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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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fannullone
Utente V.I.P.
Città: bologna
186 Messaggi Tutti i Forum |
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iperione
Utente Senior
Città: Cremona
2262 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 febbraio 2016 : 23:04:38
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Non so se il tuo quesito derivi da un interesse teorico o da una curiosità personale , in quest'ultimo caso ti ricordo che anche le nutrie sono molto comuni e non protette (oltre che estranee al nostro ambiente e prive di predatori naturali), e che, pur non essendo il loro consumo tradizionale né diffuso, esistono ricettari che comprendono fra le pietanze queste ottime e cospicue fonti proteiche (altro che arvicole!). |
ciao
Iperione |
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Geom
Utente Senior
Città: Piacenza
Prov.: Piacenza
Regione: Emilia Romagna
510 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 24 febbraio 2016 : 10:15:56
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In Italia c'è qualcuno che mangia le nutrie (se non sbaglio zona Veneto/delta del Po) In America sono molto apprezzate! Per i micromammiferi non so! La gente mangia di tutto, in certi programmi in tv ho visto gente che mangia scoiattoli e topi, però in italia non saprei!
Per curiosità, che Atlante è?
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Luca |
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fannullone
Utente V.I.P.
Città: bologna
186 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 24 febbraio 2016 : 10:24:20
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Sapevo che le nutrie sono consumate, ho visto documentari di tipo culinario-stramboide di paesini americani in cui ci sono veri e propri ristoranti....fa un po' impressione ma in fin dei conti sembravano tutte ricette abbastanza accettate dai clienti.
Mi incuriosiva il discorso delle arvicole perché leggendo le informazioni degli status iucn mi è sembrato di capire che sono in ottima salute come specie, probabilmente perché sono animali che per un certo grado sono antropofili, nel senso che cibandosi di vegetali e vivendo in terreni aperti (non boscosi) traggono un certo vantaggio da utilizzi umani non troppo spinti della natura.
quindi mi immagino che le arvicole abbiano accompagnato per millenni l'evoluzione dell'agricoltura e visto che a quel che ho letto i roditori hanno un sapore abbastanza buono pensavo ci potesse essere qualche traccia storica di questo rapporto.
Anche perchè per secoli i contadini devono aver cercato di limitarne il numero con meccanismi naturali che non ne precludevano il consumo come farebbero i veleni.
Mi sembra naturale pensare che in annate di magra si possa essere arrivati a mangiare animaletti che comunque andavano cacciati.
P.s. questa domanda non è fatta in relazione alla caccia che mi sembra sia un articolo vietato dal forum ma all'aspetto culturale delle relazioni dell'uomo con la natura .In fin dei conti viviamo in uno degli ambienti più storicizzati al mondo in cui non c'è guasi più traccia di natura che abbia avuto rapporti antropologici. Anzi, molti degli aspetti che consideriamo naturali sono in realtà coevoluti con noi. |
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iperione
Utente Senior
Città: Cremona
2262 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 febbraio 2016 : 23:52:56
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Per quanto riguarda gli aspetti "culturali", personalmente non ho mai letto o sentito parlare del consumo di arvicole, nè fra altri popoli nè tantomeno da noi. Pare invece che gli scoiattoli siano consumati in alcune regioni d'Italia, anche se non credo proprio che si tratti di un fenomeno di massa; nel sud degli Stati Uniti, invece, cacciare e mangiare scoiattoli è un'attività tradizionale ed ancora diffusa. A fronte dell'invasione dello Sciurus carolinensis in Gran Bretagna, anche gli inglesi hanno proposto di imitare il "modello americano" lanciando qualche anno fa lo slogan "salva uno scoiattolo (il rosso) mangiandone un altro (il grigio)", ma, a parte il caso di pochi volenterosi, il consumo degli scoiattoli grigi in europa non ha preso piede. Cambiando ancora gruppo di mammiferi, è noto che presso etruschi e romani i ghiri erano un cibo assai ricercato, tanto da essere allevati in appositi contenitori in terracotta (detti gliraria), creati specificamente per la cura di queste (presunte) prelibatezze. Credo però che fra i discendenti di quegli antichi popoli tale usanza si possa ritenere perduta... |
ciao
Iperione |
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craniolucido
Utente Senior
Città: Rapallo
Prov.: Genova
Regione: Liguria
678 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 febbraio 2016 : 17:01:39
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Conosco persone che hanno mangiato ghiri e scoiattoli, e che giurano di non avere mai assaggiato nulla di più buono. Delle arvicole non so nulla, ma non mi stupirei.
Davide |
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mbarco
Utente Senior
1690 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 marzo 2016 : 21:30:41
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Una paziente che ho ora in trattamento, sarda, mi ha detto che da lei cacciavano i ricci. Non quelli d'acqua... |
spogliato da ogni altro affetto, è per se stesso un sentimento prezioso di contentezza e pace che basterebbe da solo a rendere questa esistenza cara e dolce a chi sapesse allontanare tutte le impressioni sensuali e terrestri di continuo sopraggiungenti a distrarci e a turbarne, quaggiù, la dolcezza." - J.Rousseau |
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milvus1
Utente V.I.P.
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
148 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 09 marzo 2016 : 08:09:59
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Premesso che in tempi di carestia veniva mangiato qualsiasi animale, che ora in nome di una assurda strasgressività, ci sono bracconieri impegnati in cacce illeglissime per rifornire ristoranti dove idioiti danarosi pagano cifre folli per animali protetti, non ho mai sentito di consumo di arvicole.
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fannullone
Utente V.I.P.
Città: bologna
186 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 09 marzo 2016 : 16:56:58
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I ricci , e forse loro intendevano anche gli istrici, li mangiavano anche gli alunni sinti di mai mamma.Raccontavano tutta la preparazione che consisteva più che altro nel modo di bollirli e gonfiarli per far cadere gli aculei. Dicevano fossero molto buoni e per loro non sembrava esserci nulla di anormale . Probabilmente il ricordo della fame per certe etnie era molto più forte. Parlo della fine degli anni 80. |
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mbarco
Utente Senior
1690 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 aprile 2016 : 22:14:49
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il mio racconto intendeva che li raccoglievano negli anni '80. Qui, negli anni 50 circa, mi raccontano che andavano a tassi. Non gli alberi. Principalmente per eliminare i danni ai coltivi e poi qualcuno gradiva non sprecare la creatura. |
spogliato da ogni altro affetto, è per se stesso un sentimento prezioso di contentezza e pace che basterebbe da solo a rendere questa esistenza cara e dolce a chi sapesse allontanare tutte le impressioni sensuali e terrestri di continuo sopraggiungenti a distrarci e a turbarne, quaggiù, la dolcezza." - J.Rousseau |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 aprile 2016 : 23:47:46
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scusate se mi intrometto ho notato solo ora questa discussione
ai moderatori di sezione (cioè, a chi "può" ): non trovate che la discussione dovrebbe essere linkata in modo di comparire anche in questa sezione Link?
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maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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Forest
Moderatore Tutor
Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10115 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 aprile 2016 : 23:51:33
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Fatto, Maurizio. |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 aprile 2016 : 16:30:02
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ciao ragazzi
magari mi sbaglio... ma mi è venuto un dubbio
premesso che anch'io non vedo alcun motivo perché le arvicole non dovrebbero essere commestibili... e magari pure gustose se è vero, come pare, che lo sono i ghiri e gli scoiattoli, che fino a qualche tempo fa venivano regolarmente mangiati (*); in fin dei conti non vivono in ambienti luridi, non mangiano schifezze (almeno, non più di altri animali verso il cui consumo non abbiamo alcuna obiezione )...
tuttavia, le arvicole bene o male sono "topi" quindi animali che non hanno mai goduto di una gran bella fama; quindi, la ragione dell'assenza di documentazione circa il loro consumo non potrebbe essere che in realtà venivano mangiate, ma che chi lo faceva, magari trovandole appetitose, non è che lo raccontava volentieri in giro, anzi se ne vergognava proprio?
(*) io sono abbastanza convinto che da qualche parte lo si fa tuttora, come per i ricci, i tassi e quant'altro, ma dato che è illegale, lo si fa il più possibile di nascosto
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maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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Barbaxx
Moderatore
Città: Bolzano
Prov.: Bolzano
Regione: Trentino - Alto Adige
6012 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 aprile 2016 : 13:45:54
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Di costumi alimentari non propriamente "mainstream" l'Italia ha abbondato in passato, e qualche seguito può esservi ancora oggi.
Ho conosciuto diverse persone che si sono cibate di cani, gatti, volpi, tassi. Molti dei racconti, chiaramente, si riferiscono alla II guerra mondiale e agli anni immediatamente seguenti. Per il resto, è chiaro, non tutti ne parlano, e per averne notizia bisogna in qualche modo entrare in determinate sottoculture (ad es. lungo il confine tra cacciatori e bracconieri, che in alcune regioni è molto più incerto che in altre).
Per quanto riguarda gli scoiattoli (rossi), il costume di cibarsene era (è?) sicuramente diffuso in Carnia (provincia di Udine), come confermatomi da diverse persone, che sospetto se ne cibino ancora. Si tratta di un consumo tuttora praticato anche in Europa centrale: qui una serie di ricette in tedesco: Link .
Per restare ai roditori, un altro animale sicuramente consumabile, e consumato è la marmotta, che si vende in alcuni ristoranti della Svizzera. Fino a poco tempo fa una ricetta su come cucinarla compariva nel sito ufficiale del Land Tirol (oggi su Internet Archive): Link . Altre si trovano in siti privati: qui il riferimento è all'uso della pietra ollare, e il dialetto è lombardo: Link . La ricetta ammicca al bracconaggio, e questo non va bene. Tuttavia in provincia di Bolzano la caccia alla marmotta è praticata spesso "in deroga" a norme statali...
Il riccio è tradizionale pietanza degli Zingari, sinti e rom, ma non ignota anche ad altre etnie... Italiani compresi. Ancora negli anni '80 la rivista "Airone" denunciava la vendita delle sue carni in un ristorante della Toscana, purtroppo non mi ricordo più di che provincia (è un ricordo della mia infanzia, non ho più la rivista ma potete credermi). Comunque, qui c'è una descrizione proveniente dal Pesarese, e riferita non a zingari ma a "gagi": Link che giustamente ricorda che la specie oggi è protetta.
La volpe è (stata) consumata abbastanza regolarmente in tante parti d'Italia. Lo dicono gli "ecovegetariani", qui: Link In una mia ricerca, inedita, su documenti ottocenteschi dell'archivio di Stato di Bolzano ho potuto verificare l'usanza di mettere a bagno la volpe in acqua corrente, per eliminarne il sapore forte. Nel caso specifico, peraltro, la volpe era rabbiosa e chi la aveva mangiata morì. Le carte di cui parlo, infatti, sono una relazione del medico legale sui casi di rabbia umana... Di consumo attuale di carne di volpe, benché "rarissimo", si è parlato anche a proposito della prevenzione della trichinellosi. La precauzione, in questo caso, è mangiare la volpe ben cotta Link
In tutta questa rassegna, però, non ho mai sentito del mangiare arvicole... mi spiace
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Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo. |
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arrampicatoreasociale
Utente V.I.P.
Città: anagni
Prov.: Frosinone
Regione: Lazio
341 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 luglio 2016 : 11:57:05
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di sicuro istrice e ghiro sono ancora (illegalmente) consumati in diverse zone d'italia |
monti lepini forum Link valle del sacco Link
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Discussione |
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