Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

Link

Modificato da - Lucabio in data 24 marzo 2009 11:50:15
Torna all'inizio della Pagina
  Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva  
 Nuova Discussione
 Versione Stampabile my nm Leggi più tardi
Scorciatoia






Natura Mediterraneo © 2003-2024 Natura Mediterraneo Torna all'inizio della Pagina
Questa pagina è stata generata in 0,14 secondi. TargatoNA.it | Movie BackStage | Snitz Forums 2000

Leps.it | Herp.it | Lynkos.net