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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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Degefossil
Utente Senior
Città: Cremona
Prov.: Cremona
Regione: Lombardia
1264 Messaggi Tutti i Forum |
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Estuans Interius
Moderatore
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
2987 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 31 marzo 2012 : 20:29:36
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Direi una Turbonilla.
Joachim |
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Degefossil
Utente Senior
Città: Cremona
Prov.: Cremona
Regione: Lombardia
1264 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 aprile 2012 : 16:59:05
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Il genere è sicuramente quello... ma la specie? Scusatemi se vi sembro tanto insistente, ma io non sono assolutamente in grado di classificare queste conchiglie!!
Saluti Federico |
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Estuans Interius
Moderatore
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
2987 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 01 aprile 2012 : 17:39:56
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In realtà praticamente nessuno è in grado di classificare le micro a prima botta... Sono bestiacce malvage, e avrai notato che c'è una gran confusione e pochi punti fermi, non solo per quanto riguarda le forme fossili, ma per quel che riguarda le forme attuali. Questo credo sia legato al fatto che sono molto facili divergenze evolutive anche in tempi brevi; mentre macro-specie, anche molto variabili, difficilmente arrivano ad una chiara divergenza morfologica tra popolazioni, perché è facile uno scambio, in molte specie di piccole dimensioni bastano barriere veramente piccole perché si interrompa il flusso genico tra popolazioni, e quindi si vengano a strutturare varianti locali ben differenziate a livello morfologico. Questa è la situazione a livello odierno: il genere Alvania conta una settantina di specie mediterranee, il genere Turbonilla ne conta 30 e non sono gli unici a presentare questa diversità... Inoltre tieni conto che alcuni gruppi di micro sono commensali o parassiti di altri animali marini, spesso con una notevole specificità; anche questo può avere una certa importanza nella speciazione. Immaginiamo adesso che questo processo di differenziazione attraverso barriere apparentemente insignificanti ma che interrompono il flusso genico, selettività nei confronti degli habitat e selettività nei confronti dell'ospite si sia verificato molte volte nel corso della storia evolutiva di queste famiglie: la cosa strana sarebbe non trovare problemi nel determinare questi piccoli molluschi. Una cosa utile, mi pare si sia già affrontata in questo forum, è il non lavorare su esemplari singoli, ma piuttosto su popolazioni, in quanto questo permette di apprezzare meglio la variabilità intraspecifica, che in alcune di queste specie può essere veramente notevole!
In questo discorso mi baso sulle mie conoscenze in campo di molluschi attuali; scusate per l'intromissione in un campo, come la paleontologia, di cui capisco veramente poco.
Joachim |
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oxon
Moderatore
Città: genova
Prov.: Genova
Regione: Liguria
1958 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 aprile 2012 : 19:13:07
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Anzi, Joachim, le tue "intromissioni" sono particolarmente gradite. Nello studio delle popolazioni fossili non si farebbe alcun progresso se non ci si appoggiasse a quello delle attuali che, con alcuni piccoli limiti, ne sono lo sviluppo dinamico. Trovo particolarmente interessante la tua osservazione sull'esistenza delle barriere che possono interrompere il flusso genico ed anche il fatto che determinato organismi possano esistere in quanto biologicamente correlati ad altri (commensalismo e parassitismo, e non solo), specialmente nello studio delle popolazioni malacologiche del Pliocene che, mi sembra occupi buona parte di questo subforum, e che, vedi i vari lavori di Raffi, Marasti e Monegatti, presenta ben tre fasi di variazioni climatiche con relative estinzioni. Quindi a rileggere presto i tuoi interventi.
Oxon
Give me the fruitful error any time, full of seeds, bursting with its own corrections. You can keep your sterile truth for yourself. Vilfredo Pareto |
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Degefossil
Utente Senior
Città: Cremona
Prov.: Cremona
Regione: Lombardia
1264 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 aprile 2012 : 19:54:14
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Per il momento la classifico come T. rufa. |
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Degefossil
Utente Senior
Città: Cremona
Prov.: Cremona
Regione: Lombardia
1264 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 aprile 2012 : 21:19:35
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Inserisco l'immagine modificata con la protoconca ben visibile (che purtroppo si è rivelata essere rotta); a guardarla così direi protoconca di tipo B. Se confermate, è da escludere la T. rufa. Avete altre idee? Ne approfitto per ringraziare Estuans Interius per il lavoro sulle turbonille (piano piano incomincerò a capire anche questo).
Saluti Federico
Immagine: 2 136,68 KB |
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Italo
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3803 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 14:01:44
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Turbonilla rufa ha protoconca B/A1 con varie inclinazioni, quindi perché escluderla? Questo non vuol dire che sia rufa, ce ne sono diverse, sia attuali che fossili, sia mediterranee che west africane, da tenere in considerazione.
Ciao, Italo
Siamo tutti ignoranti. Ma non tutti ignoriamo le stesse cose. (Albert Einstein) |
Modificato da - Italo in data 12 aprile 2012 14:02:41 |
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Degefossil
Utente Senior
Città: Cremona
Prov.: Cremona
Regione: Lombardia
1264 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 14:10:14
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Vedo che hai aggiunto A1, stavo per chiedere spiegazioni. In ogni modo che differenza c’è tra A e A1???
Grazie mille Federico |
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Italo
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3803 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 aprile 2012 : 13:28:08
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Tipo A è una protoconca con asse ortogonale all'asse columellare; 1 sta per protoconca planorbe (quindi con nucleo visibile ma non sporgente) e 2 sta per protoconca elicoide (con nucleo sporgente). Comunque è una distinzione schematica, ci sono mille forme intermedie.
Ciao, Italo
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