Inserito il - 03 agosto 2018 : 16:51:10
Classe: Aves Ordine: Falconiformes Famiglia: Accipitridae Genere: Aquila Specie:Aquila chrysaetos
Immagine:
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Sono di ritorno da un periodo trascorso al confine di una delle aree più integre e selvagge del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in Valle d'Aosta, dove ho tra l'altro avuto la fortuna di fotografare e filmare l'aquila da posata, cosa che finora non mi era mai capitata, nonostante io frequenti assiduamente questo rapace da quando ero piccolo.
In questo caso, un'aquila reale giovane, ma già molto grande (Aquila chrysaetos), è posata su una montagna ad osservare le sue prede (marmotte, giovanissimi stambecchi e camosci) e poi decolla.
È interessante vedere ciò che fa prima di decollare: sposta lateralmente la testa più volte, cosa che fanno molti rapaci per valutare la distanza dell'obiettivo da raggiungere.
Molto probabilmente si tratta del figlio di una coppia di aquile che abbiamo poi rivisto qualche giorno dopo lì vicino (la coppia era con lo stesso figlio, grande quasi quanto loro, tre aquile insieme!).
Vallone dell'Urtier, Valle d'Aosta, Alpi, Italia, luglio 2018. Filmato a 2530 m.
L'animale era circa 150 m più alto in quota. La distanza effettiva in linea d'aria è visibile al termine del filmato, quando ho effettuato uno zoom out completo.
Splendidi filmato e foto Giovanni. Complimenti. Riguardo al movimento della testa è un qualcosa di simile a quello che fa anche il Martin pescatore per valutare la distanza dell'eventuale preda e suppongo anche la profondità dell'acqua prima di buttarsi.
Dunque, Forest, analizzando i tuoi fotogrammi, è emerso qualcosa di particolare.. . Se guardi bene in foto 3, l'ala destra (quella che noi vediamo a sinistra..) dell'Aquila, presenta nella mano, una muta evidente, le dita sono meno di 7 e di lunghezza varia, confermato anche dalla foto 4 dove il primo "dito" in basso, pare nettamente più corto. Questa caratteristica, mi farebbe escludere che sia il giovane nato dell'anno, come Bianco ne ha molto, quindi propenderei più per un Immaturo, che poi sarà sicuramente figlio della coppia di adulti a cui facevi riferimento, ma probabilmente degli anni passati e non di questo 2018. Aspetta comunque pareri di esperti, io me ne intendo poco di piumaggi.
Certamente, è quello che pensavo anche io, è anche troppo grande per essere di quest'anno. A occhio, io gli avrei dato tre anni, se l'avessi visto soltanto da solo. Dato che invece poi ho visto che sta ancora con i genitori, forse ne ha meno. Sto iniziando proprio adesso a leggere un interessante testo su biologia ed etologia delle aquile, così poi ne saprò di più. Voglio capire bene ciò che vedo e che ho così spesso visto in passato su questi animali.
Certamente, è quello che pensavo anche io, è anche troppo grande per essere di quest'anno. A occhio, io gli avrei dato tre anni, se l'avessi visto soltanto da solo. Dato che invece poi ho visto che sta ancora con i genitori, forse ne ha meno. Sto iniziando proprio adesso a leggere un interessante testo su biologia ed etologia delle aquile, così poi ne saprò di più. Voglio capire bene ciò che vedo e che ho così spesso visto in passato su questi animali.
Bravo, quando uno ne ha l'opportunità, sempre bene approfondire le conoscenze e le Aquile, sono davvero una specie che andrebbe seguita e molto interessante. Al campo, chiedo sempre notizie agli amici che seguono i nidi e spesso sono io che gli do le indicazioni in base agli avvistamenti che faccio di Reali… . Stagione primaverile da record, io penso nei 20 anni di storia del campo, mai viste tante Aquile come quest'anno!!!
Grazie. Mi piacerebbe in futuro ottenere immagini qualitativamente migliori (queste sono dei fotogrammi del filmato); stavolta era ancora piuttosto lontana (dopo, volando, ci è arrivata più vicina, ma non sono riuscito a riprenderla, era questione di attimi, non sufficienti per inquadrare e mettere a fuoco, seguendo nel contempo ciò che stava accadendo). Poi, quando vado in giro in alta montagna così, accade la maggior parte delle volte che gli animali appaiono all'improvviso e non puoi fare appostamento né montare il cavalletto; li vedi e devi filmare o scattare subito, prima che spariscano dalla vista, quindi devi fare tutto a mano libera, documentando estemporaneamente quel che hai la fortuna di osservare. Comunque sono molto contento di questa mia "prima volta" in cui sono riuscito a riprendere l'aquila da posata!
Beh, Giovanni direi che la qualità del tuo filmato è comunque più che buona avendola ripresa sia da posata che nella fase di decollo. In effetti spesso anche in campagna gli animali appaiono all'improvviso e il tempo per scattare non è sempre sufficiente per ottenere scatti di prima qualità. L'importante è documentare.
Nella stessa occasione, letteralmente negli stessi secondi, ho girato anche una sequenza utilizzando anche lo zoom elettronico della mia Panasonic Lumix FZ-82, che porta la focale equivalente a ben 6700 mm (usando, come in questo caso, sia la parte di zoom elettronico ad alta qualità, sia la parte di ulteriore zoom elettronico supplementare), tra l'altro sempre a mano libera, senza cavalletto (non c'era il tempo di metterlo, come dicevo).
La qualità video è compromessa, ma l'animale è talmente stupendo che non potevo non mostrarvelo!
La distanza è la stessa del filmato precedente (del quale in realtà quest'altro costituisce uno spezzone in cui ho voluto provare lo zoom elettronico a pieno regime), cioè, a mio parere, circa 650 / 700 m dall'animale, almeno, con un dislivello di circa 150 m in termini di altitudine tra noi e lui.
Bene, Forest volevo scriverti che, se conosci bene l'inglese (letto), molto interessante il numero 41 volume 2 di Avocetta, la rivista, dove monitorizzano la popolazione di Aquile Reali e magari ci trovi anche la zona dove vai te. Io ho ricevuto via mail, quella delle mie parti… . Fammi sapere se ti interessa e l'hai trovata, altrimenti ti manderò link qui.
Io ero in provincia di Aosta, quindi parlano di quella zona proprio all'inizio del volume, quando trattano le Alpi occidentali. Sono interessato anche alla situazione in Trentino, Lombardia e Sardegna e vedo che sul volume si parla anche di queste regioni, che ho frequentato e frequento molto e dove ho spesso compiuto osservazioni su questa specie.
Contraccambio volentieri con il titolo del lavoro che sto iniziando a leggere, che mi pare molto buono e serio: Francesco Framarin, 10 anni con le aquile reali (e con qualche gipeto), ed. Tipografia Editrice TEMI, 2010.
Giovanni è incredibile quanto sei riuscito ad avvicinare l'Aquila in questo secondo filmato e nonostante non avessi il cavalletto devo dire che la qualità è molto buona. Grazie per il link molto interessante, me lo studierò con calma.