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WildCatBear
Utente V.I.P.

Città: piacenza


171 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 13 luglio 2011 : 11:06:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:Il ragionamento non farebbe una grinza se l'uomo non avesse già fatto (come hai detto giustamente anche tu) danni così gravi alla natura da rendere poco efficace il suo "sistema immunitario".
Oggi noi ci siamo dentro fino al collo e la natura non riesce più a rimediare da sola agli squilibri che provoca la nostra società.

ma credo che noi dovremmo decidere dove e in che senso intervenire e dove no, anziché affidarci in maniera fatalista alla natura saggia e taumaturgica.

ciò che rende impossibile alla natura la cura di se stessa in autonomia
è la continuità dei danni che l'uomo produce.
Danni che spesso ha fatto anche pensando di correggere errori precedenti.

tuttavia è così... l'attività umana continua incessantemente a creare danni
e credo sia opportuno fare qualcosa per arginarli... ma non per correggerli.
Nel cercare di correggere i danni c'è il rischio di farne altri ma soprattutto
di dare spazio ad interessi privati tuttaltro che ecologici.
(p.e. quante volte si è scoperto che l'incendio dei boschi è stato innescato
da chi contava di essere poi chiamato a ripiantumare l'area?)

quindi ad esempio per controllare l'espansione dei ratti cittadini,
non è buona cosa cercare di sterminarli, ma piuttosto cercare di far capire
che civette, e serpenti sono nostri grandi alleati e abbiamo bisogno di loro.

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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 luglio 2011 : 20:26:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di WildCatBear:
.... ciò che rende impossibile alla natura la cura di se stessa in autonomia
è la continuità dei danni che l'uomo produce.
Danni che spesso ha fatto anche pensando di correggere errori precedenti ...


Come "salvare la vita" di qualsiasi specie, a prescindere da .... tutto!
Come giustamente rilevi tu stesso ....

Messaggio originario di WildCatBear:
... Nel cercare di correggere i danni c'è il rischio di farne altri ...


Credo che bisogna anche avere la consapevolezza che spesso (non è il nostro caso ... perchè si parla di gatti domestici) una vita salvata ... corrisponde ad un'altra messa a repentaglio (predatore od opportunista che sia).
Perchè allora sei contrario all'identificazione di specie troppo "invasive" (magari alloctone) che causano morte (quando non estinzione) di altre specie concorrenti (magari autoctone)?

Messaggio originario di WildCatBear:
... per controllare l'espansione dei ratti cittadini,
non è buona cosa cercare di sterminarli, ma piuttosto cercare di far capire
che civette, e serpenti sono nostri grandi alleati e abbiamo bisogno di loro.


E perchè molte persone continuano (sicuramente in buonafede) ... ad ipotizzare situazioni idilliache in cui civette e serpenti tengono sotto controllo le popolazioni di surmolotto .... o che il lupo tiene a freno la massiccia e irrefrenabile espansione del cinghiale ... e delle altre popolazioni di ungulati?
Non ti sembra un po' come "barare al solitario"?

Ciaoo

P.s. Non riesco a condividere il punto di vista di chi crede che salvare la vita di un surmolotto ... di un gabbiano reale ... o di un gambero della Luisiana ... sia esattamente la stessa cosa che salvarla ad un esemplare delle tante specie a rischio di estinzione.


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Mizar
Utente Super

Città: Napoli
Prov.: Napoli

Regione: Campania


11878 Messaggi
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Inserito il - 14 luglio 2011 : 01:48:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:

P.s. Non riesco a condividere il punto di vista di chi crede che salvare la vita di un surmolotto ... di un gabbiano reale ... o di un gambero della Luisiana ... sia esattamente la stessa cosa che salvarla ad un esemplare delle tante specie a rischio di estinzione.




E io sono perfettamente daccordo con te Luciano!E sottolineo che nella stragrande maggioranza dei casi, quando si parla di specie in via di estinzione, questa è per colpa dell'uomo. Se l'estinzione di una specie, al contrario, avvenisse per vie naturali, come accaduto innumerevoli volte nelle ere geologiche, allora avremmo ragione di metterci da parte e lasciar fare alla natura il suo corso. Purtroppo qua per specie in via di estinzione non si parla del mammuth(estintosi per vie naturali a causa del clima), ma di orsi, foche, bisonti, squali, ecc... che rischiano di fare la fine recente del dodo e del tilacino. Se per assurdo qualcuno di noi incontrasse un dodo vivo attaccato da un gatto, chi avrebbe il coraggio di non intervenire????Ma piuttosto sgombriamo l'area dell'avvistamento da tutti i gatti e i cani presenti!!!Ovviamente per un ratto mangiato da un gatto nessuno muoverebbe un dito....

Verrà il giorno in cui uccidere un animale sarà considerato un delitto al pari di uccidere un uomo. (Leonardo da Vinci)
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WildCatBear
Utente V.I.P.

Città: piacenza


171 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 15 luglio 2011 : 16:35:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:
Non riesco a condividere il punto di vista di chi crede che salvare la vita di un surmolotto ... di un gabbiano reale ... o di un gambero della Luisiana ... sia esattamente la stessa cosa che salvarla ad un esemplare delle tante specie a rischio di estinzione.

è chiaro che non è così.

però quel che tu dici suona come ....
io uomo sono superiore a tutto e decido chi può sopravvivere e deve essere
salvato e chi no!
ovvero mi suona come l'altra faccia dello stesso essere che ha distrutto ed estinto
tante specie perse per sempre.




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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32995 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 luglio 2011 : 21:56:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Concordo soprattutto con Luciano, ma si potrebbe cercare una sintesi, citando Diderot: "Non basta fare il bene; bisogna anche farlo bene!"

Tutte le soluzioni, per essere giuste, devono dimostrare, in pratica, di poter funzionare.

Incoraggiare il trasferimento in città di un maggior numero di civette sarebbe una bella cosa; però, come si fa? Quante civette si riesce a incrementare? Siamo sicuri che si dedicheranno ai surmolotti e non preferiranno i merli?

Secondo me, l'uomo deve intervenire, semplicemente perché solo l'uomo, a questo punto, ha la forza necessaria per ottenere dei risultati concreti. Ipotizzare interventi di riequilibrio da parte di una natura che è ormai troppo squilibrata mi sembra un sogno.

Certo, sempre secondo Diderot, l'uomo dovrebbe intervenire bene, in maniera competente e intelligente, e non improvvisata da apprendista stregone. Né, tanto meno, per calcoli speculativi, per creare posti di lavoro o per altri secondi fini.
E non dovrebbe essere impossibile. Abbiamo enti appositi, centri universitari e associazioni ecologiste. Se questa gente si mettesse all'opera per risolvere i problemi anziché cercare il consenso popolare seguendo l'umore della gente che non se ne intende, qualcosa si potrebbe fare.

luigi
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
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Inserito il - 16 luglio 2011 : 09:10:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Undicimila anni fa circa, quella che era stata fino ad allora una popolazione di cacciatori-raccoglitori, cominciò ad applicare le prime rudimentali tecniche agricole, trasformandosi in breve tempo in una popolazione di agricoltori-allevatori. Parlo ovviamente dell' Homo sapiens.

Questa trasformazione comportava, come tutte le cose, i suoi vantaggi ed i suoi svantaggi. Fra i problemi che questi primi agricoltori-allevatori dovettero affrontare, c' era quello della conservazione a lungo termine delle granaglie e della necessità di costruire degli appositi depositi.

Una delle principali minacce all' integrità di questi depositi veniva dalla presenza di topi o ratti, che si nutrivano (anche) di dette granaglie.

Qualcuno fra i nostri progenitori un pò più sveglio di altri, notò che intorno ai depositi, oltre ai topi, si aggiravano altri animali (i gatti selvatici), che essendo carnivori, non erano interessati alle granaglie, ma in compenso erano molto interessati a nutrirsi dei topi che si nutrivano di granaglie.

Nacque allora da parte dell' uomo il processo di addomesticazione del gatto selvatico, che, sia pure fra alti e bassi, è arrivato fino ad i nostri giorni.

Quello che voglio dire è che i gatti sono stati addomesticati alcune migliaia di anni fa dall' uomo, proprio allo scopo di dare la caccia ai topi (e di nutrirsi di essi, perchè all' epoca di scatolette di carne proprio non ce n' erano).

Ed il fatto che i gatti siano carnivori e non onnivori (come i topi) od erbivori è stata la motivazione (oltre naturalmente al fatto che siano molto abili a cacciare i topi) alla base della loro addomesticazione.

Qui termino la prima parte. Se possibile, cercherò di proseguire il discorso per fare emergere l' irrazionalità di determinate posizioni.

Vorrei intanto fare una domanda a WildCatBear: cosa c'è di più innaturale di un gatto domestico, tenuto nelle condizioni in cui viene tenuto ai nostri tempi? E ritieni davvero che in un contesto urbano altamente antropizzato sia possibile adottare le logiche giuste (forse) in un ambiente naturale?


Giuseppe
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 luglio 2011 : 20:46:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di WildCatBear:
.... però quel che tu dici suona come ....
io uomo sono superiore a tutto e decido chi può sopravvivere e deve essere
salvato e chi no!
ovvero mi suona come l'altra faccia dello stesso essere che ha distrutto ed estinto
tante specie perse per sempre.


Non è certo "campato in aria" il tuo ragionamento
Tuttavia avrei qualche considerazione da proporti ...

Ho letto però negli ultimi due messaggi (Luigi e Giuseppe) .. un consistente salto di qualità nella discussione ... e alcune considerazioni davvero interessanti; attendo quindi con curiosità la seconda parte del messaggio di Giuseppe ... sperando che abbia voglia e modo di comunicarcelo ...

Ciaoo
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 18 luglio 2011 : 21:29:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Luciano. Non ho più inserito il secondo messaggio per due motivi.

Il primo è che attendevo la risposta di WildCatBear, che ho avuto modo di apprezzare in altre discussioni. Il secondo motivo è che quello che avrei da dire proseguendo, probabilmente creerebbe delle polemiche e vorrei evitarlo.


Giuseppe

Modificato da - marz in data 18 luglio 2011 21:31:56
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 luglio 2011 : 21:47:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un po' mi dispiace .... ma comprendo i motivi
Ci saranno altre occasioni di ... "fare due chiacchiere"

Ciaoo
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WildCatBear
Utente V.I.P.

Città: piacenza


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 19 luglio 2011 : 09:53:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:
E non dovrebbe essere impossibile.


è questo il particolare su cui mi trovo in disaccordo.

non ho fiducia nella capacità umana,
non ho fiducia nella sua volontà,
non ho fiducia che l'umanità sappia essere disinteressata.

Ho un po' di fiducia solo nei singoli .... anche se come singoli
sicuramente commetteranno errori.

l'uomo come una piccola formica che non trova ci sia da preoccuparsi
se prende un pezzetto di foglia del grande albero...
ma ogni formica prende un pezzetto e tante sono le formiche che l'albero resta spoglio
e muore.

e questo mi pare un processo inarrestabile.

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WildCatBear
Utente V.I.P.

Città: piacenza


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Inserito il - 19 luglio 2011 : 10:07:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:
Vorrei intanto fare una domanda a WildCatBear: cosa c'è di più innaturale di un gatto domestico, tenuto nelle condizioni in cui viene tenuto ai nostri tempi?

in realtà il gatto domestico non ha fatto altro che seguire la via che madre natura insegna.

Si è evoluto per sopravvivere al meglio nell'ambiente in cui si trova...
tale ambiente è quello fortemente antropizzato.

Ben pochi sono i gatti che oggi saprebbero sopravvivere cacciando topi,
ma hanno sviluppato le capacità che nell'ambiente antropizzato aumentano
le possibilità di sopravvivenza.
L'essere ruffiano e approfittatore, il saper sedurre l'umano ....
queste sono le caratteristiche che garantiscono maggiore vita che non il saper
cacciare topi.

Anche i gatti di razze selezionate non fanno altro che seguire le leggi naturali...e l'uomo crede di dominare la natura...ma a me sembra tanto
che sia come la cavia della stroiella ....

La storiella in cui la cavia da laboratorio rientrando nella gabbia dice alla compagna:
"oggi ho addestrato il professore! ...
..
gli ho insegnato a darmi un pezzo di formaggio quando faccio il giro del labirinto!"

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Modificato da - WildCatBear in data 19 luglio 2011 10:11:38
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WildCatBear
Utente V.I.P.

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Inserito il - 19 luglio 2011 : 10:32:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ma torniamo al nostro topolino.

Topolino che è stato salvato da una morte inutile, inutile in quanto non era necessario alla sopravvivenza dei gatti in questione, sicchè la cosa non la vedo
diversa da ... frenare per evitare di investire un qualunque animaletto che attraversa davanti l'auto.

Ma la cosa potrebbe anche portare conseguenze diverse .... anche le peggiori...
per esempio dove viene liberato potrebbe procreare coe naturale,
in assenza di predatori si moltiplica, fino a che qualcuno ritenendo che ci sia
una invasione inaccettabile non decida di sterminare i topi nell'area .....
ma nell'impossibilità di fare una azione chirurgica, sterminerebbe tanti altri animali incolpevoli che avrebbero invece vissuto senza dare ne avere disturbi.

oppure le conseguenze potrebbero essere migliori,
perchè i figli e nipoti del topolino salvato potrebbero nutrire e consentire di crescere a
razze predatrici in fase amento all'ambiente antropizzato.

o semplicemente ...
una perona che salva un topolino ...comincia a sentire che non è sufficente,
che dovrebbe fare di più per aiutare gli animali selvatici, la natura e l'ambiente.

io non so calcolare le conseguenza di un semplice gesto così
se posso evitare una morte innaturale a un topolino, a un bruco o a una mantide ... lo faccio.

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Luciano54
Moderatore


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Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 luglio 2011 : 13:32:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Troppo tortuosi i ragionamenti Mauro .. prova a renderli un po' più "lineari" (altrimenti ci si perde).

Messaggio originario di WildCatBear:
.... se posso evitare una morte innaturale a un topolino, a un bruco o a una mantide ... lo faccio.


Potresti cominciare con lo spegarmi cosa intendi per morte innaturale, ... e in base a quali criteri la giudichi tale. Stando a quello che hai detto, anche la tua valutazione potrebbe essere inficiata da errori ....


Messaggio originario di WildCatBear:
.... non ho fiducia nella capacità umana,
non ho fiducia nella sua volontà,
non ho fiducia che l'umanità sappia essere disinteressata.

Ho un po' di fiducia solo nei singoli .... anche se come singoli
sicuramente commetteranno errori. ....


Se non sbaglio anche tu sei un essere umano ...
Ciaoo
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WildCatBear
Utente V.I.P.

Città: piacenza


171 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 19 luglio 2011 : 16:21:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:
Stando a quello che hai detto, anche la tua valutazione potrebbe essere inficiata da errori ....
Se non sbaglio anche tu sei un essere umano ...

ovviamente!

e come tale non sono capace di certificare se sbaglio intervenendo, o se sbaglio
non intervenendo.
Così semplicemente trovo preferibili gli interventi più sempliemente e direttamente
correttivi rispetto all'eccesso antropico, senza troppo cruccio in assenza di maggiori informazioni.

voglio dire per esempio:
un rospo che zompetta sulla strada se finisse sotto le ruote dell'auto,
io trovo che avrebbe una morte "innaturale" in quanto non è certo evoluto per evitare le auto.
Quindi se me lo trovo (come successo) davanti ai fari, freno, e se non si sposta nel canale metto le 4 frecce scendo e lo butto nel campo.... magari il fatto di averlo toccato risulta comunque una condanna a morte, ma meno certa che se resta sull'asfalto.

Se invece lo stesso rospo (o anche il topolino di cui sopra) lo trovo in bocca ad un serpente
ritengo doveroso evitare ogni intervento.



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