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 Confronto: il DIC e l'Illuminazione Radente
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enotria
Utente Senior


Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 07 marzo 2011 : 08:53:09 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia


Due diverse tecniche per esaltare il contrasto dei nostri soggetti, entrambe sono tecniche piuttosto costose, quindi vediamone le caratteristiche e mettiamole a confronto.

Il DIC (Differencial Interference Contrast) si basa sullo sfasamento della luce polarizzata: attraversando zone più o meno dense del campione, crea uno sfasamento più o meno ampio, che ci fornisce la sensazione ottica di una variazione di spessore.
Lo si ottiene aggiungendo al microscopio biologico una struttura ottica (condensatore e filtri vari) che costa, sul mercato dell'usato, tra i 1000 e i 2000 Euro circa.
Naturalmente, non tutti i microscopi sono predisposti per questa modifica.

Immagine: DIC su Nikon Optiphot-2
Confronto: il DIC e l''Illuminazione Radente
47,9 KB

L'illuminazione in Luce Radente sfrutta lo stesso principio della illuminazione Obliqua, esaltandone al massimo le possibilità, fino a poter passare dalla illuminazione in Campo Chiaro, alla Obliqua, alla Radente, fino al Campo Oscuro, in modo continuo, senza alcuna soluzione di continuità.
Questa variazione di illuminazione la si ottiene molto semplicemente, spostando la lampada sopra al microscopio: se è sulla verticale ho il Campo Chiaro, man mano che sposto di lato ho il Campo Obliquo, poi la Illuminazione Radente ed infine il Campo Oscuro.
L'aumento del contrasto è dovuto alla comparsa delle ombre, più o meno allungate, che rendono molto più evidenti i contorni.
L'illuminazione è data da una normale lampada da scrivania, a luce diffusa, non esiste infatti alcun condensatore o concentratore della luce.
Necessita di un particolare tipo di microscopio, il biologico invertito, in modo da non avere alcun ostacolo sopra al tavolo e così poter spostare liberamente la illuminazione senza incontrare ostacoli.
Se poi volete ulteriori informazioni sulla IR, vi consiglio la lettura di:
Link
Il microscopio biologico invertito necessario per questa tecnica costa, sempre sul mercato dell'usato, fra i 400 ed 800 Euro circa, ma naturalmente è un vero e proprio microscopio completo, con cui si possono fare tutte le ricerche tipiche dei biologici invertiti (colture cellulari, esami in vivo, ecc.).

Immagine: Illuminazione Radente su Zeiss Invertoskope D
Confronto: il DIC e l''Illuminazione Radente
50,86 KB




Con questo abbiamo visto cosa ci serve per l'uno o l'altro metodo, vediamo ora cosa possiamo ottenere.

Immagine: Rotifero visto dal DIC
Confronto: il DIC e l''Illuminazione Radente

49,55 KB

L'immagine del DIC è sempre molto pulita, molto dettagliata e, naturalmente, molto contrastata.
Tipica è anche la colorazione di fondo degradante, da scuro a chiaro, talvolta può anche presentare delle frange di colore, spesso sull'azzurro o sul rossastro.
Il DIC è accusato di falsare le immagini, a causa della metodica con cui si forma l'effetto rilievo. La differenza di spessore abbiamo visto che è dovuta unicamente alla diversa densità del tessuto, quindi nel rotifero appena visto, quel vacuolo che sembra "sporgere al di fuori" dal corpo, sarà anche bello, ma è irreale, nella realtà lui è "dentro" il corpo del rotifero, non sporge proprio da nessuna parte !
Oltre tutto, con il DIC il concetto di sporgere fuori o di rientrare è assolutamente falso, dipende soltanto dalla regolazione di una slitta !

Immagine: Dov'è realmente il nucleo ?

Confronto: il DIC e l''Illuminazione Radente
18,55 KB

Pertanto, usiamo pure il DIC, ma confrontiamo sempre i suoi magnifici risultati anche con altri dati provenienti da altre metodiche per evitare di prendere delle cantonate ed andare poi a raccontare quelli che sono semplicemente degli effetti ottici e delle deformazioni visive causate dal nostro cervello.



E veniamo ora alla Illuminazione Radente.

Immagine: Epistylis vista in Luce Radente
Confronto: il DIC e l''Illuminazione Radente
38,56 KB

Anche in questo caso l'effetto è ben evidente: le ombre fanno risaltare i minimi particolari, l'immagine è pulita e ben contrastata.
Complessivamente l'immagine è molto più "morbida" di quella ottenuta con il DIC, anche perché l'effetto sul contrasto è molto graduale e simmetrico con lo spostamento della lampada e si regola con facilità.
In pratica, se teniamo la luce troppo centrata avremo immagini piatte con basso contrasto, mentre se allontaniamo troppo l'illuminatore, le immagini saranno molto contrastate, ma troppo scure.


Due tecniche diverse che vogliono ottenere lo stesso risultato, l'aumento del contrasto.
Ma se anche lo scopo è lo stesso, il modo con cui è ottenuto e le relative conseguenze sono molto diverse, come anche diverso è l'impegno finanziario per ottenere il risultato.


Cordiali saluti


Andrea ---> Link

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Maurizio Gazzaniga
Utente Senior


Città: Borgarello
Prov.: Pavia


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Flora e Fauna

Inserito il - 07 marzo 2011 : 09:34:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sempre interessanti i tuoi interventi Andrea. Se non ci fossi bisognerebbe inventarti

Debbo dire che tempo fa anch'io sono stato tentato dal DIC, tuttavia giocando con l'illuminazione obliqua ho visto che riusivo ad ottenere ottimi risultati ed un certo standard e questo con dei semplici accorgimenti. Il tutto ad un costo zero!

L'immagine che hai messo col DIC è molto bella, quella in luce radente però non rende giustizia alla tecnica. Mi permetto quindi di aggiungere questa foto:


Immagine:
Confronto: il DIC e l''Illuminazione Radente
113,52 KB


Si tratta dell'immagine di un eliozoo ottenuta giocando con un cartoncino (quello illustrato nel mio libro) posto nel portafiltri del condensatore variabile del Motic BA200. Non è proprio la tecnica che hai usato tu, però fa capire che tutto sommato si possono ottenere immagini di un certo pregio anche senza spendere una fortuna.


Modificato da - Maurizio Gazzaniga in data 07 marzo 2011 09:42:14
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diatomea
Utente Senior


Città: milano


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Inserito il - 07 marzo 2011 : 10:15:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti per l'argomento trattato, credo sia di massimo interesse soprattutto per tutti coloro che si avvicinano alla fotomicrografia, in quanto con tali tecniche si possono ottenere immagini di grande pregio!

Ciao

Davide

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enotria
Utente Senior


Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 07 marzo 2011 : 12:33:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Naturalmente, grazie a tutti per le considerazioni ed i complimenti.


La foto di Maurizio, oltre che essere indubbiamente molto bella, è anche perfetta dal punto di vista tecnico.

Si dice che l'Illuminazione Obliqua sia facile da ottenere, verissimo, ma quello che non si dice è che padroneggiare al meglio questa tecnica non è invece per niente facile.
Osserviamo i nostri specialisti della illuminazione obliqua: Diatomea, Greenalga, Gazzaniga, ecc. e cerchiamo di capire come fanno.
Lo spunto ce lo può dare la foto di Maurizio, proprio perché è perfetta anche dal punto di vista tecnico.


Confronto: il DIC e l''Illuminazione Radente
35,03 KB

Si nota subito il grosso handicap della Illuminazione Obliqua: il massimo risultato lo si ottiene quando il soggetto è ripreso sui bordi del cartoncino che provoca l'oscuramento, non prima e non dopo.
Non prima altrimenti l'effetto di aumento del contrasto è poco evidente, non dopo perché, pur essendo l'effetto molto marcato, questo viene vanificato dalla mancanza di luce.
Il problema da risolvere diventa quindi quello di mettere il soggetto in una giusta posizione, ma non solo, l'ingrandimento utilizzato deve essere compatibile con le dimensioni del soggetto che possono essere visualizzate in modo gradevole.
Osservate la foto di Maurizio e pensate a come sarebbe stata se avesse usato un maggior ingrandimento, quindi con l'Eliozoo molto più grande.
Quella specie di uovo fritto avrebbe avuto un lato decisamente buio ed il lato opposto bruciato dalla luce.
Si capisce meglio ora come sia un gioco di equilibri, in cui la microscopia non c'entra per nulla, dipendendo il risultato principalmente dal "senso estetico" dell'autore.
Ancora, il massimo lo si raggiunge quando si riesce a "giustificare" nella foto la netta divisione in chiaro e scuro, posizionando l'immagine in punti particolari
e tali da suggerire un aspetto naturale a tutta la foto.
Ad esempio, mi ricordo la maestria di Arturo (Greenalga) nel suo periodo d'oro della illuminazione obliqua, quando riusciva persino a sfruttare i difetti cromatici dei suoi obiettivi cinesi, per creare bande di separazione gradevolmente colorate, invece del solito angolo color nero funebre.

Con questo vorrei solo rimarcare come i livelli elevati non dipendono tanto dallo strumento utilizzato, ma dal modo in cui lo si utilizza e dalla bravura del autore.

Cordiali saluti

Andrea ---> Link

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Freccia
Utente V.I.P.

Città: Modena

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Inserito il - 07 marzo 2011 : 13:36:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Immagine:
Confronto: il DIC e l''Illuminazione Radente
50,91 KB

Questo microscopio di Enotria io l'ho provato e debbo ammettere che l'effetto è notevole.


Messaggio originario di enotria:

Con questo vorrei solo rimarcare come i livelli elevati non dipendono tanto dallo strumento utilizzato, ma dal modo in cui lo si utilizza e dalla bravura dell'autore.


Concordo al 100%. Aggiungo solo che servono anche tanta fantasia ed inventiva...



Vorrei essere quello che il mio cane crede che io sia.
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geppe
Moderatore


Città: lesmo
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 07 marzo 2011 : 15:26:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
l'ho provato anch'io e devo dire che è divertente.
quello però che mi attira di più, non è la possibilità di giocare con l'illuminazione, quanto l'osservare i soggetti da sotto.
probabilmente anche appoggiati al coprioggetto

Giuseppe

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enotria
Utente Senior


Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 07 marzo 2011 : 17:33:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

quello però che mi attira di più, non è la possibilità di giocare con l'illuminazione, quanto l'osservare i soggetti da sotto.



Che sporcaccione !

Ma tu guarda cosa non si fa pur di guardare sotto le sottane di una ameba.

Andrea ---> Link

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