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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
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robybar
Utente Senior
Città: Catanzaro
Prov.: Catanzaro
Regione: Italy
1267 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 dicembre 2011 : 19:35:11
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Esattamente. Sono due regine svernanti decisamente in ritardo con la stagione. A quest'ora la maggior parte delel regine dovrebbe essere dormiente all'interno degli ibernacoli in modo da passare l'inverno. Queste due evidentemente in ibernazione non ci sono ancora andate, oppure sono uscite dal loro ibernacolo per approfittare della giornata assolata e sgranchirsi le zampe... Tu non fare assolutamente nulla, se la natura vuole fra pochi mesi avranno un bel nido tutto loro.
Roberto Ritrovato. _________
""Le dimenzioni contano, per me sono l'unico modo per distinguere anthidium florentinum da anthidellum stringatum! |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 dicembre 2011 : 21:25:15
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cos'è un ibernacolo?
e da cosa si capisce che sono due regine?
quindi se le metto in zona più riparata ostacolo l'ibernazione?
ciao
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Iacopo
Utente V.I.P.
Città: Pistoia
375 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 31 dicembre 2011 : 13:47:33
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L'ibernacolo è la cavità dove queste vespe trascorrono la maggior parte dell'inverno. Le due fotografate dovrebbero essere future fondatrici vista la stagione, in quanto le operaie muoiono tutte al massimo in ottobre. Probabilmente svernavano poco lontano dal loro nido di origine e sono uscite scaldate dal sole. Appena farà più freddo ritorneranno ai loro ibernacoli. |
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Ergates
Utente Junior
Città: Predore
Prov.: Bergamo
Regione: Lombardia
21 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 gennaio 2012 : 14:03:52
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Come dice giustamente Roby, sono due regine di Polistes, azzardo dominila, ibernanti. Già per la posizione di solito abbastanza riparata del nido, e in zone dove le temperature generalmente non scendono sotto lo zero, è del tutto caratteristico osservare le regine svernanti sul loro proprio vecchio nido per tutto l'inverno. Non appena si propongono delle giornate assolate, queste fanno subito le prime piccole escursioni, per eventualmente ritornare "in tana" se ritorna freddo.
Come dice Roby, lasciale tranquille, e se natura vuole, torneranno a proliferare, se invece decide diversamente, doveva essere cosi.
Claudio Deiaco ______________________ Avere amici tutti e faticoso; è sufficiente non everli nemici L.A.Seneca |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 gennaio 2012 : 08:15:44
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grazie per le risposte; ancora una curiosità: riconoscete le regine per qualche caratettere morfologico particolare, oppure perchè, per l'appunto, sono le uniche a poter sopravvivere e svernare? In questo secondo caso, a cosa pensate sa dovuta questa attitudine? quali adattamenti hanno o semplicemente sono nate al termine della stagione?
sul mio balcone, comunque, la temperatura andrà sicuramente sotto lo zero
ciao e buona giornata
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Iacopo
Utente V.I.P.
Città: Pistoia
375 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 gennaio 2012 : 12:26:11
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Esistono solo piccole differenze morfologiche tra operaie e regine di polistes, certo non visibili ad occhio nudo, ma è assodato che nella prole nata sul finire della stagione (generalmente regine future) sono presenti alte quantità di proteine di riserva (esamerine) che non si trovano nella prole del periodo iniziale e centrale della colonia (generalmente operaie). Una simile differenza metabolica è certamente di natura preimmaginale, ossia determinata dalla quantità di nutrimento a livello larvale, ma non si esclude l'influenza di fattori di altro genere. Quindi, come giustamente dici tu, la capacità di svernare e resistere a lungo a basse temperature fa da vero discrimine tra le due caste. Le temperature che riescono a sopportare questi insetti sono notevoli e qualche grado sotto lo zero non le impensierisce affatto, le specie di montagna svernano sotto i sassi e sotto metri e metri di neve sopportando temperature bassissime. |
Modificato da - Iacopo in data 02 gennaio 2012 12:27:08 |
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robybar
Utente Senior
Città: Catanzaro
Prov.: Catanzaro
Regione: Italy
1267 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 gennaio 2012 : 19:04:40
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Aggiungo che ho anche fatto un espwerimento con 3 polistes di cui una regina, le ho messe in una vaschetta in frigo per 5 minuti e: la presunta regina era rannicchiata in un angolo, senza mostrare segni di sofferenza, mentre le due operaie si contorcevano agonizzanti... Dopo si sono riprese ovviamente...
Roberto Ritrovato. _________
""Le dimenzioni contano, per me sono l'unico modo per distinguere anthidium florentinum da anthidellum stringatum! |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 gennaio 2012 : 18:00:51
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grazie agli amici del forum per i chiarimenti e le interessantissime spiegazioni
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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