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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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PaoloMarenzi
Utente Senior
Città: Cremona
Prov.: Cremona
Regione: Lombardia
2807 Messaggi Flora e Fauna |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3513 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 novembre 2011 : 14:01:48
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Credo si tratti di strutture sedimentarie (laminazioni); il fatto che i piani che sezionano la struttura sono diversi e a “profondità” diverse, può dare l’impressione di “domini” isolati che possono sembrare fossili o effetto di attività biologica (bioturbazioni, come dici); dove la continuità del piano di sezione è maggiore (a destra della seconda foto) si può apprezzare meglio la struttura che, al contrario, appare tutt'altro che bioturbata;
ma queste argille di cui parli sono per caso argille scagliose dove si trovano, come blocchi isolati, questi frammenti calcareo-arenacei?
nelle sezioni della lastra cosa si nota? puoi alegare foto?
ciao
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Modificato da - mauriziocaprarigeologo in data 07 novembre 2011 14:04:56 |
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francesco longo
Utente Super
Città: Partinico
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
6632 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 novembre 2011 : 21:34:14
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Anche a me sembrano strutture sedimentarie ma propenderei per strutture fibroso-raggiate convolute tipiche di travertini alabastrati o di speleotemi alabastrati
Franco |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3513 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 09 novembre 2011 : 12:02:44
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ciao franceso; ho qualche dubbio sull'alabastro perchè le laminazioni mi sembrano, non so come dire, poco "cuspidate" e l'aspetto della roccia sembra granulare, più che una mineralizzazione;
qualche info in più sulle caratteristiche dell'affioramneto di cui faceva parte potrebbero tornare utili
buona giornata a tutti
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
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PaoloMarenzi
Utente Senior
Città: Cremona
Prov.: Cremona
Regione: Lombardia
2807 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 novembre 2011 : 21:17:14
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gentili amici, eccomi da voi seppur con un considerevole ritardo. allora partiamo da quello che mi sembra più semplice:
la consistenza della lastra a me appare marnosa, con una grana finissima comunque.scorrendoci sopra con i polpastrelli lascia una sensazione setosa, vellutata, quasi di unto.
Direi che la stragande maggioranza del calanco era di composizione diversa, molto più sbriciolata e friabile, scaglietta fini. Ho trovato anche un punto con molto talco.
grazie come sempre dell'interessamento paolo
Non sentirti amico della natura finchè non sarai riuscito ad annusare il profumo dei cristalli che sgorgano dalle rocce e finchè non percepirai la luce minerale che emanano quelle piccole gemme, avanguardie celesti, i fiori |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3513 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 novembre 2011 : 08:07:14
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confermerei l'ipotesi che avanzavo; da come la descrivi trattasi di pelite laminata;
ciao e buona giornata
maurizio ____________________
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“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3513 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 febbraio 2012 : 22:49:52
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Mi trovo costretto a rivedere l’interpretazione di queste strutture, dopo essermi imbattuto casualmente su...alcune pozze di fango ;
non sono sicuramente di origine biologica, come già avevamo discusso anche con l’amico Francesco Longo;
non sono tuttavia sezioni di laminazioni come potrebbero sembrare a prima vista (l’impressione che avevo avuto);
si tratta invece di strutture che gli anglosassoni chiamano “plumose structures” (strutture a pennacchio, ma non so se questa è la corretta traduzione italiana);
si sviluppano sulla superficie di fratture (joints), e ne indicano la direzione di propagazione a partire da un punto d’origine (schema); quando le “arrest lines” (figura 1) sono ripetute e ravvicinate (foto) l’aspetto è proprio quello visibile nelle foto postate da betelges
Immagine: 17,59 KB
b]Immagine:[/b] 54,01 KB
nonostante i joints (fratture) siano tutt’altro che infrequenti nei corpi rocciosi, l’apparire di queste forme sulla loro superficie sembra invece relativamente raro è interessante notare (ecco la pozzanghera) che le stesse forme sono state riconosciuto anche nella formazione dei cosiddetti mud cracks attuali
ftp://62.0.50.109/pub/Rami/Papers/MudCracks99.pdf
se passa da queste parti Paolo Balocchi potrebbe dirci qualcosa in più
in ogni caso credo che la discussione potrebbe essere spostata dagli amici moderatori nel subforum di Geologia del Mediterraneo
buona serata
maurizio ____________________
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balocchi
Utente V.I.P.
Città: Modena
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
303 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 febbraio 2012 : 20:28:18
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Esatto, sono delle strutture piumate dovute a fratture di estensione. E' l'unica struttura che ci garantisce una estensione pura avvenuta con verso perpendicolare alla superfici della "piuma".
Paolo |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3513 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 febbraio 2012 : 08:36:20
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| Messaggio originario di balocchi:
Esatto, sono delle strutture piumate dovute a fratture di estensione. E' l'unica struttura che ci garantisce una estensione pura avvenuta con verso perpendicolare alla superfici della "piuma".
Paolo
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infatti, non a caso le ritrovi anche nelle fessurazioni poligonali del fango disseccato;
quello che non mi convinceva fin dall'inizio, anche nell'ipotesi della laminazione, era l'assenza, sui piani che tagliano la lastra quasi perpendicolarmente, della traccia stessa della laminazione;
quelle indicate dalla freccia corrispondono alle hackle fringe della figura? nella lastra di betelges sono appena accennate e credo dipenda dalla granulometria estremamente fine
un'altra cosa: le direzioni verso cui si aprono le porzioni di superficie di giunto (l'"asse della piuma a partire dalla suua origine) sono distribuite statisticamente in ogni direzione (come sembra nella lastra di betelges - anche direzioni a 180°) oppure seguono un andaento particolare in relazione al campo di stress?
Immagine: 56,01 KB
maurizio ____________________
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balocchi
Utente V.I.P.
Città: Modena
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
303 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 febbraio 2012 : 14:31:42
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l'asse della piuma (plume axis) è una tratto immaginario e generalmente rettilineo, ma in taluni casi si possono avere delle modifiche nella sua propagazione in funzione del campo di tress e soprattuto del gradi di resistenza della roccia.
I Mist sono molto interessanti perchè seguendoli indentificano un punto in comune che definisce l'origine della frattura. Altra struttura importante è la tip line e le linee successive di arresto, le quali definiscono successive riprese della fratturazione.
Paolo |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3513 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 06 febbraio 2012 : 07:37:40
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grazie Paolo;
provo a spiegarmi meglio con l'aiuto della figura: anche se, in questo caso, le linee d'arresto sono molto ravvicinate (evidentemente l'apertura delle fratture è stata scaratterizzata da riprese continue e per piccoli tratti), gli assi delle "piume" dovrebbero poter essere tracciati come in figura: mi chiedevo se quella "dispersione" statistica in tutte le direzioni sia la norma o è interpretabile in altro modo o magari, ancora, formano di solito un pattern caratteristico che non riesco a riconoscere nell'immagine (certo, sembrano in effetti ortogonali, adesso che le guardo meglio dopo aver tracciato gli assi...);
Immagine: 146,39 KB
mi chiedo a questo punto un'altra cosa: non è per caso che le varie "fratture concoidi" riscontrabili ad esempio nelle ossidiane - anche se dovute a raffreddamento, ma in sstanza sempre da tensione pura - abbiano la stessa origine, ovvero lo stesso meccanismo di formazione? d'altronde "concoide" richiama la forma (non so se il processo) immortalato sulla lastra di betelges;
ciao e buona giornata
maurizio ____________________
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balocchi
Utente V.I.P.
Città: Modena
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
303 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 06 febbraio 2012 : 17:12:50
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L'interpretazione mi sembra corretta. Bisognerebbe avere anche il pezzo di roccia mancante... ma naturalmente si fa come si può...
Per quanto riguarda l'ossidiana, non ho mai pensato a quanto esponi, sicuramente sarebbe molto interessante ad aproffondire l'argomento anche attraverso delle prove in laboratorio... ma non saprei a dove partire...
Paolo |
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