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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 23 ottobre 2010 : 18:51:49 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

la lunghezza della bestiola, compresa la coda è di 12 cm;
ne ho già trovati altri due, delle stesse dimensioni sempre nello stesso luogo; forse qualche vicino di casa ha sparso delle esche topicide? gli altri due che avevo ritrovato (ma non fotografato) avevano delle macchioli di sangue nella parte ventrale uno, laterale l'altro...questo apparenteente nulla..

ciao a tutti
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maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)

Modificato da - Flavior in Data 04 dicembre 2011 15:12:53

mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 23 ottobre 2010 : 18:52:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Accipiter gentilis
Moderatore


Città: Olevano Romano
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1964 Messaggi
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Inserito il - 23 ottobre 2010 : 20:08:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ratto dei tetti, le macchie forse il risultato di anticoagulanti


piccolo di ratto
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red backed shrike
Utente Senior


Città: Albareto
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


1276 Messaggi
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Inserito il - 24 ottobre 2010 : 01:13:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Particolarmente odioso l'individuo che utilizza esche avvelenate anche se usate per i ratti,colpiranno comunque altre specie.
Ciao Maurizio

Il dolore è forse ciò che fa più fortemente esprimere gli artisti
-J.F.Millet-
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 ottobre 2010 : 08:52:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Accipiter gentilis:
Ratto dei tetti, le macchie forse il risultato di anticoagulanti

Il Rattus rattus è specie che difficilmente mangia esche avvelenate, da sempre è la disperazione dei disinfestatori. Non mi risulta poi che gli anticoagulanti lascino tracce esterne. In più le esche non agiscono preferenzialmente verso i giovani. Propenderei di più per predazione di gatto ben nutrito che poi non mangia le vittime. Personalmente ho avuto una gattina che riusciva a prendere (e prendeva regolarmente) proprio giovani di Rattus rattus (meno guardinghi ed astuti degli adulti) e me li portava vivi o morti (porelli, vivevano sui pini intorno a casa e non mi davano alcun fastidio). Se il gatto non mangia le prede queste si presentano nelle condizioni dell'esemplare fotograto.

Roberto

verum stabile cetera fumus
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



3515 Messaggi
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Inserito il - 24 ottobre 2010 : 09:20:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hemerobius,
forse ho colpevolmente omesso (ma, da ignorante in materia, non avevo preso in consideraine questa possibiltà) che in effetti anch'io ho una gatta, proprio come dici tu, ben nutrita e discretamente brava nel cacciare: ma di solito, purtroppo, le sue prede preferite sono uccelletti nidiacei nella stagione primaverile, non l'ho mai vista e non mi ha mai riportato, se non una sola volta in 7 anni, un "topo" (vivo) in casa; però, però, devo dire che in quel punto della casa, vicino ad una siepe fitta, l'ho vista diverse volte, assieme al suo amichetto Zebibo (un bel gatto nero del vicino), stazionare per più tempo...
quindi la tua ipotesi è più che plausibile...
quando un topo mangia un anticoagulante, tende a rigurgitare? nei tre piccoli, in effetti, non avevo notato nulla....

ciao e grazie a tutti delle risposte

maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 ottobre 2010 : 13:29:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alle esche per topi viene aggiunto un emetico che fa vomitare cani e gatti, ma non i roditori che sono fisiologicamente impossibilitati a farlo.
Normalmente i topi morti per avvelenamento da anticoagulanti non presentano sintomi particolari se non un "arruffamento" generale.

Roberto

verum stabile cetera fumus
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Flavior
Determinatore

Città: Olevano Romano
Prov.: Roma

Regione: Lazio


758 Messaggi
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Inserito il - 24 ottobre 2010 : 14:30:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Hemerobius:

Il Rattus rattus è specie che difficilmente mangia esche avvelenate, da sempre è la disperazione dei disinfestatori. Non mi risulta poi che gli anticoagulanti lascino tracce esterne.


Rattus rattus in effetti è molto “neofobo”, quindi ha una certa diffidenza nei confronti di nuove fonti di cibo, ma quando questa diffidenza è vinta comincerà a consumare regolarmente anche esche avvelenate. Dipende da molti fattori, come appetibilità dell’esca e disponibilità di altre risorse alimentari nell’ambiente in cui vive, per questo motivo come dici giustamente tu può diventare la disperazione di disinfestatori. Prendi ad esempio gli allevamenti di galline ovaiole. Difficilmente comincerà a mangiare esce avvelenate perché ha a disposizione quantità illimitate di mangime e uova, ma se alla fine del ciclo il capannone verrà svuotato allora stai pur certo che inizierà ad assumere esche rodenticide anche in gran quantità.

Per quanto riguarda le tracce esterne prodotte dagli anticoagulanti, in genere non si osservano, ma a volte invece si producono emorragie evidenti a livello degli orifizi (bocca e ano).

Mi rendo conto che l’argomento affrontato non risulterà molto simpatico a qualcuno, ma stiamo semplicemente ragionando sulla realtà dei fatti.
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mascalzonepadano
Utente Senior

Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


1381 Messaggi
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Inserito il - 22 novembre 2010 : 17:12:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Premesso che a me sembra un Mus domesticus, da derattizzatore ormai quasi ventennale confermo che a volte negli individui che hanno mangiato esche con anticoagulanti si possono presentare emorragie all'ano e, + raramente, alla bocca. Ma se agiscono gatti in zona mi pare molto + probabile la predazione con riporto, tipica dei gatti, i cui danni alla fauna selvatica sono spaventosi e quasi sempre taciuti o minimizzati.
Riguardo alle abitudini del ratto nero la specie è in effetti refrattaria in modo pazzesco alle esche negli erogatori e alle trappole chiuse, ma se le esche vengono posizionate nei posti giusti (posizioni elevate) di solito le mangia e anche alla svelta. Sempre che non ci sia troppa competizione alimentere, of course.
Nic
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