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ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
Grazie a tutti per la collaborazione


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 problemi con sito riproduttivo di anfibi in giardino
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stefanomacchetta
Utente Junior

Città: Cervasca
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Inserito il - 15 giugno 2014 : 18:59:50 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao a tutti, vorrei chiedervi dei consigli per una popolazione di anfibi che con qualche problema (e con mio grande piacere) si riproduce nel mio giardino. Vi racconto la loro storia:
3 o 4 anni fa abbiamo effettuato la ristrutturazione di un rustico nei dintorni di Cuneo, ai piedi delle propaggini alpine, in una zona poco antropizzata. Nel bacino a monte della casa ci sono boschi d'invasione, castagneti, due residenti, poche seconde case.
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problemi con sito riproduttivo di anfibi in giardino
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stefanomacchetta
Utente Junior

Città: Cervasca
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Inserito il - 15 giugno 2014 : 19:07:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nel giardino della casa la situazione pre-ristrutturazione è quella visibile nella foto del 2010.
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problemi con sito riproduttivo di anfibi in giardino
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Il propriertario negli anni '60 aveva spianato il cortile e così facendo ha fatto affiorare la falda e creata involontariamente una piccola zona umida.Successivamente la zona umida è stata usata come deposito di materiali e in parte riempita con pietrame, inerti edili e altri rifiuti. Non si tratta quindi di una zona umida nè antica nè naturale nè priva di possibile inquinamento. Ciò nonostante allo scioglimento della neve un gran numero di rane temporarie venivano a riprodursi nelle pozze d'acqua. Prima della ristrutturazione ho osservato qualcosa come un centinaio o più di ovature anche in compagnia di un illustre utente del vostro forum.

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stefanomacchetta
Utente Junior

Città: Cervasca
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Inserito il - 15 giugno 2014 : 19:15:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Durante la ristrutturazione ho fatto il possibile per mantenere inalterata almeno una parte della zona umida, quella in primo piano nella foto precedente. Altre parti della zona umida sono invece state modificate e allo stato attuale risultano essere organizzate in questo modo
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La zona 1 è quella rimasta sostanzialmente inalterata, si trova a monte delle altre, da cui è separata da una dighetta di terra di 30 cm parzialmente permeabile.
La zona 2 era coperta da una palafitta per conservare la paglia. La palafitta è stata rimossa aumentando la luce e l'acqua è stata colonizzata dalla gliceria.
Nella zona 3 ho scavato aumentando la profondità dell'acqua fino a creare un piccolo laghetto che uso anche per prelevare acqua per bagnare l'orto.

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stefanomacchetta
Utente Junior

Città: Cervasca
Prov.: Cuneo

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Inserito il - 15 giugno 2014 : 19:34:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il problema è che in seguito al cantiere la popolazione di rane che viene a riprodursi è diminuita in modo drammatico: si è passati da 100 e più ovatura del 2011 ad averne circa 40-50 nel 2013 e circa 10-5 nel 2014 (i numeri sono approssimazioni, non ho fatto un vero censimento). Inoltre ho osservato sia nel 2012 che nel 2013 la moria praticamente completa dei girini nelle zone 2 e 3.

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La moria avviene in modo improvviso, nel mese di giugno, interessa solamente i girini e non gli altri numerosi animali che vivono nell'acqua: notonecte, ditisco, libellule, gerridi, tricotteri, vermi vari, natrice. Escluderei quindi che si tratti di un problema di inquinamento. Tra l'altro nella zona umida ci sono anche dei girini di urodeli (credo salamandra pezzata). Non ho osservato segni particolari sui girini morti, dopo la moria si coprono rapidamente di muffo e la superficie dell'acqua diventa un po schiumosa, forse in conseguenza della decomposizione.
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Ora, visto che la riproduzione delle rane era uno spettacolo fantastico e ci terrei a conservarle, vorrei capire se questa moria dipende dalle modifiche fatte alle zone umide o da altri fattori e se posso porvi rimedio.

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stefanomacchetta
Utente Junior

Città: Cervasca
Prov.: Cuneo

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Inserito il - 15 giugno 2014 : 19:52:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Queste sono le foto dello stato attuale delle varie zone:
Zona 1 (inalterata) profondità da 0 a 20-30 cm
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Zona 2 (colonizzata da glyceria), a valle della zona 1 profondità costante sui 20 cm:
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Zona 3 (laghetto) profondità da 0 a 1 m, c'è una forte crescita di alghe :
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Rispetto alla situazione pre-cantiere ci sono stati dei cambiamenti ambientali abbastanza rilevanti:
- La zona umida in precedenza era una sola abbastanza grande mentre ora è frammentata in 3 parti non in contatto e con profondità e caratteristiche diverse. Questo è stato voluto per separare il laghetto che uso anche per irrigare ed evitare fluttuazioni di livello dell'acqua e anche per evitare possibili inquinamenti in fase di cantiere. In parte può essere reversibile, basta smontare la dighetta in terra. Anche la zona 1 che dovrebbe essere inalterata è comunque rimpicciolita rispetto alla dimensione originaria.
- Nel 2013 ho mantenuto costante il livello dell'acqua soprattutto nelle zone 1 e 2 con acqua di sorgente proveniente da una sorgente a 30 m di distanza. Senza apporto di acqua le zone 1 e 2 in estate tenderebbero a seccarsi. Quest'anno ho aggiunto solo pochissima acqua per vedere se la situazione migliora. In effetti sembra che i girini siano cresciuti un po più in fretta, ma forse dipende dal fatto che sono molti meno.
- E' aumentata la vegetazione acquatica e la presenza di alghe
Che io sappia in zona non è ancora presente la chitridiomicosi. Vi ringrazio per la pazienza e se volete darmi qualche parere o suggerimento.

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D21
Moderatore Tutor


Città: Cuneo

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Inserito il - 15 giugno 2014 : 20:46:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di stefanomacchetta:
...un centinaio o più di ovature anche in compagnia di un illustre utente del vostro forum.


Non starai un po' esagerando sull'illustre utente?

Confermo parola per parola quanto detto, salvo il fatto che all'epoca non vidi le salamandre (nuovo arrivo?)

Mi sento di azzardare qualche ipotesi tanto per iniziare la discussione, poi i VERI esperti ci diranno qualcosa di più sensato

1) Potrebbe trattarsi di un "problema di gioventù" del laghetto, appena rimaneggiato. Forse i girini non trovano il nutrimento adatto.

2) Forse la zona è diventata eutrofica e asfittica e manca ossigeno da un certo momento in poi della metamorfosi (i citati notonette, ditisco, libellule, gerridi, tricotteri, vermi vari e natrice possono in diversa misura respirare anche aria (tranne credo i tricotteri), mentre i girini hanno le branchie uhm... uhm... Questo spiegherebbe anche il perchè sono stati meglio apportando nuova acqua...

3) Il calo delle ovature può essere dovuto a vari fattori, fra cui il disturbo negli anni passati, o semplicemente il fatto che spesso le femmine depongono ad anni alterni

Attendiamo altre ipotesi...


Dario.
"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira,
nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.)
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Barbaxx
Moderatore


Città: Bolzano
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Flora e Fauna

Inserito il - 15 giugno 2014 : 20:51:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Difficilissimo rispondere...
bisogna capire una serie di cose.
1) se si tratta di inquinamento (ci vogliono analisi delle acque)
2) se si tratta di episodi di anossia (ma la presenza di acqua di sorgente porterebbe ad escluderlo)
3) se si tratta di shock termici (mi sembra difficile)
4) se si tratta di una patologia (e questo si può sapere da analisi sui girini).

Bisognerebbe pensare anche alle cause della diminuzione delle ovature e degli adulti riproduttivi. In effetti, data la vita media delle rane, sui 5-6 anni, ed il raggiungimento della maturità riproduttiva, il calo degli adulti in riproduzione non dovrebbe essere già l'effetto della moria dei girini registrata solo negli ultimi due anni. Un calo delle rane adulte potrebbe essere causato dalla distruzione dei loro quartieri invernali (nel cantiere sono stati rimossi dei materiali o simili?) o dall'inquinamento (ma la zona circostante parrebbe intatta) o, ancora una volta, da una patologia...

Barbaxx

P.S.: Che dice l'illustre utente?
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Barbaxx
Moderatore


Città: Bolzano
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6003 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 giugno 2014 : 20:53:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Barbaxx:

P.S.: Che dice l'illustre utente?


Ha risposto, e ci siamo sovrapposti
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stefanomacchetta
Utente Junior

Città: Cervasca
Prov.: Cuneo

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Tutti i Forum

Inserito il - 15 giugno 2014 : 21:29:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per le risposte e aggiungo qualche elemento.
I girini sembrano stare meglio quest'anno senza aggiunta di acqua di sorgente rispetto agli anni scorsi con apporto costante di acqua. Dopo la moria ho provato un'analisi sommaria delle acque con le cartine dell'acquario che non danno niente di anomalo: NO3- 0; NO2- 0; GH 16°; KH 10; pH 7.2-7.6; Cl2 0. Trovo difficile immaginare fonti di inquinamento visto che l'acqua di queste falde viene prelevata per l'acquedotto potabile e inoltre la moria ha colpito solo gli anfibi e non altri animali.
Il laghetto sembra decisamente eutrofico però mi avevano detto che i girini dovrebbero essere poco sensibili alla mancanza di ossigeno in acqua. I terreni circostanti sono ricchi di sostanza organica e di azoto e poveri di fosforo e potassio.
Escluderei lo shock termico perchè la moria ha coinvolto proprio il laghetto più profondo e con la maggiore massa di acqua.
Un amico erpetologo che ho consultato mi diceva che il calo della popolazione che ho osservato potrebbe essere anche causato dall'insuccesso riproduttivo e dalla mortalità naturale dei riproduttori. Mi sono accorto che ho riportato un numero sbagliato sulle ovature la sequenza osservata è stata 100-200->40-50->10-15 (non 10-5)
Ipotizzando una patologia ho ancora un piccolo campione congelato dei girini morti, per cui se può essere utile farli analizzare ci si può pensare, ma non saprei da chi andare.
Anche se non riusciamo a capire la cause mi interessano comunque i vostri consigli sulla gestione: meglio lasciare disseccare le pozze in estate o tenere livello costante? Può essere opportuno rimuovere una parte della vegetazione erbacea? Meglio unire di nuovo le zone uno e due rimuovendo la dighetta di terra o tenere diviso per evitare fluttuazioni di livello e possibili inquinamenti?
.

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stefanomacchetta
Utente Junior

Città: Cervasca
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Regione: Piemonte


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Inserito il - 15 giugno 2014 : 21:32:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Dario,
le salamandre le ho sempre viste adulte, mentre forse le larve sono un nuovo arrivo. Inoltre la zona è frequentata anche da rospo smeraldino ma non sono riuscito a capire se deponga anche lui nel giardino o all'esterno. Invece avendo già 3 o 4 anni di osservazioni escluderei che il calo sia dovuto all'alternanza nella deposizione

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D21
Moderatore Tutor


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Inserito il - 15 giugno 2014 : 22:00:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bene bene... Si comincia a far luce sulla cosa. Lo smeraldino dovrebbe vedersi, o sentirsi... In ogni caso le uova in cordoni anziché in masse di gelatina non dovrebbero lasciare dubbi: se le fa le vedi di sicuro. Magari c'è posto pure per la Rana dalmatina... chissà

Dario.
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Barbaxx
Moderatore


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Regione: Trentino - Alto Adige


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Flora e Fauna

Inserito il - 15 giugno 2014 : 23:32:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di stefanomacchetta:

Anche se non riusciamo a capire la cause mi interessano comunque i vostri consigli sulla gestione: meglio lasciare disseccare le pozze in estate o tenere livello costante? Può essere opportuno rimuovere una parte della vegetazione erbacea? Meglio unire di nuovo le zone uno e due rimuovendo la dighetta di terra o tenere diviso per evitare fluttuazioni di livello e possibili inquinamenti?


a) la scelta sullo stagno permanente o temporaneo è una questione di gusti, ma non è neutrale. Lo stagno temporaneo sarebbe meno biodiverso, potrebbe contenere un'entomofauna diversa, e favorirebbe specie pioniere come lo smeraldino. Non sono affatto convinto che una larva di salamandra potrebbe sopravvivervi. D'altro canto avrebbe anche un aspetto fisico diverso (ad es. fondale più duro e meno ricco di sedimenti, meno vegetazione, ecc.).

b) la vegetazione erbacea, a lungo andare, può colmare lo stagno, quindi un controllo sarebbe opportuno. Non dico, tuttavia, di eradicare tutta l'erba, e non intendendomene molto di botanica cercherei d'informarmi per non eliminare eventuali piante rare o pregiate.

c) la "teoria degli stagnetti" insegnatami al corso per Tutori degli Stagni e delle Piccole Zone Umide di Trieste indica il fatto che "due stagni piccoli e diversi sono meglio di uno grande e uniforme". Si dovrebbe così favorire la biodiversità, anche a livello di invertebrati, ecc.

Tornando alla situazione specifica: con le tue ultime aggiunte, tenderei a pensare ad una patologia.
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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 16 giugno 2014 : 12:53:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho letto con attenzione, ma non mi sento di aggiungere altro rispetto a quanto già detto.
Resto perplesso.

Ric
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Marmoratus
Utente Senior

Città: Ferrara
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Inserito il - 16 giugno 2014 : 17:34:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non è che dalla sorgente esce anche del metano? Se così fosse potrebbe causare una asfissia dell'acqua, anche se temporanea. Spiegherebbe il perchè quando non aggiungi acqua i girini non muoiono. Per ovviare al problema basta farla sgasare facendola precipitare a cascata in un invaso

Gazzotti Roberto
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Marmoratus
Utente Senior

Città: Ferrara
Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


570 Messaggi
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Inserito il - 16 giugno 2014 : 17:43:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Potrebbe essere utile introdurre qualche pianta ossigenante autoctona, magari originaria della zona. Senza andare a prelevare essenze protette facendo dei danni, basterebbe qualche talea da qualcuno che le coltiva. In una vasca permanente una buona ossigenante filtrerebbe l'acqua e la ossigenerebbe. Chiaramente prima di introdurla andrebbe fatta quarantenare

Gazzotti Roberto
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stefanomacchetta
Utente Junior

Città: Cervasca
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


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Inserito il - 16 giugno 2014 : 21:01:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io avevo pensato che si potessero formare metano o altri prodotti dovuti alla decomposizione della sostanza organica sul fondale, non sapevo che potesse arrivare da una sorgente. Può succedere anche da una sorgente di zona montana con rocce esclusivamente metamorfiche? Nelle pozze come si vede dalle foto c'è una vegetazione di macrofite emergenti piuttosto abbondanti: Glyceria e qualche Typha. Quello che mi chiedo e se la presenza abbondante di alghe verdi nell'acqua del laghetto in determinate stagioni e condizioni possa causare anossia oppure produrre sostanze nocive. Però appunto mi avevano detto che i girini di anfibi non sono suscettibili all'anossia ma sono adatti anche ad acque molto povere di ossigeno tipo pozze poco profonde in cui vivono moltissimi girini ammassati. Mi sapete dire se per le larve di rana temporaria l'anossia è un problema o no?
Grazie ancora per le vostre risposte

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Marmoratus
Utente Senior

Città: Ferrara
Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 17 giugno 2014 : 01:29:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Purtroppo questo non lo so, non conosco la tua zona. ho pensato al metano perchè qui da me è abbondante e quando si usava l'acqua sorgiva per riempire i maceri da irrigazione i pesci ed altri animali ne risentivano parecchio. Un'acqua già povera di ossigeno, mescolata con altra piena di metano, diventa decisamente deleteria

Gazzotti Roberto
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