Gli Iguanodonti di Bernissart , Natura Mediterraneo

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PALEONTOLOGIA DEL MEDITERRANEO

Gli Iguanodonti di Bernissart

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luigi g
Utente Senior

Città: Terracina
Prov.: Latina

Regione: Lazio

1667 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 19 gennaio 2012 : 16:02:58

Reduce da pochi giorni fa da un viaggio nel Belgio,non potevo non visitare l'Istituto Reale di Scienze Naturali di Bruxelles,uno dei santuari mondiali per quanto riguarda i Dinosauri.In questa sede,é conservato ed esposto al pubblico,uno dei più importanti e clamorosi ritrovamenti di questi esseri straordinari.Nel 1878 in una cava di carbon fossile a Bernissart,in Belgio,i minatori stavano scavando un tunnel in una marna del Cretaceo,quando le loro pale si fermarono su enormi ossa fossili,inizialmente scambiati per tronchi d'albero.Così vennero alla luce oltre trenta scheletri quasi tutti completi di Iguanodonte,probabilmente il risultato di un qualche evento catastrofico che li ha spinti a morire tutti insieme.In seguito saranno battezzati e resi noti come Iguanodonti di Bernissart Iguanodon bernissartensis (Boulenger 1881).Per la prima volta era possibile studiare la variabilità degli individui di una stessa popolazione e le condizioni ambientali in cui essi vissero e trovarono la morte.Furono dissotterrati in due anni di lavoro sotto il controllo di Louis Dollo,ingegnere civile e minerario con la passione della paleotologia,lavorò con il gruppo del Musée Royal d'Histoire Naturelle e dedicò 25 anni della sua vita agli Iguanodonti di Bernissart.Egli fu un paleontologo moderno,più che alla ricerca sul campo,era interessato allo studio sulle loro abitudini di vita,al clima e alla geologia del luogo,con quali animali e piante dividevano il territorio.Secondo le ipotesi di Dollo la coda,irrigidita da tendini ossificati che univano le vertebre,veniva usata come arma di difesa contro l'agguato dei predatori e fuggire da essi rifugiandosi anche in acqua.E forse fu proprio durante la fuga che gli Iguanodonti di Bernissart trovarono la morte.Oggi si trovano esposti nella grande sala del museo e alcuni di essi sono ancora inglobati nella roccia.

Immagine: