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 Foce Bevano - una storia
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theco
Utente Super




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Inserito il - 27 dicembre 2006 : 16:09:21 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Controlla la Mappa di Google dal Satellite  Latitudine e Longitudine 44.36288766405336, 12.323570251464844 clicca per visualizzare la mappa Google dal Satellite

Nazione: Italia Regione: Emilia Romagna Provincia: RA Comune: Ravenna Localitŕ: Foce Bevano
Visto che siamo nel periodo delle feste, vi propongo una specie di racconto davanti al caminetto, in attesa di leggere i vostri.
Apro questa discussione per raccontarvi un po' per volta (le feste sono lunghe) la storia magica e sfortunata di questo posto che si trova dalle mie parti.

Intanto inquadriamolo dal punto di vista geografico.
Si trova pochi km a sud-est del centro abitato di Ravenna (è la zona riquadrata in rosso nella foto):

Inquadramento geografico:
Foce Bevano - una storia
261,78 KB

Già da questa foto satellitare si vede bene che quella parte di territorio ha poco a che fare con tutto il resto, non ci assomiglia proprio.
Ovunque forme geometriche e tratti rettilinei, angoli retti e linee parallele, colori netti e contrastati. Insomma ovunque si vede la mano dell'uomo (quello occidentale, in particolare) che ordina, rende omogeneo, ottimizza.

Ma non qui.
Qui solo linee curve, forme che sfumano. colori che si compenetrano, angoli strambi e poligoni assurdi, da sfida al catasto.

Foce Bevano è l’unico tratto di territorio costiero, tra il fiume Reno a nord e il monte Conero a sud, che conserva un aspetto naturale, in mezzo a quasi duecento km di litorale più o meno interamente dedicato alle attività balneari.

Come ha fatto a sfuggire ad ombrelloni e olii solari? è una storia curiosa che vede nel tempo sostituirsi sul palcoscenico eminenti conservazionisti ravennati, abusivisti edilizi, nudisti, magistrati, prostitute, ecc. ognuno con le proprie ragioni e i propri interessi.

Ma in ogni storia davanti al caminetto che si rispetti, le pause sono importanti quanto le parole e quindi per il momento mi fermo qui.

Aggiungo solo un'altra immagine, un poco più ravvicinata, per cominciare a familiarizzare con il sito e svelare la prima tappa: il numero 1 della foto.

L'area di foce Bevano:
Foce Bevano - una storia
231,57 KB

Ciò che vedete al numero 1 non è niente di meno che un Parco, eh già, il Parco di Mirabilandia, del quale immagino avrete sentito parlare. Se è vero che oggi la parola ecologia si usa solo sui fustini di detersivo, forse però la parola 'parco' è ancora più inflazionata.

Chi ha mai detto che il turismo qui non è arrivato? E' arrivato in massa (non so quanti milioni di visitatori ogni stagione), ma tre chilomteri di sterrata, uniti ad una pessima fama e al desiderio di non trasformarsi in spuntino per le zanzare, sono ancora un filtro sufficiente per salvare il Bevano dalle vicinissime orde.

Ciao, Andrea

ametista
Moderatore


Prov.: Padova

Regione: Veneto


6209 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 dicembre 2006 : 16:20:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Andrea...mi prenoto in prima fila davanti al caminetto per ascoltare questa misteriosa storia


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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 27 dicembre 2006 : 16:31:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ametista:

Andrea...mi prenoto in prima fila davanti al caminetto per ascoltare questa misteriosa storia

Disturbo se mi metto accanto a te cara Marghe? Pistacchi o patatine, quale preferisci?

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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ametista
Moderatore


Prov.: Padova

Regione: Veneto


6209 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 dicembre 2006 : 16:37:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:

..Pistacchi o patatine, quale preferisci?



..patatine e coca cola,grazie!
e chi si siede nell'altro lato a fianco a me,così posso appoggiare la testa?

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bruno
Utente Senior


Città: Rovereto
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 27 dicembre 2006 : 19:34:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Uh, Andrea, quel posto lo conosco, è fenomenale.
Ho anche una mezza idea di sapere che cosa ci aspetta nelle puntate seguenti della tua storia.
Ho portato una pinta di guinness, cara Ame, mi sembra più consona al caminetto. I pistacchi vanno bene, Sarah, grazie

Bruno

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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 27 dicembre 2006 : 19:59:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
attendo con pipa e cognac.

però anche due patate... se offrite...

:D

okkione
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theco
Utente Super




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Inserito il - 28 dicembre 2006 : 18:53:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ottima atmosfera e splendida compagnia, allora io mi attrezzo con 'sazves' e 'grasul'.
Mi fa piacere che conosci il posto Bruno, così, se hai voglia, mi dai una mano a illustrarlo

Oggi sono arrivato un po' lungo, giornataccia, ma ora comincio dalla storia del 'salvataggio' di questo posto.

Alla fine degli anni '60, sull'onda dellle cementificazioni del boom economico, una società immobiliare di scopo pensa che in quei 4 chilometri di spiaggia selvatica, di paludi malsane, di insetti e bestiaccie di ogni genere potrebbe sorgere il più bel insediamento turistico della costa romagnola.
Roba da far impallidire di invidia i danarosi che villeggiano a Riccione e a Milano Marittima.

E sanno anche pensare in grande: il progetto prevede infatti una colata di cemento per quasi 5 milioni di mc edificabili, la costruzione di un porto turistico con 1.500 posti barca, immensi campi da golf, ecc.
Il sacrificio richiesto consiste appena in 4 chilometri di pineta e di duna costiera e in due zone umide talmente poco significative (Ortazzo e Ortazzino) che oggi sono letteralmente sommerse da vincoli di tutela: zone di tutela integrale nel parco delta del Po, zone umide di importanza internazionale secondo la convenzione di Ramsar, SIC, ZPS, riserva naturale statale, vincolo paesaggistico e idrogeologico, e forse ne ho dimenticato qualcun'altro.

Prima e dopo l'intervento
Foce Bevano - una storia
259,73 KB

In pratica, con riferimento alla vista satellitare già postata, l'area umida 3 (Ortazzo) diventava campi da golf (probabilmente a 420 buche, vista l'estensione di quest'area), l'area 4 (Ortazzino), che è un'area mista umida-boscata, diventava un bel porticciolo; e tutta la pineta fino a Lido di Classe (vedi la prima foto) diventava edilizia residenziale turistica.

Bene, nel 1973 il Comune di Ravenna rinnova il proprio PRG e indovinate un po' che fa?
Svincola l'intera lottizzazione, dichiarando zone edificabili pinete, paludi e dune. Tutto il mondo è paese

Nel 1975 iniziano i lavori, si comincia dalla rete viaria e all'interno della pineta, non ancora abbattuta, si tracciano le strade. A questo punto un'associazione ambientalista (niente nomi) fa un esposto alla magistratura, che porta dapprima al sequestro del cantiere e poi, nel 1977, all'ordinanza di ripristino dello stato anteriore il cantiere.

Vittoria completa per l'ambiente, a volte capita, raramente purtroppo. L'immobiliare scompare e oggi di quell'episodio rimangono solo alcuni tristissimi tratti di asfalto all'interno della pineta, che il bosco non ha ancora terminato di fagocitare.
Dopo di che, come detto, la progressiva nascita di vincoli di tutela, che oggi rendono impossibili futuri tentativi di cementificazione, ma anche la nascita di nuove minaccie, più moderne...

Foce Bevano
Foce Bevano - una storia
226,77 KB

scendiamo dal satellite per vedere la foce Bevano in volo, un po' più da vicino. Niente male eh?
Alla prossima prometto che atterriamo.

Ciao, Andrea
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 28 dicembre 2006 : 19:44:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bravissimo Andrea, adoro andare in volo...

Attendo con piacere...

simo

________________________________________________________________
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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bruno
Utente Senior


Città: Rovereto
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 28 dicembre 2006 : 21:48:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beh, il posto è veramente bello, magari un po' malfrequantato....


Bruno

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ametista
Moderatore


Prov.: Padova

Regione: Veneto


6209 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 dicembre 2006 : 23:10:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ok ma...quando atterriamo?
perchè io sto finendo tutte le patatine...

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iromalo
Utente Senior


Città: La Spezia
Prov.: La Spezia

Regione: Liguria


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Inserito il - 28 dicembre 2006 : 23:19:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Visto che state atterrando...vi aspetto col BUS...cosi si và tutti insieme...Ivano...
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theco
Utente Super




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Inserito il - 29 dicembre 2006 : 20:40:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Carissimi amici, con mio grande disappunto sono costretto a sospendere per qualche giorno (spero pochi) le mie frequentazioni sul forum.
Cause di forza maggiore di natura personale

Perdonatemi per questa latitanza imprevista, spero di riuscire a riprendere il filo del discorso il più velocemente possibile.

Vi lascio con un'immagine curiosa, come dice Bruno è vero che il posto è malfrequentato, però al tempo stesso è anche ben frequentato. Ma ve ne parlerò poi...

Quello della foto è una persona anziana che attraversa la foce del Bevano in bicicletta (anche la bici doveva avere all'incirca la sua età), probabilmente è una vita che segue quella strada così singolare per spostarsi da Ravenna nel cervese. alla faccia della statale

Buon anno a tutti

Ciao, Andrea


Foce Bevano - una storia
214,33 KB

Modificato da - theco in data 29 dicembre 2006 20:41:40
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 29 dicembre 2006 : 20:43:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Troppo bella...anzi bellissima!

a presto!

Simo

________________________________________________________________
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 30 dicembre 2006 : 05:53:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

Carissimi amici, con mio grande disappunto sono costretto a sospendere per qualche giorno (spero pochi) le mie frequentazioni sul forum. Cause di forza maggiore di natura personale

Questo è troooopo crudele . Non mi sposto da qui finché non so come va la storia, ecco!

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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EffeCi
Utente Senior


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 dicembre 2006 : 09:09:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vabbeh...si fa tutti Capodanno qui aspettando che Theco ritorni...

--------------------------------------
Dubito, ergo sum.
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ametista
Moderatore


Prov.: Padova

Regione: Veneto


6209 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 dicembre 2006 : 12:18:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quella della foto sembro io,che con la bicicletta vado proprio dappertutto...anche se le foci ancora mi mancano!

..non mi sposto da qui finchè non so come va la storia,ecco!


sarah,ti faccio compagnia


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theco
Utente Super




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Inserito il - 04 gennaio 2007 : 23:21:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Eccomi di nuovo, siete tanto gentili, ma temo a questo punto, dopo tanta aspettativa, di partorire un topolino, vabbè...

Le forme di questa zona sono dovute all’interazione tra cinque attori principali: il fiume, il mare, il vento, la subsidenza e l’uomo.
I cinque protagonisti riversano nell’ambiente il loro contenuto energetico, spesso di segno contrastante, concorrendo così alla sublimazione di un equilibrio ambientale, che si concretizza visivamente nelle forme del territorio.
L’equilibrio raggiunto è però sempre dinamico: non appena uno dei cinque protagonisti modifica la propria intensità energetica il sistema reagisce, cercando una nuova forma di equilibrio, distruggendo vecchie forme e creandone di nuove, talora in modo molto veloce.
Vorrei a questo punto mostrarvi i segni dell’azione di ognuno di questi protagonisti, purtoppo non ho foto molto belle, perdonatemi quindi le poche immagini e l’eccesso di bla bla bla.

Il primo protagonista: IL FIUME
L’acqua va sempre in discesa. Chi utilizza questa vecchia metafora per esprimere l’ineluttabilità di un evento non conosce questa zona: qui infatti l’acqua va in salita

Qualcosa di naturale sarebbe aspettarsi la superficie del terreno ad una certa quota, l’alveo del fiume un po’ sotto e il mare ad una quota ancora un poco più bassa.
In questo modo le acque superficiali scolerebbero naturalmente nel fiume e il fiume nel mare, nel rispetto di quel semplice criterio imparato da bambini, sull’acqua e la discesa.

In ordine di quota, qualcosa del genere:
TERRA
-----FIUME
---------MARE

Ma qua invece tutte le quote sono rovesciate.
La superficie topografica è depressa fino a 2 mt sotto il livello del mare (e solo il sistema di dune naturali impedisce al mare di invaderla) e l’alveo del fiume scorre circa alla stessa quota del mare (e solo l‘arginatura gli impedisce di allagare il territorio).

In ordine di quota, qualcosa del genere:
FIUME - MARE
---------TERRA

Come è potuto succedere che si capovolgesse tutto? Indovinate un po’ chi c’è dietro?
Bando alle false modestie, solo noi umani siamo capaci di queste opere grandiose

Proviamo ad immaginare la zona qualche secolo fa.
Il fiume scorre nel suo alveo, ma a cadenze stagionali, in occasione delle piene, esonda e allaga i terreni circostanti, costituiti da boschi e paludi: sono terre inospitali, praticamente disabitate.
In occasione di queste piene il fiume lascia sul terreno il proprio carico di sedimenti, e in questo modo innalza la superficie topografica, contrastando così gli effetti della subsidenza naturale che invece tenderebbe a deprimerla.
Il sistema è in equilibrio.

Ma nel corso degli ultimi due secoli i boschi vengono abbattuti e le paludi bonificate, quelli che erano territori inospitali diventano invece produttivi e noi umani li colonizziamo progressivamente con le nostre attività economiche, dapprima agricole, poi industriali, poi con lo sviluppo del terziario (simpatica parola per definire la proliferazione di tanti bei capannoni nella campagna).

Se c’è una cosa che né agricoltori, né industriali, né commercianti possono permettersi è di ritrovarsi un fiume screanzato che, da un giorno all’altro, viene a passeggiarti tra il mais o tra gli scaffali del magazzino; e allora che si fa? ma allora si costruiscono argini, per impedire al fiume di uscire dal suo alveo e il gioco è fatto.

Peccato però che il gioco fosse un po’ più complesso.

Il fiume adesso non deposita più sedimenti sul terreno e il territorio non dispone più di alcun meccanismo in grado di contrastare gli effetti della subsidenza. Il territorio si abbassa sempre più, mentre l’alveo del fiume si alza sempre più (tutti i suoi sedimenti sono infatti depositati dentro gli argini).
In breve il fiume diventa pensile ed è necessario costruire argini sempre più alti, mano a mano che aumenta il dislivello col terreno, in una sorta di circolo diabolico.

Infine, poiché talvolta l’umana stupidità non conosce limiti, negli anni ’70 Ravenna è teatro di un’intensa campagna di estrazione di metano dal sottosuolo, che ottiene l’effetto di moltiplicare per dieci la velocità della subsidenza geologica naturale.
Il risultato finale è che l’unico sistema rimasto per mantenere i piedi all’asciutto è quello di sollevare l’acqua forzatamente, tramite impianti idrovori, per farla giungere in mare.
L’acqua qui va in salita

In gioventù non avrei avuto difficoltà a separare con chiarezza il bene dal male in una storia del genere, ma oggi, che sono più anziano, non mi riesce più molto bene.
Quelle attività di disboscamento e bonifica, vecchie ormai di un secolo, servivano a riscattare un destino di fame, miseria e morte per le classi popolari; erano il miraggio di un pezzo di terra da coltivare, di un futuro meno vergognoso per i propri figli.
A Ravenna ci sono ancora lapidi che ricordano gli ‘scarriolanti’ partiti (e a volte mai ritornati) per la grande bonifica dell’agro pontino nel Lazio: certo si trattava di inseguire la possibilità di un lavoro, ma si trattava anche di inseguire un ideale, di libertà e di felicità.

Per questi motivi non me la sento proprio di essere critico verso quelle antiche scelte di sacrificio ambientale, però non posso fare a meno di constatare che oggi, a distanza di un secolo, dove c’era un bellissimo bosco vive un assurdo ‘villaggio’ commerciale, rilucente di colori e luci natalizie, dove la gente passa la vita a fare shopping, nel vuoto più totale e nell’assenza di qualunque ideale.

A quale punto e in quale momento una cosa è diventata l’altra?
Non lo so, ditemi la vostra opinione se ne avete voglia.

Per concludere il discorso sul fiume anticipo un’immagine-quiz, dopo tante parole, ripresa nel punto e nel senso della freccia rossa
Immagine:
Foce Bevano - una storia
259,55 KB

Sullo sfondo il moto ondoso marino e in primo piano le due sponde del Bevano, subito prima dell’ultimo meandro prima della foce. Cosa notate di diverso sulle due sponde?
Immagine:
Foce Bevano - una storia
262,2 KB

Ciao, Andrea
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 04 gennaio 2007 : 23:39:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi sono perso questo messaggio, la storia si fa affascinante .... mi metto in poltrona anch'io in Vs. compagnia

Alessandro PD
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 05 gennaio 2007 : 06:45:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Una storia interessantissima Andrea. Prima di tutto, grazie per il tempo e maestria con quale l'hai esposta. E' un argomento moooolto complesso, tanto sul livello morale, quanto quello ambientale. Crescendo (si potrebbe dire invecchiando ), ho fatto la stessa strada di te, ma nel senso inverso e non sono più capace di fare da apologeta per l'uomo. Purtroppo, stamattina come troppo spesso, sto correndo contro il tempo e non posso affrontare il discorso in modo approfondito, ma sono convinta che una volta che quel primo passo è fatto, l'evoluzione che descrive Andrea verso l'insulsaggine è inevitablile. La testa dell'uomo è così. Come spesso rischio di presentarmi come fondamentalista (forse lo sto diventando per davvero), ma non posso più fare a meno di considerare gli esseri umani come semplicemente una fra le tante specie su questa Terra. Se un habitat gli è inospitale, forse vuol dire che non ci dovrebbe proprio stare e che per avere il suo pezzo di terra, bisogna andare altrove. Altrimenti dovrebbe adattarsi all'ambiente e i suoi altri abitanti, non fare violenza su tutto e tutti di adattare l'ambiente esclusivamente alla sua volontà.

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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ametista
Moderatore


Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 gennaio 2007 : 11:49:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

Cosa notate di diverso sulle due sponde?

Immagine:
Foce Bevano - una storia
262,2 KB

Ciao, Andrea


su quella di destra c'è un argine abbastanza alto,nell'altra mi sembra di no...è questo?



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perfect
Utente Senior

Città: Roma


1790 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 05 gennaio 2007 : 13:53:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:
Sullo sfondo il moto ondoso marino e in primo piano le due sponde del Bevano, subito prima dell’ultimo meandro prima della foce. Cosa notate di diverso sulle due sponde?
Immagine:
Foce Bevano - una storia
262,2 KB

Ciao, Andrea


Innanzitutto ti ringrazio per questa panoramica meravigliosa di un luogo importantissimo che ha avuto la fortuna di salvarsi!
Per il quiz, ti riferisci forse alla maggiore erosione che il fiume crea sul lato opposto al mare?

Modificato da - perfect in data 05 gennaio 2007 13:53:54
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