In questi ultimi mesi ho vsito centinaia di palme attaccate e moltissime morte. I costi di disinfestazione sono elevati, soprattutto per piante molto elevate. Suggerisco un metodo fai da te, dai costi sostenibili. Basta distendere a spirale attorno al tronco un tubo nero da irrigazione con degli augelli da diffusione a pioggia indirizzati versso il tronco e soprattutto verso la parte dove si sviluppano le nuove pale. Ciò permetterà di irrorare il pesticida specifico semplicemento mandando a pressione dal basso la miscela, senza dover ricorrere a personale dotato di braccio meccanico o trabattello.
Modificato da - Centaurea in Data 06 novembre 2011 20:21:47
Una soluzione ancora migliore è evitare i pesticidi e lasciare che la natura faccia il suo corso. Doveva pur esserci un fattore limitante nel Mediterraneo per le palme diverse dalla Chamaerops humilis e dalla Phoenix dactylifera...
In verità , almeno qui a napoli, alcune Washingtonia sono gia state attaccate, è uccise in poco tempo; inoltre in letteratura sono riportati attacchi anche si agavi, cycas e qualcos'altro.....
Credo sia stato proprio lui a far fuori anche l'ultima Jubaea chilensis dei giardini storici di Palermo... ne erano rimaste soltanto due....
Invece sembra che alla P.dactylifera non faccia alcun danno (lo stesso per W. filifera e W. robusta). Se la Chamaerops fosse "idonea" penso l'avrebbe già usata da tempo e invece neppure un caso, io non me ne preoccuperei.
Piuttosto a Palermo il più esteso palmeto di P. canariensis, quello della Zisa, è stato distrutto prima ancora che arrivasse il punteruolo per far posto a un progetto incomprensibile spacciato per recupero del giardino di Guglielmo II: muretti di cemento intonacati di bianco, scale e aiuole...
A Palermo l'emergenza non è il punteruolo, ma la distruzione pianificata del verde storico e monumentale della città. La gestione del verde è "a perdere".