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 Monacha appenniniche del gruppo cantiana
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Subpoto
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Inserito il - 20 maggio 2010 : 23:57:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di fern:

Per quanto riguarda le differenze fra bosco e prato mi viene in mente Pomatias elegans, che ho sempre visto bianco nel bosco mentre nel prato, magari a pochi metri, ha spesso una colorazione aranciata o violacea.
Ad ogni modo, mi sono chiesto tante volte se il disegno/colore dell'animale, che si vede in trasparenza, possa essere di aiuto nell'identificazione di queste specie.


Anche questo è un quesito da risolvere,la variabilita delle maculatura del corpo in trasparenza è variabile anche all'interno della stessa popolazione,per sapere se la presenza o assenza di macchie dovremo confrontarlo con qualche altro carattere costante che ci consenta una netta separazione.



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Sandro
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oxon
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Inserito il - 24 maggio 2010 : 11:58:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Riagganciandomi al post di Garagolo relativo al Passo del Cipollaio in Apuane, presento un paio di Monacha ad ombelico allargato provenienti dallo stesso gruppo montuoso:
Monti del Comune di Vagli Sopra (LU), quota 1000 m, diametro 15 mm.
Vagli Sopra :
Monacha appenniniche del gruppo cantiana
37,21 KB
Monti del comune di Careggine (LU), quota 1100 m, diametro 13 mm.
Careggine:
Monacha appenniniche del gruppo cantiana
48,2 KB
E per finire le immagini di un esemplare, questa volta ad ombelico non aperto, raccolto recentemente sulle Alpi Maruittime sovrastanti Ventimiglia (IM),a quota di circa 800 m, diametro 17 mm.
Immagine:
Monacha appenniniche del gruppo cantiana
98,28 KB
In ogni modo mi sembra interessante il ragionamento riportato in Giusti & Mazzini, 1970. I molluschi delle Alpi Apuane. p. 307 in cui ci si riferisce in particolare al carattere relativo all'ampiezza dell'ombelico: "Tutto questo è quanto mai evidente sulle Alpi Apuane, dove basando la ricerca solo sul nicchio si potrebbero, volendo, distinguere nelle diverse località, alle diverse quote, almeno una diecina di "razze". Tuttavia, esaminando l'apparato genitale delle popolazioni apuane (fig. 27) e confrontandolo con quello dei materiali francesi, inglesi e di altre località italiane, appare con estrema chiarezza , oltre che l'appartenenza ad una unica specie altamente polimorfa dei materiali apuani attribuiti in passato alle numerose "specie", "razze" e "varietà" elencate nella sinonimia (1), anche all'appartenenza di questi materiali alla stessa identica specie della Francia e dell'Inghilterra, nota anch'essa con una enorme altra quantità di nomi diversi."
Fermo restando che in quaranta anni la scienza ha affinato nuove tecniche di indagine per le quali parte di quanto sopra riportato non può essere più ragionevolmente accettato, resta, a mio parere, l'evidenza della conspecificità dei vari morfotipi che si possono reperire alle diverse quote, perlomeno su una zona abbastanza limitata come le Alpi Apuane.
Ciao ed a presto.

Oxon

Give me the fruitful error any time, full of seeds, bursting with its own corrections. You can keep your sterile truth for yourself.
Vilfredo Pareto
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Subpoto
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Inserito il - 24 maggio 2010 : 15:23:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Maurizio delle ottime immagini che allargano ancora il panorama della variabilità di questo gruppo specie.
Ho avuto modo di parlare con Giusti del problema di Monacha del gruppo cantiana ed attualmente anche lui ha seri dubbi che si tratti di un'unica specie polimorfa.
Il ritrovamento in simpatria di due forme molto diverse che ha generato l'inizio di questa discussione anche se non è una prova è un indizio molto forte che va in quella direzione.
La check-list francese considera specie distinte Monacha cantiana e Monacha cemenelea non solo per la differenza del guscio ma anche per le differenze anatomiche che le differenziano,ultimamente nel Parco del Mercantour Gargominy & Ripken hanno segnalato la presenza di una Monacha cf martensiana ritenuta da G.Falkner specie valida.
La confusione che regna in questo gruppo è totale, il mio intento è quello di dargli una certa logica anche con gli scarsi mezzi a disposizione, per prima cosa studiandone la morfologia della conchiglia e poi confrontandola con altri caratteri che emergeranno.
Il primo problema è che la Monacha cantiana inglese è un mollusco alieno,si dovrà accertare da dove proviene originariamente, se è autoctono del nord Europa oppure anche lì si è avuto un trasporto antropico dall'area mediterranea dove vi è la massima espansione di questo gruppo.
Non ho la pretesa di risolvere ogni problema ma il poter conoscere le reali differenze che stanno dietro il polimorfismo di questo gruppo potrebbe agevolare notevolmente un futuro studio su basi genetiche.
Un grande ringraziamento a tutti quelli che con l'invio contributi sul forum stanno contribuendo ad una migliore conoscenza di questo gruppo ed a facilitare la programmazione delle ricerche future evidenziando via via i problemi da risolvere ed i dubbi da chiarire.





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Subpoto
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Inserito il - 27 luglio 2010 : 16:26:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Monacha martensiana



Una recente escursione in Abruzzo mi ha portato ad approfondire cosa intendesse il Tiberi per Helix martensiana.

Per maggior comodità riporto la descrizione originale.


Descrizione Monacha martensiana Tiberi
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


La zona tipica indicata dal Tiberi è piuttosto estesa e comprende la valli dell'Aterno e del Sangro con campionamenti a quote modeste.

Per seguire le differenze delle varie popolazioni ho campionato a diverse quote dalla Valle dell'Aterno verso la Valle del Sangro.


Gole di S.Venanzio 450m
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


Questi esemplari provengono dalle Gole di S.Venanzio presso Molina Aterno a 450 m, si nota subito che si tratta di una popolazione molto variabile sia per colore che per altezza della spira come era già stato notato dal Tiberi stesso.
Risalendo un affluente dell'Aterno ho trovato un'altra popolazione a 1100 m prima di giungere all'Altipiano delle cinque miglia.


1100 m
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


Gli esemplari di questa popolazione sono più robusti e con spira abbastanza alta ma conservano tutti i caratteri della popolazione precedente compresa la estrema variabilità di colore.

Proseguendo altri esemplari a 1300 m al bivio Roccaraso- Aremogna

1300 m
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


Niente di nuovo,stesse caratteristiche.

Giunto nel centro sciistico di Aremogna a 1500 m ho trovato una popolazione co spira un po' più bassa e non ancora completamente adulta.


1500 m
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


Ultima stazione a 1850 m di quota tra Monte Pratello e Le Toppe del Tesoro


1850
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


In questa popolazione comincia ad essere presente anche una colorazione rosata che era già accennata ai 1500 m ma la variabilità è ancora quella riscontrata nelle popolazioni di bassa quota.

Tutti i campionamenti sono stati effettuati all'interno della zona tipica indicata dal Tiberi e spero che illustrino sufficientemente la variabilità di questa specie.

Il difficile sarà comparare queste popolazioni con altre che mantengono la stessa variabilità sui monti dell'Italia centrale.

Non poche sono le somiglianze con gli esemplari trovati a 2350 sul Gran Sasso

Immagine:
Monacha appenniniche del gruppo cantiana
75,61 KB

Immagine:
Monacha appenniniche del gruppo cantiana
47,57 KB

Immagine:
Monacha appenniniche del gruppo cantiana
32,06 KB

e questa è la Monacha orsinii auct.

Sempre più urgente trovare esemplari di Monacha orsinii del lucus tipico per appurare se Monacha martensiana può rientrare sotto quel nome che avrebbe la priorità.



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ang
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Inserito il - 27 luglio 2010 : 21:46:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
se non sbaglio quindi tiberi non fa riferimento alle forme fasciate per martensiana? comunque bisogna vedere se in tutte le popolazioni da te campionate l'anatomia è costante oppure no, ricordiamo che nel locus typicus di ruffoi questa specie vive in un areale contiguo con quello della cantiana
per quanto riguarda la orsinii se si riesce a formare di nuovo, e magari allargare, il gruppo di volenterosi dello scorso anno stavolta non c'è nebbia che tenga, non ci potrà scappare!

ciao

ang
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Subpoto
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Inserito il - 27 luglio 2010 : 22:46:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Di Lavoro da fare ce n'è ancora tanto ma le forme stanno prendendo una sequenza logica.
La forma martensiana continua a sud nel Molise, illustrata in questo post di Clemens, l'esemplare raffigurato è chiaro ma nella popolazione erano presenti anche esemplari color nocciola con fascia bianca.
Simile a martensiana è la var campanica della Paulucci presente nel versante tirrenico dell'alta Campania e del basso Lazio.
In queste popolazioni non compaiono mai forme colorate,la spira è sempre bassa e l'ombelico aperto, ricordano molto la forma umbra del Monte Cucco con cui si è aperta la discussione anche se geograficamente sono piuttosto distanti.
La forma umbra è assente nei Reatini, si comincia a trovare nei Sibillini alle Forche Canepine e sul Vettore dove convive con le forme globose con ombelico stretto riportabili a Monacha cantiana.




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ang
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Inserito il - 23 agosto 2010 : 02:21:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
aggiungo alle tante forme illustrate in questo post anche quella che si rinviene in umbria nella valle del corno intorno agli 800 m, quindi non lontano dal massiccio dei reatini
è una Monacha molto piccola, tipicamente intorno al cm, cornea sui primi giri, poi bianco latte in prossimità della sutura e infine rossiccia nell'ultimo quarto di giro verso l'apertura. all'interno è presente un debole callo rossiccio, ma a volte manca. gli adulti si riconoscono comunque facilmente per l'ultima porzione di giro discendente. sotto un certo punto di vista richiama la Monacha orsini auct.

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Monacha appenniniche del gruppo cantiana
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qui sotto la forma più comune insieme a due esemplari più grandi della media, il pù grande misura 14 mm
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Monacha appenniniche del gruppo cantiana
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un esemplare vivente di pochi giorni fa, non ancora adulto
Immagine:
Monacha appenniniche del gruppo cantiana
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si rinviene simpatrica con la forma più classica che anatomicamente è risultata identica a Monacha cantiana. dal vivo le differenze sono evidenti, la Monacha incognita è più piccola, ha i giri più stretti, profilo nettamente conico e una superficie più rugosa, mentre non vi sono significative differenze nella consistenza della conchiglia. nella foto si vedono due esemplari della Monacha incognita e Monaca cantiana a destra, diametro 18 mm

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Monacha appenniniche del gruppo cantiana
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ciao

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Inserito il - 23 agosto 2010 : 02:21:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto importante la segnalazione di questa piccola forma riconducibile a Monacha cf.orsinii, se si riesce a dimostrare che le popolazioni del ceppo adriatico che hanno invaso la valle del Corno convivono senza ibridizzarsi con le popolazioni locali, avremo fatto un notevole passo avanti nella comprensione di questo complessissimo genere.



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Modificato da - Subpoto in data 01 ottobre 2010 17:51:22
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iperione
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Inserito il - 23 agosto 2010 : 11:25:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per quel che possono valere, vi mando qualche foto (brutte ed incomplete...) di due Monacha (misura stimata: 10/15 mm) incontrate in comune di Sansepolcro (AR), località Montecasale, 700 mslm circa. Il sito è a breve distanza dal confine umbro.

ho raccolto questo esemplare mezzo interrato (in deposizione?):
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Monacha appenniniche del gruppo cantiana
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secondo esemplare:
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ciao

Iperione
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Inserito il - 24 agosto 2010 : 00:19:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Subpoto:

Forse il diverso colore dipende da una diversa alimentazione


forse è una deduzione un po' azzardata, ma questo discorso potrebbe essere supportato da questo esemplare identico a quello appena postato da iperione trovato su una galla di olmo insieme a Deroceras reticulatum

Immagine:
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ad ogni modo nello stesso punto convivevano due morfotipi con diverso pattern del sacco viscerale, i due bianchi in alto e quello maculato in basso, che sono però risultati essere conspecifici e riconducibili a cantiana

Immagine:
Monacha appenniniche del gruppo cantiana
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la piccola in basso invece è un intrusa (Monacha cartusiana), in questo punto sempre molto piccola

ciao

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Inserito il - 30 agosto 2010 : 23:48:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto interessanti queste nuove forme,ancora è da chiarire se il guscio semitrasparente sia un carattere significativo,generalmente è più comune in habitat umidi.In qielli secchi prevalgono forme più calcarizzate con guscio opaco.
Anche l'età degli esemplari non è da trascurare,gli esemplari giovani hanno guscio più sottile.
Un'informazione sulle minimonachelle,hanno un habitat diverso da quelle più grandi?



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Inserito il - 01 ottobre 2010 : 10:47:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Più simpatriche di così!!!!



Monacha diverse
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


Per risolvere il quesito posto nel primo post di questa discussione sono tornato nell'alta valle del Chiascio dove in primavera avevo trovato nicchi molto diversi ed esemplari giovani.
Nella stessa radura ho trovato gli adulti delle due diverse forme,quella opaca ampiamente ombelicata era sugli alti steli della zona più assolata mentre l'altra colonizzava la parte più umida in ombra, alcuni esemplari della forma trasparente erano nella parte bassa degli steli e quasi tutti gli altri sul terreni umido.
Tra le due popolazioni c'era una fascia di sovrapposizione in cui le due forme erano presenti e sempre completamente diverse senza forme intermedie.
Credo che l'ipotesi espressa da Giusti e Mazzini(1973) sia completamente da rivedere,non conosco esatamente la realtà delle Alpi Apuane ma sul territorio nazionale dovremmo adattarci all'idea che ci possano essere più specie di Monacha simpatriche.
Il difficile ora diventa dargli un nome, momentaneamente lo farei per tentativi in attesa di verifiche.
La forma trasparente con obelico stretto potrebbe riportarsi a Monacha cemenelea, corrisponderebbe molto bene agli esemplari del locus tipico pubblicati su Animalbase.
L'altra forma ampiamente ombelicata corrisponderebbe Monacha danconae sensu Alzona, mi sembra che Issel descrisse la specie per la Provincia di Pisa(da controllare), località non inserita dall'Alzona nella sua distribuzione.
Credo che ci dovremo abituare a dover considerare la presenza di diverse Monacha del gruppo cantiana sul nostro territorio.




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Inserito il - 01 ottobre 2010 : 17:08:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Letta la descrizione originale della specie di Issel la cui grafia originale è Helix Anconae ho costatato che ne la descrizione ne la distribuzione corrispondono al senso che gli da l'Alzona, sembra che Issel descrivesse quella che oggi chiamiamo Monacha parumcincta (Menke, 1828).
In attesa di un nome continuerò a chiamarla Monacha ampiamente ombelicata umbro-marchigiana.

Aggiungo agli indirizzi utili:

ISSEL,A - Appendice al catalogo dei Molluschi raccolti nella provincia di Pisa.



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Inserito il - 27 settembre 2011 : 18:21:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Dalle Gole del Nera presso Visso(MC) ancora due specie di Monacha del gruppo cantiana simpatriche(trovata a 50 cm di distanza).

sp 2 sopra sp 1 sotto
Monacha appenniniche del gruppo cantiana

sp 2 sopra sp 1 sotto
Monacha appenniniche del gruppo cantiana

sp 2 sin sp 1 dx
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


Alcune osservazioni:
Nella sp 1 ampiamente ombelicata le dimensioni in esemplari adulti della stessa popolazione possono variare notevolmente.
Nella sp 2 il colore del cercine labiale non può essere considerato un carattere discriminante essendo di colore diverso anche nella stessa popolazione.

Nelle altre popolazioni in cui si è riscontrata simpatria (Cucco -Gole del Velino) l'esame anatomico ha dimostrato una sicura differenziazione specifica,queste popolazioni sono ancora da studiare ma che si tratti di specie diverse appare molto probabile.
La forma globosa sp 2 è apparsa con caratteri anatomici costanti nelle popolazioni studiate, questi caratteri corrispondono a quelli di Monacha cantiana cantiana del nord Europa.
La sp 1 sembra diversa sia da quella del Cucco che da quella delle Gole del Velino,forse presenta somigloanze con il gruppo Ruffoi-Pantanellii, mentre la sp 2 mantiene caratteristiche morfologiche molto simili a quelle delle altre popolazioni.
Che rompicapo queste Monacha ma speriamo di decifrare i loro segreti.



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Inserito il - 23 aprile 2012 : 18:19:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Passando presso Gubbio ho cercato di capire quali fossero le Monacha locali, purtroppo nonostante la giornata piovosa non c'erano esemplari in attività e mi sono dovuto accontentare di vecchi gusci vuoti, già brutti all'origine sono riuscito a romperli per fotografarli.
I campionamenti sono stati effettuati, il primo sulle colline a sud-ovest di Gubbio tra la città e la strada Perugia-Città di castello a circa 800 m di quota presso un bosco ceduo di quercia si terreno di arenaria, il secondo presso l'Abazia di S.Ubaldo circa alla stessa quota ma su terreno calcareo.

Monacha di Gubbio
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


Gli esemplari a sinistra provengono dal terreno di arenaria, il guscio è molto simile a quello degli esemplari globosi di ambiente molto umido con cui si è aperta la discussione ma provengono da un habitat molto diverso.
L'habitat era piuttosto secco e dalla tanatocenosi si presume un'associazione con Cernuella neglecta, Trochoidea pyramidata e Rumina decollata.
Più a sud nello stesso habitat è segnalata la presenza di Monacha del gruppo Pantanellii/ruffoi che hanno anche un nicchio simile.
Per ora sono solo ipotesi che andranno verificate,ma l'assenza di esemplari viventi in attività rafforza l'ipotesi che questo gruppo si interri.
La forma di S.Ubaldo corrisponde molto bene a quella ampiamente ombelicata presente sul vicino gruppo del Catria e potrebbe corrispondere alla Helix appennina di Porro, ma anche questo dovrà essere approfondito.



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Inserito il - 24 aprile 2012 : 01:57:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

In realtà Porro non descrisse mai Helix apennina ma la specie con questo nome fu descritta da Kobelt nel 1877 in Iconographie der Land- und Süsswasser-Mollusken Vol. V pag. 22 fig. 1200 dunque il nome della specie sarà:
Monacha apennina (Kobelt,1877) anche se la grafia originale è formalmente errata.
Ne parlò diffusamente la Paulucci nel Bullettino del del 1879 a pag 197 confutando l'opinione del Tiberi che riteneva questa specie sinonimo di H.martensiana, opinione perfettamente condivisibile.
A pag 26 dello stesso Bullettino si può leggere anche l'opinione dell'ing. Valentini allievo dell'Orsini e buon conoscitore della malacofauna dell'Appennino centrale.
Secondo il Valentini la specie è presente nel Bacino del Tronto sia a quote alte che basse, sul Vettore è bianca ed ampiamente ombelicata mentre a bassa quota può assumere anche una colorazione con fasce brune simile ad Helix orsinii.
L'illustrazione del Kobelt riporta un esemplare un po' bruno con ombelico non eccessivamente ampio che si discosta un po' dagli esemplari del Vettore e del Cucco costantemente bianchi e con ombelico ampio, anche tra queste due popolazioni vi sono delle lievi differenze anatomiche.
Mancando una località tipo sicura si dovrà lavorare parecchio per definire la provenienza esatta di questa specie,ci aiuta sapere che probabilmente fa parte dei lotti inviati a Porro dall'Orsini, dunque la zona più probabile è proprio la Valle del Tronto.
Il problema sarà stabilire se tutte queste forme ampiamente ombelicate dell'Appennino centrale appartengono alla stessa specie ma almeno adesso c'è un buon punto di partenza.






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Inserito il - 27 agosto 2013 : 17:29:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ang:

aggiungo alle tante forme illustrate in questo post anche quella che si rinviene in umbria nella valle del corno intorno agli 800 m, quindi non lontano dal massiccio dei reatini
è una Monacha molto piccola, tipicamente intorno al cm, cornea sui primi giri, poi bianco latte in prossimità della sutura e infine rossiccia nell'ultimo quarto di giro verso l'apertura. all'interno è presente un debole callo rossiccio, ma a volte manca. gli adulti si riconoscono comunque facilmente per l'ultima porzione di giro discendente. sotto un certo punto di vista richiama la Monacha orsini auct.

Immagine:
Monacha appenniniche del gruppo cantiana
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Immagine:
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


ciao

ang



Dopo tante domande finalmente una risposta, grazie alle prime piogge ho avuto da ang due esemplari uno completamente bianco ed uno rossastro di questa piccola Monacha da Ruscio sulla valle del Corno.
L'esemplare bianco anche se già presentava il cercine labiale formato era completamente immaturo mentre quello rosso aveva già raggiunto un discreto grado di sviluppo ed è stato possibile esaminarlo con cura.


Monacha pantanellii var ruffoi
Monacha appenniniche del gruppo cantiana


L'apparato genitale corrisponde quasi perfettamente a quello di Monacha pantanellii,il flagello peniale è decisamente più lungo di quello di Monacha cantiana ed l'appendice vaginale molto piccola,quasi residuale che si confonde tra le ghiandole mucose.
La differenza tra M.ruffoi e M.pantanelli, come mi fece notare il prof. Manganelli consiste in una papilla peniale di dimensioni maggiori in M.pantanelli, dalle osservazioni sull'esemplare ho notato questa differenza ma lo sviluppo non completo dell'individuo non mi permette di esprimere un'opinione definitiva.
Considerando che la Valle del Corno è il proseguimento della Vallonina (Locus tipico di M.ruffoi) ho considerato nella didascalia dell'immagine questa popolazione una semplice varietà della Monacha pantanellii.
Ulteriori studi ci potranno dire se può essere riconosciuto a queste popolazioni un livello sottospecifico ma sicuramente dovrebbero appartenere alla stessa specie considerando le lievissime differenze riscontrate.

Allo stato attuale delle nostre conoscenze si può cominciare a tracciare una prima ipotesi di areale che probabilmente potrebbe essere amplato da future ricerche.

Il limite nord è fissato sul Monte Serone presso Foligno, descritta sul Monte Fionchi presso spoleto, attaversa il Fiume Nera all'altezza del Gruppo del Coscerno su entrambi i versanti colonizzando la Valle del Corno raggiungendo i Monti reatini ma esclusivamente la zona sopra Leonessa (M.Tilia) che si affacciano su questa valle e sull'esterno fino a Cantalice presso Rieti come si può vedere qui.



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Sandro
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