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Galleria Tassonomica
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Natura Mediterraneo
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 Discussione  |
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Marco Spiller
Utente Senior
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
2949 Messaggi
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Maria Chiara
Utente Senior
Città: Giulianova
534 Messaggi
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 Inserito il - 04 giugno 2011 : 23:33:45
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Interessante...domanda da principiante-principiantissima: se il Closterium ingloba particelle radioattive e poi resta in mare, la radioattività non rimane comunque? Si sposta semplicemente...no? Oppure il Closterium metabolizza le particelle eliminando la radioattività? E' una cosa fisicamente possibile?
(non so quante stupidaggini potrei aver detto in questo post, perdonate la mia ignoranza  )
"Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco." - Confucio |
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Maria Chiara
Utente Senior
Città: Giulianova
534 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 04 giugno 2011 : 23:35:14
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Ma vive anche in mare? Credevo fosse solo di acqua dolce
"Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco." - Confucio |
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Marco Spiller
Utente Senior
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
2949 Messaggi
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Inserito il - 05 giugno 2011 : 00:18:44
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Ciao Maria Chiara,
Le tue domande sono certamente molto pertinenti e i tuoi dubbi giustificati.
Secondo quanto dice la biologa che coordina lo studio, C. moniliferum avrebbe la capacità di rimuovere lo ****io dall'acqua depositandolo in cristalli che si formano nelle strutture subcellulari (vacuoli). Le alghe dovrebbero poi venir recuperate dopo averle immesse in gran quantità in una zona grazie alla facilità a coltivarle in massa. Una volta isolato dalle alghe, l'isotopo radioattivo dello ****io 90 potrebbe essere sequestrato da un alto livello di scorie nucleari depositate. Le cellule algali sarebbero in grado di precipitare i cristalli entro 30 minuti - un'ora. Per quanto riguarda il tuo secondo dubbio, evidentemente è stato trovato il modo di farle sopravvivere anche in acqua salata oppure non ci ha pensato ancora neanche lei  .
Marco
A proposito, gli asterischi sostituiscono istituzionalmente la voce relativa al metallo radioattivo che assomiglia ad un insulto....ci siamo capiti  . |
Modificato da - Marco Spiller in data 05 giugno 2011 00:19:20 |
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escocat
Utente Super
Città: Messina
Prov.: Messina
Regione: Sicilia
6612 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 05 giugno 2011 : 01:04:17
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Se quell'insulto radioattivo di cui stiamo parlando viene inglobato e veicolato da questo genere di alga, sarà più facile tenerlo sotto controllo ed eventualmente catturarlo e rinchiuderlo in bidoni di alghe-scorie. Come nel film "La guerra dei mondi" sono sempre loro, gli esseri più INSULSI del nostro pianeta, a salvarci! Sono molto interessanti questi aspetti inaspettati del microcosmo. 
********************
"La mia ignoranza mi diverte moltissimo" (non mi ricordo di chi è...) |
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Volvox
Utente Senior
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3685 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 05 giugno 2011 : 13:04:46
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| Messaggio originario di escocat:
... sono sempre loro, gli esseri più INSULSI del nostro pianeta, a salvarci!... |
E tu, come intendi esprimere le tue virtù salvifiche?
Volvox
"Omnia ab ovo".
Le còcce, pe' piacere, ner biologgico! |
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Maria Chiara
Utente Senior
Città: Giulianova
534 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 05 giugno 2011 : 17:08:06
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Grazie Marco, sei stato molto chiaro: è molto interessante questo studio! Alla facoltà di biotecnologie di pisa fanno un esame chiamato "i protisti nei processi industriali". Sono molto belle queste cose
"Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco." - Confucio |
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Volvox
Utente Senior
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3685 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 05 giugno 2011 : 19:07:55
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| Messaggio originario di Maria Chiara:
...Alla facoltà di biotecnologie di pisa fanno un esame chiamato "i protisti nei processi industriali"... |
E allora, cosa aspetti?
zio Volvox
"Omnia ab ovo".
Le còcce, pe' piacere, ner biologgico! |
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Closterium moniliferum: un'alga contro la radioattività
. Il Giappone guarderebbe con molto interesse agli sviluppi dello studio. Rimango alquanto perplesso anche se non sarebbe la prima volta che un rimedio possa essere fornito direttamente dal nostro ambiente.
