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FranzTN
Utente V.I.P.



Regione: Trentino - Alto Adige


216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2011 : 10:04:12 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Mi dispiace aprire un’ ennesima discussione sul lupo, ma mi sembra che le altre non colgano nel segno per quanto riguarda l’ essenza del problema. Quello che io ritengo più giusto chiedersi è:

- la presenza del lupo è realmente compatibile con le attività di allevamento e pastorizia, o i danni da esso causati non possono essere limitati in maniera accettabile?

- è probabile una prossima espansione del lupo su tutto l’ arco alpino. Vi risulta che le regioni che saranno prossimamente interessate da questo fenomeno si stiano preventivamente attrezzando per prendere provvedimenti analoghi a quelli della regione Piemonte ( di questo genere intendo Link ) ?

- la presenza stabile del lupo può costituire un vero danno per le popolazioni di ungulati ?

- quali sono le interazioni del lupo con gli altri predatori ( lince/volpe ) ?


Grazie per le risposte.


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Modificato da - Carlmor in Data 07 dicembre 2011 15:02:53

Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


275 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 19 novembre 2011 : 14:43:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi limito a due osservazioni:
-cosa intendi per "compatibile"? In caso di conflitto, quale livello di danno alle attività umane &/o di persecuzione del lupo ritieni "accettabile"? Chi dovrebbe deciderlo e come e in base a cosa?
-in che senso la presenza del lupo può costituire un "vero danno" per degli altri animali selvatici? Se li mangiassero tutti, sarebbe un danno? E se ne mangiassero metà? Un danno per chi? Per gl'ungulati stessi? Per i cacciatori? Per i naturalisti? I turisti? Gl'altri predatori?

Già che ci sono, nelle interazioni metterei anche l'orso, e magari lo sciacallo - che so?

Grazie a tutti
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pardus
Utente Senior

Città: solaro
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


1277 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2011 : 16:11:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
e noi quali problemi potremmo causare al lupo? si parte sempre dal presupposto che sia un selvatico a causare problemi a noi, mai il contrario...


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FranzTN
Utente V.I.P.



Regione: Trentino - Alto Adige


216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2011 : 17:02:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Oh, nell' altra discussione passo per un "tifoso" pro - lupo "con il paraocchi" (leggere per credere), possibile che in questa stia dando l' impressione opposta?
Volevo solo partire da delle domande relativamente "neutre", tutto qui. Poi, io personalmente sono favorevole al ritorno del lupo, e ancor più nei confronti della lince, pensavo non servisse scriverlo, ma comunque...

@Aureliano, il conflitto con la realtà umana esiste, inutile negarlo. Vuoi la mia opinione? Io non ritengo accettabile nessun grado di persecuzione, sono contrario alla caccia e penso che delle misure di prevenzione sensate possano limitare fortemente se non eliminare i danni causati dal lupo all' allevamento e alla pastorizia. Ma, visto che questo è un forum, volevo sentire anche le argomentazioni di chi non la pensa così ( e ci sono), senza partire da una posizione di "partigianeria" preconcetta, dato che oltretutto non ritengo di avere la verità assoluta in tasca.
Per "vero danno" intendo se possa causare delle estinzioni locali delle popolazioni di specie-preda, io non credo proprio, ma in un' altra discussione c'è stato chi ha parlato addirittura di "sterminii"! Sul forum ci sono sicuramente persone molto competenti, e mi piacerebbe conoscere la loro opinione.
Non capisco davvero questa tua vena così polemica, e mi auguro solo di essere stato io ad esprimermi in maniera equivocabile.

@Pardus
Hai ragione. Ma si parte da questo presupposto perchè noi che ci poniamo il problema siamo esseri umani, e proprio alcuni di noi umani (a differenza mia!) non vedono per nulla di buon occhio il ritorno del lupo...non credo che i lupi legifereranno mai riguardo la caccia all' uomo, ad esempio, ma il contrario forse (purtroppo) è verosimile...

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Modificato da - FranzTN in data 19 novembre 2011 17:18:39
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


275 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 19 novembre 2011 : 17:26:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
FranzTN, scusa davvero se ti son sembrato eccessivamente polemico. Leggendo le tue domande, non mi era sembrato chiaro cosa intendessi con quelle espressione che t'ho sottolineato. Insomma, a leggerle a me è venuta voglia di rispondere, e non essendo un esperto mi son concentrato sul chiarire i termini della questione (più che sul fornire soluzioni) - spero che questo contributo possa esserti comunque utile.
In altre parole, avevo solo il timore che, a non definire "compatibilità" o "danno" prima di procedere alla discussione delle risposte, se ne sarebbe limitata la pertinenza e appropriatezza.
Aureliano
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FranzTN
Utente V.I.P.



Regione: Trentino - Alto Adige


216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2011 : 17:33:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per carità, non c' è bisogno che ti scusi, spero che ora sia più chiaro quello che intendevo, se hai altri dubbi sono assolutamente disposto al confronto e valuto prezioso ogni tuo eventuale contributo. Mi auguro però che ora si possa eventualmente confrontarsi in modo sereno...

Link
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2011 : 18:49:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Aureliano Cerreti:

Mi limito a due osservazioni:
-cosa intendi per "compatibile"? In caso di conflitto, quale livello di danno alle attività umane &/o di persecuzione del lupo ritieni "accettabile"? Chi dovrebbe deciderlo e come e in base a cosa?
-in che senso la presenza del lupo può costituire un "vero danno" per degli altri animali selvatici? Se li mangiassero tutti, sarebbe un danno? E se ne mangiassero metà? Un danno per chi? Per gl'ungulati stessi? Per i cacciatori? Per i naturalisti? I turisti? Gl'altri predatori?

Già che ci sono, nelle interazioni metterei anche l'orso, e magari lo sciacallo - che so?

Grazie a tutti


Non voglio entrare nel merito, ma mi sembra che scrivere messaggi così poco costrutivi non serva a nessuno. L'unico contenuto che colgo è solo un invito a chiudere subito la discussione.
luigi
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


275 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 19 novembre 2011 : 19:13:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

[quote]Messaggio originario di Aureliano Cerreti: [...]
Non voglio entrare nel merito, ma mi sembra che scrivere messaggi così poco costrutivi non serva a nessuno. L'unico contenuto che colgo è solo un invito a chiudere subito la discussione.
luigi


E sì che, come già spiegato a FranzTN poco sopra, l'obiettivo era tutt'altro... l'invito che m'auspicavo si cogliesse era, invece, di definire i termini della questione, prima di lanciarsi in una discussione sicuramente animata e lunga. Che può sempre procedere semplicemente ignorando quel mio primo sfortunato intervento, spero.
Saluti a tutti
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2011 : 20:30:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiedo scusa se ho riaperto una questione già chiarita, ma, secondo me, nelle discussioni che si aprono in questa sezione c'è sempre il rischio della contrapposizione tra persone anziché tra le idee. E questo fa male alla discussione e, in ultima analisi, alla natura che cerchiamo di proteggere.

Una risposta di questo tenore
.... -in che senso la presenza del lupo può costituire un "vero danno" per degli altri animali selvatici? Se li mangiassero tutti, sarebbe un danno? E se ne mangiassero metà? Un danno per chi? Per gl'ungulati stessi? Per i cacciatori? Per i naturalisti? I turisti? Gl'altri predatori?

Già che ci sono, nelle interazioni metterei anche l'orso, e magari lo sciacallo - che so?

non mi sembra una semplice richiesta di chiarimenti. Mi sembra uno smantellamento del messaggio dell'interlocutore precedente.

Credo che la questione della compatibilità tra gli animali selvatici e le attività umane sia molto seria e molto complessa e che, se non la imposta in maniera seria e consapevole, la natura e, in particolare, la biodiversità, rischiano di non avere futuro.
Come disse Bernard Shaw, "Per ogni problema complesso c'è sempre una soluzione chiara e semplice; ma è sbagliata!" In questo caso, secondo me, se tentiamo di liquidare un argomento di questa complessità in quattro battute, schierandoci in maniera impulsiva, finisce che questa discussione diventa sterile come tante altre che l'hanno preceduta.

Piuttosto, dato il carattere piuttosto generale, forse converrebbe spostarla da qui e inserirla nella sezione "L'uomo e la natura", dove c'è un clima più favorevole alla discussione di temi generali e un moderatore "allenato" a questo tipo di discussioni.
luigi

Modificato da - elleelle in data 19 novembre 2011 20:36:20
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FranzTN
Utente V.I.P.



Regione: Trentino - Alto Adige


216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2011 : 21:21:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
@ Elleelle: io non l' avevo mai vista la sezione "L' uomo e la natura" . Per me il discorso con Aureliano è chiarito, ma se ritieni opportuno spostare la discussione (e in effetti, visti i precedenti, non posso darti torto) spostala. Comunque lo sciacallo dorato in Friuli e Veneto è segnalato davvero: arrivano dai Balcani...

Ora chiarisco cosa intendo per “compatibilità“ e “danni”:
Anno 2010, regione di riferimento Piemonte, fonte: pubblicazioni .pdf reperibili sul sito della regione Link

Nr. di animali domestici riconosciuti come vittime di canidi a seguito di perizia: 381
Risarcimenti: euro 49.985,60 per danni diretti e 14.969,62 per danni indiretti, totale euro 64.955,22 pari a euro 170,48 per vittima
Alpeggi (aziende) colpiti: 84
Aziende interessate da attacchi cronici ( più di due attacchi nel corso dell’ anno): 13 (15,5% del totale)

Premio di pascolo gestito - importi corrisposti (anno 2010) :
Provincia di Torino: euro 42.350,34
Provincia di Cuneo: euro 38.493,43
Provincia di Alessandria: euro 4.068, 27
Provincia del V.C.O.: euro 87,96
Totale: euro 85.000
Gli stanziamenti sono stati suddivisi tra 104 domande accolte, erogazione media: euro 817,31. All' allevatore che ha conseguito il miglior punteggio nelle graduatorie riguardanti le assegnazioni del premio di pascolo gestito sono stati erogati euro 2590,01.

Altri contributi sono stati forniti ( a richiesta) sotto forma di reti e recinti elettrificati, dissuasori ottici ed acustici.
A fronte della richiesta di 35 cani da guardiania ne sono stati forniti in affidamento 3.

Per “compatibilità” intendo: gli allevatori si ritengono soddisfatti? Per quanto riguarda i piemontesi e per adesso, la vedo dura… perchè va ricreata una cultura di convivenza con il lupo che al giorno d’ oggi purtroppo in questa regione manca. Quindi chiedo a chi ha esperienza diretta delle regioni in cui il lupo è stato sempre presente, e dove questa cultura quindi esiste: qual’ è la situazione? Dato che l’ espansione del lupo potrebbe riguardare l’ intero arco alpino penso che il problema vada affrontato per tempo. Io temo fortemente, purtroppo, che verrà presa la soluzione più facile…
Comunque, per osservare la situazione piemontese da un diverso punto di vista, si può notare come l' 84,5% delle aziende abbia subito meno di due attacchi nel corso del 2010...


Link

Modificato da - FranzTN in data 19 novembre 2011 22:17:57
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FranzTN
Utente V.I.P.



Regione: Trentino - Alto Adige


216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2011 : 23:22:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Come rettifica/integrazione di quanto detto nel post precedente:
...si può notare come l' 84,5% delle aziende abbia subito meno di due PERDITE nel corso del 2010( così è più chiaro ).
Tuttavia la percentuale è sul numero delle aziende colpite. Quante sono state quelle non colpite affatto? Se riuscirò ad ottenere dati certi provvederò a postarli.

Come pure ci si potrebbe domandare: quale percentuale rappresentano sul totale delle popolazioni di ovi-caprini di allevamento presenti nelle zone interessate dalla presenza del lupo le 381 perdite segnalate nel 2010? Questo tuttavia non mi sembra molto corretto nei confronti degli allevatori coinvolti, per i quali ogni singola perdita è un grave danno, e che devono tirare avanti anno dopo anno...
Comunque a questo link ci si può fare un' idea della situazione di una delle valli piemontesi interessate Link
N.B.: tutti gli articoli di questa serie, dall' /art1.htm all' /art14.htm trattano argomenti correlati al lupo, e sono molto interessanti.


Link
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FranzTN
Utente V.I.P.



Regione: Trentino - Alto Adige


216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 20 novembre 2011 : 01:58:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Queste invece sono le statistiche di prelievo venatorio ( sempre per il Piemonte ) per quanto riguarda il capriolo dal 2004 al 2008 Link e dal 2009 al 2010 Link
Questo invece per quanto riguarda il cervo: dal 2004 al 2008 Link e dal 2009 al 2010 Link

Stabilito che cervo e capriolo sono, tra gli ungulati selvatici, le potenziali prede più appetite dal lupo (obiezioni?), non mi sembra emergano variazioni di rilievo nella tendenza delle assegnazioni, anzi mi sembra di poter notare un lieve aumento, quindi, o i censimenti sono falsati (e perchè mai?), o l' impatto del lupo negli ultimi 6 anni non è certo stato devastante, tutt' altro...

Un' altra preda potenziale del lupo (anche se molto molto più ostica, specialmente dopo che il bovide si sia pienamente reso conto della ricomparsa del predatore) potrebbe essere il camoscio. Ecco le statistiche 2004 - 2008 Link e 2009 - 2010 Link br /
Nel caso della rupicapra le assegnazioni sembrano segnalare un trend di stabilità e di aumento localizzato...

Link

Modificato da - FranzTN in data 20 novembre 2011 02:31:37
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mauriz
Utente V.I.P.

Città: guiglia
Prov.: Modena

Regione: Emilia Romagna


482 Messaggi
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Inserito il - 20 novembre 2011 : 12:52:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di FranzTN:

Stabilito che cervo e capriolo sono, tra gli ungulati selvatici, le potenziali prede più appetite dal lupo (obiezioni?), non mi sembra emergano variazioni di rilievo nella tendenza delle assegnazioni, anzi mi sembra di poter notare un lieve aumento, quindi, o i censimenti sono falsati (e perchè mai?), o l' impatto del lupo negli ultimi 6 anni non è certo stato devastante, tutt' altro...

Da profano, non essendo tecnico del settore mi viene da suggerire che l'impatto del lupo sul capriolo possa anche essere valutabile, sul cervo ritengo sia ben piu' difficile o al massimo lo può essere sui piccoli.
Chiaramente dipende sempre da come sono le condizioni della popolazione sia degli uni che degli altri.
Per quanto riguarda i piani di prelievo per avere una visiona complessiva servirebbe anche la suddivione per classi degli animali oltre i dati dei censimenti
Perchè questo? con la suddivisione per classi è piu' probabile riuscire a vedere se effettivamentee ci sono variazioni sul numero degli individui (compatibilmente con le variabili del censimento) proprio nelle varie classi, verificare in base anche ai dati dei censimenti può essere utile perchè non tutti i piani di abbattimenti seguono sempre la stessa linea, men che meno da anno ad anno, ma almeno con questi dati riesci ad avere una idea delle valutazioni effettuate, valutare solo sulla base dei capi prelevati può essere limitativo...
Maurizio
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FranzTN
Utente V.I.P.



Regione: Trentino - Alto Adige


216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 20 novembre 2011 : 15:36:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
@Mauriz
Anch' io non son un tecnico, ma è ampiamente dimostrato che il lupo è perfettamente in grado di predare il cervo. Si è teorizzata una coevoluzione tra preda e predatori. Da un lato la lince, predatore solitario che caccia con una strategia di rapidi agguati basandosi principalmente sulla vista, si sarebbe specializzata sul capriolo, animale della boscaglia che come strategia di fuga si affida alla sua capacità di portarsi rapidamente fuori pericolo con i suoi balzi. Dall’ altro lato il lupo, predatore sociale che si affida molto di più all’ olfatto, si sarebbe specializzato sul cervo, animale molto più grande e resistente del capriolo, in grado di sopportare anche lunghi inseguimenti.

Questa la teoria: l’ uomo in realtà ha scombussolato tutto. Il canide può comunque contare sulla sua adattabilità, che è uno dei suoi maggiori punti di forza. Questo documento Link conferma la capacità del lupo di predare il cervo (dove presente), anche se effettivamente il capriolo subisce una pressione nel complesso maggiore, dovuta alla sua maggiore frequenza (ipotesi mia).

valutare solo sulla base dei capi prelevati può essere limitativo...


Sono perfettamente d’accordo con te, ma ho postato i dati che ho trovato. Queste Link sono le statistiche di prelievo del periodo 2001/2007. Non sono proprio di agevole consultazione, comunque…

Per quanto riguarda il camoscio le popolazioni risultano in crescita dal 2001 ( totale individui censiti:15247 ) al 2007 (totale individui censiti:19160) . Viene riportata una costante tendenza nel suddividere il prelievo venatorio per femmine adulte, maschi adulti e giovani in un rapporto di un 1/3 per ogni categoria. Quantitativamente il prelievo risulta stabile. Il grafico della suddivisione in classi di età sembrerebbe suggerire una popolazione piuttosto giovane (prevalenza di individui tra 1 e 3 anni), ma purtroppo è limitato al solo 2002 . I valori di densità ’96-2007 sembrano, nel complesso, stabili, anche se non ho capito bene quale porzione del territorio prendano in considerazione (solo le aree interessate da popolazioni di rupicapra immagino).

Le popolazioni di capriolo tra il 2002 (totale individui censiti: 12771) ed il 2007 (totale individui censiti: 19692) risultano in costante crescita. La tendenza del prelievo tra il 2001 ed il 2007 risulta in aumento, e segue sempre la regola del 1/3 rispettivamente per maschi, femmine e giovani. Molto significativi, in questo caso, risultano i grafici direttamente riportati sulle cartine della regione, che evidenziano molto chiaramente come le aree dove la pressione venatoria è più intensa ( ed in crescita tra il 2001 ed il 2006 ) sono proprio quelle interessate dalla presenza di branchi (puoi confrontarle con la cartina 2006/2007 a pag. 2 di Link ).

Anche il cervo risulta in crescita ( da 3330 esemplari censiti nel 2002 ai 5063 del 2007 ). La tendenza degli abbattimenti in questo periodo risulta in lieve crescita. La suddivisione del prelievo in classi di età è questa volta più complessa, ovviamente, e sembra evidenziare, anche in questo caso, una popolazione piuttosto giovane (11% maschi di prima classe prelevati tra il 2001 ed il 2007 sul totale). Dai grafici sulle cartine si può notare come la pressione venatoria appaia particolarmente consistente nelle aree della provincia di Torino ai confini con la Francia, aree interessate anche dalla presenza di branchi di lupi.

In conclusione: tra il 2001 ed il 2007 in Piemonte, nonostante la presenza del lupo, le popolazioni di cervo, capriolo e camoscio sono cresciute e ciò non ha impedito al prelievo venatorio di seguire la medesima tendenza.

Ovviamente il discorso sarebbe immenso, comunque, e ritengo sia meglio orientarlo sul conflitto lupo-pastorizia...


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Modificato da - FranzTN in data 20 novembre 2011 16:03:25
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


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Inserito il - 20 novembre 2011 : 19:13:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
FranzTN, non so se lo conosci già: in caso, cerca lo studio "Rapporto di fine progetto_Grandi Predatori nelle Orobie" - specie alla fine ha dati interessanti sulla percezione dei predatori da parte delle comunità locali in una zona di recente ritorno di lupo e orso.

(Aggiungo anche questo, in caso non lo si conosca: "Tecniche, strategie e strumenti per la prevenzione dei danni da predatori al patrimonio zootecnico", a cura di D. Berzi, che parimenti ho scaricato da internet)

Modificato da - Aureliano Cerreti in data 20 novembre 2011 19:37:01
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FranzTN
Utente V.I.P.



Regione: Trentino - Alto Adige


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Flora e Fauna

Inserito il - 21 novembre 2011 : 15:04:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti ringrazio Aureliano, il testo di Duccio Berzi lo conoscevo già, al contrario dell' altro rapporto che provvederò a scaricare e leggere al più presto...

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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 23 novembre 2011 : 21:06:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma, io credo che Francesco abbia aperto un buon topic, forse di un argomento troppo trattato ultimamente, ma credo che rivolto in questo modo, (ovvero cambiando qualche parola), aiuti a parlare in maniera più efficacie di questo animale, e a togliere certe apparenti "tare" dai discorsi.

Ma, da quello leggibile da altri topic intanto non tutto è da buttare, parlando seriamente cosa manca al lupo?

1°un censimento abbastanza serio e attendibile (sempre e concesso che ciò sia facile e fattibile) altrimenti si parla per ipotesi.

Si, per ipotesi, in quanto dovremo intanto parlare per realtà, in quanto chiaramente emerge che certe aree della Penisola sono oggetto di ricolonizzazione, altre lo hanno sempre ospitato.

Il dato sugli investimenti non era tanto per dire, a mio modo di vedere una logica la da, in aree poco antropizzate e ove il lupo non ha mai smesso di abitarle, il lupo è realmente elusivo, vederlo è cosa quasi impossibile se non ti avvicini ad esperti, a specialisti di quest'animale, eppure ci sono, Siena ne è circondata.

2°capire chi è colpito e chi è danneggiato da un animale tanto elusivo.
La risposta la sapete, gli allevatori.

Se e perdonatemi continueremo a pensare che un sovrannumero di ungulati (la mia provincia è la più "capriolata" di italia) tenga "calma" la situazione lupo siamo degli sprovveduti, il lupo da sempre e per sempre preferirà stare vicino ad un gregge.

Quello che più colpisce però ad una disanima seria è la caratteristica del gregge colpito, ovvero non aveva e non possiede cani..
Chi vi scrive lo sapete abita la "sardegna toscana", oltrechè di vini e cavalli siamo famosi per pecorini, bene, personalmente posso trovarvi numerose testimonianze di amici sardi che non hanno mai perduto un capo, altri che ne lamentano decine, dove stà il problema allora?

Nei tavoli locali, nel dialogo politico spesso assente tra categorie di associazioni,e nella carenza culturale di certi poltronari.

Un gregge protetto da un paio di maremmani (ecco il perchè del mio discorso cane nel topic gemello) non subisce perdita, discorso trito e ritrito ma vero, e concedetemi se allo stato attuale togliamo il discorso pastore/risarcimento, ditemi, a chi dà noia il lupo?
Possibile si decida o si ipotizzi di decidere una ipotetica riduzione numerica anche futura di questo animale, senza saperne in primis l'esatto numero e in seconda battuta solo perchè chiesto a gran voce da una categoria commerciale di italiani che per principio non vogliono tenere dei cani in un'azienda agricola?


Ci sarebbe da ridere o da piangere, o da dire siamo in Italia!

Massimo

------------------------
NO ALL'AEROPORTO,NO AMPUGNANO!

Modificato da - Frustone in data 23 novembre 2011 21:13:56
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 novembre 2011 : 23:21:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quindi, mi sembra si possa concludere che con almeno un paio di cani a protezione del gregge le perdite di pecore si porterebbero a zero.

Però, potrebbe essere che oggi i lupi, trovando greggi senza cani, si rivolgano di preferenza a quelli, scartando quelli protetti; se però tutti avessero i cani, forse li attaccherebbero ugualmente (come per il rapporto ladri/macchine con antifurto).

Per quanto riguarda la pericolosità dei cani, credo che dipenda tutto da come sono addestrati. A Roma, nel parco dell'Appia Antica, ci sono greggi di pecore con vari maremmani e nessuno di loro è aggressivo. Un giorno una ragazza ha sciolto il suo cane vicino ad un gregge e quello si è messo ad inseguire le pecore. Mi aspettavo che i tre maremmani lo attaccassero, e, invece, niente; si sono limitati a spingere le pecore lontano senza neppure minacciarlo.

Sul discorso che i lupi si dedichino più alle pecore che agli animali selvatici ho qualche perplessità. A occhio, penso che un branco di lupi abbia bisogno di una pecora al giorno e, se le pecore fossero la fonte di nutrimento prevalente, ne dovrebbero ammazzare molte di più.
Quindi, credo che cinghiali, caprioli e daini (e altri ungulati, se presenti) siano una parte importante della loro dieta, insieme ad animali più piccoli, come lepri, forse volpi, o addirittura ratti. Un abbondanza di prede selvatiche unita alla presenza di cani a protezione del gregge, forse risolverebbe il problema dei pastori.

Sul censimento non si può che essere tutti d'accordo. Bisognerebbe sapere quanti sono e se crescono di numero, in modo da poter correlare gli episodi di predazione con la popolazione. Questo anche per essere pronti a gestire eventuali "incidenti" e relativi scoop giornalistici e rispondere con dei dati anziché con le barricate.
luigi

Modificato da - elleelle in data 23 novembre 2011 23:24:09
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milvus milvus
Utente Senior


Città: Banzi
Prov.: Potenza

Regione: Basilicata


936 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 novembre 2011 : 13:43:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
con un paio di cani penso non si faccia nulle :( un pastore mio conoscente ha perso 2 cani a "causa" dei lupi, che si sono lanciati all inseguimento(i cani non i lupi), per i recinti credo che un recinto elettrificato risolva, ma per quando sono al pascolo?? io, aumenterei il "rimborso" verso gli allevatori, in quel caso, perchè dubito che vi siano mezzi che azzerino le predazioni, c'è anche il fatto, che il lupo attacca le greggi, perché c'é meno selvaggina, e qui il discorso caccia, conta parecchio, se di abbatte troppa selvaggina, è normale che i predatori cerchino cibo altrove, un conto, è regolare la popolazione dove non ci sono predatori, o sono pochi per controllarla in modo naturale, un altro, e cacciare per il gusto di farlo, nella mia zona i cinghiali sono molto pochi, e non ci sono ne daini, ne cervi, ne caprioli... ma in zone limitrofe ai parchi, i cinghiali fanno tantissimi danni, ma li nessuno(o quasi) si lamenta della presenza del lupo, un mio amico ha un allevamento bovino, e quando gli ho chiesto come facesse per i lupi mi ha detto che non faceva niente, e che non ha mai visto un lupo :D(qeusto all interno del parco di gallipoli cognato, dove gli animali vengono lasciati vagare per i boschi) mentre nella mia zona, i lupi attaccno anche vitelli..

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Associazione Studi Naturalistici Alto Bradano
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FranzTN
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Regione: Trentino - Alto Adige


216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 novembre 2011 : 15:34:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Infatti stavo usando soprattutto dati sul Piemonte non per una mia simpatia particolare per la regione, ma perchè ci sono parecchi dati ufficiali disponibili in rete.

La stima del numero di lupi presenti in territorio alpino piemontese è cresciuto dal 1999 al 2011
da 20 a 70 lupi nel periodo di inizio inverno, e da 17 a 61 lupi nel periodo di fine inverno (Figura 9).
La stima del numero di lupi presenti sul territorio alpino piemontese è stata calcolata considerando
sia i lupi presenti in ogni branco della zona Alpi Piemonte, sia individui solitari (non appartenenti ai
branchi), ma che hanno stabilito un territorio o che sono in processo di dispersione.
In particolare nell’inverno 2010-2011 sono stati stimati nella zona alpina un minimo di 70 lupi
all’ inizio inverno (di cui 5 lupi solitari) e 61 alla fine inverno (di cui 5 lupi solitari), questa stima è
stata determinata tramite l’analisi dei dati provenienti dalle tracciature su neve e delle osservazioni
documentate (Figura 9). Le successive analisi genetiche condotte su campioni fecali e di tessuto di
lupo confermeranno ed aggiorneranno tali stime.


Fonte: Link br / pagina 13

E' evidente che, date queste consistenze e data l' entità dei danni lamentati dagli allevatori, si può giungere alla conclusione incontrovertibile che "non di sole pecore vive il lupo ". Tutt' altro, ovviamente.

E' però molto significativo il fatto che la richiesta di poter effettuare abbattimenti programmati parta proprio dalla regione Piemonte, dove, a differenza di altre zone, non vi è alcun problema di scarsità di selvaggina (che, in ogni caso, come dimostrato in precedenza, non sembra patire molto la presenza del canide), anzi...
Questo sembrerebbe dimostrare che perfino in presenza di studi continuati e di dati certi il dibattito pro-lupo/anti-lupo assume contorni "ideologici" basati su posizioni preconcette... figuriamoci quando i dati non ci sono!

Questi sono i dati ufficiali della regione Piemonte relativi ai danni causati dalla fauna selvatica Link (notare i danni causati dal cinghiale)

Ma il lupo fa sempre più scalpore...

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Modificato da - FranzTN in data 24 novembre 2011 15:43:11
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


275 Messaggi
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Inserito il - 24 novembre 2011 : 20:39:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti.

L'argomento è delicato - ma a leggere l'intervento di Frustone m'è venuto spontaneo che un altro gruppo d'interesse, nella questione, è quello dei cacciatori. Non solo per la concorrenza sulla "selvaggina" (qua s'aprirebbe un altro grosso discorso sulla gestione della fauna cacciabile, cinghiale in primis), ma anche per l'interesse di trasformare il lupo stesso in selvaggina - senza dover andare oltre confine a sparargli. Anche se collaterale al tema centrale impostato da FranzTn, quest'aspetto mi pare necessario di considerazione.

Per quello che diceva Milvus Milvus - sui cani non addestrati - a parte condividere il commento d'Elleelle sul fattore addestramento come fondamentale (il buon cane da guardania non insegue i lupi), richiamo di nuovo il libro di Berzi - che ha tutta una disanima di vari metodi di protezione adatti a varie esigenze e situazioni.
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