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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Soc
Utente V.I.P.
Città: Vetralla
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
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Inserito il - 09 novembre 2015 : 20:20:38
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Ciao a tutti! Oggi sono stato a Santa Severa, in provincia di Roma. Ho incontrato un paesaggio stupendo ma deturpato dall'uomo: una valle di un torrente dove, grazie allo scarico di non so cosa (penso la cava li vicino), c'è l'acqua rossa con effetto "sapone".
Apparte ciò, questo torrente scava il suo letto ai lati di una formazione di rocce che non ho mai visto prima, ve le descrivo: sono gialle chiaro - bianche, sono tenerissime (scalfisco con l'unghia quindi meno di 2,5 Mohs) e hanno una struttura terrosa, non coerente, tali che avrei potuto distruggere tutta la montagna a mani nude. Inoltre le parti appena rotte e fresche puzzano leggermente di zolfo e queste rocce contengono enormi cristalli di quello che ho determinato come sanidino, grandi fino a 5cm. Un'altra informazione è che, una volta imbustato un campione, sono tornato a casa e ho notato che trasuda acqua (la busta era sigillata).
Ora vorrei sapere dagli esperti di cosa si tratta, non ho mai visto rocce simili dalle mie parti. La carta geologica suggerisce: "lave acide dei domi, da riolitiche a quarzolatitiche a grandi fenocristalli di sanidino.
C'è anche scritto che sono affette da autometasomatizzazione. Mi ricordo solo che c'entra l'acqua, quindi chiedo inoltre la spiegazione di questo termine geologico. Scusate per il poema. Immagine: 247,01 KB Immagine: 243,95 KB
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Soc
Utente V.I.P.
Città: Vetralla
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
183 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 09 novembre 2015 : 20:22:20
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Immagine: 161,76 KB Immagine: 219,71 KB
Altre foto delle rocce della zona, da notare le vene di un materiale di durezza paragonabile al talco e quasi "biologico" dalla consistenza, probabilmente per l'elevato contenuto d'acqua |
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Soc
Utente V.I.P.
Città: Vetralla
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
183 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 09 novembre 2015 : 20:23:48
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Immagine: 221,94 KB Immagine: 89,99 KB
I fenocristalli di sanidino, quello attaccato alla roccia fa 3 cm, quello nel campione fa 1,5 cm. |
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Soc
Utente V.I.P.
Città: Vetralla
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
183 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 09 novembre 2015 : 20:25:51
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Altra domanda, scusate la noia: da cosa sono date queste strutture sulla roccia? le ho viste molte volte ma non ho mai capito da cosa sono date..
Immagine: 245,69 KB |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 novembre 2015 : 21:37:29
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Ciao soc, sono parecchie le questioni che sollevi; per quanto riguarda l’”autometasomatizzazione” Link la differenza con il metasomatismo Link consiste semplicemente nel fatto che qui i meccanismi di sostituzione e ricristallizzazione riguardano la compagine rocciosa da cui originano gli stessi fluidi metasomatizzanti (da cui il prefisso auto-); tra questi processi, uno molto importante che riguarda le rocce eruttive acide (come la riolite che citi) è la caolinizzazione, Link Link che consiste in una trasformazione dei feldspati in minerali argillosi come la caolinite e la montmorillonite; l’aspetto sfatto e incoerente del materiale che si vede nelle immagini potrebbe derivare da questo; l’aspetto della superficie dell’ultima immagine è abbastanza frequente su pareti di materiali diversi (anche sabbie o arenarie poco cementate) in cui il materiale pulverulento frutto del disfacimento chimico o chimico-fisico temporaneamente staziona o si agglomera per microruscellamento o per effetto dell’umidificazione superficiale;
buona serata
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Soc
Utente V.I.P.
Città: Vetralla
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
183 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 novembre 2015 : 09:34:12
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Molto interessante, grazie per la spiegazione. Quindi quando si auto-metasomatizza i fluidi vengono generati direttamente dalla roccia interessata e agiscono come solventi per metalli alcalini (Na, K) che vengono estratti dalla struttura dei feldspati, facendoli trasformare in caolino e montmorillonite (che sono minerali presenti nei calcestruzzi). Da quanto ho capito questi metalli alcalini finiscono per aggregarsi a parte e formare i fenocristalli giusto? Un'altra cosa che non ho capito è come sapere che si tratta di riolite, tutt'al più che è pesantemente alterata. |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 novembre 2015 : 21:35:27
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Sempre molto difficile definire la natura di una roccia da sole immagini, e questo vale in particolare per le rocce effusive; l’aspetto d’assieme degli affioramenti e dei campioni può essere comune a molte litologie diverse;
l’affioramento vero e proprio del cosiddetto “substrato” (l'eventuale riolite o quarzolatite clinostratificata) è quello della seconda immagine, mentre le altre si riferiscono alla coltre di alterazione che lo ricopre o a parti alterate ma ancora in posto dello stesso substrato;
| Messaggio originario di Soc:
Da quanto ho capito questi metalli alcalini finiscono per aggregarsi a parte e formare i fenocristalli giusto?
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no, i fenocristalli (di feldspato o feldspatoide) sono di genesi primaria
dove sei di preciso, una verifica sulla carta geologica può aiutare; mi incuriosisce la cava che citi, di cosa si tratta, quale materiale cavano, forse proprio il caolino?
buona serata |
maurizio ____________________
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Soc
Utente V.I.P.
Città: Vetralla
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
183 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 novembre 2015 : 10:33:33
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Dice il sito internet della cava: "si producono caolini dalla celebrata bianchezza per smalti e sanitari", mentre la carta geologica riporta un affioramento solitario, cioè che riguarda solo quella collinetta, indicato con " lave acide dei domi da riolitiche a quarzolatitiche, grandi fenocristalli di sanidino, con autometasomatizzazzione". Il colore rosso dell'acqua (e le patine tipo "sapone" sulla superficie) sono assolutamente date da questi scarichi, però quale o quali sostanze possono essere causa di ciò? Per caso una qualche soluzione ossidante, dato che le rocce presentano il colore rosso tipico del ferro ossidato? Forse qualche composto di metalli alcalini usato per la raffinazione del caolino? |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 novembre 2015 : 11:40:50
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La collinetta che dici è probabilmente l'espressione morfologica della giacitura piuttosto tipica delle rocce vulcaniche acide come le rioliti e termini simili (riodaciti, quazolatiti etc), originate da magmi molto viscosi: cupole o dossi di ristagno, più raramente brevi colate e, molto comunemente, coltri ignimbritiche; nella legenda della carta che hai consultato si parla infatti di domi, che è la stessa cosa.
è per caso questa la collinetta a cui ti riferisci, con il fosso che la lambisce a destra?
Immagine: 136,79 KB
il colore rosso, violaceo o rosso vinaccia, giallastro è piuttosto comune nell’alterazione di queste litologie
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maurizio ____________________
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Soc
Utente V.I.P.
Città: Vetralla
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
183 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 novembre 2015 : 13:33:18
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Esatto, è proprio quella, quel fosso è quello delle foto e ho avuto accesso all'area dalla stradina tutta a destra, dove si vedono quegli edifici, infatti ho visitato il bordo a destra di questa collinetta. |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 novembre 2015 : 19:45:29
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Come nota geomorfologica a parte (e se l'estensione della cupola di ristagno è quella nell'immagine), è interessante notare come il corso del fosso abbia, per quel breve tratto, deviato alla sinistra idrografica per "aggirare" le rocce resistenti dell'ammasso, erodendo le rocce più tenere del versante opposto;
sarebbe alquanto singolare, poi, la piccola "valle" trasversale alla cupola (dove passa la strada sterrata): potrebbe in linea ipotetica corrispondere ad una piccola porzione del vecchio tracciato del corso d'acqua, che aveva mantenuto il suo corso per antecedenza (pur avendo incontrato in profondità rocce più resistenti), per poi deviare a sinistra ad una successiva fase erosiva di approfondimento del reticolo.
buona serata
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maurizio ____________________
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Utente V.I.P.
Città: Vetralla
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
183 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 novembre 2015 : 11:03:54
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Grazie mille per le informazioni, ora mi è tutto chiaro. Buona la teoria, ma purtroppo non ho gli stumenti e le conoscenze per affermare ciò che dici! Grazie ancora per aver messo a disposizione le tue capacità di geologo! |
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