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Federico Marini
Utente V.I.P.

Città: Prato


328 Messaggi
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Inserito il - 02 gennaio 2012 : 02:56:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di hutia:

Federico, in Toscana , dove?
Fabrizio

Nella zona di Pietramala,
dove infatti se non erro fino a pochi anni fa si estraevano modestissime quantità di metano da alcuni pozzi. Secondo una vecchia carta tematica con elementi di geologia, geomorfologia, mineralogia e paleontologia che possiedo(edita da GEOMAP, Firenze 1974) vicino a Pietramala (FI, è oltre il Passo della Futa, poco prima del Passo della Radicosa venendo da Firenze) ci sono 3 aree con salse e vulcanelli di fango ed una con manifestazioni di idrocarburi. Quindi si tratta di una zona anche in questo caso analoga a Nirano nel Modenese (il fronta appenninico in attuale accavallamento, che non è stato ancora "frammentato" da faglie normali legate alla tettonica distensiva post-orogenica). So per certo poi ch anche a Porretta, (BO) ci sono vulcani di fango e manifestazioni di idrocarburi e che nel passato vi si estraeva (o piuttosto "si raccoglieva") in alcuni punti il petrolio venuto alla luce naturalmente. Mi è giunta poi notizia (ma sulla cosa non ho trovato riscontri ufficiali) che anche nella zona di Pieve Santo Stefano (AR) c'era un piccolo pozzo dal quale diversi decenni fa si estraevano modestissime quantità di metano.
Mi pareva che in Toscana ce ne fossero anche altre ed in zone più insolite per contesto tettonico, ma la mia memoria sbagliava. Per questo ho aspettato di poter consultare nuovamente questa cartina prima di risponderti.
Comunque, se a te o a qualcun altro interessa vedere precisamente dove sono queste emissioni nei pressi di Pietramala (nome non casuale) posso mandare delle scansioni via e-mail, anche se purtroppo la piccola scala della carta (1:250'000) non agevola certo la ricerca in campagna.
Ciao

Modificato da - Federico Marini in data 02 gennaio 2012 03:01:01
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Federico Marini
Utente V.I.P.

Città: Prato


328 Messaggi
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Inserito il - 02 gennaio 2012 : 03:05:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I fuochi misteriosi di Firenzuola (nel cui comune c'è Pietramala),
"il bel paese che il Santerno bagna” ove “si parla tosco in terra di Romagna” (Dante)
Link
interessante leggere che i fuochi risultano più intensi col clima umido, possibile testimonianza del fatto che sono alimentati soprattutto da acqua piovana infiltratasi in profondità



ed ancora: Link
Il Fuoco del Legno era situato subito sotto al paese, in una zona conosciuta ancora oggi con il nome di Vulcano, proprio a cagione di questi fuochi, ed era il più noto perché ardeva sempre ed era anche quello maggiormente visibile dalla strada principale; " ... nelle notti buie e piovose le sue fiamme si univano in un fascio che veniva su tra le pietre rossastre e calcinose, tanto da potersi vedere da lontano elevarsi in alto ed illuminare sinistramente molto spazio intorno" (tratto da IL GRAN TOUR NEL MUGELLO, Adriano Boncompagni, CET, 1998).
Nel '600, quando ancora i fuochi incutevano terrore, il Fuoco del Legno era denominato l'Inferno o Bocca d'Inferno. Ciò, pare, perché i viaggiatori che si smarrivano nella notte finivano in precipizi per via di queste fiamme luminose che essi volevano seguire.

Il Fuoco del Peglio era situato poco lontano da quello del Legno, nei pressi dell'abitato del Peglio; questo era conosciuto col nome di Paradiso. Anche questo fuoco era quasi sempre acceso e presentava gli stessi fenomeni di quello del Legno: la terra intorno a loro aveva un colore nerastro, era untuosa e odorava di petrolio.

Il fuoco dell'Acqua Buia era situato subito al di sopra del paese, ai piedi del contrafforte arenaceo di Monte Oggioli; la bocca di questo fuoco formava un piccolo bacino dove si raccoglievano le acque, che bollivano per la risalita dei gas dal sottosuolo: a causa di ciò il fuoco era quasi sempre spento. Solamente in estate, quando il bacino era in secca, si formavano piccole fiammelle che si spegnevano al minimo alito di vento.



Modificato da - Federico Marini in data 02 gennaio 2012 03:09:43
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hutia
Utente Senior

Città: piazze
Prov.: Siena

Regione: Toscana


1081 Messaggi

Inserito il - 02 gennaio 2012 : 10:33:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
wow Federico grazie mille , una risposta esaurientissima.
ti mando un mp per un favore.

semplice appassionato
Fabrizio


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balocchi
Utente V.I.P.


Città: Modena
Prov.: Modena

Regione: Emilia Romagna


303 Messaggi
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Inserito il - 02 gennaio 2012 : 13:05:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I vulcani di fango denominati salse si formano generalmente lungo il fronte di accavallamento di una catena orogenetica come quelli che si sono formati in emilia. Le Salse di Nirano come altre lungo il fronte appenninico so sono formate in un regime di compressione la dove a primo achito non si ha avuto distensione post-orogenetica. Ma non è detto che non si possano formatre anche in condizioni distensive post-orogenesi. Ricordo comunque che il termoine che si utilizza come post-orogenesi non significa che la fase di inalzamento della catena sia terminata. Il nostr Appennino è ncora in via di crescita e a fasi compressivi (fasi orogenetiche di inalzamento) si alternano fasi distensive (di abbassamento per collasso della catena).



Paolo
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