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ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona.
In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).


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milofin
Utente Junior

Città: Helsinki


71 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 settembre 2010 : 23:33:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Intendevo che non c'e' niente che si possa fare per l'attecchimento delle specie.

Quelle che attecchiscono meglio in Italia sono quelle che arrivano da climi leggermente piu' freddi e che comunque hanno le caratteristiche che ho descritto.

Essendo che il numero di specie che potrebbero potenzialmente attecchire veramente elevato e non potendo modificare piu' di tanto caratteristiche ambientali quali la temperatura media delle acque secondo me rimangono due strade da percorrere (in parallelo).

Da un lato bisogna procedere alla riqualificazione dei nostri ambienti. A partire da inquinamento e regimi idrici ma senza dimenticare il problema alloctonia.

Dall'altro lato bisognerebbe limitare l'espansione delle specie gia' presenti e impedire per quanto possibile l'arrivo di nuove. Per questo serve fare informazione, penso che sia il mezzo piu' efficace.

P.s. Sono contento anche io che la discussione sia rientrata su un binario piu' costruttivo e meno polemico.

If wishes were fishes we'd all cast nets
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 10 settembre 2010 : 23:39:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Carolan, io penso che se si prende piena consapevolezza della gravità del problema, si riuscirà a risolverlo.

E non è nostalgia del passato. La tutela della biodiversità è la nostra più grande ricchezza ed il più grande investimento che possiamo fare per il futuro.

Le soluzioni ci sono (non facili evidentemente). Basta volerle adottare.

Credo che già parlandone nei termini in cui stiamo facendo, stiamo dando il nostro piccolo contributo.



marz
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 12 settembre 2010 : 11:52:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quoto l'ultimo msg di Marz, in particolare le ultime due frasi.
Forse a mio modo di vedere la soluzione sarà che riscoprire quello che avevamo può portare il business, perchè tanto senza quello nessun ingranaggio si olia,si mette in moto.

Dal punto di vista ambientale, del recupero cioè di certe acque dall'inquinamento oggi tutto è possibile e penso si debba comunque partire da lì.
La percentuale di milligrammi litro di inquinanti se prendiamo il PO, non consente comunque a molte delle nostre specie di viverci più, questo è sicuramente un fatto.

Ma se guardiamo come è tornato il Po a Torino, viene lecito pensare sul come mai non si agisce in quel modo sul resto del suo corso, o come mai ad esempio il Tamigi è tornato ad avere acque buone quando le aveva peggiori del PO...
Io lavoro in un'azienda che gestisce il ciclo delle acque, oggi se si vuole, abbiamo tecnologie, sostanza flocculanti, tutto, in poche parole è un discorso di volontà e non altro, invito a vedere cosa fanno in quel di Firenze o di Ferrara i tecnici che pensano a quegli acquedotti,insomma la tecnologia c'è.

Io credo che intanto dobbiamo riportare, rinaturalizzare i nostri grandi fiumi, lavorare su maledetti sbarramenti incredibilmente ancora privi di scale di monta (vedere su questo argomento cosa combinò la diga di Isola Serafini sul progetto Cobice life, anche lì soldi su soldi,storioni microcippati uno per uno).

A quel punto credo che la partita si chiuda da se;
Visto che la diffusione stessa di questo pesce è stata ed è opera di "pescasportivi" e visto l'alibi che essi portano (li conosco bene, essendo stato un agonista)che è sempre il medesimo:- è' tutto inquinato, i nostri pesci non ci sono più, cosa comporta un clarias o un glanis in un corso d'acqua inquinato o perso?-

Bene, questo alibi a questo punto verrebbe tolto, perchè è altrettanto chiaro che nei termini del ragionamento del pesca sportivo non c'è partita ad esempio tra uno storione e un siluro, a livello sia emozionale che di sforzo di cattura.
Ma anche una carpa di venticinque chilogrammi è molto,molto più appagante pescandola in fiume, di un siluro.

Quanto sopra è un discorso che esula dai nostri abituali discorsi,ma è innegabile che chi oggi diffonde questo pesce possieda delle carenze, sia in termini culturali sia etici e anche a livello della disciplina stessa che ha scelto come sport, ma al tempo questi discorsi ci fanno capire che in fondo sia il fine del naturalista che quello del pescasportivo alla fine potrebbe essere lo stesso,potrebbe sposarsi anche se mosso da finalità completamente diverse, non ho dubbi.

Per questo è importante l'informazione, anche con loro, magari con i giovani, questo era il senso di un mio intervento precedente.
Io nel mio piccolo,piccolissimo, ho conferme positive in questo, far vedere a chi non li ha mai visti i nostri pesci è come fargli vedere un nuovo mondo.

Oggi ci sono ragazzi che crescono nei laghetti di pesca sportiva, che non apprendono nulla, che non hanno mai visto l'eleganza e la bellezza di una nostra tinca, come dice Carolan non hanno mai visto lo spettacolo di una marmorata o di un Luccio, manco si sognano che la calma e mite carpa è un vero e proprio dispensatore di emozioni, sia che tu la osservi magari in tempi di riproduzione o tu ti dedichi ad arti alieutiche,per non parlare di un pesce splendido come il Barbo o nenche immaginino che il cavedano sia furbo come un venditore... ma si potrebbe continuare...

Scusate se ho spostato un pò l'argomento sul punto di vista della pesca sportiva, ma è un mondo che ben conosco e credo che anche lì sia importante sia dare ascolto sia perder un pochino di tempo per farsi ascoltare.
ciao

Massimo.
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Modificato da - Frustone in data 12 settembre 2010 12:11:51
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 12 settembre 2010 : 18:33:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Frustone, per il momento lascerei da parte per il momento il problema della pesca sportiva al siluro.

Ovviamente occorre che i praticanti di questo "sport" capiscano bene determinate cose e la smettano di adottare pratiche che sono già adesso illegali in molte regioni italiane.

Ma i pescatori di siluro, se afferrano bene determinati concetti, in questa fase potrebbero essere anche potenziali alleati. Io credo che sia opportuno lavorare con loro e cercare di fare tutto il possibile per convincerli.

E' evidente che se non si convincono occorre passare ad altri metodi, ovvero non alla ridicola sanzione di 100 euro in caso di rilascio del pesce, ma a sanzioni molto molto più pesanti, con multe di migliaia di euro, sequestro dell' attrezzatura e così via.

Ma per poter arrivare a fare questo, insieme con le tante altre cose che bisogna fare, occorre che maturi nell' opinione pubblica la consapevolezza della gravità della problematica e, secondo me, questo è quello che noi, nel nostro piccolo, possiamo e dobbiamo fare.

P.S.: fatto benissimo a citare l' esperienza di Varese, credo che sia opportuno approfondirla ed è quello che, fra un pò, intendo fare.

marz
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 12 settembre 2010 : 19:12:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Prima di passare agli interventi di Varese, vorrei fare qualche considerazione di ordine strategico.

Questo forum ha circa 8.000 iscritti. Secondo voi, prima di questa discussione, quanti avevano una qualche conoscenza della problematica?

Io penso forse 20-30 iscritti, non di più. Mettiamo che fossero stati 40.
Avrebbero comunque costituito appena lo 0,5% del totale.

Ed oltretutto è evidente che se uno si iscrive a questo forum è interessato alle problematiche ambientali e ne ha una qualche conoscenza sia pure sommaria.

Se fra gli iscritti di questa forum la consapevolezza del problema era limitato all0 0,5%, quale pensate che sia il livello di conoscenza della popolazione italiana?

Praticamente inesistente.

Io non credo che gli interventi che occorre realizzare siano enormemente costosi, però sicuramente richiedono soldi, volontà politica di intervenire, consenso generale (perchè comunque si scontrano contro gli interessi di qualcuno che cercherebbe per impedirli).

Ed al momento, secondo me, queste condizioni non ci sono. Occorre crearle.

Molto importante per raggiungere questi risultati è l' esperienza di Varese, non perchè è destinata a risolvere i problemi, ma per tutta una serie di considerazioni.

marz
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 12 settembre 2010 : 22:40:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A mio giudizio, l' esperienza di Varese è importante non tanto perchè risolverà il problema (un' infarinatura dell' iniziativa potete averla da quest' articolo Link).

E' evidente che la soluzione vera va cercata attraverso un' azione coordinata di grande respiro fra tutte le Regioni interessate.

Però la sperimentazione varesina consentirà ugualmente di raggiungere traguardi importanti, perchè va nell' ottica di sensibilizzazione di cui abbiamo prima parlato, perchè ha ricevuto il consenso unanime della popolazione interessata (tranne ovviamente i pescatori di pesce siluro ), perchè consentirà di valutarne i risultati, di capire se le metodologie di intervento sono giuste o se bisogna apportare delle modifiche.

Ma è importante anche per un altro motivo: non viene finanziata con denaro pubblico, ma prevalentemente dalla Fondazione Cariplo.

A convicere la Cariplo ha finanziare l' iniziativa credo sia stata l' Università dell' Insubria (quella di Como e Varese per capirci), che comunque sta già lavorando attivamente sulla problematica e l' intervento della comunità scientifica è molto importante per l' autorevolezza del supporto che può fornire.

C' è poi da considerare che, come sanno bene quelli che ci hanno avuto a che fare, le Banche non sono Enti di beneficienza. Se qualche dirigente della Cariplo particolarmente sveglio ha dato l' assenso al finanziamento vuol dire che la Banca si aspetta di avere un ritorno in termini di positività di immagine.

E queste sono tutte cose importanti, perchè vuol dire che molto si sta muovendo.

Io credo che il problema vero saranno i tempi di risoluzione, che ho paura saranno troppo lunghi.

marz

Modificato da - marz in data 12 settembre 2010 22:57:47
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 12 settembre 2010 : 23:07:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

..../Ma è importante anche per un altro motivo: non viene finanziata con denaro pubblico, ma prevalentemente dalla Fondazione Cariplo.



Esatto, non tutta, ma per buona parte è proprio la fondazione Cariplo che paga..

Come fondazione Monte dei Paschi finanziò da noi il progetto Macrostigma..

Ecco perchè nel mio ultimo intervento ti parlavo di business, il ritorno di immagine è importante, e quale pubblicità migliore è investire nell'ambiente?

Cmq, io vi ho citato Varese, ma di iniziative simili ci sono e ci sono state altre, se citate in un qualsivoglia motore di ricerca parole come : contenimento siluro o semplicemente problema siluro, ne vengono fuori di tutti i colori, anche se digiti solo pesce siluro e sfogli le pagine.

Per quanto riguarda la diffusione di questo problema, che dirti, forse perchè ero un pescatore, forse perchè bazzico da sempre una rivista che tra le tante è stata la prima ad urlare il problema, oltre 20 anni fà, francamente io non credo che questo problema non sia conosciuto, penso peggio;
penso che si stia "somatizzando", che si stia in un qual modo "digerendo" questo problema, e per me è anche peggio.


Cmq, ci siamo, concordo al 100% dialogo e informazione possono sensibilizzare e aiutare,e questa è la funzione del nostro forum, ma deve andare di pari passo con il recupero delle nostre acque caro Marz,altrimenti ai praticanti dell'arte alieutica (che bene o male è una attività venatoria se vogliamo) dobbiamo dargli un'alternativa a questo pesce.
Bene o male formano un indotto a cui sono legate riviste e negozianti.

Comunque anche noi qualcosa possiamo fare, anche i comuni possono inasprire sanzioni, per farti un esempio a Castiglione della Pescaia è vietata sia la pesca che la detenzione della larva carnaria (BIGATTINO),pena qualche "centone" e attrezzatura confiscata, e questo solo per un esca!!

Cmq sono contento, ci siamo scornati, ma alla fine si è presa una buona direzione.

ciao




Massimo.
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Modificato da - Frustone in data 12 settembre 2010 23:14:44
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milofin
Utente Junior

Città: Helsinki


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Flora e Fauna

Inserito il - 13 settembre 2010 : 08:03:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:
Io non credo che gli interventi che occorre realizzare siano enormemente costosi, però sicuramente richiedono soldi, volontà politica di intervenire, consenso generale (perchè comunque si scontrano contro gli interessi di qualcuno che cercherebbe per impedirli).

Ed al momento, secondo me, queste condizioni non ci sono. Occorre crearle.

Molto importante per raggiungere questi risultati è l' esperienza di Varese, non perchè è destinata a risolvere i problemi, ma per tutta una serie di considerazioni.



Messaggio originario di marz:

A mio giudizio, l' esperienza di Varese è importante non tanto perchè risolverà il problema (un' infarinatura dell' iniziativa potete averla da quest' articolo Link).

E' evidente che la soluzione vera va cercata attraverso un' azione coordinata di grande respiro fra tutte le Regioni interessate.


Quoto queste parti dei tuoi messaggi perche' mi sembrano fondamentali.

Il problema principale e' anche a mio avviso l'informazione di base, quella che crea il consenso indispensabile per qualsiasi azione efficace.

Dove vogliamo andare se viene sparsa mala informazione a piene mani? Non so se lo sapete ma alcuni esponenti pro-siluro si sono lamentati che con l'elettrostorditore si uccidono TUTTI i pesci piccoli per prendere il siluro (per esempio nel caso di Varese). E' una cosa che puo' dire solamente chi non ha mai preso in mano un elettrostorditore e non sa nemmeno le basi del suo funzionamento sulla fisiologia di un pesce.
Oppure potrei fare l'esempio del fossile di siluro visto in queste pagine. O della composizione della dieta. O degli esperimenti in acquario completamente viziati.

Ci sono persone a cui non interessa avere un ambiente sano e ripristinato. In questi giorni nell'areale del po sta girando una petizione di firme per la tutela degli alloctoni. Perche' per alcuni l'importante e' avere qualcosa attaccato in fondo alla lenza, non importa cosa sia..

E per continuare con il caso di Varese, lo sapete che e' gia' stato finanziato con qualche migliaio di euro un "controstudio" per provare l'incongruenza del programma?
Programma che tutto sommato, per come e' strutturato, e' impossibile che risolva ma anche che aiuti a fare una sperimentazione seria sul problema alloctoni.

Come dice Frustone i mezzi per il ripristino delle acque ci sono e in alcuni punti perfino il Po sta recuperando. Occorre parallelamente fare informazione in modo che si crei il consenso necessario per programmi di contenimento e in questo, mi duole dirlo, in generale il mondo della divulgazione scientifica non sta lavorando al meglio.

Basta vedere anche queste pagine.

Come ho gia' detto storicamente la rimozione di specie invasive e' risultata impossibile in scala generale. Ma ci sono moltissimi ambienti che e' possibile e doveroso salvare.

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Modificato da - milofin in data 13 settembre 2010 08:19:52
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 13 settembre 2010 : 08:59:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di milofin:

[quote]....// O della composizione della dieta. O degli esperimenti in acquario completamente viziati.///

Ci sono persone a cui non interessa avere un ambiente sano e ripristinato. In questi giorni nell'areale del po sta girando una petizione di firme per la tutela degli alloctoni. Perche' per alcuni l'importante e' avere qualcosa attaccato in fondo alla lenza, non importa cosa sia..



Scusa Milo se ho tagliato il tuo msg che per altro condivido in toto, avendo in più riprese detto un pochino tutte queste cose, compreso l'aspetto della lenza.

La domanda che ti volevo fare è però un'altra e mi riallaccio alle tue righe che ho riportato;
Visto che coraggiosamente e in modo che indica piena maturità muovi delle critiche (condivisibili) anche al mondo dell'ittiologia, al mondo di cui bene o male anche tu appartieni e che conosci, mi viene spontaneo chiedere questo:
avete un albo? avete una categoria?

Non so bene come spiegarmi, c'è un qualcosa che vi raggruppa e che può anche prendere dei provvedimenti contro persone che oggettivamente fanno tutto fuorchè un buon servizio??

Parlando con la parte sana dei pescatori e con gli appassionati naturalisti il problema che citi è discusso molto e spesso si rimane allibiti davanti a certe considerazioni..

L'ultima boiata io e il mio gruppo l'abbiamo sentita sulla Sandra (o Luccioperca), questo pesce è stato messo in una vaschetta, in condizioni di cattività estrema, in 40cm x 40 cm, e un'ittiologo ha affermato in modo perentorio che questo pesce mangia meno... di un Luccio..
Queste, sono affermazioni che non solo fanno screditare chi magari lavora bene, ma non sono credibili da nessuno.

Oppure mi vengono in mente i casi di altri tuoi colleghi che sentendosi forse lusingati di attenzione, arrivano a collaborare con certi figuri;
Bene, ci può essere come per altre professioni un'esclusione dalla categoria?

Ciao e grazie per le risposte.

Massimo.
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Modificato da - Frustone in data 13 settembre 2010 09:01:03
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milofin
Utente Junior

Città: Helsinki


71 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 settembre 2010 : 17:21:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Frustone:
La domanda che ti volevo fare è però un'altra e mi riallaccio alle tue righe che ho riportato;
Visto che coraggiosamente e in modo che indica piena maturità muovi delle critiche (condivisibili) anche al mondo dell'ittiologia, al mondo di cui bene o male anche tu appartieni e che conosci, mi viene spontaneo chiedere questo:
avete un albo? avete una categoria?

Non so bene come spiegarmi, c'è un qualcosa che vi raggruppa e che può anche prendere dei provvedimenti contro persone che oggettivamente fanno tutto fuorchè un buon servizio??

Parlando con la parte sana dei pescatori e con gli appassionati naturalisti il problema che citi è discusso molto e spesso si rimane allibiti davanti a certe considerazioni..

L'ultima boiata io e il mio gruppo l'abbiamo sentita sulla Sandra (o Luccioperca), questo pesce è stato messo in una vaschetta, in condizioni di cattività estrema, in 40cm x 40 cm, e un'ittiologo ha affermato in modo perentorio che questo pesce mangia meno... di un Luccio..
Queste, sono affermazioni che non solo fanno screditare chi magari lavora bene, ma non sono credibili da nessuno.


Che io sappia non esiste un percorso formativo particolare che porti ad un titolo specifico di "ittiologo". Di solito chi lavora in questo campo ha una formazione naturalistica o biologica ma c'e' anche chi non ha fatto per forza un percorso del genere (ruolo di tecnico) oppure ha preso altre strade (per esempio ci sono dei matematici che lavorano con modelli bayesiani applicati allo stock management).

A maggior ragione non esiste in Italia un albo professionale, almeno non nel senso giuridico del termine. Che io sappia esiste un'associazione volontaria di ittiologi delle acque dolci italiani (l'AIIAD) ma non e' molto attiva nel campo e l'associazione e' appunto puramente volontaria.

Anche a livello internazionale la situazione e' piu' o meno la stessa.

Misurare la credibilita' e il valore di un'affermazione o di uno studio (o di un progetto di management) e' questione di valutarne attentamente tutti gli aspetti. Ci sono studi che seppur fatti bene hanno un valore molto basso come anche quelli che sono molto speculativi e rischiano di essere poco credibili.
In generale e' molto difficile che una persona senza una formazione specifica sia in grado di valutare queste cose.
Per questo di solito se ne occupa la comunita' scientifica stessa, con i suoi errori a volte, ma con il metodo del peer-review.

Sull'esperimento da te citato non mi espongo, non sapendo niente di come e' stato fatto. Non e' per niente facile calcolare i tassi di ingestione di un pesce e ancora di piu' farlo in ambiente naturale. Bisognerebbe vederlo nel dettaglio..

If wishes were fishes we'd all cast nets

Modificato da - milofin in data 13 settembre 2010 18:16:31
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Frustone
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Prov.: Siena

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Inserito il - 13 settembre 2010 : 22:26:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti ringrazio per le tue risposte,sempre esaurienti e che trasudano sia passione che professionalità,anche se io a questi livelli mi fermo (appunto per questo chiedo), da appassionato ragiono solo per esperienza e per osservazione.
Per quanto riguarda la cosa che ti ho citato, te la dirò privatamente,non voglio fuorviare ne portare l'argomento fuori dal topic,come ricordato da altri quì giustamente si parla di solo siluri.

Casomai,la sensazione è che certe lobby,certe categorie di pescasportivi,ma non solo,come si è visto sono impegnati anche certi animalisti (la parte più brutta e radicale di loro,ovviamente non tutti sono in quel modo,vedi il volantino postato da Ugandensis) si avvalgano anche di una parte,seppur piccola del mondo scientifico.

Tendo cmq a complimentarmi con te e con chi ha scelto la tua professione o cmq studio, il mondo dei pesci d'acqua dolce è veramente disgraziato e ha bisogno fortemente di aiuto da parte di persone sensibili e motivate.

Grazie ancora!

Massimo.
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
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Inserito il - 15 settembre 2010 : 16:52:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
'azz...non vi si può lasciare un secondo che mi sfornate 8 (otto) paginozzi di discussione...

Per quanto mi riguarda quoto milofin
"Come ho gia' detto storicamente la rimozione di specie invasive e' risultata impossibile in scala generale. Ma ci sono moltissimi ambienti che e' possibile e doveroso salvare."

Sono d'accordo, molti ambienti italiani sono ormai "persi" e non c'è alcuna possibilità di ristabilire biocenosi simili a quelle autoctone, però vi sono ancora diversi biotopi in buono o ottimo stato che andrebbero tutelati dall'immissione di materiale sospetto con la sorveglianza da parte di sentinelle armate, con il colpo in canna e l'ordine di far fuoco per primi!
Intendo dire: i fondi son quelli che sono, vanno impiegati per opere fattibili, quali possono essere anche la costruzione di briglie atte ad impedire la colonizzazione di certe aree da parte di specie invasive. Anche la rinaturalizzazione delle sponde e degli alvei può favorire determinate specie autoctone rispetto ai più generalisti alieni. L'aspio, ad esempio, mi risulta che si incontri spessissimo nei canali con sponde e fondo di cemento, la presenza di vegetazione acquatica sulle rive o di altri ripari potrebbe ostacolare non poco la ricerca di prede.

Non si tratta insomma solo di rimedi sanguinosi basati sull'uccisione di pesci, che a mio avviso sono solo raramente efficaci e prestano il fianco ad attacchi da parte di sedicenti animalisti che potrebbero pure coprire altri inconfessabili interessi.

Per quanto riguarda il siluro l'ucciderne uno o pochi non credo che abbia senso, 'sto mostro si riproduce come un dannato e i pescasportivi non ne catturano certo abbastanza da poter seriamente pensare di abbatterne le popolazioni. Diverso è il caso di iniziative come la cattura di grandi quantità di siluri appena prima della stagione riproduttiva; in ambienti sufficientemente ristretti e con popolazioni non foltissime (ad es. quelle dei torrenti di cui si parla sopra) forse potrebbe dare dei risultati. Perchè non aprire una gara di pesca siluro in piena stagione di frega? Il problema sarebbe impedire che altri riproduttori vi si riversino da valle, si può impedire solo, come dicevo prima, erigendo barriere fisiche come "salti d'acqua" o briglie. Certo che l'interruzione del corso di un fiume è sempre una misura da valutare con cura, il richio di far più male che bene è fortissimo.

Ho sentito recentemente parlare di un'iniziativa presa su al nord di introdurre il gambero alieno Orconectes limosus (invasivo, adattabilissimo, deleterio per la fauna nativa e, per soprammercato, gastronomicamente pessimo) per contrastare il siluro; questo crostaceo sarebbe un abile predatore di uova di siluro ma i risulatati non sarebbero stati minimamente positivi. Premesso che ritengo largamente nel campo dell'assurdo l'introdurre un invasivo per contenerne un altro, qualcuno sa dove trovare del materiale che parli di questa cosa?

Il convegno dell'AIIAD si terrà a novembre ad Arezzo ma non ne so di più.

NO all'autostrada in Maremma!
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 15 settembre 2010 : 18:56:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A questo punto, visto che oramai sulla problematica c'è praticamente quasi unanimità di vedute, proverei a lanciare una proposta.

Chiederei a Milofin se è disposto a stendere un documento che riprenda ed ampli il concetto che avevo proposto inizialmente e che mi sembra non sia più stato contestato da nessuno: i pesci siluro rappresentano una grave minaccia per la biodiversità delle acque interne italiane e vanno con urgenza adottate misure di contenimento al fine di salvaguardare le specie autoctone.

Lo chiederei a Milofin perchè indubbiamente è quello che ha dimostrato di avere le maggiori conoscenze e le idee più chiare sull' argomento.

Se Milofin è disposto a prepararlo, potremmo discuterlo insieme e vedere di riuscire a concordare una versione accettata da tutti (o comunque a larga maggioranza).

Questo documento potrebbe diventare sicuramente la posizione dei partecipanti a questa discussione, ma forse anche qualcosa di più.

Potrebbe essere proposto agli Amministratori e diventare la posizione ufficiale del forum.

Oltretutto servirebbe per contrastare la grande disinformazione che viene messa in atto sull' argomento.

Fatemi sapere se siete d' accordo.

marz
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 15 settembre 2010 : 19:50:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

A questo punto, visto che oramai sulla problematica c'è praticamente quasi unanimità di vedute, proverei a lanciare una proposta.

Chiederei a Milofin se è disposto a stendere un documento che riprenda ed ampli il concetto che avevo proposto inizialmente e che mi sembra non sia più stato contestato da nessuno: i pesci siluro rappresentano una grave minaccia per la biodiversità delle acque interne italiane e vanno con urgenza adottate misure di contenimento al fine di salvaguardare le specie autoctone.

Lo chiederei a Milofin perchè indubbiamente è quello che ha dimostrato di avere le maggiori conoscenze e le idee più chiare sull' argomento.

Se Milofin è disposto a prepararlo, potremmo discuterlo insieme e vedere di riuscire a concordare una versione accettata da tutti (o comunque a larga maggioranza).

Questo documento potrebbe diventare sicuramente la posizione dei partecipanti a questa discussione, ma forse anche qualcosa di più.

Potrebbe essere proposto agli Amministratori e diventare la posizione ufficiale del forum.

Oltretutto servirebbe per contrastare la grande disinformazione che viene messa in atto sull' argomento.

Fatemi sapere se siete d' accordo.

marz


Sarebbe molto di più caro Marz, sarebbe riprendere una funzione sia informativa che educativa rivolta in special modo a chi dei nostri pesci e dei nostri ambienti acquatici sa ben poco, ma che magari è molto sensibile cmq alle tematiche del nostro ambiente;
La sezione dei pesci di FNM è una sezione LIBERA, al di là degli hobby di ognuno di noi, non propagandiamo arti venatorie e non siamo grazie a Dio legati a nessun gruppo di interessi.

Sarebbe un msg forte a favore della nostra biodiversità, si, Marz, io ci stò!

Per Massimaliano (Etrusko), un mio pensiero;
Nei tratti di fiume (mi riferisco al PO) dove si agisce in continuità da anni, questo benedetto pesce è in netta flessione, pensa se solo venisse attuato un piano inter-regionale..
Mai arrendersi,l'uomo oggi possiede i mezzi per fare tutto.

Per quello che può valere, anche io sprono Milofin su quello che dici, pubblicamente lo invito a impreziosire questo forum sempre di più.

Massimo.
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milofin
Utente Junior

Città: Helsinki


71 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 settembre 2010 : 21:17:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rispondo di corsa.

Domani mattina sveglia alle 6 e 14 ore di lavoro per i prossimi 10 giorni di fila (ho un secondo lavoro) quindi non potro' comunicare piu' di tanto.

E' un periodo molto ma molto impegnato, non potrei nemmeno pensare a fare una cosa del genere prima della fine di novembre.

Se scrivessi qualcosa io che sono un signor nessuno e non ho mai lavorato direttamente su quell'argomento potrei al massimo fare un riassunto dei lavori di altri (piu' o meno e' quello che ho gia' scritto). E' una cosa che, per avere il valore che vorreste, dovrebbe essere fatta da qualcuno piu' qualificato di me.

P.S. Etrusko sei sicuro che l'AIIAD faccia un convegno quest'anno?

If wishes were fishes we'd all cast nets
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Tutti i Forum

Inserito il - 15 settembre 2010 : 22:39:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io credo fortemente che l'intervento di Marz riassuma l'urgenza di un provvedimento, di un se vogliamo "quadretto" informativo che deve essere presente in questa sezione,già l'avevo pensato e già l'avevo notato a più riprese.
Chiunque si avvicini al mondo dei pesci d'acqua dolce è al corrente da sempre di questo problema, riviste,telegiornali e quant'altro oggi danno risalto oltre chè al problema inquinamento anche al problema alloctoni come prioritario nel mondo delle acque interne.

Francamente (e quì badate bene) non ne faccio una colpa ad Ugandensis, bene o male anche lui ha trovato un forum,uno spazio web già strutturato,già formato in un certo modo;
credo che tuttavia questo topic apra una riflessione di più ampio respiro e si sfoci davvero in una posizione anche etica di FNM, che si deve pronunciare ed esprimere a chiare note contro questi pericoli e contro questa pratica, ovvero la diffusione e la presenza sempre più massiccia di Alloctoni e in particolar modo del Pesce Siluro.

Come nella sezione Anfibi si mette in risalto l'attenzione ai problemi legati alla diffusione di certe infezioni, come nella sezione dei mammiferi si richiama all'attenzione al Non disturbo degli animali, come nella sezione dei rettili si segnala giustamente la regola del non postare foto che vedano manipolature di rettili, giustamente questa sezione deve essere improntata con una sua etica e un suo msg che poi dovrebbe essere quello di FNM.

Propongo una finestra sempre in risalto che citi il divieto da parte di singoli individui o pluralità di persone di liberare qualsiasi specie di pesci in acque pubbliche se non autorizzati dagli enti che le amministrano (questa legge esiste e non fa distinzione neanche tra alloctoni e autoctoni) e due righe che dicano di non rilasciare i pesci alloctoni nelle acque che sono oggetto di divieto specifico.

Questo intanto si può e si deve fare,rilancerò anche nella sezione varie questo annuncio agli Admin, visto che hai miei precedenti non ho avuto risposta.

Quanto sopra lo vedo essenziale visto che lo espongono anche siti e riviste di pesca sportiva, e mi fa specie che FNM nella sezione pesci d'acqua dolce non lo abbia mai pensato, lo dico con dispiacere pur amando questo forum e ringraziandolo per le amicizie che mi stà dando.
Quanto al Siluro in specifico, io potrei buttar giù qualcosa, ma non ho credenziali, sono un appassionato, Banchi mi onorò definendomi un esperto,ma di diploma sono un...Ragioniere e tecnico 626...

Credo che questo testo debba essere buttato giù citando all'occorrenza bibliografie etc, e se gli ittiologi o futuri ittiologi di questo forum non se la sentono, credo caro Marz che a quel punto sia un problema,non per me e per te ma per questa sezione, perdonate la mia crudezza, ma sono abituato a dire le cose che penso.

C'è Massimiliano, Nicola stesso,Roberto (Skazz) e altri che possiedono gli strumenti necessari per poter scrivere qualcosa di incontrovertibile, qualcosa che all'occorrenza possa essere esibito con sicurezza citando le bibliografie del caso, ma non buttiamo via questa occasione di far crescere questa sezione anche in termini educativi e morali.

Se poi si esemplificasse e si volesse buttar giù due righe citando l'alloctonia e le leggi che la ostacolano (oltrechè etico morali) mi posso io stesso mettere a disposizione,prendendo spunto dalla mia attività volontaria e dai codici legislativi in possesso.


Massimo.
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Modificato da - Frustone in data 15 settembre 2010 22:42:47
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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 16 settembre 2010 : 09:18:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se comunque voi "esperti" (anche se non esperti di professione) riuscite a buttar giù un docuemnto condiviso (e mi auguro che la condivisione sia più ampia possibile), che abbia lo scopo di fare buona informazione, beh, qualcosa di utile si è già fatta.
Coraggio, penso che l'obbiettivo che ci unisce sia sempre lo stesso: la tutela dei nostri ambienti naturali o naturalizzati.

Ric
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 16 settembre 2010 : 12:44:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il convegno AIIAD ci sarà, me lo hanno confermato sia Porcellotti che Nonnis Marzano, mi sono informato accuratamente perchè devo presentare un paio di short notes circa due nuove segnalazioni di specie aliene e transfaunate. Quali? Ne saprete con dovizia di particolari DOPO il convegno!
Peraltro sono ancora aperte le iscrizioni per cui, se qualcuno ha materiale da presentare può fare domanda.

Un documento "contro" il siluro? Sarei del tutto d'accordo ma io personalmente non mi sento assolutamente abbastanza esperto in materia per stenderlo da solo, l'unica freccia al mio arco è la mia laurea in Scienze Naturali, per il resto ciò che so del siluro l'ho saputo dalla letteratura. Non ho materiale nuovo. Magari posso chiedere al convegno AIIAD se qualcuno ha del materiale bibliografico interessante.

Ma piuttosto perchè non facciamo una raccolta di articoli circa il siluro in Italia in modo da avere tutto lo scibile in merito? Sarebbe utilissimo.

@Frustone, se togliessimo anche tutti i siluri dal Po avremmo finalmente un fiume dove le breme, i gardon, le blicche, i rodei, le acerine, i pesci gatto, gli aspi, i lucioperca, i carassi, ecc. potrebbero vivere in pace...non è SOLO il siluro, per interventi di riqualificazione faunistica o si ha un approccio sistemico o non si risolve nulla.

NO all'autostrada in Maremma!
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ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 16 settembre 2010 : 14:31:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di etrusko:

.....devo presentare un paio di short notes circa due nuove segnalazioni di specie aliene e transfaunate. Quali? Ne saprete con dovizia di particolari DOPO il convegno!
.....
NO all'autostrada in Maremma!


No, ora queste due specie transfaunate ce le dici subito, se non vuoi ritrovarti una testa di cavallo fra le lenzuola.
Si attende urgente risposta. Altrimenti il tuo portone andrà a fuoco, la tua macchina si incendierà, tutti i tuoi parenti fino al quinto grado verranno bastonati con metodica cura.
Ora ce lo dici, vero?

"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/
un giorno la prenderò/
come fa il vento alla schiena.."
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 16 settembre 2010 : 14:32:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Etrusko, leggo che sei laureato in Scienze Naturali. Dovresti quindi conoscere quali sono i requisiti perchè un articolo abbia i requisiti per poter essere definito scientifico (o quanto meno attendibile): descrizione accurata di materiali e metodi, etica di ricerca, impact factor, ricerca bibliografia accurata (sono i primi che mi sono venuti in mente) e tanti altri.

Il problema è proprio questo: che in internet girano troppi articoli sul pesce siluro la cui validità scientifica è pari a zero al cubo. Ma spesso è anche peggio: si tratta di articoli volutamente manipolati.

E' chiaro che questi articoli non godono di nessuna credibilità a livello scientifico e chi se ne intende (non per vantarmi, ma di pubblicazioni scientifiche me ne intendo) ci mette trenta secondi a demolirli ed a ridicolizzarli (se vuoi ti cito qualche esempio anche vicino).

Però la gente comune di queste cose non ne capisce e tende a credere alle panzane che girano in internet.

Il problema principale è proprio quello della disinformazione, l' abbiamo detto tante volte.

Detto questo, cita pure gli articoli di cui parli. Ne valuteremo insieme l' attendibilità dal punto di vista scientifico.

Quanto all' ultima parte del tuo intervento, ripetiamo per l' ennesima volta, che nessuno sostiene che il pesce siluro sia l' unico problema per la nostra biodiversità, ma siccome l' argomento di questa discussione è il siluro, parliamo di questo.

Chi vuole parlare del pericolo rappresentato da altra specie alloctona, non ha che da aprire un' apposita discussione.

marz
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