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salvatore sottile
Utente V.I.P.
Città: cinisello balsamo
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
180 Messaggi Tutti i Forum |
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franci
Utente Senior
Città: Morbegno
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
1364 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 gennaio 2007 : 19:43:13
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Molto prosaicamente , io mi limito a complimentarmi per il colpo d'occhio, davvero piacevole. Mi hai fatto venir voglia di preparare una cassetta simile per le scolaresche che visitano il museo di storia naturale di cui curo la didattica e che già possono usufruire di un laboratorio sulle tracce lasciate dagli animali. Per conservarle hai usato metodi particolari?
Franci
Franci Morbegno (SO) |
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mcsoya
Utente V.I.P.
Città: Perugia
Regione: Umbria
209 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 gennaio 2007 : 12:06:18
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Eccezionale!
Potresti indicarmi dei testi sull'argomento cinipidi? Il loro mondo mi affascina e mi piacerebbe approfondire.
Un salutone Federico |
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salvatore sottile
Utente V.I.P.
Città: cinisello balsamo
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
180 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 gennaio 2007 : 23:04:13
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realizzare una collezione di galle soprattutto di Cynipidi non richiede particolare impegno.Per la gran parte dei casi sono lignificate e quindi è sufficiente asciugarle per un po in ambiente ventilato e poi riposte adeguatamente in cassette corredate di etichette con i dati di raccolta che avvalorano molto la raccolta da un punto di vista scientifico.Per le forme che si sviluppano su tessuti molli quali le foglie io solitamente procedo col fissare la parte piana della galla con striscioline di carta e spilli su un cartone di misura adatta in modo che con una lenta disidratazione si riducono il ringrinzimento della foglia e della galla. Con un pò di pratica si ottengono ottimi risultati! Le galle andrebbero raccolte quando sono mature e la presenza di piccoli fori segnali che l'insetto è sfarfallato dalla galla. Ma comunque questa certezza non si puo avere perchè dal cecidio possono emergere anche a distanza di anni (fino a 4) insetti che hanno parassitizzato la galla o che ne sono stati inquilini. Allora diventa molto più stimolante la raccolta delle galle prossime a maturazione e conservarle fino alla fuoriuscita degli insetti che contiene. Solitamente è sufficiente riporre le galle in vasetti di vetro di misura adeguata ricoperti con un panno legato a mo di coperchio con un elastico e riporre il tutto in esterno al riparo dalla esposizione diretta del sole. Quando arriva la stagione giusta, diversa per ogni specie, il vasetto si popola di minuscoli insetti pronti per iniziare un nuovo ciclo biologico. Questo per non credere poi, come fece un grande scienzato di qualche secolo fa, Franceco Redi, che le piante generano questi insettucci!
Per iniziare con le galle è molto valido il libro della G.Pellizzari Scaltriti "guida al riconoscimento delle più comuni galle della flora italiana" per approfondire poi con i Cynipidi la bibliografia è davvero notevole (anche su internet) trovo fondamentale però il volume 16 della "Fauna Iberica" "Hymenoptera Cynipidae" di J. L. Nieves-Aldrey ovviamente in spagnolo.
un saluto da Salvatore |
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franci
Utente Senior
Città: Morbegno
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
1364 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 gennaio 2007 : 11:56:18
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Grazie Salvatore: preziosi consigli! Ti terrò aggiornato sulla mia futura collezione di galle
Franci Morbegno (SO) |
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mcsoya
Utente V.I.P.
Città: Perugia
Regione: Umbria
209 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 gennaio 2007 : 14:07:46
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Grazie mille per il consiglio
Federico |
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mcsoya
Utente V.I.P.
Città: Perugia
Regione: Umbria
209 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 06 marzo 2007 : 19:23:07
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Scusa Salvatore per la foto molto scura... ho trovato queste galle questo pomeriggio mentre stavo facendo la prima corsetta stagionale... ce ne era una terza ma l'ho aperta per vedere se dentro ci stava qualcuno dato ke tutte hanno un foro(o sono usciti tutti o è entrato qualcuno di indesiderato)e dentro c'erano tantissime formiche(?)... E' possibile? O non ho riconosciuto i cinipidi? Boh
Li ho imbarattolate come hai consigliato... Aspettiamo
Saluti Federico
Ps:Si vede a tutti male come la vedo io la mia risposta (enorme spazio vuoto qua sotto)? |
Modificato da - mcsoya in data 06 marzo 2007 19:28:27 |
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salvatore sottile
Utente V.I.P.
Città: cinisello balsamo
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
180 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 06 marzo 2007 : 23:50:53
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è possibilissimo che le formiche prendano possesso delle vecchie galle e anche molti altri insetti fanno casa in queste strutture!!
Le galle della foto sono Andricus quercustozae (quella più grossa) e gli insetti emergono in febbraio, mentre l'altra è A. kollari e gli insetti emergono in settembre; Quindi le tue galle sono in teoria "esaurite".Tuttavia è possibile che siano state parassitizzate da altri insetti (Cinipidi o Calcidoidei) che devono venir fuori, anzi se sono presenti più fori e segno inequivocabile che sono state parassitizzate perchè da queste galle sfarfalla soltanto un cinipide costruttore. Buona fortuna e... pazienza a volte gli insetti emergono dopo uno o due anni.
saluti da Salvatore |
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Paris
Moderatore
Città: Sondrio
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
5737 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 08 marzo 2007 : 09:26:58
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Il contributo di Alfredo Corti allo studio delle Galle
Visto l'interesse per questo argomento, segnalo alcuni importanti (e talora sconosciuti) lavori del mio convalligiano Alfredo Corti sulle Galle della Valtellina e del Pavese, pubblicati sugli Atti della Società italiana di Scienze naturali (Milano) e reperibili in qualsiasi bibioteca scietifica. Nel'ordine, dopo il titolo, l'anno, volume, fascicolo e n° pagina iniziale:
CORTI A. Le galle della Valtellina (Primo contributo alla conoscenza della Cecidiologia Valtellinese) 1901 40 2/3 153 CORTI A. Le galle della Valtellina (Secondo contributo alla conoscenza della Cecidiologia Valtellinese) 1902 41 2 177 CORTI A. I Cecidomidi del Pavese 1903 42 1 88 CORTI A. Zoocecidii italici 1903 42 4 337 CORTI A. Le galle della Valtellina (Terzo contributo alla conoscenza della Cecidiologia Valtellinese) 1910 49 4 297
ALFREDO CORTI nacque a Tresivio (Sondrio) il 24 Luglio 1880. Iniziò fin da bambino a conoscere le montagne accompagnando il padre nelle sue gite sui monti di Boirolo. Compì gli studi classici a Sondrio presso il locale Ginnasio ed il Liceo dove fu allievo di Mario Bezzi, il massmo studioso italino di Ditteri. Quegli anni furono molto importanti nell'indirizzarlo verso gli studi naturalistici (il suo primo lavoro sulle "Galle" della Valtellina è del 1899) e nel fornirgli una cultura umanistica. Nel 1902 si laureò in Scienze Naturali all'università di Pavia e l'anno seguente iniziò la carriera universitaria a Parma. Nel 1924 vinse la cattedra di Anatomia Comparata della facoltà di Scienze Naturali dell'università di Torino. Si trasferì così nella città piemontese con tutta la famiglia (si era sposato nel 1914 con Helen Hamilton, di origine scozzese, dalla quale ebbe cinque figli). La seconda metà degli anni '20 e gli anni '30 furono segnati dal suo senso di libertà che gli impediva di sottomettersi al regime fascista. Nel 1942 venne arrestato e contemporaneamente privato della cattedra universitaria ed espulso dal Centro Alpinistico Italiano (come veniva allora chiamato il Club Alpino Italiano). Al termine della Seconda Guerra Mondiale occupò nuovamente la sua cattedra universitaria a Torino e la tenne come professore emerito fino al 1955. Morì a Roma il 7 Luglio 1973 e venne sepolto, con la compagna della sua vita ed il figlio Marco, nel Cimitero "degli Inglesi". Pur non tralasciando gli impegni universitari Alfredo Corti tornava, appena possibile, alle montagne, soprattutto della Valtellina. Fino dal 1898 era diventato membro del Club Alpino Italiano e si era dedicato ad esplorare i gruppi montuosi della sua valle, che amò con grande passione ed esplorò fin negli angoli più remoti, diventandone, in pochi anni, uno dei più profondi conoscitori. Questi aspetti permettono di considerare Alfredo Corti come il più importante rappresentante valtellinese dell'alpinismo classico.
Immagine: 23,86 KB
Qui sopra: Alfredo Corti in una delle sue ultime immagini.
----------- "La vita è l'arte dell'incontro" (Vinicius De Moraes) |
Modificato da - Paris in data 08 marzo 2007 09:42:41 |
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Istrice
Amministratore
Città: Ostia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
10849 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 marzo 2007 : 12:21:42
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come si potrebbero ottenere gli estratti? qualcuno li ha? |
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Paris
Moderatore
Città: Sondrio
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
5737 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 08 marzo 2007 : 15:28:31
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| Messaggio originario di Istrice:
come si potrebbero ottenere gli estratti? qualcuno li ha?
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Il problema è che i tre contributi più sostanziosi, ricchi di annotazioni molto puntuali, sono in centinaia di pagine, altrimenti ti spedivo una fotocopia. Comunque, per maggiore comodità, dovresti trovarli nella biblioteca del tuo Museo di Scienze naturali o all'Università di Roma (zoologia o botanica o fitopatologia), perché si tratta di una rivista importante che non dovrebbe mancare sin dai primi numeri pubblicati. In ogni caso credo che si possa richiedere in fotocopia rivolgendosi alla Biblioteca del Museo di st.nat. di Milano.
PER FRANCI: se ti interessano i tre contributi valtellinesi, li trovi alla Biblioteca Quadrio. Forse c'è una copia anche al Museo di Morbegno, ma non ricordo se l'ho fotocopiata. Sarebbe forse il caso di fare un reprint sul "Naturalista valtellinese", potremmo proporlo, che ne dici? Anche perché a castello Masegra è in corso di alestimento una splendida mostra fotografica con le immagini delle montagne scattate dallo stesso Corti a primi del '900.
----------- "La vita è l'arte dell'incontro" (Vinicius De Moraes) |
Modificato da - Paris in data 08 marzo 2007 16:30:30 |
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 08 marzo 2007 : 16:42:16
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Questo l'elenco delle biblioteche italiane che posseggono il periodico " Atti della Società italiana di Scienze naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano": .
Marcello
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