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balocchi
Utente V.I.P.


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Inserito il - 05 settembre 2011 : 22:04:35 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ecco due articoli sulle deformation bands rilevate nella formazione di Ranzano in Appennino Emiliano.

Link

Tali strutture rappresentano della faglie con movimenti dell'ordine del mm o del cm. L'insieme di più deformation bands affiancate le une alle altre possono determinare dei rigetti dell'ordine del metro e oltre.



Paolo

mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 10 settembre 2011 : 11:03:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao paolo, non riuscivo ad accedere al link...adesso sì

innanzitutto complimenti, poi, immancabile, una curiosità

in genere nel "nostro" appennino u-m, un po' più a sud del "tuo", i campi di stress a cui fai riferimento, compressivo il primo, distensivo il secondo, sono quasi coassiali, tanto è vero che vengono spesso riutilizzate le stesse faglie nelle due fasi (in realtà il nostro substrato carbonatico ha registrato anche la distensione giurassica, ma sai, è questione d'età)

come viene spiegata quata variazione del tuo campo di stress? che cosa è avvenuto nel frattempo?

ciao

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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balocchi
Utente V.I.P.


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Inserito il - 10 settembre 2011 : 23:25:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La variazione del campo di stress da compressivo a distensivo o la variazione tra asse di compressione e tensione?

Il cambiamento di stress tettonico da compressivo a distensivo è dovuto al collasso della catena o meglio dei bacini episuturali durante accrezione.

Il fatto che si hanno due assi (uno di compressione e uno di estensione, è una risposta locale. Lo studio è alla scala mesoscopica condotto solo su un affioramento. Anche nel nostro appennino le faglie compressive vengono riattivate come distensive. In questo caso se ne sono create di nuove.
Altro fattore è che sono delle bande di deformazione e non delle faglie. In corrispondenza dei sovrascorrimenti, le bande erano cementate e con maggiore competenza rispetto alla roccia che le conteneva. Anche questo è un fattore da tenere conto durante la fagliazione. Probabilmente serviva meno energia a creare nuove bande piuttosto che riattivare quelle esistenti.

Altro fattore è che la cinematica è stata ricavata sulla di strutture ad esse associate. Non è stato possibile individuare indicatori cinematici sulle superfici a causa dell'elevata cementazione. Non è detto che possano avere una componente obliqua che può fare si che anche alla scala locale sia presente la coasialità.


Paolo
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 11 settembre 2011 : 11:32:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di balocchi:

La variazione del campo di stress da compressivo a distensivo o la variazione tra asse di compressione e tensione?


ovviamente la seconda che hai detto...no, mi chiedevo se è in qualche modo legato alla rotazione in senso antiorario della catena, anche se mi rendo conto che lo studio è troppo a piccola scala per considerazioni "geodinamiche", ma magari non contrastano con quelle, coem sembrerebbe.

ciao

maurizio
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balocchi
Utente V.I.P.


Città: Modena
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Inserito il - 11 settembre 2011 : 17:29:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non in questo caso...

nel nostro appennino esistono assi compressivi orientati N-S e altri NW-SE. In questo caso io ritengo che possa essere:
1) un effetto locale con asse di massima compressione NW-SE
2) una rotazione dell'ellissoide della rotazione in senso antioraria dovuta a zone di taglio trasversali
3) una rotazione dell'ellissoide della rotazione in senso antiorario dovuta alla rotazione della catena appenninica settentrionale



Paolo
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 11 settembre 2011 : 20:52:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
hai mai trovato strie che ad un certo punto cambiano direzione?

maurizio
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balocchi
Utente V.I.P.


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Inserito il - 11 settembre 2011 : 21:59:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
no...

ho trovato strie sovrapposte, o meglio gradini in calcie più vecchi che mostravano un senso e sullo stesso specchio di faglia gradini che definivano un senso obliquo.

Ho trovato anche campi di spress con orientazione differente...

Paolo
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 14 settembre 2011 : 09:38:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di balocchi:

no...

ho trovato strie sovrapposte, o meglio gradini in calcie più vecchi che mostravano un senso e sullo stesso specchio di faglia gradini che definivano un senso obliquo.

Paolo


uhm...ma sai che ragionandoci un po' sù, immaginando una suoeficie piana di scivolamneto "indefinita", sulla quale vengono traciati questi indicatori cinematici, il risultato di un cambiamento della direzione è proprio quella che dici tu?

maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

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