Con le Asteraceae la determinazione può essere complicata, spero quindi di aver ripreso i caratteri essenziali. Piante abbondantemente presenti in prateria sommitale il 10 settembre, 1300 m slm, Val Ceno, Appennino parmense. I semi non erano purtroppo maturi. Riccardo Immagine: 249,59 KB
Modificato da - vladim in Data 25 febbraio 2016 08:15:17
Di solito quando vedo un leontodon non completamente aperto con la chiazza nerastra centrale penso al l. hispidus, che è l'unico di cui ho letto questo particolare. Mi piacerebbe sapere se basta quel particolare per decidere la sottospecie o se ce ne sono altri con quella stria scura al bordo del petalo. A parte quel segno evidente è tutta una grana, lo chiamavano l. proteiformis per gli aspetti molto variabili (forma delle foglie, pelosità di foglie ed involucri). Portarsi dietro un microscopio per vedere come sono fatti i peli mi sembra scomodo, anche estirpare i fiori per guardare come è fatta la radice per seguire le chiavi del Pignatti non mi pare molto gentile nei loro confronti. In questi casi (ce ne sono tanti!) mi accontento di guardare i più belli e continuo la passeggiata. Di leontodon hispidus ne ho trovati di ben strani... Link