Purtroppo delle pessime immagini di un giovane capriolo morto. Il giorno è il 7 luglio 2018, sono sulla strada bianca percorribile solo da mezzi fuoristrada che partendo dalla Capanna Trieste arriva al rifugio Vazzoler. E’ il gruppo del Monte Civetta nell’agordino in provincia di Belluno. Non capisco come possa essere finito così, salendo la mattina alle 7,30 non lo avevo notato e la foto è del pomeriggio intorno alle 14; azzardo possa essere stato investito da una Jeep in discesa forse troppo allegra? Un saluto a tutti giampaolo
Il problema è proprio questo, le strade sterrate di montagna trentine e non solo percorse liberamente da suv, quad e fuoristrada. Le strade che vanno ai rifugi dovrebbero essere percorse esclusivamente dai titolari del rifugio per i rifornimenti.
Purtroppo le Alpi in generale e le Dolomiti in particolare(anche in Appennino non si scherza), sono montagne ormai assediate da impianti a fune e strade bianche; queste ultime dovrebbero essere percorse solo da mezzi autorizzati o di emergenza. Purtroppo non è così e molti riescono ad eludere anche i divieti e fanno come vogliono. Non penso che per il futuro ci sia la volontà di migliorare questo stato di cose; questo giovane capriolo ha probabilmente pagato con la sua vita una scriteriata discesa di un fuoristradista in cerca di emozioni.
Da queste parti (Val di Susa) è un problema davvero di notevoli proporzioni. Per non parlare dei motociclisti che demoliscono i sentieri, terrorizzano gli animali, e talvolta li investono (da queste parti un tizio lo scorso anno è anche finito in coma dopo aver preso un capriolo con la moto da cross). Ahinoi, le amministrazioni non solo non sembrano voler arginare il fenomeno, ma addirittura lo incentivano