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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 febbraio 2008 : 06:47:32
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Bene Andrea. La tua risposta, che in qualche modo ripropone le stesse perplessità di Cello mi chiarisce alla perfezione il concetto della relatività di una determinazione delle composizioni di rocce attraverso semplici foto. Punta delle Rocchette, credimi, è davvero singolarissima, perchè nello spazio di poche centinaia di metri si alternano strati di roccia in un'incredibile varietà sostanzialmente diverse l'una dall'altra. E' chiaro che per documentare queste diversità chi come me non è in grado di sapervi leggere nulla al suo interno se non una diversità cromatica e strutturale, può soltanto offrire degli spunti di consultazione e verifica da utilizzare eventualmente per successive esplorazioni da parte di chi ne fosse veramente interessato. Grazie quindi per i link che mi hai offerto. Cercherò di interpretarli nel miglior modo possibile. Beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 febbraio 2008 : 14:28:01
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Un altro bel documento in rete che riguarda questa zona: Link°%20cap.pdf vedi <cM>, <mR>, <pv>.
Nemmeno io conosco la geologia di questa zona, ma provo a darti una mia lettura di questi documenti, caso mai possa esserti utile. Mi perdoneranno (ed eventualmente correggerranno) i geologi on-line se semplifico troppo.
Il Tempo. Si va indietro un bel po': siamo nel Triassico superiore, all'incirca 220 milioni di anni fa, giorno più, giorno meno. E' l'epoca dei dinosauri, ma visto che ci troviamo in un ambiente marino, potremmo dire in modo più appropriato che siamo nell'epoca delle Ammoniti. Nella formazione in questione è infatti possibile trovare traccia fossile di questi antichi cefalopodi, che hanno condiviso il destino dei dinosauri nella grande estinzione di massa del Mesozoico. I fossili di Ammoniti sono piritizzati, a conferma del fatto, da te già notato, che in un qualche periodo, all'interno di queste formazioni, hanno circolato fluidi ricchi di zolfo.
Il luogo. Siamo in un ambiente, per certi versi, molto simile a quello attuale: siamo in mare aperto, ma la costa è molto vicina; in direzione sud-ovest c'è una catena collinare (anche in questo siamo simili alla situazione attuale) formata da rocce paleozoiche... queste sì che sono davvero antiche e ormai completamente metamorfosate: sono quarziti e selci, oggi trovi i loro resti nella formazione di base, quella rossa, sono i ciottoli biancastri immersi nella matrice arenacea rossa. Da quelle colline scendevano fiumi che portavano in mare il loro carico sedimentario e poichè il loro percorso era breve e impetuoso la granulometria depositata, a breve distanza dalla costa, era molto grossolana.
Ma la linea di costa non rimane mai ferma nel tempo e nel nostro caso, arrivati al Giurassico inferiore (circa 200 milioni di anni fa), porta sedimenti di origine organica, forse in ambiente di laguna, a sovrapporsi ai precedenti depositi clastici. La diagenesi di questi depositi organogeni porta alla formazione di calcari, talora frammisti a livelli clastici arenacei. E questi sono i depositi della formazione superiore, quella pieghettata che dal punto di vista stratigrafico appoggia su quella rossa.
Fin qua tutte cose che avvengono discretamente su un fondo marino, benchè poco fondo. A questo punto, dopo che questi sedimenti sono stati diagenizzati in profondità, vengono coinvolti nella tettonica regionale che porta le rocce ad emergere, dopo che le stesse sono state in parte ri-minerallizate (metamorfosate) e variamente piegate. Ai valori di temperatura e pressione a cui vengono a trovarsi queste rocce per molto tempo i loro minerali originari sono sostituiti da altri, più stabili in quelle condizioni e la plasticità (propria dei calcari) che raggiunge la roccia in quelle condizioni rende possibile quelle pieghe senza fratture, altrimenti inspiegabili in un materiale litoide.
E così vengono a trovarsi di nuovo su una costa, molti milioni di anni dopo, nella foto nr. 5 si apprezzano molto bene i rapporti stratigrafici tra le due formazioni, nella nr. 4 il congomerato basale con i ciottoli paleozoici, nelle ultime la plasticità degli strati calcarei sottoposti alle spinte della tettonica regionale.
Ma la storia non finisce qui. Ora quelle rocce sono sottoposte all'erosione superficiale, ma le dinamiche chimico-fisiche non hanno smesso di agire: quelle patine superficiali colorate sono minerali di ossidazione e anche quella bella cristallizzazione arancio penso che sia interpretabile come una mineralizzazione secondaria, in ambiente post-orogenico.
Ciao, Andrea |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 febbraio 2008 : 15:15:29
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Semplicemente stupendo Andrea!!! Ora finalmente comincio veramente a capire cosa può essere accaduto in quel punto. Era questo evolversi dei fatti, esposto in maniera così chiara, che mancava alla mia comprensione. Grazie tantissime.
Beppe
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 febbraio 2008 : 10:28:15
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Per ulteriori notizie circa la zona delle Rocchette potete andare a consultare qui:
Link
Beppe
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