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EffeCi
Utente Senior


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


2668 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 maggio 2010 : 00:35:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Abbiamo praticamente sterminato le "cimici dei letti";


Già due anni fa questa frase mi suonava male... ma a rileggerla ora...

--------------------------------------
Dubito, ergo sum.
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 04 maggio 2010 : 21:31:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ho un amico il cui cane ritengo sia stato morso da un ragno violino.
La carne della sua zampa è andata parzialmente in necrosi e l'animale, leccandosi la ferita ha in pratica esposto in maniera vistosa l'osso.
Esiste un metodo per attirare questi ragni ed eventualmente allontanarli dall'abitazione?
grazie Beppe

chiediamo all'ONU la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI ANIMALI

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insonne
Utente nuovo

Città: Pontassieve
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


11 Messaggi
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 11:49:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Personalmente ho fatto così:
Ho spostato tutti i mobili. Tra il solaio e i mobili ne ho trovatii 18 in 50 mq. Quelli che ho potuto salvare gli ho messi in barattoli e liberati all'aperto. Altri sono stati aspirati dall'aspirapolvere.
Ho messo delle trappole sotto i mobili con cartoncini cosparsi di colla per scarafaggi e topi. Ha funzionato, nel tempo ne ho trovati altri attaccati.
Specifico che abito in un sottotetto e queste bestiole (che non appaiono aggressive) stanno spesso sotto le tegole.
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insonne
Utente nuovo

Città: Pontassieve
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


11 Messaggi
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 11:49:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aggiungo che se mi sono liberato dal problema lo devo grazie all'aiuto di questo forum e dei suoi membri!
Grazie ancora!
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 12:42:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
il problema è più serio di quello che non possa apparire ad un primo esame. Mi sembra di aver letto da qualche parte che proprio Nin ne abbia schiacciato uno nel suo letto....
Nel caso specifico del signore che mi ha contattato su Facebook, la ferita (credetemi orrendamente spaventosa)che nel corso dei giorni aveva mandato in necrosi e messo a nudo l'osso della zampa del suo cane, era talmente grave e importante che c'è da augurarsi di non dover mai fare esperienze del genere.
Ecco il perchè accorato del mio appello circa la possibilità di allontanarli dalla propria abitazione. Sarebbe opportuno anche raccogliere informazioni più specifiche sulle modalità di intervento per evitare che la necrosi possa estendersi senza controllo.
Vi ringrazio per tutto ciò che potrete fare.
Beppe

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Juventino
Utente Super

Città: Nizza

Regione: France


10135 Messaggi
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 13:13:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La necrosi non appare per tutte le personne.;
Ciao!!!

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L’école buissonnière
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gianni45
Utente Junior

Città: Verona
Prov.: Verona

Regione: Veneto


52 Messaggi
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 14:42:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

ho un amico il cui cane ritengo sia stato morso da un ragno violino.
La carne della sua zampa è andata parzialmente in necrosi e l'animale, leccandosi la ferita ha in pratica esposto in maniera vistosa l'osso.
Esiste un metodo per attirare questi ragni ed eventualmente allontanarli dall'abitazione?
grazie Beppe

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Ciao Beppe,
ho visto diverse foto di cani e gatti morsi da Loxosceles su di un sito americano.
Le foto, non particolarmente piacevoli a vedersi, potrebbero essere comunque utili a quel tuo amico, per un eventuale confronto.
Se ti interessa ti fornisco l'indirizzo del sito, avvisandoti che il gestore del sito è piuttosto scorretto.
Per l'eliminazione dei Loxosceles, non posso aiutarti molto, essendo rimasto fermo alle notizie che ho già postato qualche anno fa.
"Insonne" mi pare abbia ottenuto un certo successo, seguilo!
Ciao Gianfranco






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gianni45
Utente Junior

Città: Verona
Prov.: Verona

Regione: Veneto


52 Messaggi
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 14:55:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di insonne:

Personalmente ho fatto così:
Ho spostato tutti i mobili. Tra il solaio e i mobili ne ho trovatii 18 in 50 mq. Quelli che ho potuto salvare gli ho messi in barattoli e liberati all'aperto. Altri sono stati aspirati dall'aspirapolvere.
Ho messo delle trappole sotto i mobili con cartoncini cosparsi di colla per scarafaggi e topi. Ha funzionato, nel tempo ne ho trovati altri attaccati.
Specifico che abito in un sottotetto e queste bestiole (che non appaiono aggressive) stanno spesso sotto le tegole.


Ciao Insonne,

sta attento quando vuoti il sacchetto dell'aspirapolvere.
Ricordati che i Loxosceles possono non mangiare e bere per 6 mesi.
I Loxosceles, come ampiamente dimostrato da tutti quelli che sono stati morsi, in USA particolarmente, non sono di indole cattiva.
Il problema è che, se si infilano in qualche tuo indumento, poi, sentendosi in trappola, ti mordono.
Ciao, Gianfranco.
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gianni45
Utente Junior

Città: Verona
Prov.: Verona

Regione: Veneto


52 Messaggi
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 15:06:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Juventino:

La necrosi non appare per tutte le personne.;
Ciao!!!

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L’école buissonnière


Bien su^r, mais tu le sais après!
Ciao,
Gianfranco
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insonne
Utente nuovo

Città: Pontassieve
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


11 Messaggi
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 15:27:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Gianni45! Approfitto per ringraziarti ancora. Stavano diventatndo molto grossi, quelli del mio appartamento... me ne ricordo uno sul muro che era "spaventoso" (anche se molto lento e impacciato). Comunque ho ancora delle trappole e tengo sotto controllo l'ambiente. Sei stato utilissimo :)))
Grazie
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Juventino
Utente Super

Città: Nizza

Regione: France


10135 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 05 maggio 2010 : 16:00:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Certo, Gianni, ma ne ho in casa (monolocale) da piu di 10 anni e non mi è mai sucesso nulla, non sono mai uscite del loro luogo, che ne conosco ognuno..
Cosa ti posso dire??
Non le temo..
Ciao!!

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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 16:07:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
amici del forum, vi ringrazio tutti (Gianni45,Insonne,Juventino) per la vostra attenzione. E' solamente il cumulo delle esperienze che può aiutare a comprendere e a diffondere consapevolezza della reale pericolosità di questo ragno: penso con terrore ai bambini che sono più portati degli adulti a frequentare i luoghi insoliti delle case (nascondersi sotto i letti o negli sgabuzzini - anche se lo fanno certi adulti marpioni... ).
Beppe

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Juventino
Utente Super

Città: Nizza

Regione: France


10135 Messaggi
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 17:16:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie a te, Vespa..

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greenviolet
Utente nuovo

Città: pescara


2 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 luglio 2010 : 22:03:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti!
stasera ero sul balcone a fumarmi una sigaretta,e ad un certo punto passando vicino ad una pianta sento qualcosa sulla gamba:mi giro ma non vedo niente.
Ad un certo punto mi toglo la ciabatta e vedo uscire da dentro un ragno che assomiglia a questi presenti nelle fotografie.
Per curiosità sono andato su internet e leggendo questo topic,ho scoperto che quello che ho visto etra un ragno molto somigliante a questo(non so se era proprio lui,mi sembrava avesse le zampe più corte ma l'ho visto di sfuggita e non posso esserne sicuro).
Ora mi sto preoccupando di un eventuale morso,dato che ho letto che spesso non genera dolore al momento....che ne dite?
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gianni45
Utente Junior

Città: Verona
Prov.: Verona

Regione: Veneto


52 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 03 luglio 2010 : 07:58:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di greenviolet:

Ciao a tutti!
stasera ero sul balcone a fumarmi una sigaretta,e ad un certo punto passando vicino ad una pianta sento qualcosa sulla gamba:mi giro ma non vedo niente.
Ad un certo punto mi toglo la ciabatta e vedo uscire da dentro un ragno che assomiglia a questi presenti nelle fotografie.
Per curiosità sono andato su internet e leggendo questo topic,ho scoperto che quello che ho visto etra un ragno molto somigliante a questo(non so se era proprio lui,mi sembrava avesse le zampe più corte ma l'ho visto di sfuggita e non posso esserne sicuro).
Ora mi sto preoccupando di un eventuale morso,dato che ho letto che spesso non genera dolore al momento....che ne dite?


Ciao Greenviolet,
se sei stato morso da un ragno, è importante disinfettarsi subito.
Il morso del ragno lascia 2 puntini molto piccoli.
Se dovesse essere stato un Loxosceles, la reazione avviene in poche ore e quindi basta che ti controlli il piede.
Non utilizzare l'alcol che non è un battericida, ma batteriostatico. Usa un disinfettante che abbia un sale d'ammonio quaternario
( esempio: alchildimetilbenzilammonio cloruro) come "Lysoform" oppure un altro come, "Citrosil".
Lo stesso farmacista può, comunque consigliarti il disinfettante adatto e più moderno!
Inoltre,poichè è probabile che ci siano altri ragni in casa,è meglio che tu dia un'occhiatina.
Ciao,
Gianfranco

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LucaCarpanese
Utente nuovo

Città: Manziana
Prov.: Roma

Regione: Lazio


2 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 31 ottobre 2010 : 07:50:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Reazione pesante!
Messaggio originario di majella:

La puntura è di solito indolore, com’è stato nel mio caso e gli effetti si manifestano diverse ore dopo.
Come dice Ilic probabimente gli stessi sono variabili da persona a persona.
Nel mio caso, riassumendo:
1) febbre iniziale a 41°
2) reazione cutanea morbilliforme
3) impossibilità a camminare per due settimane
4) creazione di una escara necrotica di notevole spessore e dimensioni sul polpaccio della gamba.
Rimosso il quale comicia il calvario delle medicazioni della ferita, in casa e ospedale, più volte al giorno, per 10 mesi, con un processo di cicatrizzazione lunghissimo.
Vi assicuro che non è piacevole !

Riguardo alle specie non ho ancora ben capito se L.laeta esiste o meno in Italia.
L’ esemplare della foto non è grande (7 mm), il maggiore che ho incontrato però è stata una femmina di 11 mm.

Ciao
Marco

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33000 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 ottobre 2010 : 11:14:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gianni45:

Non utilizzare l'alcol che non è un battericida, ma batteriostatico. Usa un disinfettante che abbia un sale d'ammonio quaternario
( esempio: alchildimetilbenzilammonio cloruro) come "Lysoform" oppure un altro come, "Citrosil".
Lo stesso farmacista può, comunque consigliarti il disinfettante adatto e più moderno!



La disinfezione è utile perché, come abbiamo visto, il morso, oltre a sostanze che dovrebbero avere una funzione digestiva e che impediscono la cicatrizzazione può iniettare anche batteri "strani", se sono presenti. Quindi la disinfezione non neutralizza il morso, ma combatte i batteri.
Non è chiaro, però, quanto il danno dipenda dagli enzimi e quanto dipenda dai batteri ...
A proposito di alcole, oggi si dice sempre che non è un buon disinfettante perché abbiamo dimenticato come si fa a usarlo. A differenza dei disinfettanti il cui principio attivo è un veleno, oppure l'ossigeno nascente, che agiscono subito, l'alcole è un disidratante e deve agire per un certo tempo. Applicarlo sulla ferita per pochi secondi non serve a niente, mentre un impacco di qualche ora può essere efficace, perché estrae l'acqua dalle cellule dei batteri e rende inospitale l'ambiente.
In teoria si possono reidratare di nuovo, ma non so quanto sia probabile.
luigi

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gianni45
Utente Junior

Città: Verona
Prov.: Verona

Regione: Veneto


52 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 31 ottobre 2010 : 20:06:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Messaggio originario di gianni45:

Non utilizzare l'alcol che non è un battericida, ma batteriostatico. Usa un disinfettante che abbia un sale d'ammonio quaternario
( esempio: alchildimetilbenzilammonio cloruro) come "Lysoform" oppure un altro come, "Citrosil".
Lo stesso farmacista può, comunque consigliarti il disinfettante adatto e più moderno!



La disinfezione è utile perché, come abbiamo visto, il morso, oltre a sostanze che dovrebbero avere una funzione digestiva e che impediscono la cicatrizzazione può iniettare anche batteri "strani", se sono presenti. Quindi la disinfezione non neutralizza il morso, ma combatte i batteri.
Non è chiaro, però, quanto il danno dipenda dagli enzimi e quanto dipenda dai batteri ...
A proposito di alcole, oggi si dice sempre che non è un buon disinfettante perché abbiamo dimenticato come si fa a usarlo. A differenza dei disinfettanti il cui principio attivo è un veleno, oppure l'ossigeno nascente, che agiscono subito, l'alcole è un disidratante e deve agire per un certo tempo. Applicarlo sulla ferita per pochi secondi non serve a niente, mentre un impacco di qualche ora può essere efficace, perché estrae l'acqua dalle cellule dei batteri e rende inospitale l'ambiente.
In teoria si possono reidratare di nuovo, ma non so quanto sia probabile.
luigi




Ciao Luigi,

sono ovviamente d’accordo sulla disinfezione, che andrebbe sempre fatta, quando l’integrità della pelle viene violata.
Personalmente eviterei di fare degli “impacchi di alcol di qualche ora” sulla pelle.
Il motivo è dovuto sia all’assorbimento sulla pelle, della molecola di alcol etilico, che alle altre sostanze aggiunte per denaturarlo.
Il danno dei Loxosceles è dovuto al loro veleno e non Clostridium perfringens, batterio trovato talvolta nei suoi cheliceri.

Da “ Epidemiological and clinical manifestations of patients hospitalized with brown recluse spider bite”
P. Dyachenco e M. Ziv. D. Rozenman
Dipartment of Dermatology Ha’ernek Medical Center, Afuia, Israel
(Articolo pagato 53$ nel 2006 !)

……………………………
“Il suo veleno è citossico ed emolitico.
Risulta composto da almeno 9 componenti, includendo enzimi come ialuronodase, fosfatasi alcalina, esterasi, lipasi e sfingomielinidase D 2, che sono responsabili della distruzione del tessuto e l’emolisi.”
…………………………………..

Ciao,
Gianfranco


Modificato da - gianni45 in data 31 ottobre 2010 20:10:29
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Juventino
Utente Super

Città: Nizza

Regione: France


10135 Messaggi
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Inserito il - 01 novembre 2010 : 10:27:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dovrete chiedere a Subpoto, delle Lumacche perchè lui è Dottore Farmaco (non so se si dice cosi) e ci aiutarà a sapere cos'è meglio da fare..
Ciao!!!

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Kevan
Utente Junior

Città: Perugia/Lecce
Prov.: Perugia

Regione: Umbria


77 Messaggi
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Inserito il - 20 novembre 2011 : 11:57:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
dalla letteratura che ho reperito, si, il perfringens puó causare lesioni locali da produzione di tossine necrotizzanti...
ma il loxoscelismo è indicato come patologia "autoimmune" anche se il termine non è corretto, diciamo per lo meno immunomediata. non sono riuscito a leggere peró contro quali antigeni e con quale patogenesi specifica...

Brown recluse spider (Loxosceles reclusa) Although being nonaggressive and very retiring, as its common name implies, the brown recluse spider will bite if provoked. Most encounters occur either at night, when a person rolls onto one of them in bed, or when a person puts on clothes or footwear into which the spi- der has crawled. Often the victim is not aware of the bite until 2 - 3 hr later, whereas in other cases it may be immediately felt as a stinging sensation. This is usu- ally followed by intense local pain with the formation of a small blister at the bite site. The area around the bite becomes reddened and swollen as the venom seeps into the surrounding tissues, making it very sensitive to touch. The extent of the skin area involved is usually ev- ident within 6 - 1 2 hr. The venom is highly cytotoxic, killing any cells it contacts. Within 24 hr the involved skin tissue turns dusky or purplish as the blood supply and oxygen to the affected area are cut off. The re- sult is necrosis of the tissues and formation of a crater- like ulcer (Fig. 22.14) within 3 - 4 days. Histological evidence indicates acute injury to the blood vessels and infiltration by white blood cells at the site. Phospholi- pase, a major component of the venom, induces this white blood cell response while also causing platelets in the blood to aggregate and causing the liberation of in- flammatory substances that contribute to development of the skin lesion. The extent of tissue damage is largely dependent on the amount of venom injected at the time of the bite. Small doses can elicit very little response such that many bites go virtually unnoticed or do not result in ulcerations. A high dose, on the other hand, can re- sult in destruction not only of the skin but also the un- derlying muscles into which the venom seeps due to gravity. The irregular shape of the skin lesion itself also reflects the effect of gravity, which is most evident in bites on the arms and legs. Some of the more severe cases result when the bite occurs in areas associated with fat tissue. The enzyme sphingomyelinase in the venom readily destroys lipid cells, causing saponifica- tion and extensive damage to the vasculature. This can cause severe tissue damage to the eyelids and face and to "baby fat" of infants. Healing occurs very slowly, often requiring 6 - 8 months or more. The edges of the wound become thickened and raised as the central area begins to un- dergo scar formation. The necrotic tissue gradually sloughs away, often exposing the underlying muscles. As the wound heals from beneath, a black scablike es- char develops over the damaged area, protecting it dur- ing the healing process (Fig. 22.15). Throughout this period it is important to keep the wound clean to avoid infections, which can significantly prolong the healing time. The end result is typically a sunken scar varying in size from about 2 cm up to 10 cm or more. A small percentage of victims of brown recluse spider bites experience systemic reactions, usually within 2 4 - 48 hr after envenomation. These may include fever, malaise, nausea, vomiting, joint pains, and a general- ized pruritic rash. Occasionally the systemic symptoms can be even more serious in the form of hemolysis, in- travascular coagulation, and renal failure. Treatment of L. reclusa bite victims often entails administration of corticosteroids injected directly into the lesion; to be effective, however, this must be done within a few hours after the bite. If a limb is involved it should be elevated to help slow the spread of the venom by gravity. Other recommendations include cleansing the wound with hydrogen peroxide, applying hyper- baric oxygen to the ulcer, and using burn creams to alleviate pain. An alternative approach is early surgical excision of the affected skin in an effort to remove the venom before it can do further damage. Many physi- cians, however, are reluctant to do this because most bites are not destructive enough to warrant it. Oth- ers believe this to be a good approach, feeling that it is best to avoid the risk of disfiguring scars and subse- quent skin grafts and other reconstructive surgery to repair more extensive tissue damage that could result. In cases of systemic reactions, the anticoagulant hep- arin can be administered to reduce the threat of in- travascular coagulation. Aggressive therapy to counter hemolysis and the use of dialysis in cases of renal fail- ure also may be required. Antivenins are available for treatment of L. laeta and other Loxoscetes species in South America; however, despite the development of antivenin for treatment of L. reclusa bites in North America, its production has not proved to be commer- cially feasible. Diagnosis of a brown recluse spider bite often can be difficult. Frequently the spider is not seen, or, if it is, it is not recovered for identification. In other cases the reaction is confused with fire ant stings, bee and wasp stings, assassin-bug or bed-bug bites, tick bites, skin abscesses and infections, slow-healing wounds of dia- betic patients, pyodermic gangrenosa associated with rheumatoid arthritis patients, and various allergic re- sponses. This is further compounded by the tendency of physicians and the general public to blame "bites" of unknown origin on spiders. Although some diagnostic tests have been developed, none of them have proved to be reliable for clinical use.

South American violin spider (Loxosceles laeta) L. The bite reaction is similar to that of L. reclusa, producing a necrotic lesion that heals slowly. However, it is more often accompanied by systemic effects that can be life-threatening. Such cases are referred to as vis- cerocutaneous loxoscelism, in which the lungs, lddneys, liver, and central nervous system may be damaged. The venom causes severe inflammatory, cytotoxic, necrotic, and degenerative changes in tissues, leading to fever, jaundice, blood or hemoglobin in the urine, and sen- sorial involvement. Recovery from severe cases of vis- cerocutaneous loxoscelism results in immunity to sub- sequent envenomation by this spider.

Modificato da - Kevan in data 20 novembre 2011 12:02:18
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