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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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OrsoTib
Utente V.I.P.
Città: Lugo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
130 Messaggi Tutti i Forum |
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OrsoTib
Utente V.I.P.
Città: Lugo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
130 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 giugno 2010 : 13:26:37
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Immagine: 130,82 KB
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OrsoTib
Utente V.I.P.
Città: Lugo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
130 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 giugno 2010 : 13:27:44
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Immagine: 102,72 KB
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biodemo
Utente Junior
Città: Torino
75 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 giugno 2010 : 09:21:51
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| Messaggio originario di OrsoTib:
Immagine: 130,82 KB
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Credo che il "tuo amico" faccia riferimento ai mufloni "sellati" che è uno dei caratteri tipici di dimorfismo sessuale (oltre le corna ovviamente..e la "criniera" presenti solo nel maschio). A volte però questa sella risulta meno evidente, soprattutto nei giovani. Ma esistono diverse specie, la specie sellata e presente in Piemonte è la Ovis aries. Immagine: 11,89 KB Il tuo muflone potrebbe appartenere agli Ovis aries ma è detto comunemente Urial, che è una pecora selvatica non sellata, non comunemente chiamata Muflone, che però ha una mantello nettamente più chiaro di quelli fotografati da te...sono un pò confusa.. Immagine: 34,93 KB Spero che qualcun altro risponda a questa domanda perchè non sono molto esperta...si sarà capito! |
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pardus
Utente Senior
Città: solaro
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
1277 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 giugno 2010 : 14:33:54
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cia la foto del primo muflone e' un giovane maschio, mentre il secondo e' Un adulto. L'urial con varie sottospecie abita l'asia minore e asia centrale e non e' "sellato".....(anche se gli studiosi si stanno ancora confrontando su queste classifcazioni) Detto questo...biosgna secondo me vedere su questa isola come c'e arrivato il muflone , quali incroci ha subito, insomma un po' la storia della presenza dell'ungulato...potrebbe trattarsi di una sottospecie(non credo) di un adattameto all'ambiente, oppure ad incroci con pecore domestiche, se ci sono...che con gli anni hanno fatto "perdere" la classica sella dell'ovis musimon.
Fra l'altro anche la colorazione del maschio adulto e' un po piu' scura rispetto a quella classica rossicca del muflone che conosco io..... |
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Luciano54
Moderatore
Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
4965 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 giugno 2010 : 20:30:27
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| Messaggio originario di biodemo: Spero che qualcun altro risponda a questa domanda perchè non sono molto esperta...si sarà capito! |
Ciao Alessia! Hai fatto benissimo a rispondere ... e credo che il fatto che tu abbia "poca esperienza" (peraltro non percepibile) sia assolutamente ininfluente!
Sulla presenza o meno della sella nel mantello dei maschi adulti (comincia a diventare appena percettibile dal secondo anno di vita) ci sono da fare un paio di considerazioni:
1) La sella viene spesso considerata, a torto, un indice di purezza genetica; esistono popolazioni di Corsica, Sardegna ed Europa centro-orientale che ne sono privi; 2)sia la criniera, sia soprattutto la sella, sono molto meno evidenti nel mantello estivo. Le variazioni di colore e caratteristiche del mantello nelle diverse popolazioni di muflone, sono comunque notevoli e derivano probabilmente dall’esiguo numero di esemplari che hanno costituito i nuclei fondatori di molte nuove colonie.
La posizione sistematica del muflone, e più in generale del genere Ovis appare attualmente ancora molto controversa; vi inserisco alcuni frammenti di testo che ho utilizzato per la preparazione del materiale didattico per i corsi di gestori della fauna ... indetti dalla regione E.R. Non è ovviamente tutta "farina del mio sacco", ... i dati principali e alcune considerazioni sono tratti da due testi fondamentali quali: Pedrotti L., E. Duprè, D. Preatoni, S. Toso, 2001 – Banca Dati Ungulati: status, distribuzione, consistenza, gestione, prelievo venatorio e potenzialità delle popolazioni di Ungulati in Italia. Biol. Cons. Fauna, 109: 1-132.
Spagnesi M., A. M. De Marinis (a cura di), 2002 – Mammiferi d’Italia. Quad. Cons. Natura, 14, Min. Ambiente – Ist. Naz. Fauna Selvatica.
Piccola tabella dell'inquadramento sistamatico:
Superordine: Ungulati (Ungulata) Ordine: Artiodattili (Artiodactyla) Sottordine: Ruminanti (Ruminantia) Famiglia: Bovidi (Bovidae) Tribù: Caprini (Caprini) Sottofamiglia: Caprine (Caprinae) Genere: Ovis Specie: Ovis orientalis Sottospecie italiana: - Ovis [orientalis] musimon Gmelin, 1774
Alcuni frammenti dei testi del modulo didattico "Il muflone" | Il Muflone sembra essere geneticamente e morfologicamente molto simile a Ovis orientalis, tanto che attualmente si accetta la tesi che esso sia una sottospecie di quest’ultimo. Se fino al 1950 nel Genere Ovis venivano individuate tra le 6 e le 17 specie, ora viene preferita una classificazione che suddivide i taxa presenti in Europa ed Asia in 3 specie caratterizzate da numerose sottospecie: Ovis ammon (Linnaeus, 1758) (Argali), distribuito nella parte centro-orientale dell’Asia, contraddistinto da 56 cromosomi e dimensioni maggiori (110-180 kg nei maschi); Ovis orientalis Gmelin, 1774 (Urial e Muflone), distribuito tra il Pakistan e l’Europa, contraddistinto da 54-58 cromosomi e dimensioni minori (36-100 kg nei maschi); Ovis nivicola Eschscholtz, 1829 (Pecora delle nevi), distribuita nella porzione nord-orientale dell’Asia, tra l’Amur, la Kamchiatka e la Yatkuskaya, caratterizzata da notevoli dimensioni e da un numero di cromosomi pari a 56. Il Muflone, assieme alle varie sottospecie di Urial, viene quindi considerato una pecora selvatica orientale. |
Situazione Europea:
| “A partire dal XVIII secolo, il muflone è stato a più riprese introdotto in molte parti del continente europeo, tanto che attualmente la consistenza si aggira sui 60.000 capi suddivisi in numerosi nuclei, distribuiti in diversi paesi ma accentrati soprattutto in Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia (rispettivamente 10.000 e 14.000 capi stimati nel 1982, circa il 46% delle consistenze complessive) e, in linea subordinata, Ungheria, Slovenia e Austria (14.000 capi in totale).” |
Situazione Italiana: | “Il muflone è presente in 33 province su 103 (32%). In 25 province (24%) è rappresentato da piccoli nuclei sparsi, solo in 7 di esse (7%) le consistenze sono superiori ai 500 individui e in 16 (16%) sono superiori a 200. L’areale occupato si estende per circa 7.000 km e interessa soprattutto le Alpi, la Toscana, l’Emilia-Romagna e la Sardegna. Nelle province di Sassari e Nuoro è presente la popolazione originaria. Essa è suddivisa in numerosi nuclei tra loro disgiunti (Monte Albo, massiccio di Supramonte, area del Gennargentu-Monte Tonneri, M.te Fe nalbu-M.te Orosei). A questi si aggiungono le due popolazioni introdotte a Capo Figari-Figarolo e nell’Isola dell’Asinara. Per il resto la distribuzione del muflone interessa, sia pure in modo non continuo, quasi tutto l’arco alpino (è assente dalle province di Trieste, Gorizia, Treviso, Bolzano, Biella, Aosta e Imperia) e la porzione dell’Appennino compreso tra Reggio-Emilia e Perugia-Viterbo. Nella parte centro-meridionale della penisola il muflone è presente nella sola provincia di Foggia (penisola del Gargano), mentre per la Sicilia e presente solo nell’isola di Marettimo (dove è stata recentemente introdotta). La specie è stata introdotta anche nelle seguenti isole: Elba, Capraia, Giglio e Zannone.
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Alcuni cenni storici:
| “L’assenza di reperti fossili in Corsica, Sardegna e nella penisola italiana fa propendere per un’origine del muflone nell’area mediterranea legata all’azione dell’uomo. È infatti probabile che le popolazioni "autoctone" di Corsica e Sardegna si siano originate da pecore (Ovis aries) introdotte nelle isole in una prima fase di domesticazione e successivamente rinselvatichite. La pecora domestica del resto apparve tra 9 e 10.000 anni fa in Asia minore e la domesticazione ha preso probabilmente avvio da Ovis orientalis che, al pari di Ovis aries e del muflone possiede un cariotipo di 54 cromosomi….. La prima introduzione nella penisola italiana risale al 1870, quando il muflone fu immesso nella foresta della Lama (Forlì-Cesena), ad opera del Granduca Leopoldo di Toscana. La gran parte dei mufloni immessi a più riprese in territorio alpino e appenninico deriva dalla popolazione presente nell’Azienda faunistico-venatoria di Miemo (Pisa), che a sua volta ha preso origine da individui sardi. Per quanto riguarda l’arco alpino, la presenza della specie è legata in via esclusiva ad operazioni di introduzione iniziate a partire dagli anni 1955-60 e concentratesi soprattutto dal 1970 al 1990. |
Consistenza delle popolazioni Italiane (riferite al periodo 1999 - 2000): | La popolazione della Sardegna supera complessivamente i 2.000 esemplari, mentre nell’Italia peninsulare e settentrionale viene stimata la presenza di circa 8.200 capi, prevalentemente distribuiti nella parte centro-settentrionale (Toscana, Emilia e Umbria, 3.300 capi) e settentrionale (arco alpino, 4.700). Le popolazioni più numerose sono presenti nelle province di Siena (980), Torino (740), Trento e Belluno (700), Pisa (620), Pistoia (520), Pordenone (480) e Arezzo (440). Per quanto riguarda più in particolare l’arco alpino, le consistenze sono maggiori nel settore centro-orientale (2.430 capi, contro i 2.245 dell’arco alpino centro-occidentale), anche se, tuttavia, l’ordine si inverte in relazione all’estensione territoriale.
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Alla faccia della brevità! Ciaoo
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OrsoTib
Utente V.I.P.
Città: Lugo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
130 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 giugno 2010 : 21:53:32
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scusate il ritardo, ma Grazie mille a tutti per le info!
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