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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
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argonauta
Utente Super
Città: Guidonia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
6664 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 27 luglio 2006 : 14:09:30
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L'onda chiese al mare: "mi vuoi bene?".
Ed il mare le rispose. "il mio bene è così forte che ogni volta che t'allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. Senza te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto, senza emozione. Tu sei l'essenza del mio esistere.".
L'onda fu felice.Tra le braccia del mare.
Facendo finta, ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose.
Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé.
Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l'onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l'onda potesse assaporare anch'essa quella precarietà che rende le cose preziose.
L'onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni. E fanno finta che sarà l'ultima volta che l'onda partirà verso la terra, per non tornare più, ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di riprendersi.
Nel sogno di un bene senza fine.
(Anonimo)
Mario
Pensa come se non dovessi morire mai. Vivi come se dovessi morire oggi
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lynkos
Con altri occhi
Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara
Regione: Abruzzo
17647 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 luglio 2006 : 14:53:41
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Una bellissima storia d'amore che trova eco nel mio cuore. Grazie Mario, Sarah
"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould) |
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Fabribor
Utente Senior
Città: Savarna
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
1547 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 luglio 2006 : 17:21:28
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Per ricoprirmi dello spirito naturale, al rientro di qualche giorno di svago a zonzo, non potevo sperare in un più bel momento di meditazione.
Grazie |
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Salvatore Caiazzo
Moderatore
Città: Monteveglio
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
3994 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 agosto 2006 : 00:41:10
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....e un giorno ho visto quell'onda, divenir nera per mano dell'uomo, a ghermire gli uccelli ed i pesci e portarli nel fondo del mare.
Siamo parte della natura - Salvatore |
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macromicro
Utente Super
Città: Piovene Rocchette
Prov.: Vicenza
Regione: Veneto
7113 Messaggi Macrofotografia |
Inserito il - 12 agosto 2006 : 09:20:23
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| Messaggio originario di salvatore:
....e un giorno ho visto quell'onda, divenir nera per mano dell'uomo, a ghermire gli uccelli ed i pesci e portarli nel fondo del mare.
Siamo parte della natura - Salvatore
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Realtà tremenda, ma vera; purtroppo
Gianfranco |
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argonauta
Utente Super
Città: Guidonia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
6664 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 agosto 2006 : 18:16:06
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| Messaggio originario di salvatore:
....e un giorno ho visto quell'onda, divenir nera per mano dell'uomo, a ghermire gli uccelli ed i pesci e portarli nel fondo del mare.
Siamo parte della natura - Salvatore
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Queste parole dovrebbero far riflettere la mano dell'uomo che ha causato l'onda nera.
Ondeggia, Oceano nella tua cupa e azzurra immensità A migliaia le navi ti percorrono invano; L'uomo traccia sulla terra i confini, apportatori di sventure, Ma il suo potere ha termine sulle coste, Sulla distesa marina I naufragi sono tutti opera tua, è l'uomo da te vinto, Simile ad una goccia di pioggia, S'inabissa con un gorgoglio lamentoso, Senza tomba, senza bara, senza rintocco funebre, ignoto. Sui tuoi lidi sorsero imperi, contesi da tutti a te solo indifferenti Che cosa resta di Assiria, Grecia, Roma, Cartagine? Bagnavi le loro terre quando erano libere e potenti. Poi vennero parecchi tiranni stranieri, La loro rovina ridusse i regni in deserti; Non così avvenne, per te, immortale e mutevole solo nel gioco selvaggio delle onde; Il tempo non lascia traccia sulla tua fronte azzurra. Come ti ha visto l'alba della Creazione, così continui a essere mosso dal vento. E io ti ho amato, Oceano, e la gioia dei miei svaghi giovanili, era di farmi trasportare dalle onde come la tua schiuma; fin da ragazzo mi sbizzarrivo con i tuoi flutti, una vera delizia per me. E se il mare freddo faceva paura agli altri, a me dava gioia, Perché ero come un figlio suo, E mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine, E giuravo sul suo nome, come ora.
George Byron, 1812
Mario
Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima? (Victor Hugo) |
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