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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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   INSETTI
 Hemiptera Heteroptera
 Nezara viridula variante rossa: Nezara viridula "forma aurantiaca"
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I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:
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Sergio Melandri
Utente Senior

Città: Ravenna


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Inserito il - 08 novembre 2018 : 00:00:08 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Hexapoda Ordine: Hemiptera Heteroptera Famiglia: Pentatomidae Genere: Nezara Specie:Nezara viridula f. aurantiaca
Buonasera a tutti
Credo di avere sottomano un caso alquanto interessante ed eccezionale !
Una Nezara viridula completamente rossa.
Ora dato l'orario non posso far di meglio che mettere queste due foto. Domani sarò molto impegnato ma vedrò di contattare Giorgio Pezzi (Chalibion) per sottoporgli l'esemplare e per fare foto migliori.
A presto
Sergio


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Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
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Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
284,9 KB

Modificato da - vladim in Data 08 novembre 2018 13:37:42

Sergio Melandri
Utente Senior

Città: Ravenna


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Inserito il - 08 novembre 2018 : 09:01:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Buongiorno a tutti
Il luogo del ritrovamento è S.Antonio RAVENNA , ieri sera ho scordato di metterlo.
Aggiungo altre foto di questo particolare esemplare che ad una più attenta osservazione forse potrebbe essere parassitizzato ... noto una piccola parte scura nella zona anale e l'esemplare non sembra particolarmente attivo, anche se vivo e deambulante.
Aspetto vostri pareri.
Sergio


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Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
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Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
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Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
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Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
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Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
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Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
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Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
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Modificato da - Sergio Melandri in data 08 novembre 2018 09:02:26
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vladim
Moderatore trasversale


Città: Milano
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Inserito il - 08 novembre 2018 : 10:24:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In rete ho trovato questo:

Link
Link
Link

Ed ovviamente tra le immagini di google ci sono già tutte le tue foto:
Link


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Sergio Melandri
Utente Senior

Città: Ravenna


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Inserito il - 08 novembre 2018 : 10:44:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si
Leggevo su alcuni articoli che la percentuale per questa rara forma detta Nezara viridula aurantiaca è di una ogni 5000 ma in Italia si contano solo 4 o 5 ritrovamenti negli ultimi 130 anni.
Sentirò Giorgio cosa mi dice di più anche se so che non è il suo ramo specifico ... forse Maurizio (gomphus) potrebbe essere interessato all’esemplare per Il museo ... va beh, al limite tramite Giorgio si potrebbe fare ... magari lui ha voglia di prepararlo. Lo sentirò in giornata credo
Saluti

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Sergio Melandri
Utente Senior

Città: Ravenna


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Inserito il - 08 novembre 2018 : 10:48:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho trovato anche questo ...

Linkù-rara-al-mondo-1.6037512



Modificato da - Sergio Melandri in data 08 novembre 2018 10:52:14
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vladim
Moderatore trasversale


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 08 novembre 2018 : 11:11:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Controlla l'ultimo link.

Perchè invece non interpelli Levent?
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Sergio Melandri
Utente Senior

Città: Ravenna


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Inserito il - 08 novembre 2018 : 11:28:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Acc... non riesco a copiare il link ... poi non si apre ... niente, è lo stesso dai

In effetti anche Levent potrebbe essere interessato ... va beh, ho sentito Giorgio adesso. Passerò l’esemplare a lui per la preparazione poi si vedrà


Modificato da - Sergio Melandri in data 08 novembre 2018 11:29:45
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Sergio Melandri
Utente Senior

Città: Ravenna


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Inserito il - 08 novembre 2018 : 11:33:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il link che volevo copiare suggeritomi da una utente fb dice questo ... per chi ha voglia di leggerlo

Matteo Guarda. 19.10.2017
È stata ritrovata a Val Liona la prima cimice rossa del Vicentino. Si tratta di un rarissimo esemplare della comune cimice della soia, che si presenta con il classico colorito verde, e il cui ritrovamento è reso ancor più unico dal fatto che la specie cui appartiene sembra possa venire soppiantata da quella marrone asiatica. A scoprirla sono stati i due cuginetti Brian e Damian mentre stavano giocando a pallone nel giardino di casa, in località Carbonarola, a cavallo tra Villa del Ferro e Spiazzo.

La palla è finita rimbalzando nell’erba proprio ad un passo dalla strana cimice che ha attirato la curiosità dei bambini che sono rimasti stupiti di quel particolare insetto in cui si sono imbattuti. La polizia provinciale e i ricercatori dell’Istituto di genetica “Strampelli” di Lonigo, che si occupa anche della redazione del bollettino fitosanitario provinciale, confermano che a Vicenza, a memoria di esperto, non sono mai stati segnalati esemplari del genere prima d’ora. E a sottolineare che quella che è stata ritrovata corrisponde a qualcosa di veramente straordinario è anche il Dafnae, Dipartimento di agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente dell’Università di Padova, ad Agripolis, a Legnaro. Il nome scientifico della cimice comune è Nezara viridula, e cioè verdognola, mentre la versione rossiccia, che dal punto di vista della classificazione entomologica si dice “aurantiaca”, costituisce la sua variante cromatica più rara.

Il suo colorito non quindi è il risultato di mutazioni derivanti dall’inquinamento o dalle radiazioni, né tantomeno da speciali incroci fatti per modificarne i geni. Resta esclusivamente un fenomeno presente in natura. Il colore verde, che talvolta è verde smeraldo, altre bruno verde, è dato dalla sintesi del giallo e del blu ma in alcuni individui viene a mancare una parte della componente blu, rimanendo con la livrea che può variare, a seconda della carenza, dall’arancio al rosso più acceso. Oltre al colore, le cimici rosse non differiscono per nessun altro aspetto dalle verdi. La biologia e il comportamento sono infatti considerati identici a quello degli esemplari verdi della sua specie.

Nella collezione della sezione entomologia del dipartimento dell’università ne esiste un solo esemplare raccolto in provincia di Padova nel 1994. La prima descrizione dell’esistenza della variante rossa risale al 1884 grazie alle ricerche dello studioso Achille Costa che rinvenne la prima cimice rossa in Sardegna. L’anno scorso ne è stato ritrovata un’altra a Teolo, nella zona del Colli Euganei. La cimice rossa vicentina si trova ora custodita in un vaso di vetro a lei riservato da cuginetti in attesa di essere presto liberata.

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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 08 novembre 2018 : 19:25:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bella bestia!! E ben documentata. Mi pare che tra i tergiti ultimi si vedano grumi che potrebbero essere di tessuti interni, come se qualcosa l'avesse afferrata o compressa nella zona caudale. Probabilmente morirà senza poter svernare. Raramente ho visto sopravvivere a lungo insetti feriti; i bruchi di lepidotteri sono sensibili al minimo danno. Ho trovato qualche gg fa una larva di Daphnis nerii sul mio oleandro o meglio sull'asfalto dopo che il ramo su cui si trovava vi era pesantemente caduto: era matura ma da un paio di pseudozampe "perdeva" piccole quantità di emolinfa. L'ho conservata e pare costruirsi un bozzolo appena sotto le foglie. Chissà se sopravviverà sino alla muta.

"Impegnarsi per volere a tutti i costi piacere a tutti è il peggior modo di sprecare tempo". (Chalybion)
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Sergio Melandri
Utente Senior

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Inserito il - 08 novembre 2018 : 20:14:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bellissima la Daphnis nerii
Purtroppo credo che la cimice in questione non stia poi così bene ... rallenta i movimenti sempre più e ho il timore che non riuscirà a passare l’inverno. In teca al momento con tutti i ripari , in assenza di predatori e a temperatura esterna. Vedrò che succede.
Sergio

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gomphus
Moderatore


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Inserito il - 08 novembre 2018 : 22:18:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Sergio Melandri:

... forse Maurizio (gomphus) potrebbe essere interessato all’esemplare per Il museo ...



quanto ai ritrovamenti in italia, non ci giurerei che siano stati pubblicati tutti ... la prossima volta che lo vedo (in genere viene una volta alla settimana), sentirò paride dioli (paris), probabilmente al momento il massimo specialista italiano, che ha in corso per l'appunto il riordino della nostra collezione di cimici magari ha dati più precisi

p.s. quanto ai grumi neri fra ultimo e penultimo segmento addominale...

Messaggio originario di Chalybion:

... Mi pare che tra i tergiti ultimi si vedano grumi che potrebbero essere di tessuti interni, come se qualcosa l'avesse afferrata o compressa nella zona caudale. Probabilmente morirà senza poter svernare...

e se fossero cacchette di qualcosa che se lo sta mangiando dall'interno? qualcosa come questo?

sergio, se l'ex. è ancora vivo, tu o giorgio cercate di tenerlo lì finché non muore, se è parassitato da un tachinide, prima di allora la larva matura dovrebbe uscire e impuparsi (un dittero non ha mandibole, quindi una volta diventato adulto non potrebbe aprirsi una via attraverso il tegumento dell'ospite, deve uscire quando è ancora larva), se ne esce qualcosa conservatelo in uno scatolino (nel caso seguiranno istruzioni ) e speriamo di ottenerne l'adulto

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare

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Sergio Melandri
Utente Senior

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Inserito il - 08 novembre 2018 : 23:18:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Maurizio
Per ora è ancora viva ... ma secondo me peggiora. La parte scura pare più annerita stasera ... domani farò qualche altra foto più dettagliata. Tengo l’esemplare in teca per ora e la farò vedere a Giorgio per un suo parere.
Per quanto riguarda la Trichopoda pennipes l’ho vista e fotografata diverse volte nella mia zona del ravennate ... molto bella e particolare.
Un saluto


Modificato da - Sergio Melandri in data 08 novembre 2018 23:51:40
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Levent
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Flora e Fauna

Inserito il - 09 novembre 2018 : 08:17:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
This a rare and beautiful color form of this species. A few more rare color forms are also known. The most rare one being the following color form:
Link

And it is also interesting that there are color forms which are mixture of two different color forms. There is a beautiful representation of such a color form in the gallery:
Link

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Sergio Melandri
Utente Senior

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Inserito il - 09 novembre 2018 : 09:49:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Buongiorno
Aggiungo qualche foto che evidenziano la zona traumatizzata dell'esemplare. Purtroppo le foto non sono il massimo ; molto sovraesposte, perché realizzate in casa sotto luci artificiali e con la semplice compatta che uso regolarmente. Ad ogni modo, anche a me vien da pensare ad uno schiacciamento come ipotizzato da Giorgio più che a un caso di parassitismo, ma potrei benissimo sbagliare

Thanks Levent for your answer and contributive links


Immagine:
Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
147,9 KB


Immagine:
Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
161,04 KB


Immagine:
Nezara viridula  variante rossa:   Nezara viridula
200,67 KB

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Chalybion
Moderatore

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Inserito il - 09 novembre 2018 : 21:15:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bene! vedo che nessuno l'ha ancora richiesta quindi mi prenoto nel caso defunga e Sergio la ceda. Del resto se come anche Sergio sembra abbia verificato in uno studio, compare ogni 5000 ex ca. non dev'essere così rara oppure il dato è falsato.
Quanto all'ipotesi Trichopoda l'esperienza di Maurizio è certamente autorevole: ultimamente in effetti ogni tanto la si vede in giro ma non sapevo espellessero all'esterno gli escrementi.

"Impegnarsi per volere a tutti i costi piacere a tutti è il peggior modo di sprecare tempo". (Chalybion)
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gomphus
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Inserito il - 09 novembre 2018 : 22:23:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
in realtà nella mia ipotesi non c'è nulla di autorevole semplicemente, se osservate un pentatomide in buona salute, l'ultimo segmento addominale, che qui appare "dislocato", è alloggiato nella cavità post. del penultimo, a filo, mi sembra difficile per un qualunque predatore riuscire a far presa proprio lì, nello spazio pressoché inesistente fra i due, e oltretutto senza rompere visibilmente il tegumento dei medesimi... mi sembra più plausibile "qualcosa" che preme dall'interno

p.s. non è del tutto esatto che nessuno si sia fatto avanti ... cmq se ci tieni ...

maurizio

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Sergio Melandri
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Inserito il - 10 novembre 2018 : 01:29:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Basta che non litigate ... una cosa è certa ... metà per uno non si può fare
A parte gli scherzi, sarò sincero dicendo che lo schiacciamento presupposto me lo ha fatto pensare anche il fatto che le manchi la seconda zampa destra ... e la prima a sinistra ... il che mi ha portato a pensare ad un qualche predatore ... e secondo me sta “cicatrizzando” rispetto la prima sera che l’ho avuta per le mani ... ma tutte supposizioni comunque. Io la terrei per un po’ con tutti gli accorgimenti possibili e vedrei che succede. Per ora mantiene la stessa reattività della prima sera. Ogni tanto gira per la teca e se no se ne sta immobile sul ramo di pomodoro preso dall’orto e messo con lei. Io e Giorgio siamo vicini ... 10 minuti di macchina ... chiamarlo e raggiungerlo è un attimo.


Modificato da - Sergio Melandri in data 10 novembre 2018 01:33:40
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Chalybion
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Inserito il - 10 novembre 2018 : 17:54:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beh, mi sono proposto per evitare che dopo morto fosse ignorato ma i pentatomidi non sono di mio particolare interesse per cui, assieme ad eventuali predatori andrà a chi vuole studiarli o ha collezioni importanti. Nessun problema.

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Sergio Melandri
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Inserito il - 10 novembre 2018 : 23:09:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
... io non spillo perché ho sempre ritenuto inutile che lo facessi personalmente ... in fondo non ho nessuna qualifica in entomologia anche se è una mia passione da sempre (7 anni il mio primo album di disegni degli insetti nei campi attorno casa ) ... poi ho una galleria fotografica invece non indifferente, e comunque personale ... no blog ... a voi naturamediterraneo i casi che ritengo più interessanti da ormai qualche anno. Però un esemplare così, non lo lascio andare a male se muore per conto suo, e mi fa piacere se va a nutrire una collezione di rispetto. Giorgio per me è la persona più competente che conosco in zona e spesso mi affido a lui ... so che saprebbe trovare eventualmente il posto migliore per valorizzarlo. Insomma ... per ora l’esemplare è vivo anche se non in ottima forma ... ed in un posto con gli accorgimenti necessari dove potrebbe passare l’inverno tranquillo ... se muore ... muore ... e vedrò semplicemente che non vada ai batteri ... tantomeno ai dermestidi
Buona serata a tutti

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Chalybion
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Inserito il - 13 novembre 2018 : 20:10:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un paio di gg fa Sergio mi ha comunicato la ...dipartita della nostra e ho prelevato l'esemplare per evitare che si ossidassero i colori. Ho estratto l'apice addominale che era inglobato in una sostanza nerastra uniforme solidificata che ho eliminato ed ho rimesso a posto il pezzo apicale. Posta ad essiccare sul termosifone attualmente il colore è divenuto meno vivido e sono comparse piccole aree tendenti al verde-brunastro, simmetriche, agli angoli anteriori e disco (qui è più un'ombra) del protorace, capo e base delle emielitre. Cito ciò poichè se mi ricapitano esemplari proverò altre tecniche di conservazione dei colori/essiccazione e per sottolineare che la sintesi di alcuni pigmenti potrebbe forse proseguire anche oltre la morte con temperature adeguate, superiori a quelle postmuta della ninfa.

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