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 Heteropappus altaicus (Asteraceae) - Mongolia
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ross46
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Flora e Fauna

Inserito il - 12 dicembre 2015 : 18:42:10 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao. Pianta molto presente sui monti Altai e molto simile all'astro alpino

Immagine:
Heteropappus altaicus  (Asteraceae) - Mongolia
99,9 KB

Modificato da - baudino in Data 17 dicembre 2015 07:16:08

ross46
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Flora e Fauna

Inserito il - 12 dicembre 2015 : 18:43:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Immagine:
Heteropappus altaicus  (Asteraceae) - Mongolia
55 KB

é la stessa? Grazie
Ross

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baudino
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Flora e Fauna

Inserito il - 12 dicembre 2015 : 23:42:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Probabilmennte Asterothamnus heteropappoides Novopokr.
vedi link flora mongolia

bruno
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ross46
Utente Super

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Flora e Fauna

Inserito il - 13 dicembre 2015 : 07:59:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho guardato e mi sembra proprio la pianta descritta dal link.
Ti ringrazio. Ciao

Ross

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baudino
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Flora e Fauna

Inserito il - 17 dicembre 2015 : 00:40:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rivedendo un po' tutto il genere mi sono sorti dei dubbi. Propongo come alternativa Heteropappus altaicus (Willd.) Novopokr. che, a parità di altri caratteri ha un aspetto delle foglie decisamente più in accordo (margine involuto, piegato verso l'alto vicino al margine)(vedi foto)

Poiché mi è stato chiesto (privatamente) di spiegare il perché dei nomi dei due Autori che seguono il nome della specie, ho deciso di farlo qui pensando che possa interessare ad un numero maggiore di persone.

Il primo Autore a pubblicare una descrizione di questa specie fu Carl Ludwig Willdenow( 1765 – 1812)(ref 1), botanico tedesco e direttore del Giardino Botanico di Berlino (Botanische Garten Berlin) dal 1801 fino alla sua morte. Essa compare, col nome di Aster altaicus a pagina 2/881 dell'"Enumeratio Plantarum Horti Regii Botanici Berolinensis: continens descriptiones omnium vegetabilium in horto dicto cultorum" pubblicato nel Giugno del 1809 (con ulteriori supplementi nel 1813)(ref 2). Più di un secolo dopo, nel 1922, la specie viene nuovamente descritta, questa volta come Heteropappus altaicus dal botanico russo Ivan Vassiljevich Novopokrovsky (1880-1951)(ref 3) a pagina 193 dell'ottavo (ed ultimo) volume del periodico russo "Schedae ad Herbarium florae Rossicae = Spisok rastenii Gerbariia russkoi flory" (più tardi "Schedae ad Herbarium florae URSS")(ref. 4). Nel 1996, venne pubblicato (in russo) il "Conspectus of flora in Outer Mongolia" di Ivan Alekseevich Gubanov (1933-2005)(ref 5) in cui è proposto il termine attualmente accettato per questa specie Heteropappus altaicus (Willd.) Novopokr.. L'ultima versione di questo Consensus (2014) è ora disponibile, in inglese, in rete (ref 6)
Fine della storia
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vladim
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Inserito il - 17 dicembre 2015 : 09:57:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie!
Tutto chiaro...tranne il fatto del perchè il nome dato dal secondo botanico debba essere stato preferito a quello dato dal primo.
L'inverso del proverbio: qui, chi tardi arriva, meglio alloggia.
Se domani un altro botanico XY si reca in loco e magari fa una descrizione ancora più approfondita (con analisi del DNA o che altro)ed assegna alla pianta un altro nome, verrà considerato come valido questo terzo nome, e la sfilza di autori diventerà [(Willd.)(Novopokr.)] XY ?


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baudino
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Flora e Fauna

Inserito il - 17 dicembre 2015 : 12:11:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tutto chiaro...tranne il fatto del perchè il nome dato dal secondo botanico debba essere stato preferito a quello dato dal primo.
L'inverso del proverbio: qui, chi tardi arriva, meglio alloggia.

Sono le regole della International Association for Plant Taxonomy (IAP)che impongono questo. Secondo IAPT se una specie viene trasferita a un genere differente conservando inalterato l'altro termine come nel caso qui sopra, l'autore originale viene posto tra parentesi tonde e si aggiunge l'autore responsabile dello spostamento. Per fare altri esempi la sequoia sempreverde venne descritta inizialmente da David Don come Taxodium sempervirens D. Don. In seguito, Stephan Ladislaus Endlicher si accorse che questa specie differiva largamente dalle altre specie del genere Taxodium, e la incluse in un nuovo genere, pubblicando la combinazione Sequoia sempervirens (D. Don) Endl..

bruno
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vladim
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Inserito il - 17 dicembre 2015 : 12:47:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quindi, se ho ben capito, ciò significa che Novopokrovsky ha dato evidenti ed inoppugnabili dimostrazioni che la pianta in questione aveva caratteristiche tali che la differenziavano sostanzialmente da tutte le altre specie del genere Aster, e quindi doveva essere assegnata ad un altro genere, che lui ha battezzato Heteropappus.

Se è così, lasciare (anche se tra parentesi) il nome del primo "descrittore" (che aveva preso lucciole per lanterne) mi sembra un po' patetico...
Ma questa è solo una considerazione personale.


Grazie

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baudino
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Flora e Fauna

Inserito il - 17 dicembre 2015 : 13:34:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
quindi doveva essere assegnata ad un altro genere, che lui ha battezzato Heteropappus.

Non proprio così, il genere Heteropappus fu creato dal botanico tedesco Christian Friedrich Lessing ((Syców, 1809 – Krasnojarsk, 1862) e pubblicato in Synopsis Generum Compositarum 189. nel 1832 (da cui Heteropappus Less.)




Se domani un altro botanico XY si reca in loco e magari fa una descrizione ancora più approfondita (con analisi del DNA o che altro)ed assegna alla pianta un altro nome, verrà considerato come valido questo terzo nome, e la sfilza di autori diventerà [(Willd.)(Novopokr.)] XY ?

Beh non proprio, e questo grazie alle dettagliatissime regole della IAPT (ref 1)
Prendiamo ad esempio il caso della Vachellia farnesiana (L.) Wight & Arn.. Fu descritta inizialmente da Linneo come Mimosa farnesiana L. [Linnaeus, Carl von Species Plantarum 1: 521. 1753. (1 May 1753)] quindi cambiò genere per opera del nostro Carl Ludwig von Willdenow e diventò Acacia farnesiana (L.) Willd. (Willdenow, Carl Ludwig von Species Plantarum. Editio quarta 4(2): 1083–1084. 1806.) poi cambiò ancora genere per opera di due botanici scozzesi Robert Wight (1796 – 1872) e George Arnott Walker Arnott, (1799 – 1868) che crearono ex-novo il genere Vachellia Wight & Arn dedicandolo al Reverendo G. H. Vachell "who has lately contributed largely, by means of specimens, to make the botany of CHina better known to Europeans" (Prodromus Florae Peninsulae Indiae Orientalis 1: 272. 1834). Così divenne Vachellia farnesiana (L.) Wight & Arn. Come vedi il Willd. è, secondo le regole, scomparso e non c'è stato nessun prolungamento significativo del nome botanico...

bruno
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