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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 GEOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 Scoria di fusione che .... cambia colore!
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Kaiman
Utente Senior

Città: Cosenza


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Inserito il - 08 gennaio 2012 : 19:06:20 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ormai mi conoscono come quel matto che va in giro in cerca di pietre e mi portano anche dei campioni da visionare. Molto comodo in tempo di crisi. Si risparmia tempo, fatica e benzina.

Volevo proseguire la discussione alla pagina: Link ma poi ho deciso di aprirne un’altra. Si tratta di una scoria con vacuoli relativamente leggera trovata in Sila vicino ad un torrente. Io ne avevo trovate alcune in altre località silane ma senza darci importanza. In Sila hanno operato molte carbonaie ed è probabile che le scorie di fusione provengano da queste.

Questa ha qualcosa di particolare. La struttura è sempre scura vacuolata ma è ricoperta da una specie di strato rossastro simile ad una pittura. Questo strato, in parte asportato dal tempo, credo sia coevo alla scoria in quanto nella parte opposta, il corpo del reperto presenta oltre ai vacuoli anche un colore rosa.

Il bello è
che il proprietario, persona seria e affidabile, sostiene che il colore della “spalmatura” cambia tonalità e a volte diventa più rosso. E’ possibile secondo voi una cosa del genere? Cosa pensate possa essere il materiale rossastro della scoria?

Mi scuso per le pessime foto che ho fatto. Purtroppo non ho il reperto altrimenti le rifarei.

Saluti


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Scoria di fusione che .... cambia colore!

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theco
Utente Super




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Inserito il - 08 gennaio 2012 : 19:45:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
proverei a mettere la foto nella sezione licheni... hai visto mai?

Ciao, Andrea
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ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
Prov.: Napoli

Regione: Campania


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Inserito il - 09 gennaio 2012 : 09:42:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
se il reperto è antico,potrebbe trattarsi (azzardo) di ossidazione di materiale ferroso

nin
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 10 gennaio 2012 : 19:37:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
difficile a dirsi,

potrebbe essere una patina di una varietà di calcedonio (corniola), ma prendila con beneficio di inventario

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Kaiman
Utente Senior

Città: Cosenza


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Inserito il - 11 gennaio 2012 : 12:30:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non credo si tratti di licheni e ossidi di ferro. E' un materiale che somiglia ad una sostanza polimerica, una plastica che ho "pitturato" e ricoperto una parte, credo quella inferiore della scoria. Mi sembra troppo uniforme e dura per essere un lichene.

Ho l'impressione che durante la fusione si sia creato un liquido, probabilmente uscito dalla zona rosa vacuolata della scoria e sia colato per terra dove ha impregnato la parte inferiore della scoria stessa.

Maurizio, pensi che la corniola, possa sciogliersi e impregnare il materiale con cui è a contatto?



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ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
Prov.: Napoli

Regione: Campania


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Inserito il - 11 gennaio 2012 : 13:52:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
mhhh!
ho i miei dubbi che possa trattarsi di sostanza polimerica che sarebbe stata più uniforme e compatta

nin
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Kaiman
Utente Senior

Città: Cosenza


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Inserito il - 11 gennaio 2012 : 14:31:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Infatti non penso che si tratti di una sostanza polimerica e penso che la scoria abbia un bel po' d'anni. Però la copertura rossa si presenza effitavemente uniforme e compatta.

Chissa, se la resina dei pini, potrebbe aver avuto un ruolo?

Adesso posto le foto di un'altra scoria che ho trovato io in un posto distante qualche decina di chilometri dalla prima. Sempre vicino ad una fiumarella. Non nel suo greto. La scoria di fusione è molto simile alla precedente, manca la sostanza rossa, i vacuoli sono piccoli e visibili in corrispondenze delle fratture che hanno asportato piccole parti del reperto originario. L'effetto della fusione è più evidente.


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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 11 gennaio 2012 : 19:19:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sarebbe utile valutare la durezza del materiale rossastro del primo campione; pensavo al calcedonio perchè quella varietà che ti dicevo ha in effetti la singolare caratteristicha di cambiare tonalità anche con modeste variazioni di temperatura (addirittura per semplice strofinamento);

buona serata





maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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christian7379
Utente nuovo

Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 28 marzo 2012 : 09:54:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve, sono nuovo del forum e sono un mineralista.
Al di la della scoria che andrebbe vista dal vivo per capire perfettamente di cosa si tratta in quanto alcuni parametri fondamentali come peso, lucentezza, presenza di alterazioni che molte volte non si riescono a vedere tramite foto, possono far capire da quale minerale/i proviene questa fusione.
La cosa interessante è capire da dove possa venire la scoria e vedere se nelle vicinanze c'è stata una qualche attività mineraria con una fonderia anche piccola.
Kaiman ho riconosciuto nelle foto che avevi postato molto tempo fa della fluorite verde molto simile a quella che si trova a Cerenzia in vene incluse nel granito.
Io vengo dalle vostre parti durante i periodi di festa, se ti va un giro a sassi si puo fare, anche se ho la sensazione che gia ci siamo conosciuti su un altro forum.
Ciao Christian
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christian7379
Utente nuovo

Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 28 marzo 2012 : 12:42:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per la seconda scoria l'unica cosa che posso notare sono quei granuli bianchi che sembra quarzo,mi fa pensare questo dettaglio al fatto che la scoria derivi da minerale non arricchito e per questo messo ad arrostire con molta ganga e il fatto che si trovi vicino a una fiumarella mi viene da pensare a qualcosa di molto vecchio in quanto un tempo le ferriere erano costruite lungo i corsi d'acqua.Poi per fare come dicevo una valutazione più precisa servirebbe vederla e vedere dov'è stata trovata!
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Kaiman
Utente Senior

Città: Cosenza


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Inserito il - 05 maggio 2012 : 23:27:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Christian,
mi scuso per il ritardo con cui rispondo ma i tuoi interventi mi erano sfuggiti e li ho trovati oggi per caso. Sulla prima scoria che ho postato purtroppo non ci sono novità in quando non ho avuto modo di contattare colui che me la aveva sottoposta.

Per quanto riguarda la seconda, quella l'ho trovata io. Non credo possa provenire da una ferriera ma, visto che nella zona c'è del calcare cristallino, l'ipotesi più probabile e che provenga da una vecchia "carcara".

La novità e che ho trovato ulteriori scorie in un altro posto. Stavolta però credo di sapere con certezza da cosa provengono. Questo grazie al toponimo del luogo di ritrovamento e ad altri resti rivenibili in zona. Si tratta di scorie prodotte nei rudimentali forni usati per cuocere l'argilla delle vecchie tegole. La cosa curiosa è che alcune di queste scorie hanno qualcosa di rossiccio in superfice. Si tratta di un rosso mattone un po piu scuro di quello che presenta la prima scoria illustrata nelle prime tre foto di questo post.
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Kaiman
Utente Senior

Città: Cosenza


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Inserito il - 05 maggio 2012 : 23:29:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dimenticavo: hai perfettamente ragione, ci conosciamo già, quindi per quanto riguarda un eventuale escursione insieme non ci sono problemi e ti rimando a quanto ti avevo già scritto in pvt.

Ciao
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