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Andrea57
Utente Junior

Città: napoli


41 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 settembre 2006 : 21:59:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ringrazio per la risposta. Anche se risulta alquanto comune, non mi era mai capitato di vederne. Ho trovato scritto che è una specie molto variabile e che il colore dei bruchi varia dal bianco candido al giallo-verdino: questo può dipendere da quello di cui si ciba? Io l'ho trovato sotto un leccio.

Andrea
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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


13572 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 settembre 2006 : 22:02:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
No, non credo ci sia una correlazione tra piante alimentari e colore, bruchi "fratelli" (nati dalla stessa deposizione di uova) e allevati sulla stessa pianta possono sviluppare colorazioni diverse...



Primi passi per riconoscere i bruchi Paolo Mazzei   Link   Link
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pbonelli
Utente nuovo


Città: Castellina Scalo
Prov.: Siena

Regione: Toscana


11 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 01 ottobre 2006 : 14:56:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho trovato un bruco di sfinge del ligustro.
Le ho costruito un terrario mettendogli ogni tipo di foglia che sono riuscito a trovare (non conoscevo il tipo di farfalla), pur non avendogli dato il giusto sottofondo è diventata pupa nascondendosi sotto delle foglie.
Vorrei sapere alcune cose, se qualcuno può aiutarmi:

Quanto tempo passa tra l'impupamento e lo sfarfallamento?
In che condizioni devo far stare il bozzolo? (temperatura umidità esposizione alla luce e al vento)
Sfarfallerà in autunno o svernerà come pupa per sfarfallare in primavera?
Come fargli passare l'inverno ? (al chiuso - all'aperto - all'aperto ma protetto dal troppo freddo - interrato)


AIUTOOOOO
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hyles
Utente Senior


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


555 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2006 : 19:12:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di pbonelli:

Ho trovato un bruco di sfinge del ligustro.
Le ho costruito un terrario mettendogli ogni tipo di foglia che sono riuscito a trovare (non conoscevo il tipo di farfalla), pur non avendogli dato il giusto sottofondo è diventata pupa nascondendosi sotto delle foglie.
Vorrei sapere alcune cose, se qualcuno può aiutarmi:

Quanto tempo passa tra l'impupamento e lo sfarfallamento?
In che condizioni devo far stare il bozzolo? (temperatura umidità esposizione alla luce e al vento)
Sfarfallerà in autunno o svernerà come pupa per sfarfallare in primavera?
Come fargli passare l'inverno ? (al chiuso - all'aperto - all'aperto ma protetto dal troppo freddo - interrato)


AIUTOOOOO



Sicuro si tratti di una sfinge del ligustro e non di una Sfinge del convolvolo, o una testa di morto? Se non ricordo male la Sphinx ligustri ha una sola generazione e dovrebbe essere tardi per le larve questo periodo (anche se nell'europa meridionale potrebbe avere 2 generazioni).
Comunque le pupe sono facilmente riconoscibili.
Se è una convolvuli o una ligustri puoi tenerle fuori (comunque riparate in modo che non siano esposte a temperature troppo rigide) e sfarfalleranno in primavera. Per la testa di morto se la lasci fuori probabilmente muore per il freddo, se la tieni in casa sfarfalla a dicembre.
Ciao Diego



Primi passi per riconoscere i bruchi
A me mi piace vivere alla grande già
girare tra le favole in mutande ma
il principe dormiva, la strega si è arrabbiata
e nei tuoi occhi verdi quella lacrima è spuntata
(A me mi piace vivere alla grande - Franco Fanigliulo)
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pbonelli
Utente nuovo


Città: Castellina Scalo
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11 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 07 ottobre 2006 : 23:59:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Grazie per la risposta.
Vorrei cercare di fargli passare l'inverno.
Pensavo di lasciare l'insetto nel terrario dopo averlo messo all'aperto, sotto una tettoia accanto ad un muro della mia casa.
Mi è venuto un dubbio: è meglio lasciare la pupa sotto alcune foglie oppure interrarla sotto alcuni centimetri di sabbia asciutta per proteggerla meglio dagli sbalzi termici invernali.
In caso sia meglio interrarla come ci si può accorgere del momento in cui l'insetto sfarfallerà in modo d poterlo fotografare?
Scusatemi per la mia incompetenza.
Paolo
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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

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13572 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 08 ottobre 2006 : 22:39:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai una foto del bruco, o anche della pupa? Se siamo realmente sicuri della specie è meglio (se tu lo sei comunque, va benissimo, non voglio mettere in dubbio la tua capacità di determinarlo... ).

Devi proteggerlo sia dal gelo che dal sole, e in recipiente chiuso anche dal ristagno d'aria e dalla troppa umidità: l'ideale sarebbe un garage o una cantina non riscaldati, ma anche all'esterno va bene, se rispetti le condizioni di cui prima. Puoi interrarla o coprirla di sabbia, ma io ho sempre usato un consistente strato di carta tipo scottex o igienica, spezzettata in grossi frammenti e posta sia al di sotto che al di sopra della pupa (le foglie favoriscono invece muffe e funghi). Ogni tanto una leggerissima nebulizzatina d'acqua se l'ambiente è secco, ma facendo asciugare bene tra una e la successiva.

Verso aprile, puoi portare il contenitore in casa (cercando di rendere graduale l'incremento di temperatura, ad esempio facendolo stare un giorno in un luogo meno riscaldato), e puoi anche togliere tutto lo strato superiore di scottex, e spruzzare un po' di più, così la vedrai sfarfallare più agevolmente.



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pbonelli
Utente nuovo


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 11 ottobre 2006 : 13:32:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per ora gli ho fatto solo dia, a breve metterò on-line foto digitali così potrai confermarmi o correggermi.
Grazie


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pbonelli
Utente nuovo


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 11 ottobre 2006 : 14:56:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ecco le foto della pupa.

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mazzeip
Moderatore


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13572 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 11 ottobre 2006 : 15:01:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
è una sfinge del convolvolo, Agrius convolvuli, e non una sfinge del ligustro, Sphinx ligustri, confronta queste due foto, le dimensioni della spritromba non lasciano dubbi (la prima convolvolo, la seconda ligustro)

Primi passi per riconoscere i bruchi

Primi passi per riconoscere i bruchi

Piuttosto mi sa che c'è una piccola malformazione su uno dei due astucci alari, ma si vede male...



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pbonelli
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 11 ottobre 2006 : 22:47:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho notato anchio la malformazione nella tasca alare sembra una piegatura verso l'esterno nella parte terminale (domani cercherò di fargli una foto), volevo farti alcune domande, i forellini che si notano ai lati del corpo sono parte dell'apparato respiratorio?
Accanto alla pupa (nella tua foto si vede) ho notato una piccola parte di materiale nel quale mi è sembrato di vedere i resti del corno posteriore e dell'apparato boccale del bruco, è solo una mia impressione?
La sfinge del convolvolo può passare l'inverno nei nostri climi (con le dovute attenzioni) così da sfarfallare a primavera?
Ho notato sul dorso della pupa una specie di "ferita" (vedi foto allegata), è un'altra malformazione una ferita o l'invito per la rottura del bozzolo?

Scusa per la grande curiosità, ma ho cercato libri esaustivi su entomologia e studio delle farfalle senza trovare altro che manuali tascabili per il riconoscimwnto.


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mazzeip
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Flora e Fauna

Inserito il - 11 ottobre 2006 : 23:23:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quando il bruco si trasforma in pupa, la pelle si apre e si sfila come un guanto, lasciando intatta la capsula cefalica ed eventuali processi come tubercoli, cornetti ecc., che rimangono accanto alla pupa nella camera pupale.

Quei "fori" sono appunto gli stigmi respiratori.

Non capisco se la "ferita" sia fisiologica o patolgica, ci vorrebbe un'altra foto; comunque la specie sopravvive ai nostri climi ma non sopporta il gelo, dovrsti tenerla in un luogo riparato dal gelo fino alla prossima primavera, quando sfarfallerà.



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pbonelli
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 12 ottobre 2006 : 20:24:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho fatto le foto della ferita sul dorso e della tasca per le ali.
Scusa per la bassa profondità di campo, ma per raggiungere quel rapporto di ingrandimento ho dovuto usare l'obiettivo 28mm invertito.

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mazzeip
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Flora e Fauna

Inserito il - 12 ottobre 2006 : 21:08:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Direi che è un difetto che si è prodotto al momento dell'indurimento del rivestimento chitinoso della pupa, ma non è una ferita, è solo una mancata aderenza di due parti adiacenti, non credo sia nulla di grave...



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pbonelli
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 12 ottobre 2006 : 21:37:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Potete consigliarmi qualche titolo di libro che mi consenta di avvicinarmi all'entomologia un po' più scientificamente che con un semplice manuale per il riconoscimento.
Sono appassionato di macrofotografia naturalistica, ma non voglio fare riprese in condizione di cattività, dunque l'unica possibilità per riprendere insetti in natura è conoscerli e sapere dove e quando cercarli.

Questo e un insetto stecco ripreso in grecia a Giugno.
Credo soffrisse di manie di protagonismo , era sopra un muro bianco, altrimenti non lo avrei mai visto.

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mazzeip
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Flora e Fauna

Inserito il - 12 ottobre 2006 : 22:00:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Purtroppo con "qualche titolo" ci fai ben poco, forse faresti meglio a chiederti da quale ordine vuoi cominciare... dai un'occhiata a questa sezione:

Link

nelle due pagine di discussioni trovi già molte segnalazioni utili, per qualsiasi altra informazioni non hai che da chiedere...



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Giacomo
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Inserito il - 10 novembre 2006 : 20:02:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho trovato questo bel bruchetto lo scorso fine settimana.
Appena ho provato a spostarlo per fotografarlo meglio ha assunto una postura difensiva tipo unkenreflex!
chi è?


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Una persona non dovrebbe mai lasciare tracce così profonde che il vento non le possa cancellare.

Insegnamento dei nativi americani

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mazzeip
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Inserito il - 10 novembre 2006 : 23:05:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Direi che è questo:

Primi passi per riconoscere i bruchi

cioè una Phalera bucephala (Notodontidae), o (molto probabilmente) la congenere Phalera bucephaloides

Primi passi per riconoscere i bruchi




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Giacomo
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Città: Sesto Fiorentino

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Inserito il - 11 novembre 2006 : 23:42:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
metto un'altra foto

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Una persona non dovrebbe mai lasciare tracce così profonde che il vento non le possa cancellare.

Insegnamento dei nativi americani

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donato
Utente Junior

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Inserito il - 12 novembre 2006 : 21:07:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve a tutti e complimenti per la vostra professionalità. Mi sono appena iscritto a questo forum e spero di poterlo utiizzare spesso per ogni mio dubbio sulle specie che ignoro (praticamente tutte). Vi spiego: martedì scorso ho trovato su una foglia di bietola da costa il bruco che vedete in foto. A dire il vero ne ho trovati due (probabilmente arrivati entrambi dal Salento in un pacco postale); uno dei due l'ho trovato su una foglia d'insalata e dopo averlo sfamato per circa quattro giorni si è creato un bozzolo nell'angolo del terrario che avevo approntato alla meno peggio coprendosi con un po' di terra e con la stessa foglia di insalata e adesso è lì che "dorme". Spero di riuscire a vederlo sfarfallare. Quello in foto, invece, l'ho preso dal lavandino della cucina che sembrava morto perchè era stato inavvertitamente lavato ma dopo avergli comprato delle foglie di bietola da costa fresche ha iniziato a mangiare moltiplicando la sua massa di tre-quattro volte. Ho creato una specie di terrario mettendo della terra sul fondo e piantando, al centro, un bonsai ormai morto da anni, per fare in modo che, se dovese aver bisogno, possa usarlo per sfarfallare. arrivo al dunque: che specie di bruco è? Che farfalla uscirà? Cosa dovrò fare dopo che si sarà creato il bozzolo affinchè, poi, lo possa liberare e, magari, vederlo anche sfarfallare?

Grazie a tutti e scusate per le mie domande.

Donato

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Modificato da - donato in data 12 novembre 2006 22:03:23
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mazzeip
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Flora e Fauna

Inserito il - 12 novembre 2006 : 22:07:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per il bruco di Giacomo direi senz'altro Phalera bucephaloides, vista la seconda foto. Per quello di Donato (benvenuto! ) l'unica certezza è che sia un nottuide, con tutta probabilità appartenente alla sottofamiglia della Noctuinae, ma più in là è difficile: quelle due macchie posteriori fanno pensare alla Xestia ditrapezium (quella anteriore, essendo asimmetrica, direi che è sporcizia...), ma ce ne sono parecchie abbastanza simili, direi che la cosa più saggia tu la stia già facendo, cioè allevarla.

Quanto a consigli sull'allevamento, leggiti tutta la discussione: i concetti generali sono applicabili, tutte le farfalle hanno bisogno di appendersi per stendere le ali, e devono poterlo fare "scalando" le pareti del contenitore (se il tuo ex-bonsai è al centro, non è detto che lo trovino, io userei un contenitore dalle pareti ruvide, o di rete, o foderate di scottex, una volta che si sono impupati). Se li stai tenendo in casa, ormai è un rischio metterli fuori; se però hai un locale non riscaldato, tasferisciceli, altrimenti, se sfarfallano in inverno, poi fanno una brutta fine, più al freddo le pupe di solito svernano. Molti nottuidi in realtà passano l'inverno come bruchi, ma allevandoli in casa a volte li si induce a impuparsi in tardo autunno invece che nella primavera successiva.

Per qualsiasi informazione sono qui, magari se hai altre foto aggiungile



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