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ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona.
In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).


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 Come spiegare un'infezione in acqua corrente?
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anacleto
Utente Junior

Città: feltre
Prov.: Belluno

Regione: Veneto


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Inserito il - 04 maggio 2010 : 12:49:46 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

URL=Link][IMG]http://img193.*
Circa 10 giorni fa ero a pesca in un fiume del nord-est (Piave)quando ho notato una grossa trota infettata da un fungo, presso la riva. Come spiegare quest'infezione, trattandosi di acque correnti? Anche se qualcuno versasse delle sostanze inquinanti, il loro effetto non dovrebbe essere momentaneo?

per aspera ad astra

ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 04 maggio 2010 : 13:12:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E' infatti una micosi. A occhio e croce saprolegnosi.
Patologia comunissima nelle cave di pesca sportiva, molto meno in ambienti "liberi", in corsi d'acqua a carattere torrentizio.
Ma può capitare.
Il soggetto infetto andrebbe tolto dall'ambiente subito, senza se e senza ma.

"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/
un giorno la prenderò/
come fa il vento alla schiena.."
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Rendener
Utente V.I.P.

Città: S.A. di Mavignola
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


145 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 maggio 2010 : 13:30:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La saprolegna è una micosi che attacca solo secondariamente l'ospite che ha subito abrasioni o asportazioni di muco o attacchi batterici, ecc... I salmonidi sono particolarmente soggetti nella fase riproduttiva e post riproduttiva...anche per una predisposizione genetica che altera la produzione di muco....mica a caso i salmoni del Pacifico muoiono dopo la frega (riproduzione)...
In acque libere e correnti non ho idea se il fungo sia ospite di altri organismi, penso ai macroinvertebrati dopo la loro morte o i residui vegetali parzialmente decomposti, o possa vivere anche semplicemente sul substrato.

Comunque il soggetto in foto, trota marmorata (forse poco marcatamente ibridata?), per me non c'è nessun motivo di asportarlo dal fiume, la sua morte per saprolegnosi è una cosa del tutto naturale e non altera l'incidenza del patogeno (secondario)sul resto della popolazione, anzi quando muore entra rapidamente nel ciclo trofico del fiume.

Differente dovrebbe essere l'approccio in un ambiente artificiale dove la densità di pesce è tale e l'ambiente così ristretto che lasciare soggetti affetti da patologie è sempre da evitare.

ciao

Modificato da - Rendener in data 04 maggio 2010 14:22:53
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

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Inserito il - 04 maggio 2010 : 19:10:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Rendener:

La saprolegna è una micosi che attacca solo secondariamente l'ospite che ha subito abrasioni o asportazioni di muco o attacchi batterici, ecc... I salmonidi sono particolarmente soggetti nella fase riproduttiva e post riproduttiva...anche per una predisposizione genetica che altera la produzione di muco....mica a caso i salmoni del Pacifico muoiono dopo la frega (riproduzione)...
In acque libere e correnti non ho idea se il fungo sia ospite di altri organismi, penso ai macroinvertebrati dopo la loro morte o i residui vegetali parzialmente decomposti, o possa vivere anche semplicemente sul substrato.

Comunque il soggetto in foto, trota marmorata (forse poco marcatamente ibridata?), per me non c'è nessun motivo di asportarlo dal fiume, la sua morte per saprolegnosi è una cosa del tutto naturale e non altera l'incidenza del patogeno (secondario)sul resto della popolazione, anzi quando muore entra rapidamente nel ciclo trofico del fiume.

Differente dovrebbe essere l'approccio in un ambiente artificiale dove la densità di pesce è tale e l'ambiente così ristretto che lasciare soggetti affetti da patologie è sempre da evitare.

ciao


Complimenti per la competenza Giorgio, lo dico con convinzione, pensavo di saper tutto sulle trote e invece mi hai dato spunto...
Dunque riscrivendo questo msg (no problem Nicola io al pc di danni ne faccio più di te!) vorrei chiedere e fare una precisazione di utilità per questa discussione;
Mi sono appassionato al mondo dei pesci fino a diventare un loro strenuo difensore grazie all'agonismo,in special modo proprio dedicandomi anni e anni alle trote,su lago e su torrente.
Bene, per mia esperienza ho sempre visto quelle micosi quando si è "scorretti" ovvero quando si prende in mano una trota e.. si ributta in acqua!
Queste cose si vedevano spesso nei laghetti di pesca sportiva a pagamento di vecchia concezione (ove l'appellativo "sportiva" era a dir poco un eufemismo),in quelli in cui si pagava a "peso" e persone senza troppi scrupoli per non pagare un capitale preferivano di nascosto dal gestore slamare una trota e ributtarla in acqua e continuare a "pescare" qualche ora in più..

Ma anche il Catch & realise può provocare questo,e allora si spiegherebbe il ritrovamento di trote in acque libere con tale patologia,io personalmente uso ami grossi di difficile ingoio,pesco solo al colpo e cerco di non toccare proprio la trota e di slamarla con la sola pinza senza toglierla dall'acqua..
Anche io dalle mie osservazioni penso che questa cosa colpisca la sola trota a cui è venuto ad essere asportato il muco.. Invece può essere trasmissibile?
Ecco io nella mia esperienza ho sempre pensato che il problema non fosse trasmissibile, ma si sa,c'è sempre da imparare, ma mi pare che anche tu tranquillizzi sul problema, ma cmq è importante dire a chiare note per chi ci legge e per l'amore delle trote di non toccarle,toccatele a mano bagnata ma proprio se siamo costretti, la principessa dei nostri torrenti è bella quanto delicata!

Massimo.
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No alla diga sul Farma Merse,no ieri,no domani, mai!!!
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Modificato da - Frustone in data 04 maggio 2010 19:16:37
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Rendener
Utente V.I.P.

Città: S.A. di Mavignola
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 maggio 2010 : 09:11:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In fatto di manipolazione di salmonidi ho una certa esperienza...
Le trote "solitamente iridee" da laghetto, di cui fortunatamente ho poca esperienza :), vivono di solito in un ambiente in cui i fattori di stress fisiologico sono maggiori legati prinicipalmente a temperature, alimentazione e concentrazioni di ossigeno spesso lontane dall'optimum.
Inoltre in laghetto molte trote si slamano durante il recupero, vengono trascinate letteralmente a terra prima di essere slamate e non vengono certo trattate con i guanti di velluto durante il rilascio capisci è ben probabile che si procurino piccoli graffi.
Se sommi piccole lesioni a condizione di stress fisologico, ambientale e legato al fatto non hanno mai subito una selezione naturale è per forza di cose che le micosi hanno maggiore incidenza.
Diciamo che in laghetto il tocco con mano bagnata di un pesce rilasciato non può essere (salvo rare eccezioni) casusa di asportazioni di muco tali da giustificare un'attacco micotico, a mio parere le cause sono le altre che ti ho citato a cui si somma sempre l'alterazione fisiologica legata alla riproduzione (anche se non avviene nella pratica l'atto riproduttivo).

In fiume le condizioni sono molto diverse, lo stress è quasi tutto legato al ciclo delle temperature, alla riproduzione a cui ultimamente si sono aggiunte le ferite da uccelli ittiofagi in aumento da alcuni anni a questa parte.
Ho già detto dell'alterazione del muco epiteliale durante il periodo riproduttivo, per quanto riguarda le temperature credo (anche se non ho supporti scentifici) che con acqua sotto i diciamo 6°C il metabolismo dei salmonidi rallenti moltissimo di conseguenza il muco impiega molto tempo a riformarsi e le microlesioni a cicatrizzarsi...per questo le micosi hanno vita facile. Per quanto riguarda le ferite da uccelli ittiofagi, che peraltro di solito coincidono col periodo invernale più delicato, queste lasciano raramente scampo ai salmonidi.

Quindi in fiume con temperature, parlo sempre di acqua, da 6°C in su un pesce, sempre a mano bagnata può essere tranquillamente maneggiato senza riportare danni, e anche le ferite causate dall'amo (se non ampie o in punti delicati) si cicatrizzano senza problemi, sotto tale temperatura bisogna essere molto più cauti.
Molto più dannoso risulta sempre appoggiare il pesce su terreno asciutto o peggio su terra, cemento, farlo sbattere in un guadino sollevato dall'acqua ecc...in questo caso l'asportazione e i graffi possono favorire l'ingresso del fungo in ogni stagione.

Ti garantisco che puoi maneggiare, sempre a mano bagnata, centinaia di trote da metà marzo in poi senza che ne muoia una, viceversa se le maneggi vicino al periodo riproduttivo con acque fredde, (ma in misura un pò minore anche se non le tocchi), sopratutto se sono soggetti al primo atto riproduttivo della loro vita, ne muoino con facilità il 20-30% tutte infettate secondariamente da Saprolegna....In questo caso però è una cosa del tutto naturale.

Aggiungo un'ultima cosa, ho letto su un recente National Geographic, che l'azoto portato ai fiumi del nord America dalle carcasse dei salmoni morti dopo la riproduzione sia fondamentale per la catena trofica di quei fiumi, naturalmente oligotrofi, al punto tale che senza la morte dei riproduttori i nuovi nati non troverebbero sostentamento macrobentonico sufficiente alla loro crescita. E' possibile che questo ciclo ci sia, anche se su sacala molto molto più ridotta anche sui nostri fiumi da slamonidi.

A quanto ho letto le micosi sono molto molto più insidiose per gli anfibi...

ciao

Modificato da - Rendener in data 05 maggio 2010 09:38:06
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Frustone
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 09:38:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ok,grazie Giorgio, purtuttavia dissento sul maneggio della trota, anche a mano bagnata la trota resta molto,molto delicata, si se ben fatto non arreca danni ma è difficile prendere una fario di torrente in mano (ad esempio per slamarla)e non stringerla,portando via poi inevitabilmente molto,molto muco.
Un conto è tenere in mano una trotina,un conto è slamarla anche con mano bagnata o peggio con alcuni guanti che dovrebbero essere specifici e invece asportano molto,molto muco.
Per il resto concordo con te su tutto, infatti la mia provincia ha vietato l'uso del guadino nelle zone a Macrostigma, e ottima è l'osservazione sulla questione dell'appoggio a terra del pesce, occorrerebbe avere dei teli lisci e bagnati come quelli utilizzati per il carp fishing, ma non ce ne dovrebbe esser bisogno, infatti la trota fuori dall'acqua meno ci stà e meglio è...
Per i lami,concordo, il buco sul labbro è meno impattante di un piercing per un umano in special modo quelli senza ardiglione ,infatti in quel caso la trota non và toccata,non ce ne è affatto bisogno, basta afferrare il lamo con una pinza, tale operazione si fa anche con pesce in acqua..
Grazie per le altre informazioni,ciao.

Massimo.
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ugandensis
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 10:09:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Avevo detto che il pesce "infetto" andrebbe in qualche modo tolto di mezzo, forse sono stato precipitoso e poco delicato. Resta però il fatto che una trota come quella postata è (imho) condannata a morte a breve, e senza un intervento mirato con prodotti appositi (ancorchè oggi vietati) tira, come suol dirsi, il calzino a breve. E il fungo (sempre che sia davvero saprolegnia come sembra) è una brutta bestia (ma qui i micologi potrebbero aiutarci), perchè capace di infettare individui sani, almeno a quanto ne so. Io se trovo un pesce in quelle condizioni faccio del mio meglio per tirarlo fuori dall'acqua, e pazienza per il ciclo dell'azoto.... al limite butto nel fiume una coscia di pollo e siamo pari (scherzo, eh...)

"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/
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Rendener
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Flora e Fauna

Inserito il - 05 maggio 2010 : 10:42:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Secondo me sbagli ugadensis è toglierlo che non va bene, anche se cambia ben poco ai fini pratici perchè i pesci che possono essere tolti prima di morte naturale dall'uomo sono una % bassissima,
però in teoria è sbagliato, anche perchè la carica funginea non la sposti di nulla togliendo un pesce attaccato che andrebbe lasciato al suo ciclo...
chiediamo conferma ai micologi comunque, potrei sbagliarmi io.

xFrustone: coi guanti di velluto è un modo di dire, per dire che le trattano con poco riguardo sopratutto quando ne tirano su 10 kg a guadino quelle che stanno sotto è facile che si feriscano.

Il guadino giusto per salpare il singolo pesce non fa danni ma devi tenerlo in acqua e meglio comprare quelli appositi a maglia fine gommosa.

Forse abbiamo in testa due modi di prendere in mano il pesce differenti, non salparlo, tenerlo in mano e liberarlo per aria ma tenerlo delicatamente in acqua per aiutarsi se necessario durante le fasi di slamatura.

Modificato da - Rendener in data 05 maggio 2010 10:52:17
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Frustone
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 11:19:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Rendener:

xFrustone: coi guanti di velluto è un modo di dire, per dire che le trattano con poco riguardo sopratutto quando ne tirano su 10 kg a guadino quelle che stanno sotto è facile che si feriscano.


Ti avevo compreso su questo punto e sono concorde, infatti i laghetti non hanno nulla di sportivo,e... a volte di etico.

Messaggio originario di Rendener:

Il guadino giusto per salpare il singolo pesce non fa danni ma devi tenerlo in acqua e meglio comprare quelli appositi a maglia fine gommosa..

e... no!! Se lo tieni in acqua il fungo rimane trasmissibile, come negli anfibi (che sono ancora più delicati delle trote) il guadino dovrebbe esser secco,asciutto, ma non va bene lo stesso perchè poi il materiale risulta rigido e... provoca abrasioni al pesce!
Ma in torrente il guadino non si usa,quindi...

Messaggio originario di Rendener:


Forse abbiamo in testa due modi di prendere in mano il pesce differenti, non salparlo, tenerlo in mano e liberarlo per aria ma tenerlo delicatamente in acqua per aiutarsi se necessario durante le fasi di slamatura.


No,no, io le trote le pesco da anni senza ardiglione e neanche le tocco,perchè dovrei rischiare?

Ma mi rendo conto che io parlo citando esperienze di pesca e non di studio o di osservazioni da ittiologo,ma ti garantisco che una fario di torrente o una marmorata o chicchessia con le mani è sempre bene toccarla poco.. tocchiamola solo se è necessario.
Poi indubbiamente converrete che tener in mano una trotina ad altezza acqua,quasi in ammollo catturata senza esca per un uso fotografico di un momento, non è affatto la stessa cosa dello slamare un pesce,la manipoli molto di più in quell'atto...
Indubbiamente osservazioni di studio e di accademia senza dubbio coronano e impreziosiscono chi come me si è formato da solo grazie ad un hobby,ma penso che al tempo stesso chi è sempre nei torrenti e nei fiumi da anni possa dirti che il vecchio adagio di TOCCARLE POCO è quanto mai vero,credimi.

Cmq comprendo il discorso di Uga,di Nicola, se una trota è costretta a morte certa e c'è un pur minimo rischio di contagio (mi viene in mente un rio di macrostigma talmente stretto in cui le trote vivono solo in pozze,con più individui a pozza)sicuramente se la togli fai solo del bene.
Un individuo in meno comporta poco in termini di Azoto e in compenso la sua asportazione da maggior sicurezza...
Bà,cmq son opinioni,diciamo che io la vedo così.
ciao

Massimo.
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anacleto
Utente Junior

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Inserito il - 05 maggio 2010 : 11:49:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Immagine:
Come spiegare un''infezione in acqua corrente?
54,12 KB
Aprofitto di questo mio ultimo intervento per postare correttamente l'immagine.
Ho letto tutti i vostri post trovandoli interessantissimi. Sostanzialmente si afferma che la saprolegnosi è un evento naturale anche in acque corrente, causato sopratutto da lesioni traumatiche di varia natura ed è certamente così. Però nella mia situazione (corso medio del Piave) ha qualche sospetto che la situazione sia più complicata. Questo perchè in contemporanea alla comparsa di saprolegnosi ho notato la scomparsa pressochè totale delle sanguinerole (poxinus) e delle frigagne che negli anni precedenti erano presenti ed abbondanti; il che mi fa pensare ad un peggioramento possibile della qualità dell'acqua, ho pertanto avvisato anche in ragione dell'avvistamento di questa trota le autorità di bacino per un'opportuna indagine in questo senso. Speriamo bene
Ciao a tutti.

per aspera ad astra
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Rendener
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 14:16:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Frustone ma come fai a tenere il guadino asciutto...se lo usi lo fai per prendere il pesce in acqua mica in aria, non capisco a quel punto senza sollevare la preda molto meglio slamarla in acqua.... Non volevo contraddirti sono d'accordissimo sulla manipolazione, meno si toccano e meglio è...poi se si prende una trotella in mano in modo delicato (se ce n'è il motivo) non si arrecano il più delle volte danni, con i dovuti accorgimenti è un'operazione a bassissimo rischio.
Insisto col dire che se non ci sono lesioni al muco e il pesce è in salute la saprolegna non può attaccarlo a meno di molto improbabili contatti diretti col pesce infetto. Togliere un pesce morente di saprolegnosi è ecologicamente scorretto e praticamente inutile (forse tolti i microambienti che però sono casi particolari e anche li è tutto da dimostrare)...le spore del fungo sono ovunque di loro natura...
Allora mettiamoci a toglier ovunque animali morti o morenti...se le cause sono naturali e la patologia non è un epidemia ci sono altri importanti organismi che approfittano del pranzo...parliamo sempre di dinamiche naturali in ambienti naturali.



Modificato da - Rendener in data 05 maggio 2010 14:39:40
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Frustone
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 14:26:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Rendener:

Frustone ma come fai a tenere il guadino asciutto...se lo usi lo fai per prendere il pesce in acqua mica in aria, non capisco a quel punto senza sollevare la preda molto meglio slamarla in acqua.... Non volevo contraddirti sono d'accordissimo sulla manipolazione, meno si toccano e meglio è...poi se si prende una trotella in mano in modo delicato (se ce n'è il motivo) non si arrecano il più delle volte danni, con i dovuti accorgimenti è un'operazione a bassissimo rischio.
Insisto col dire che se non ci sono lesioni al muco e il pesce è in salute la saprolegna non può attaccarlo a meno di molto improbabili contatti diretti col pesce infetto. Togliere un pesce morente di saprolegnosi è ecologicamente scorretto e praticamente inutile (forse tolti i microambienti che però sono casi particolari e anche li è tutto da dimostrare)...le spore del fungo sono ovunque di loro natura...


Calma!Calmati!
I guadini si tengono abitualmente all'asciutto per i più svariati motivi, c'è chi lo tiene abitualmente in acqua, con la testa a mollo,pronto per così dire,io non l'ho mai fatto e ti spiego il motivo;
i pesci lo vedono, prova a pescare in certi fiumi poi vedi, a volte occorre essere mimetici il più possibile.
Credo che se son stato un buon agonista... qualcosa ci chiappavo non trovi?

Inoltre come appresi sia nella sezione anfibi sia da un'ittiologo della mia provincia, il guadino quando non è adoperato.. all'aria (appoggiato alla sponda) si asciuga,si secca, comprendi?
Una volta asciugato questa cosa fa si che numerose patologie non siano più trasmissibili, ok?

Poi se vuoi o se hai dei dubbi ti mando delle foto che ti devo dire, penso di parlare in modo comprensibile,tu pensi realmente che in torrente o in un corso d'acqua uno peschi le trote con il guadino aperto o con la sedia come al laghetto?
Poi francamente non ti capisco proprio più Giorgio, ti ho detto a più riprese che io manco le tocco le trote, le slamo a pinza in... acqua..
credo di averti già detto tutto nel mio precedente cmq...


Massimo.
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Modificato da - Frustone in data 05 maggio 2010 14:28:54
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Rendener
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 14:32:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A si be certo...è che io ho sempre in mente che il gaudino è quella piccola cosa che uno si porta nella tasca o più spesso attaccato al giubbotto, do per scontato che sia sempre all'asciutto e si bagna solo quando salpi il pesce, è li che devi tenerlo in acqua, non ci eravamo capiti....ma non mi sono agitato...si si detto e ridetto tutto, ciao

Modificato da - Rendener in data 05 maggio 2010 14:38:16
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Frustone
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 14:42:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Rendener:

A si be certo...è che io ho sempre in mente che il gaudino è quella piccola cosa che uno si porta nella tasca o più spesso attaccato al giubbotto, do per scontato che sia sempre all'asciutto e si bagna solo quando predi il pesce, è li che devi tenerlo in acqua, non ci eravamo capiti....ma non mi sono agitato...si si detto e ridetto tutto, ciao


certo,certo,lo sbagliavi con il retino!
tutto chiaro,no problem!!

Tornando in topic e fuoriuscendo dalla disciplina alieutica, diciamo che la Natura non butta via niente?
Mi par di capire e quì casomai tu sei prezioso con i tuoi interventi, che anche una trota colpita da siffatta patologia,sia in una qualche maniera utile in termini di sostanze che poi rilascia con il ciclo decompositivo,ho capito bene?
Un po come i palchi che i cervidi perdono una volta l'anno e che una volta a terra rappresentano una buona fonte di cibo per i roditori, interessante,interessante.
C'è nulla di pubblicato che tu sappia?

Massimo.
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Modificato da - Frustone in data 05 maggio 2010 14:43:27
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Rendener
Utente V.I.P.

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Prov.: Trento

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Inserito il - 05 maggio 2010 : 14:52:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
si credo che l'argomento sia tocacto da molti libri di ecologia fluviale, io in particolare ho di recente letto:
Link
un bel libricino peraltro segnalato propio da un sito di pescatori.
ciao
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nre
Utente V.I.P.


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Prov.: Udine

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Inserito il - 05 maggio 2010 : 15:04:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
posso intromettermi da ignorante in questo post?

la trota non potrebbe essere stata immessa nel Piave? la (schifosa) pratica di immettere pesce "frfesco" per la pesca mi pare abbastanza diffusa... e indipendentemente da questo post, quanto vengono controllati a livello sanitario i pesci immessi?

grazie e ciao a tutti!

nadi

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Non si può amare ciò che non si conosce...
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anacleto
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 15:42:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rispondo a "nre". La trota è sicuramente autoctona per il semplice motivo che fino a questo anno di immissioni di trote marmorate non ne abbiamo mai fatte anche per un divieto regionale che ci impone di immettere solamente marmorate del Piave cioè appartenenti ad un preciso ceppo genetico. Nei prossimi anni le immetteremo dato che quest'anno è partito un progetto di allevamento della marmorata del Piave con esemplari autoctoni, finanziato dalla provincia. L'esemplare nella foto era sopra i due Kg e che si sia infettato mi ha stupito molto, restano aperte le ipotesi già fatte tipo una cattiva manipolazione da parte di qualche pescatore ma anche quella che ho pensato io come un peggioramento della qualità dell'acqua. Spero tanto che non sia così e che mi sbagli.

per aspera ad astra
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Rendener
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 16:33:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Autoctona e selvatica 100% nre non c'è dubbio basta vedere zona, specie, pinne e siluette.
Diciamo che se l'acqua è peggiore è più facile l'insorgere di tutte patologie in genere...per me se vogliamo fare delle ipotesi, visto che il fungo è più esteso sulla testa, la più probabile è ferita da artificiale da spinning infettata da saprolegna.

Il Friuli lavora bene e credo faccia il monitoraggio delle sue acque, dovrebbe essere rilevato un peggioramento.
ciao

Modificato da - Rendener in data 05 maggio 2010 16:34:25
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Frustone
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Inserito il - 05 maggio 2010 : 23:41:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di anacleto:

Rispondo a "nre". La trota è sicuramente autoctona per il semplice motivo che fino a questo anno di immissioni di trote marmorate non ne abbiamo mai fatte anche per un divieto regionale che ci impone di immettere solamente marmorate del Piave cioè appartenenti ad un preciso ceppo genetico. Nei prossimi anni le immetteremo dato che quest'anno è partito un progetto di allevamento della marmorata del Piave con esemplari autoctoni, finanziato dalla provincia. L'esemplare nella foto era sopra i due Kg e che si sia infettato mi ha stupito molto, restano aperte le ipotesi già fatte tipo una cattiva manipolazione da parte di qualche pescatore ma anche quella che ho pensato io come un peggioramento della qualità dell'acqua. Spero tanto che non sia così e che mi sbagli.

per aspera ad astra


Ciao Anacleto,se il Piave nel Bellunese peggiora le acque... dimmi tu.. noi "terroni" che fine si fà!!
Mi si passi la battuta e buttiamola sul ridere, sicuramente quella trota si è infettata per motivi umani, la pesca a questi splendidi animali è molto praticata dalle tue parti,come è altrettanto serio e coscienzioso il senso civico degli abitanti delle tue zone,che io amo.
Io mi reco sempre in Valcellina che è ad un pugno di chilometri dal Bellunese,bene, quello che vidi a Cimolais ad opera principalmente dei pescasportivi aveva un qualcosa da portare ad esempio per l'intera nazione.
Zone del torrente picchettate nel momento della semina,vigilanza,rispetto assoluto e cura e vanto del fenotipo utilizzato.
Veneto e Friuli stanno lavorando benissimo,non voglio assolutamente credere ad un Piave peggiorato,dopotutto un esemplare colpito da micosi ci stà, per i motivi sopradetti, segui con attenzione caso mai e tienici informati,ma io in giugno scorso vidi un gran bel Piave!

Massimo.
------------------------
No alla diga sul Farma Merse,no ieri,no domani, mai!!!
Come spiegare un''infezione in acqua corrente?

Modificato da - Frustone in data 05 maggio 2010 23:42:30
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Dr Skazz
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Possibile che nonostante le dimensioni si trattasse di un esemplare di semina?

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anacleto
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Inserito il - 06 maggio 2010 : 08:14:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Frustone:

Messaggio originario di anacleto:

Rispondo a "nre". La trota è sicuramente autoctona per il semplice motivo che fino a questo anno di immissioni di trote marmorate non ne abbiamo mai fatte anche per un divieto regionale che ci impone di immettere solamente marmorate del Piave cioè appartenenti ad un preciso ceppo genetico. Nei prossimi anni le immetteremo dato che quest'anno è partito un progetto di allevamento della marmorata del Piave con esemplari autoctoni, finanziato dalla provincia. L'esemplare nella foto era sopra i due Kg e che si sia infettato mi ha stupito molto, restano aperte le ipotesi già fatte tipo una cattiva manipolazione da parte di qualche pescatore ma anche quella che ho pensato io come un peggioramento della qualità dell'acqua. Spero tanto che non sia così e che mi sbagli.

per aspera ad astra


Ciao Anacleto,se il Piave nel Bellunese peggiora le acque... dimmi tu.. noi "terroni" che fine si fà!!
Mi si passi la battuta e buttiamola sul ridere, sicuramente quella trota si è infettata per motivi umani, la pesca a questi splendidi animali è molto praticata dalle tue parti,come è altrettanto serio e coscienzioso il senso civico degli abitanti delle tue zone,che io amo.
Io mi reco sempre in Valcellina che è ad un pugno di chilometri dal Bellunese,bene, quello che vidi a Cimolais ad opera principalmente dei pescasportivi aveva un qualcosa da portare ad esempio per l'intera nazione.
Zone del torrente picchettate nel momento della semina,vigilanza,rispetto assoluto e cura e vanto del fenotipo utilizzato.
Veneto e Friuli stanno lavorando benissimo,non voglio assolutamente credere ad un Piave peggiorato,dopotutto un esemplare colpito da micosi ci stà, per i motivi sopradetti, segui con attenzione caso mai e tienici informati,ma io in giugno scorso vidi un gran bel Piave!

Massimo.
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