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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 06 dicembre 2014 : 12:32:54
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infatti non ho detto che "il motivo non è questo", ma che "non è solo questo"
sicuramente specie grandi e vistose come questa sono a ulteriore rischio anche da parte di collezionisti e commercianti, oltre che da parte degli entomologi specialisti; probabilmente da noi, che so, il Nosodendron fasciculare è anche più raro, ma non me lo vedo messo in pericolo da una torma di collezionisti assatanati che fanno a gomitate per accaparrarsene uno
inoltre in molti casi le specie piccole e poco vistose appaiono rare per la scarsa o nulla conoscenza del loro effettivo ambiente di vita, o la non accessibilità del medesimo (cavità piene di sfasciume all'interno di grossi alberi, magari a una certa altezza e non raggiungibili dall'esterno, se non da parte di animali mooooolto più piccoli di una nostra mano ), ma in realtà le loro popolazioni sono alquanto consistenti, finché l'ambiente si mantiene; specie grandi come la Rosalia all'opposto, con popolazioni nel complesso non numerosissime e in più a sviluppo larvale lento (il che si traduce in minore velocità e facilità di recupero), possono risentire maggiormente di prelievi indiscriminati |
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
33001 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 dicembre 2014 : 14:59:39
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| Messaggio originario di Chalybion:
Appunto! Proteggere l'insetto e fregarsene dell'ambiente in cui vive è spesso la filosofia di base quando la protezione dell'ambiente costa troppo. Nel caso specifico nel Parco casentinese ad es. si è riusciti a fare entrambe le cose, puntando sulla conservazione dei vecchi faggi in sito, così come altrove col cervo volante, preservando le ceppaie di quercia. Ma sono certo che conosci anche tu specie ben più rare e modeste che non hanno tutele per i motivi che ho citato.
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Forse, in certi casi, una protezione integrale non è la soluzione migliore. Forse uno sfruttamento dei boschi misurato (e non distruttivo come succede oggi) sarebbe la condizione migliore per gli insetti che vivono nelle ceppaie in disfacimento, come appunto il cervo volante.
Ricordo, tanti anni fa, una vera e propria invasione di Ergates faber e Chalcophora massiliensis in un'area della pineta di S. Rossore che era stata tagliata. |
luigi |
Modificato da - elleelle in data 07 dicembre 2014 15:01:24 |
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Chalybion
Moderatore
Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
13239 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 09 dicembre 2014 : 18:44:45
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D'accordissimo! Ne gioverebbe anche la tanto diversità biologica: ampie zone delle Pinete ravennati si stanno impoverendo di specie floricole per mancanza di spazi quali camminamenti, sentieri illuminati, radure, a causa dello sviluppo incontrollato di specie quali rovo, vitalba ed altre. Un tempo erano pascolo, cacciatori, fungaioli, raccoglitori vari ed altri visitatori occasionali a mantenere tali spazi, gratuitamente.
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Discussione |
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